domenica 7 aprile 2019

Cosa Sono le Angiosperme (Piante a Fiore) ? - Classificazione ed Evoluzione

Il nostro percorso evolutivo era iniziato parlando delle Briofite  (es. Muschi), le prime piante a conquistare la terraferma, passando poi alle Pteridofite (es. Felci), le prime ad aver tessuti vascolarizzati, che permisero loro di elevarsi, sviluppandosi in altezza.

Ma le piante che in assoluto raggiungono le maggiori dimensioni appartengono alle Gimnosperme (piante a seme nudo) o alle Angiosperme (piante a fiore), di cui parlerò in questo articolo.

Le Angiosperme, come del resto le Gimnosperme, sono piante Spermatofite, ovvero in grado di produrre il Seme; tuttavia, le due divisioni hanno differenze abissali.

Nelle Gimnosperme, pensate per esempio ai pinoli nella pigna di una Conifera, il seme è "nudo", a contatto con l'ambiente esterno, mentre  nelle Angiosperme è avvolto (e protetto) dal frutto.
L'altra grossa differenza è la comparsa del Fiore, in grado di attirare gli insetti pronubi, responsabili di un'efficiente impollinazione. Ricordo che nelle Gimnosperme l'impollinazione è anemofila (ad opera del vento).


Le Angiosperme hanno almeno due grossi vantaggi rispetto alle altre specie vegetali : il primo è che il frutto attrae gli animali che, mangiandolo, disperdono i semi, anche lontano dalla pianta madre; il secondo è il fiore, che assegna il suo polline a postini estremamente affidabili (le Api).

Le Angiosperme, chiamate anche Magnoliofite, fecero la loro comparsa circa 200 milioni di anni fa ed il vantaggio evolutivo permise loro di prendere il sopravvento, tanto che oggi esistono oltre 250.000 specie di Angiosperme, giusto per intenderci per ogni specie di Gimnosperma ci sono 250 specie di Angiosperme.

Le piante a fiore sono diversissime tra loro, alcune possono essere alte pochi centimetri, altre sfiorare i 100 metri di altezza (Eucalyptus regnans); alcune vivono un'unica stagione, altre per migliaia di anni (Olea europaea). Insomma, si intuisce che studiarne la filogenesi e la sistematica è un compito arduo, ma cerchiamo di dare un'infarinatura, più che altro illustrando le principali famiglie.

Angiosperme in Fiore

Le Magnoliofite (Angiosperme) di suddividono in due classi : 

Liliopsida (Monocotiledoni) 

Sono piante il cui germoglio è costituito da un'unica foglia. Tutte le sue specie sono erbacee e non formano legno. Producono radici fascicolate, hanno per lo più vita breve e raggiungono dimensioni contenute, sebbene esistano specie alte e longeve.

Nonostante sia seconda per numero di specie, la famiglia delle Gramineae (Graminacee) è quella più diffusa, nonché quella che probabilmente produce la maggior quantità di biomassa.
Buona parte delle specie vegetali che crescono nel vostro prato erboso sono Graminacee, la loro comparsa sulla Terra permise la formazione di un nuovo bioma (le praterie), spianando la strada all'evoluzione dei grandi mammiferi erbivori. 
Le Graminacee sono per lo più piante stagionali, che raggruppano i fiori in un'unica lunga infiorescenza. Esse ricoprono un ruolo primario anche nella nostra alimentazione, basti pensare che tutti i Cereali, come il Riso (Oryza sativa) od il Grano (Triticum aestivum), appartengono a questa famiglia. Esistono però anche Graminacee perenni, dalla crescita estremamente rapida, come il Bambù.

