Chi tra di voi è un amante dei Giardini Giapponesi, non può non adorare l'Acero, forse la pianta più rappresentativa di questo stile.
Tuttavia il nome Acero è molto generico e fa riferimento ad una delle circa 200 specie del genere Acer, che a loro volta possono esser suddivise in più cultivars.
Per questo, chi volesse comprare un Acero si potrebbe trovare in difficoltà, dato che tra pianta e pianta esistono differenze abissali, sia per dimensioni e portamento, sia per colore e forma delle foglie.
Nelle prossime righe vorrei fornire qualche utile informazione sulla coltivazione dell'Acero Giapponese, aiutandovi a riconoscere la specie (o varietà) più adatta a voi (clicca qua per vedere le 20 migliori varietà di Acero Giapponese).
Storia ed Origine :
Tutte le specie di Acero appartengono alla famiglia delle Sapindaceae, la stessa dell'Ippocastano (Aesculus hippocastanum), ma anche di alcuni frutti tropicali come Litchi (Litchi chinensis) e Rambutan (Nephelium lappaceum).
Alcuni scienziati credono che gli Aceri siano Aceraceae, un ramo filogenetico delle Sapindaceae, che tuttavia forma una famiglia a sé.
Gli Aceri di norma sono piante decidue, con foglie penta-lobate, native delle zone temperate dell'Emisfero Boreale. La distribuzione geografica delle varie specie è molto ampia, e va dall'estremo oriente (Giappone e Cina), sino all'Europa ed al Nord America.
L'Acero, a seconda della specie, può crescere dalla pianura, sino alla medio-bassa montagna, preferendo un ambiente fresco ed umido di collina, avendo come habitat ideale i boschi misti decidui.
In linea di massima la zona fitoclimatica più rappresentativa è quella del Castanetum, tipica del Nord Italia.
Le Diverse Specie di Acero :
Premesso che la maggior parte degli Aceri che troverete in vendita nei vivai sono varietà appartenenti alle specie Acer japonicum e, soprattutto, Acer palmatum, vorrei comunque fare un elenco delle principali specie di Acero, non solo "Giapponesi".
Quella che segue non è una lista tediosa, bensì una panoramica sulle specie più rappresentative, peculiari o diffuse.
Acer laevigatum : chiamato anche Acero del Nepal, cresce nelle zone subtropicali dell'Asia. Foglie prive di lobi e, solitamente, persistenti. Si può considerare una specie semi-sempreverde, dato che forti gelate possono portare alla fisiologica perdita delle foglie.
Acer laurinum : questa specie non è adatta ad esser cresciuta in Italia. Stiamo infatti parlando di uno dei pochi Aceri tropicali. A. laurinum si sviluppa sotto forma di grosso albero alto sino a 40 metri (131 ft), dal fogliame sempreverde, con foglie prive di lobi. Questo Acero è diffuso nel Sud-Est Asiatico (Thailandia, Laos, Malesia, Indonesia, etc.) ed è l'unica specie a crescere spontanea anche nell'emisfero Australe.
Acer negundo : Acero americano a crescita rapida, ma poco longevo, che si sviluppa sotto forma di albero di medie dimensioni. A. negundo è ormai diffuso anche nel centro-nord Italia, dove lo si ritrova ai margini dei fiumi e torrenti. Si distingue dall'Acero "tipo" per via delle foglie, le quali sono imparipennate, ognuna composta da 3 o 5 foglioline, con lobi più o meno accentuati.
Acer macrophyllum : chiamato anche Acero dell'Oregon, per via delle sue origini. Questa è la specie di Acero con le foglie più grandi, nonché probabilmente l'Acero più alto, potendo occasionalmente sfiorare i 50 metri (164 ft).
Acer argutum : specie a sviluppo assurgente, che può raggiungere un'altezza di circa 10 metri (33 ft). Acero molto apprezzato per la veste autunnale, periodo in cui le grosse foglie, simili a quelle della Vite (Vitis spp.), si tingono di uno splendido color giallo/arancione.