Spiga di Grano

Bambù

La famiglia che conta il maggior numero di specie (circa 25.000, secondo alcuni molte di più) è però quella delle Orchidaceae.
Le Orchidee sono dei fiori bellissimi, talvolta coltivati anche in appartamento, ma le diverse specie hanno differenze sostanziali. Buona parte delle Orchidee sono dotate di radici aeree e vivono come epifite arrampicandosi sul tronco degli alberi, catturando acqua e nutrienti dall'ambiente esterno e non dal suolo. Sebbene le Orchidee abbiano una distribuzione prevalentemente tropicale, circa il 15% delle specie vive in zone temperate, dove tendono a sviluppare radici sotterranee, più che aeree.
In Italia esistono diverse specie di Orchidee selvatiche, tra cui : Orchis purpureaAnacamptis collinaSerapias linguaCephalanthera damasoniumCypripedium calceolusEpipactis helleborineOphrys apifera.

Orchidee Tropicali

Ophrys apifera

Tre famiglie, Liliaceae, Amaryllidaceae ed Iridaceae, comprendono invece molte bulbose a fiore, di notevole interesse ornamentale (e commerciale).
Tra di esse ci sono innumerevoli specie di Giglio, Fritillaria, nonché di Tulipano (famiglia Liliaceae), Amaryllis belladonna, Nerine, Aglio (a fiore o commestibile), Narcisi e Bucaneve (famiglia Amaryllidaceae) ed infine, Crocus, Gladioli, Iris Freesie (famiglia Iridaceae).

Narcisi

Tulipani
Sebbene all'apparenza possano trarre in inganno, tutte le Palme (famiglia Palmaceae, sin. Arecaceae) sono monocotiledoni.
Le oltre 2500 specie di palme crescono prevalentemente in zone tropicali, ma alcune si spingono sino alle medie latitudini, in zone temperate.
Sebbene coltivate di norma a scopo ornamentale, alcune specie producono frutti commestibili, come la Palma da Cocco (Cocos nucifera) e la Palma da Dattero (Phoenix dactylifera).

Alla categoria delle monocotiledoni appartengono anche molte piante officinale od ornamentali, come le Aloe, le Agavi e le Strelitzie.

Palme

Agavi

Sebbene la maggior parte dei frutti che mangiamo provengano da piante dicotiledoni, un paio di famiglie (MusaceaeBromeliaceae) hanno al proprio interno specie dall'alto valore commerciale, sto parlando delle Banane e dell'Ananas, rispettivamente.

Tra le due classi, Liliopsida è quella che conta il minor numero di specie ("solo" 60.000), ma probabilmente il maggior numero di individui.

Campo di Ananas

Magnoliopsida (Dicotiledoni) :

Comprende la maggior parte degli alberi, le diverse specie possono esser sia erbacee, sia legnose e, di norma, sviluppano radici inizialmente a fittone, che possono diventare fascicolate con l'età.
Dai semi germogliano 2 foglioline (2 cotiledoni = dicotiledoni). Esistono circa 190.000 specie di Magnoliopsida.

La famiglia delle Asteraceae (sin. Compositae), con circa 30.000 specie, è quella più grande tra i Dicotiledoni e, a seconda delle correnti di pensiero, si contende il primato con le Orchidee, come famiglia col maggior numero di specie tra le Angiosperme.
Le Asteraceae hanno un'ampia distribuzione geografica e sono presenti in tutto il mondo ad eccezione dell'Antartide.
Le diverse specie crescono dalla Tundra, sino alle zone Tropicali. Ad esempio, l'Artemisia glacialis, dalla quale si ricava un ottimo liquore, cresce sulle Alpi ad oltre 2.000 metri di quota (6560 ft), così come la famosa Stella Alpina (Leontopodium alpinum), mentre la Carlina corymbosa è tipica dei prati aridi del Sud Italia.
Altre specie sono invece tropicali, come la Bidens campylotheca, endemica delle isole Hawaii o la Chrysactinia mexicana, nativa del Messico.

Sebbene siano tendenzialmente piante a portamento compatto ed erbacee, alcune possono essere arboree, come la Wunderlichia mirabilis, di origine brasiliana, o la Brachylaena discolor dall'Africa, che diventano veri e propri alberi, alti anche oltre 5 metri (16 ft).

Le Asteraceae ricoprono enorme importanza anche a livello alimentare, a questa famiglia appartengono infatti molto ortaggi a foglia, come Lattuga (Lactuca sativa) e Radicchio (Cichorium intybus) o specie dai cui semi è possibile ricavare l'Olio di Girasole (Helianthus annuus).

I fiori di altre Asteraceae sono usati in erboristeria, Camomilla (Matricaria chamomilla), o in cucina, Carciofo (Cynara cardunculus), od infine a scopo ornamentale, come le Dahlie.

Stella Alpina

Brachylaena discolor

Fiore Dalia
L'immensa famiglia delle Fabaceae, volgarmente nota come Leguminose, comprende quasi 20.000 specie, alcune delle quali di grande valore per l'uomo.

Di norma le foglie sono alternate, palmate o più frequentemente composte, ovvero ogni foglia è formata da più foglioline disposte lungo l'asse principale.
Il frutto è un altro elemento che accomuna tutte le Fabaceae; questo è infatti un baccello, che può presentare strozzature più o meno evidenti,  in cui sono racchiusi i semi.
Altra caratteristica tipica di molte Leguminose è la simbiosi che si instaura tra le loro radici ed il batterio Rhizobium leguminosarum, il quale permette la fissazione dell'azoto atmosferico. Questo rende molte specie particolarmente indicate per il sovescio e per l'arricchimento di un terreno povero di Azoto.

La distribuzione è ampia e le diverse specie crescono in tutti i continenti, ad esclusione dell'Antartide. Con un così alto numero di specie, si ha un'elevata variabilità, si passa dalla Oxytropis lambertii, un'erba perenne nativa della gelida pianura canadese, sino al Tamarindo (Tamarindus indica), un imponente albero originario dell'Africa tropicale, i cui frutti sono impiegati nella cucina asiatica, ma anche mangiati tal quali.

Tutti i Legumi, così ricchi di ferro ed importanti per la nostra dieta, sono Fabaceae. Giusto per citare i più comuni, facili da coltivare anche nell'orto domestico, direi : Piselli (Pisum sativum), Fagioli (Phaseolus vulgaris), Fave (Vicia faba).

Alcune delle piante più rappresentative della nostra Macchia Mediterranea sono Fabacee, mi riferisco in particolar modo al Carrubo (Ceratonia siliqua), pianta ornamentale dalla chioma espansa che produce baccelli eduli, utilizzati anche l'alimentazione equina ed alla Ginestra di Spagna (Spartium junceum), arbusto che produce vistosi fiori gialli, usati nell'industria dei profumi.
La Robinia (Robinia pseudoacacia), una Fabaceae importata dagli USA sta diventano una pianta infestante, soprattutto nel Nord Italia dove, grazie alla rapida crescita, sta soffocando diverse specie autoctone.

Infine non dimentichiamoci che fanno parte di questa famiglia anche piante ornamentali diffuse in tutta Italia. Pensate al fiore simbolo della Festa della Donna, prodotto dalla Mimosa (Acacia dealbata) od ai bellissimi fiori estivi dell'Acacia di Costantinopoli (Albizia julibrissin) od ancora ai profumati fiori color viola del Glicine (Wisteria floribunda), un vigoroso rampicante.

Fagioli

Frutti Carrubbo

Ginestra

Glicine

La famiglia delle Rosaceae, sebbene diffusa in tutto il mondo, ha la sua massima concentrazione nelle zone temperate dell'emisfero boreale. I fiori, di norma, sono composti da 5 petali (tipicamente bianchi), disposti simmetricamente ad angolo giro (a "stella"); tuttavia esistono delle eccezioni, come moltissime selezioni di Rose, dotate di innumerevoli petali, di più o meno tutti i colori.