Acer ginnala : nativo della Mongolia e dell'estremo oriente della Russia, questo acero presenta un tronco grigio, inizialmente liscio, che tende a fessurarsi invecchiando. A. ginnala si sviluppa sotto forma di piccolo albero ed ha foglie tri-lobate che ricordano quelle del Fico, sebbene abbiano il margine lievemente seghettato.
Acer pseudoplatanus : conosciuto anche come Acero di Monte o Sicomoro, fu introdotto nelle isole britanniche intorno al 1500 e da lì si diffuse in un po' tutto il vecchio continente. In Italia cresce spontaneo sulle colline delle Prealpi e sulle montagne delle Alpi, sino a circa 1800 m (5900 ft) di quota. La peculiarità è la corteccia che, nella fase adulta, tende a sfaldarsi, ricordando molto il tronco "mimetico" del Platano (Platanus acerifolia), da qui l'epiteto "pseudoplatanus".
Acer campestre : si presenta come pianta di medie dimensioni e cresce nei boschi decidui, insieme a Querce e Faggi. In Italia la distribuzione dell'Acero Campestre è parzialmente sovrapposta a quella dell'A.pseudoplatanus, sostituendo quest'ultimo nella Pianura Padana.
Acer monspessulanum : tipico delle regioni che si affacciano sul mar Mediterraneo (Marocco, Portogallo, Siria, Libano etc.). Noto anche come Acero minore, ha uno sviluppo limitato e presenta foglie con lamina Tri-lobata (invece che Penta-lobata).
Acer saccharum : specie nativa del Nord America, dove cresce molto bene nella zona dei grandi laghi, sul confine tra Stati Uniti e Canada. L'Acero da Zucchero è una pianta di grosse dimensioni, adatto ad un clima rigido, con forti escursioni termiche stagionali. La sua foglia è il simbolo della bandiera del Canada. Dalla sua linfa, che può contenere sino al 4% di Saccarosio, si produce il famoso Sciroppo d'Acero.
Acer rubrum : diffuso nella parte orientale degli USA, viene chiamato anche Acero Rosso Americano, per via del color rosso scarlatto che assumono le sue foglie durante il periodo autunnale. Acero di medio-grosse dimensioni, con fiori anch'essi rossi.
Acer davidii : nativo della Cina, è chiamato anche Acero di Padre Davidii, in onore del missionario che lo scoprì, insieme ad altre piante allora sconosciute, come l'Albero dei Fazzoletti (Davidia involucrata). Questo Acero ha foglie enormi, senza lobi, ovali/cuoriformi e con il margine seghettato, ma poco appariscenti in Autunno.
Acer griseum : noto come Acero Grigio, si contraddistingue per il tronco color grigio-rossastro, la cui corteccia si sfalda in lamine sottilissime, tanto da ricordare un foglio di giornale appena bruciato. La corteccia/tronco dell'A. griseum assomiglia molto a quella della Betulla Nera (Betula nigra).
Acer japonicum : pianta di medio-piccole dimensioni, apprezzata per i colori autunnali del suo fogliame. Le foglie hanno tra 9 e 13 lobi, incisi fino a circa metà foglia. Molto diffusa a livello ornamentale e seconda, per numero di varietà, solo all'Acer palmatum. Il tronco è liscio da giovane e leggermente più ruvido nella fase adulta/senile.
Acer palmatum : Acero Palmato, nativo dell'Oriente, è la specie più venduta come Acero ornamentale ed in commercio sono presenti decine e decine di sue Cultivars. Le foglie hanno da 5 a 9 lobi, lunghi e sottili, talvolta dal margine frastagliato.
In linea di massima l'Acero Palmato ha dimensioni più contenute, foglie più piccole, con meno lobi, ma incisi più in profondità ed una resistenza al freddo leggermente inferiore rispetto all'Acero del Giappone; tuttavia le maggiori differenze sono più evidenti tra le varietà, che tra le due specie.
Giusto per capirci, l'Acero Palmato può essere nano od alto 10 metri (33 ft), avere foglie rosse o verdi a diverso numero di lobi, avere un portamento eretto, ricadente od arrotondato.