Le Rosaceae contano oltre 3000 specie ed alcune ricoprono un ruolo economico rilevante, infatti appartengono a questa famiglia buona parte delle piante da frutto decidue, tipiche dei climi temperati e freddi, come il Ciliegio (Prunus avium), l'Albicocco (Prunus armeniaca), Pero  (Pyrus communis) od il Mandorlo (Prunus dulcis).
Esistono altre fruttifere, apparentemente molto lontane dalle Rosaceae sin qui discusse; alcune a portamento erbaceo e prive di fusto (es. Fragole), altre biennali, come i Lamponi (Rubus idaeus), altre ancora piante sempreverdi, come il Nespolo Giapponese (Eriobotrya japonica).

Fiori di Fragola

Fiore Rosaceae

La famiglia delle Rutaceae comprende circa 1600 specie distribuite prevalentemente in zone tropicali e subtropicali. Ciò nonostante molte specie si sono perfettamente adattate al clima mediterraneo ed, ormai da secoli, prosperano nel mezzogiorno. Mi sto ovviamente riferendo agli Agrumi, come ad esempio l'Arancio Dolce (Citrus sinensis), il Limone (Citrus limon) ed il Cedro (Citrus medica).
Sebbene la maggior parte degli Agrumi siano piante sempreverdi che amano un clima mite, esiste anche il Poncirus trifoliata, un agrume deciduo che resiste tranquillamente al gelo intenso del Nord Italia.

La Ruta Comune (Ruta graveolens) è un'erba aromatica che cresce spontanea in Italia, ma è anche facilmente coltivabile grazie alla sua ottima resistenza alla siccità ed al caldo.
Viene usata per aromatizzare la grappa e la selvaggina.

Un'altra specie, Skimmia japonica, è invece un arbusto molto diffuso, sia per l'elevato valore ornamentale, sia per la copiosa fioritura che emana una delicata fragranza.

Cedro

Arancio Dolce

Ruta graveolens

Le Myrtaceae comprendono quasi 6000 specie diffuse prevalentemente nelle zone tropicali o subtropicali.
Sebbene molto diverse tra loro, sia per dimensioni che per portamento, le diverse Mirtacee hanno dei tratti in comune; esse sono infatti piante legnose, sempreverdi e fiori caratterizzati da un elevatissimo numero di stami (parte maschile), inoltre dal legno di molte specie è possibile estrarre Oli essenziali.

All'interno di questa famiglia, il genere Eucalyptus conta circa 600 specie, che compongono quella che è la flora dell'Oceania.
Gli Eucalipti sono piante arboree, di grandi dimensioni, che crescono su un unico tronco, più raramente sono arbustivi e multi-tronco (es. E. platypus ed E. brachycalyx)
In molte specie la corteccia morta si sfalda, ma rimane attaccata al tronco liscio, conferendo un aspetto quasi "mimetico" e cromatico. Ne son un esempio le specie E. radiata ed E. diversicolor, ma il tronco più spettacolare è sicuramente quello dell'Eucalipto Arcobaleno (E. deglupta), una specie tropicale dotata di una corteccia multicolore, con scaglie che possono esser rosse, gialle, verdi o marroni, ma anche di colori decisamente più inusuali, come blu, viola ed arancione.

Gli Eucalipti detengono un record : la specie Eucalyptus regnans, nativa della Tasmania, è in assoluto l'Angiosperma che raggiunge le maggiori dimensioni, il record mondiale di altezza è infatti detenuto da un esemplare alto ben 99.6 m (327 ft); per altri Record nel Regno Vegetale, clicca qui.

Eucalyptus deglupta

Una Myrtaceae a noi molto comune è il Mirto (Myrtus communis), da non confondere con il Mirtillo. Questo arbusto è tipico della Macchia Mediterranea e, oltre ad essere ornamentale per la splendida fioritura, produce anche bacche blu-nerastre dalle quali si ricava il famoso liquore "Mirto".