Acer shirasawanum : specie giapponese simile all'Acer japonicum, dal quale si differenzia per l'assenza di peli sui nuovi germogli e sulle foglie. Viene chiamato anche Acero Luna Piena, poiché il suo fogliame verde-giallognolo risplende durante le notti di Luna Piena.
Acer sieboldianum : affine all'A. palmatum, si differenzia per la presenza di una peluria sulle giovani foglie e sul picciolo, inoltre possiede fiori giallognoli, invece che color porpora.
Le ultime 4 specie, A. japonicum, A. palmatum, A. shirasawanum ed A. sieboldianum, appartengono al gruppo degli "Aceri Giapponesi", di cui parleremo in maniera più dettagliata di seguito, in special modo dell'Acero Palmato, indubbiamente la specie più rappresentativa del gruppo.
Com'è Fatto l'Acero Giapponese ? - Botanica e Fisiologia
L'Acero Palmato (A. palmatum) è indubbiamente il rappresentante più diffuso (e con il maggior numero di cultivars) tra tutte le specie che formano la categoria degli Aceri Giapponesi.
Questa specie si presenta come arbusto, od al limite come albero, di medio-piccole dimensioni, raggiungendo un'altezza media di circa 4-5 metri (13-16 ft), tuttavia esiste un'enorme variabilità tra le cultivars. Ci sono gli Aceri Giapponese "Nani", che superano a stento il metro di altezza (3,3 ft), altri invece hanno un portamento prostrato, con una chioma larga 3-4 volte l'altezza della pianta stessa, altri invece possono esser alti e slanciati.
Le varietà più alte di Acero Giapponese (ad esempio della specie A. japonicum), raramente raggiungono i 10 metri (33 ft) di altezza, a differenza degli imponenti Aceri Americani (es. A. saccharum) alti anche il triplo.
Queste dimensioni sono da intendersi per esemplari adulti e, dato che la crescita nei primi anni d'impianto è lenta, potrebbero trascorrere anche 15-20 anni, prima del raggiungimento di tali altezze.
Le radici dell'Acero sono sottili, tendenzialmente fascicolate e non invasive. Esse si estendono più in orizzontale, che in profondità e di solito non arrecano danni a muretto o tubature.
L'Acero Palmato ha foglie caduche, con 5, 7 o 9 lobi divisi da solchi profondi, che spesso arrivano quasi a toccare il picciolo della foglia. Tolto ciò, le foglie possono esser diversissime da varietà a varietà e, anche su una stessa pianta, possono cambiare colore più volte all'anno.
Per quanto concerne il colore delle foglie si potrebbe grossolanamente parlare di Aceri a foglia verde o rossa, in riferito al colore che esse assumono in estate.
Un Acero a foglia verde, avrà foglie primaverili di un color verde chiaro, talvolta quasi giallognolo, verde intenso durante l'estate, per virare a giallo/rosso durante l'autunno. In alcune varietà (es. A. palmatum ´Osakazuki´) il contrasto tra il color estivo ed autunnale è davvero spettacolare.
Sebbene molti Aceri abbiano foglie dalle tonalità rossastre in primavera ed autunno, gli Aceri Rossi (es. A. palmatum ´Bloodgood´) hanno sempre foglie che variano dal rosso scarlatto, al rosso scuro/violaceo, anche in piena estate.
A. palmatum "Katsura" produce foglie giallognole, con margine rossastro, che poi diventano giallo-verde ed infine, prima di cadere, giallo-arancione.
A. palmatum "Butterfly" possiede foglie grigio-verdastri, dal margine variegato bianco-rosa.
Una menzione a parte la meritano tutti quegli Aceri Giapponesi (sia A. palmatum, che A. japonicum) che appartengono al gruppo "dissectum"(es. Acer palmatum var. dissectum 'Atropurpureum Garnet').
Gli Aceri di questo gruppo hanno portamento pendulo, quasi contorto, sono dotati di crescita lentissima ed uno spiccato sviluppo orizzontale della chioma; inoltre ogni lobo della foglia è a sua volta diviso in molti "mini-lobi", ricordando la forma delle foglie delle Cupressaceae (es. Thuja). Con l'età, il tronco di questi Aceri può avere un aspetto "a spirale", quasi fosse avvitato su se stesso.
I fiori dell'Acero Giapponese sono minuscoli (mezzo centimetro) ed abbastanza insignificanti. Essi hanno 5 setali color porpora, 5 petali biancastri e sono riuniti in piccole infiorescenze a corimbo ("piatte") che sporgono dall'estremità dei rami.
La fioritura avviene in primavera, tra fine Marzo ed Aprile e, nel complesso, passa piuttosto inosservata, soprattutto nell'Acero Rosso; tuttavia in alcune varietà di Acero Verde ci può essere un buon contrasto tra il rosso dei fiori ed il verde pallido delle foglie appena emesse.
Il frutto è formato da due samare divergenti, strutture "secche" e sottili, che fungono da "ali" ed al cui interno è contenuto il seme. I frutti dell'Acero maturano tra fine estate ed inizio autunno (Agosto-Ottobre).
Come Crescere l'Acero Giapponese ? - Coltivazione, Esposizione, Potature e Riproduzione
Gli Aceri vengono coltivati in Giappone (ed in generale in Asia) da molti secoli, tanto da esser diventati uno dei simboli di questo popolo. Oggigiorno però, grazie all'alto valore ornamentale, sono divenuti diffusi anche nei giardini privati dell'Occidente, anche perché non richiedono particolari cure.
Gli Aceri si fanno apprezzare per il loro portamento elegante, talvolta contorto, per la corteccia liscia e levigata, nonché per le splendide foglie che, in special modo prima di cadere, assumono tinte tipicamente autunnali per un periodo insolitamente lungo.
Acer palmatum è una specie rustica e facile da coltivare che, di norma, può dare grosse soddisfazioni anche a chi non avesse tempo/voglia per stargli dietro.
Gli Aceri Temono il Gelo ?
Gli Aceri Giapponesi vivono perfettamente nel clima del Nord Italia e resistono molto bene al freddo, potendo tranquillamente sopravvivere a gelate nell'ordine dei -20 ° C (-4° F); tuttavia, con queste temperature, piante coltivate in vaso potrebbero subire danni da freddo alle radici, consiglio dunque di coprire l'esterno del vaso con paglia, foglie o, se ce ne fosse la possibilità, di interrare il vaso (sottoterra le temperature son più stabili i miti, rispetto all'aria sovrastante).
Quando Piantare un Acero in Giardino ?
Premesso che un Acero coltivato in vaso potrebbe esser trapiantato in qualsiasi periodo dell'anno, sarebbe meglio evitare i mesi più caldi e quelli in cui il terreno geli.
Il periodo migliore per piantare un Acero nel vostro giardino potrebbe esser metà Autunno (Ottobre inoltrato), in questo modo le radici avranno tempo di assestarsi durante l'inverno ed avere anche una minima crescita, almeno fin quando il terreno non sarà gelato.
Dove Piantare gli Aceri in Italia ?
L'Acero Giapponese si può piantare in tutta Italia, tuttavia il clima del settentrione è più idoneo alla sua coltivazione.
Buona parte delle varietà si sviluppano molto bene con esposizioni a mezz'ombra o persino con ombra luminosa. Avendo la possibilità di scegliere, come linea di massima consiglierei di posizionare gli Aceri in una posizione in cui ricevano Sole al mattino ed ombra nel pomeriggio, ad esempio esposizioni Est o Nord-Est rispetto a piante ad alto fusto od edifici.
Se si ha a disposizione solo una parte di terreno soleggiata per l'intero giorno conviene scegliere varietà resistenti al Sole, poiché le più delicate, specie se coltivate nel Sud Italia, potrebbero avere scottature fogliari ed una stentata crescita estiva.
Qual è il Terreno Ideale ?