Un'altra pianta molto ornamentale è la Feijoa (Acca sellowiana), che produce splendidi fiori, oltre ad un frutto edule, molto apprezzato in Nuova Zelanda.

Fiori di Mirto

Molte specie del genere Psidium producono ottimi frutti, come il Guava (Psidium guajava), coltivato in tutte le zone tropicali del mondo. Altri frutti sono diffusi a livello locale, come quelli dell'Eugenia uniflora, anche chiamata Ciliegia del Brasile o ancora quelli della Jabuticapa (Plinia cauliflora), che crescono sul tronco principale, talvolta talmente fitti da coprire buona parte della corteccia.

Plinia cauliflora

Psidium guajava
Le Ericaceae sono un'altra immensa famiglia, con oltre 4500 specie. Le differenze tra le specie sono notevoli, esistono infatti Ericaceae sempreverdi o decidue, erbacee od arboree, arbusti od alberi; tuttavia un tratto accomuna molte di esse, ovvero il fiore dalla tipica forma a "campanella".

Talvolta parliamo generica di piante Acidofile, per indicare quel tipo di piante in grado di prosperare in ambienti semi-ombrosi, umidi e soprattutto con suolo acido. Buona parte di queste specie sono in realtà Ericaceae. Alcuni esempi sono l'Erica carnea, una pianta a sviluppo limitato e portamento quasi tappezzante che, sul finir dell'inverno, si ricopre di centinaia di minuscoli fiorellini bianchi o rosa, oppure Pieris japonica, che può superare il metro (3.33 ft) di altezza e produce lunghe infiorescenze sulle quali, durante la primavera, sbocciano numero fiori, o la Kalmia angustifolia, piccolo arbusto che produce fiori rosa, con il "foro della campana" rivolto verso l'alto ed infine le Azalee ed i fantastici Rododendri.

Altre specie, invece, non sono strettamente acidofile e si possono sviluppare anche su terreni calcarei e poveri. Un esempio è il Corbezzolo (Arbutus unedo), pianta sempreverde, tipica della macchia Mediterranea che fiorisce in autunno.

Di gran valore economico ed alimentare sono le diverse specie di Mirtillo (Rosso, Blu, Gigante Americano) che, da brave Ericaceae, si sviluppano al meglio su terreni acidi, tipici dei boschi di montagna.

Rododendro

Corbezzolo

Se pensiamo ai deserti od agli ambienti molto aridi non ci può che venir in mente il Cactus. In realtà Cactus è un nome molto generico e si riferisce, solitamente, ad una delle oltre 3000 specie della famiglia delle Cactaceae, per lo più originarie dell'America.

Queste piante, di norma, accumulano acqua nei tessuti, inoltre le foglie si son trasformate in spine, un adattamento evolutivo ad ambienti xerici; tuttavia alcune specie, come Pereskia aculeata, sviluppano anche foglie.
Molti Cactus producono fiori dai colori sgargianti, sproporzionatamente grandi rispetto alle dimensioni della pianta stessa.

Sebbene buona parte delle specie prosperino in ambienti caldi, alcune Cactaceae si son evolute per sopravvivere a periodi di gelo, come Rebutia minuscula, nativa delle Ande.
Le dimensioni sono molto variabili, dai giganti Pachycereus pringlei  e Carnegiea gigantea, che possono superare i 18 metri (59 ft) di altezza, sino alla Blossfeldia liliputana, che non cresce oltre 15 mm (0.2 in).

Molti specie del genere Opuntia fanno frutti commestibili, ma l'unico che merita di esser coltivato per i suoi frutti è il Fico d'India (Opuntia ficus-indica).
Più specie del genere Cereus sono diffuse nel Sud Italia come piante ornamentale, come il Cereus repandus ed il Cereus peruvianus, che produce anche frutti eduli.

Un'altra cactaceae coltivata come pianta da frutto è la Pitaya (Hylocereus undatus), tuttavia è una specie subtropicale ed, in Italia, si può coltivare solo negli angoli più miti, dove le gelate siano rare e lievissime.