Gli Aceri richiedono un terreno leggero e drenante poiché le loro radici soffrono i ristagni idrici. Tutte le specie sono acidofile, gradiscono quindi un suolo a pH acido (inferiore a 7), ricco di sostanza organica, mentre soffrono, talvolta sino alla morte, in quelli alcalini e calcarei.
Questi arbusti amano particolarmente la pacciamatura, la quale protegge le radici sia dal caldo estivo, sia dal gelo invernale. Lo strato di pacciamatura dovrà essere sufficientemente spesso ed esteso su un'area equivalente alla proiezione della chioma sul terreno, lasciando uno spazio libero in prossimità del tronco. Per la copertura del suolo si utilizzano cortecce, foglie di faggio e aghi di Pini, materiale organico che manterrà il terreno acido e, decomponendosi, fornirà una naturale concimazione.
Come Concimare ed Irrigare ?
Fertilizzare può velocizzare la crescita durante i primi anni dall'impianto, tuttavia gli Aceri non amano le concimazioni e, se non si ha fretta, si potrebbero evitare. Comunque sia, se volete utilizzare dei concimi, usate concimi a lenta cessione ed andateci piano, un eccesso potrebbe esser deleterio e portare la pianta al deperimento.
Gli Aceri Giapponesi, avendo un apparato radicale superficiale, non sono troppo resistenti alla siccità, amano terreni umidi (non zuppi) e richiedono, specie nei primi anni, un'adeguata dose d'acqua durante l'estate.
Una buona pacciamatura potrebbe aiutare a trattenere l'evaporazione, riducendo la richiesta idrica. In terreni secchi e poveri di sostanza organica, si dovrà innaffiare non troppo abbondantemente, ma frequentemente.
Ovviamente piante cresciute in vaso avranno bisogno di maggiori attenzioni, dato che sono ben più soggette alla disidratazione, rispetto ad Aceri in piena terra.
Come e Quando Potare gli Aceri Giapponesi ?
Di norma queste piante non richiedono interventi di potatura e si "auto-potano", inibendo lo sviluppo dei rami più interni. La potatura ha come scopo quello di contenere le dimensioni, di eliminare i rami morti o che si intrecciano, nonché selezionare i miglior rami di un giovane esemplare, che diventeranno le future branche.
Le ferite indotte dai tagli possono far fuoriuscire linfa, che crea un ambiente ideale per la proliferazione dei patogeni. Contrariamente a gran parte delle piante decidue, un buon periodo per la potatura, soprattutto di grossi rami, è quello che va da Agosto a Settembre, mesi durante i quali le perdite di linfa dovrebbero esser più contenute. Ovviamente potrete potare anche in inverno, evitando i periodi di gelo intenso, mentre sarebbe meglio non potare poco prima la ripresa vegetativa.
Come Moltiplicare l'Acero ?
Premettendo che Acer palmatum mostra una spiccata differenza varietale, è ragionevole aspettarsi che riproducendolo tramite seme potremmo avere una pianta-figlia ben diversa dalla pianta-madre, più di quanto non accada con altre specie.
Detto questo, la riproduzione per semina potrebbe esser anche più affascinante rispetto ad altri metodi, data l'alta probabilità di scoprire nuove varietà ed ottenere piante con caratteristiche inaspettate. Se volete optare per la semina dovrete raccogliere i semi in autunno e piantarli in un vaso con del buon terriccio. Ricordatevi che i semi devono esser stratificati ed il metodo più naturale è lasciare il vaso all'aperto per l'intero inverno, in modo che senta lo sbalzo termico. In primavera, con l'aumento delle temperature, tenete il vaso in una zona ombrosa, mantenendo umido il terriccio ed aspettate il germogliamento.
Chi vivesse in una zona tropicale, o comunque molto mite, potrebbe stratificare i semi in frigorifero per un paio di mesi. In altre parole, i semi di Acero devono "sentire" il freddo per poter germinare correttamente.
Per garantire la cultivars si deve necessariamente propagare per via vegetativa. Sebbene si possa moltiplicare anche tramite innesto, l'Acero si riproduce agevolmente (e con maggior successo) per talea. Consiglio di fare talee legnose, prelevando legni sottili. Dopo aver tagliato i rametti desiderati, interrarli in terriccio umido e soffice, con almeno 1-2 gemme sottoterra, successivamente rimuovete eventuali foglie, lasciandone circa 2-3 all'apice. E' facile che vi sia emissione di nuovi germogli, ma se non avrà radicato appassiranno nel giro di qualche settimana, al più un paio di mesi. Il periodo migliore per eseguire talee è tra Febbraio ed inizio Aprile.
Alcuni scienziati credono che gli Aceri siano Aceraceae, un ramo filogenetico delle Sapindaceae, che tuttavia forma una famiglia a sé.
Gli Aceri di norma sono piante decidue, con foglie penta-lobate, native delle zone temperate dell'Emisfero Boreale. La distribuzione geografica delle varie specie è molto ampia, e va dall'estremo oriente (Giappone e Cina), sino all'Europa ed al Nord America.
L'Acero, a seconda della specie, può crescere dalla pianura, sino alla medio-bassa montagna, preferendo un ambiente fresco ed umido di collina, avendo come habitat ideale i boschi misti decidui.
In linea di massima la zona fitoclimatica più rappresentativa è quella del Castanetum, tipica del Nord Italia.
Le Diverse Specie di Acero :
Premesso che la maggior parte degli Aceri che troverete in vendita nei vivai sono varietà appartenenti alle specie Acer japonicum e, soprattutto, Acer palmatum, vorrei comunque fare un elenco delle principali specie di Acero, non solo "Giapponesi".
Quella che segue non è una lista tediosa, bensì una panoramica sulle specie più rappresentative, peculiari o diffuse.
Acer laevigatum : chiamato anche Acero del Nepal, cresce nelle zone subtropicali dell'Asia. Foglie prive di lobi e, solitamente, persistenti. Si può considerare una specie semi-sempreverde, dato che forti gelate possono portare alla fisiologica perdita delle foglie.
Acer laurinum : questa specie non è adatta ad esser cresciuta in Italia. Stiamo infatti parlando di uno dei pochi Aceri tropicali. A. laurinum si sviluppa sotto forma di grosso albero alto sino a 40 metri (131 ft), dal fogliame sempreverde, con foglie prive di lobi. Questo Acero è diffuso nel Sud-Est Asiatico (Thailandia, Laos, Malesia, Indonesia, etc.) ed è l'unica specie a crescere spontanea anche nell'emisfero Australe.
Acer negundo : Acero americano a crescita rapida, ma poco longevo, che si sviluppa sotto forma di albero di medie dimensioni. A. negundo è ormai diffuso anche nel centro-nord Italia, dove lo si ritrova ai margini dei fiumi e torrenti. Si distingue dall'Acero "tipo" per via delle foglie, le quali sono imparipennate, ognuna composta da 3 o 5 foglioline, con lobi più o meno accentuati.
Acer macrophyllum : chiamato anche Acero dell'Oregon, per via delle sue origini. Questa è la specie di Acero con le foglie più grandi, nonché probabilmente l'Acero più alto, potendo occasionalmente sfiorare i 50 metri (164 ft).
Acer argutum : specie a sviluppo assurgente, che può raggiungere un'altezza di circa 10 metri (33 ft). Acero molto apprezzato per la veste autunnale, periodo in cui le grosse foglie, simili a quelle della Vite (Vitis spp.), si tingono di uno splendido color giallo/arancione.
Acer ginnala : nativo della Mongolia e dell'estremo oriente della Russia, questo acero presenta un tronco grigio, inizialmente liscio, che tende a fessurarsi invecchiando. A. ginnala si sviluppa sotto forma di piccolo albero ed ha foglie tri-lobate che ricordano quelle del Fico, sebbene abbiano il margine lievemente seghettato.