Esistono anche specie epifite, come la Rhipsalis paradoxa, pianta rampicante che cresce sui tronchi degli alberi della foresta brasiliana.

Carnegiea gigantea

Rebutia minuscula

Hylocereus undatus

La famiglia delle Solanaceae è composta da circa 3000 specie, alcune delle quali sono i più comuni ortaggi, come Pomodori, Melanzane, Peperoni e Patate.
Altre specie, invece, producono droghe (Tabacco), sostanze tossiche, od addirittura allucinogene (Atropa belladonna o Mandragora autumnalis).

Buona parte delle Solanaceae sono native del nuovo mondo, come il Tamarillo (Cyphomandra betacea), pianta poco longeva che produce frutti simili a pomodori o l'Alchechengio (Physalis alkekengi), ortaggio che produce frutti arancioni, racchiusi in un involucro molto ornamentale, a forma di lanterna. Esistono anche Solanaceae non americane, come il Goji (Lycium barbarum), le cui bacche essiccate sono ormai diventate comuni in tutti i negozi di alimentari ed erboristerie.

Non mancano neppure bellissime piante ornamentali, come la Brugmansia suaveolens, arbusto brasiliano che produce grossi fiori dai colori sgargianti.

Pianta di Pomodoro

Physalis alkekengi

Brugmansia suaveolens

Le Moraceae, che nulla ha a che vedere con le More (che sono Rosaceae) è un famiglia con circa 1100 specie, distribuite nelle zone calde del Mondo.
All'interno di questa famiglia, il genere Ficus è quello più grande, con ben 750 specie. Tra di esse possiamo citare il Fico (Ficus carica), nota pianta da frutto mediterranea e molte altre più tropicali, come il Ficus macrophylla, albero enorme, che sviluppa impressionanti radici aeree.

Alle Moraceae appartengono tutte le specie di Gelso (Morus alba, Morus nigra, etc.), la pianta che produce il frutto più grande al mondo, ovvero il Jackfruit (Artocarpus heterophyllus).

In linea di massima molte piante di questa famiglia tendono ad aver uno sviluppo notevole, con radici espanse e profonde, a produrre frutti molto dolci e lattice (ad es. se il legno viene danneggiato o se si rimuove una foglia).

More di Gelso
Jackfruit

Radici Ficus

L'ultima famiglia di cui vorrei parlare, anche se in realtà ce ne sarebbero molte altre non meno importanti, è quella delle Annonaceae.

Le Annonaceae contano circa 2400 specie, distribuite prevalentemente nelle zone tropicali. Esse sono tra le Angiosperme più primitive ed hanno fiori attraenti più le mosche, rispetto alle Api, con possibili problemi di scarsa impollinazione.

Molte Annonaceae sono producono frutti commestibili, tra cui l'Annona cherimola, pianta che cresce sulle Ande, adatta alla coltivazione in zone subtropicali o la più tropicale Graviola (Annona muricata).
L'Asimina triloba è invece l'eccezione che conferma la regola, essa è infatti una pianta da frutto da climi temperati freddi, che resiste (anzi ha bisogno) del gelo invernale per fruttificare.
I frutti delle Annonaceae hanno solitamente una polpa soffice (cremosa), in cui sono immersi numerosi semi.

Non mancano specie ornamentali, come l'Artabotrys hexapetalus, un rampicante tropicale che produce profumatissimi fiori gialli.

Frutticino Graviola

Fiori Asimina Triloba

Atemoya

Fiori Artabotrys hexapetalus

Ovviamente era impensabile parlare delle oltre 400 famiglie di Angiosperme, quindi la maggior parte non sono state citate.
Ho solo ricercato quelle più comuni, ampie e diffuse, in modo tale che, osservando un giardino in fiore, facendo il vostro primo orto o visitando un parco botanico, possiate notare similitudini e differenze tra le varie piante.

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