Acer pseudoplatanus : conosciuto anche come Acero di Monte o Sicomoro, fu introdotto nelle isole britanniche intorno al 1500 e da lì si diffuse in un po' tutto il vecchio continente. In Italia cresce spontaneo sulle colline delle Prealpi e sulle montagne delle Alpi, sino a circa 1800 m (5900 ft) di quota. La peculiarità è la corteccia che, nella fase adulta, tende a sfaldarsi, ricordando molto il tronco "mimetico" del Platano (Platanus acerifolia), da qui l'epiteto "pseudoplatanus".
Acer campestre : si presenta come pianta di medie dimensioni e cresce nei boschi decidui, insieme a Querce e Faggi. In Italia la distribuzione dell'Acero Campestre è parzialmente sovrapposta a quella dell'A.pseudoplatanus, sostituendo quest'ultimo nella Pianura Padana.
Acer monspessulanum : tipico delle regioni che si affacciano sul mar Mediterraneo (Marocco, Portogallo, Siria, Libano etc.). Noto anche come Acero minore, ha uno sviluppo limitato e presenta foglie con lamina Tri-lobata (invece che Penta-lobata).
Acer saccharum : specie nativa del Nord America, dove cresce molto bene nella zona dei grandi laghi, sul confine tra Stati Uniti e Canada. L'Acero da Zucchero è una pianta di grosse dimensioni, adatto ad un clima rigido, con forti escursioni termiche stagionali. La sua foglia è il simbolo della bandiera del Canada. Dalla sua linfa, che può contenere sino al 4% di Saccarosio, si produce il famoso Sciroppo d'Acero.
Acer rubrum : diffuso nella parte orientale degli USA, viene chiamato anche Acero Rosso Americano, per via del color rosso scarlatto che assumono le sue foglie durante il periodo autunnale. Acero di medio-grosse dimensioni, con fiori anch'essi rossi.
Acer davidii : nativo della Cina, è chiamato anche Acero di Padre Davidii, in onore del missionario che lo scoprì, insieme ad altre piante allora sconosciute, come l'Albero dei Fazzoletti (Davidia involucrata). Questo Acero ha foglie enormi, senza lobi, ovali/cuoriformi e con il margine seghettato, ma poco appariscenti in Autunno.
Acer griseum : noto come Acero Grigio, si contraddistingue per il tronco color grigio-rossastro, la cui corteccia si sfalda in lamine sottilissime, tanto da ricordare un foglio di giornale appena bruciato. La corteccia/tronco dell'A. griseum assomiglia molto a quella della Betulla Nera (Betula nigra).
Acer japonicum : pianta di medio-piccole dimensioni, apprezzata per i colori autunnali del suo fogliame. Le foglie hanno tra 9 e 13 lobi, incisi fino a circa metà foglia. Molto diffusa a livello ornamentale e seconda, per numero di varietà, solo all'Acer palmatum. Il tronco è liscio da giovane e leggermente più ruvido nella fase adulta/senile.
Acer palmatum : Acero Palmato, nativo dell'Oriente, è la specie più venduta come Acero ornamentale ed in commercio sono presenti decine e decine di sue Cultivars. Le foglie hanno da 5 a 9 lobi, lunghi e sottili, talvolta dal margine frastagliato.
In linea di massima l'Acero Palmato ha dimensioni più contenute, foglie più piccole, con meno lobi, ma incisi più in profondità ed una resistenza al freddo leggermente inferiore rispetto all'Acero del Giappone; tuttavia le maggiori differenze sono più evidenti tra le varietà, che tra le due specie.
Giusto per capirci, l'Acero Palmato può essere nano od alto 10 metri (33 ft), avere foglie rosse o verdi a diverso numero di lobi, avere un portamento eretto, ricadente od arrotondato.
Acer shirasawanum : specie giapponese simile all'Acer japonicum, dal quale si differenzia per l'assenza di peli sui nuovi germogli e sulle foglie. Viene chiamato anche Acero Luna Piena, poiché il suo fogliame verde-giallognolo risplende durante le notti di Luna Piena.
Acer sieboldianum : affine all'A. palmatum, si differenzia per la presenza di una peluria sulle giovani foglie e sul picciolo, inoltre possiede fiori giallognoli, invece che color porpora.
Le ultime 4 specie, A. japonicum, A. palmatum, A. shirasawanum ed A. sieboldianum, appartengono al gruppo degli "Aceri Giapponesi", di cui parleremo in maniera più dettagliata di seguito, in special modo dell'Acero Palmato, indubbiamente la specie più rappresentativa del gruppo.
Com'è Fatto l'Acero Giapponese ? - Botanica e Fisiologia
L'Acero Palmato (A. palmatum) è indubbiamente il rappresentante più diffuso (e con il maggior numero di cultivars) tra tutte le specie che formano la categoria degli Aceri Giapponesi.
Questa specie si presenta come arbusto, od al limite come albero, di medio-piccole dimensioni, raggiungendo un'altezza media di circa 4-5 metri (13-16 ft), tuttavia esiste un'enorme variabilità tra le cultivars. Ci sono gli Aceri Giapponese "Nani", che superano a stento il metro di altezza (3,3 ft), altri invece hanno un portamento prostrato, con una chioma larga 3-4 volte l'altezza della pianta stessa, altri invece possono esser alti e slanciati.
Le varietà più alte di Acero Giapponese (ad esempio della specie A. japonicum), raramente raggiungono i 10 metri (33 ft) di altezza, a differenza degli imponenti Aceri Americani (es. A. saccharum) alti anche il triplo.
Queste dimensioni sono da intendersi per esemplari adulti e, dato che la crescita nei primi anni d'impianto è lenta, potrebbero trascorrere anche 15-20 anni, prima del raggiungimento di tali altezze.
Le radici dell'Acero sono sottili, tendenzialmente fascicolate e non invasive. Esse si estendono più in orizzontale, che in profondità e di solito non arrecano danni a muretto o tubature.
L'Acero Palmato ha foglie caduche, con 5, 7 o 9 lobi divisi da solchi profondi, che spesso arrivano quasi a toccare il picciolo della foglia. Tolto ciò, le foglie possono esser diversissime da varietà a varietà e, anche su una stessa pianta, possono cambiare colore più volte all'anno.
Per quanto concerne il colore delle foglie si potrebbe grossolanamente parlare di Aceri a foglia verde o rossa, in riferito al colore che esse assumono in estate.
Un Acero a foglia verde, avrà foglie primaverili di un color verde chiaro, talvolta quasi giallognolo, verde intenso durante l'estate, per virare a giallo/rosso durante l'autunno. In alcune varietà (es. A. palmatum ´Osakazuki´) il contrasto tra il color estivo ed autunnale è davvero spettacolare.
Sebbene molti Aceri abbiano foglie dalle tonalità rossastre in primavera ed autunno, gli Aceri Rossi (es. A. palmatum ´Bloodgood´) hanno sempre foglie che variano dal rosso scarlatto, al rosso scuro/violaceo, anche in piena estate.
A. palmatum "Katsura" produce foglie giallognole, con margine rossastro, che poi diventano giallo-verde ed infine, prima di cadere, giallo-arancione.
A. palmatum "Butterfly" possiede foglie grigio-verdastri, dal margine variegato bianco-rosa.
Una menzione a parte la meritano tutti quegli Aceri Giapponesi (sia A. palmatum, che A. japonicum) che appartengono al gruppo "dissectum"(es. Acer palmatum var. dissectum 'Atropurpureum Garnet').
Gli Aceri di questo gruppo hanno portamento pendulo, quasi contorto, sono dotati di crescita lentissima ed uno spiccato sviluppo orizzontale della chioma; inoltre ogni lobo della foglia è a sua volta diviso in molti "mini-lobi", ricordando la forma delle foglie delle Cupressaceae (es. Thuja). Con l'età, il tronco di questi Aceri può avere un aspetto "a spirale", quasi fosse avvitato su se stesso.
I fiori dell'Acero Giapponese sono minuscoli (mezzo centimetro) ed abbastanza insignificanti. Essi hanno 5 setali color porpora, 5 petali biancastri e sono riuniti in piccole infiorescenze a corimbo ("piatte") che sporgono dall'estremità dei rami.
La fioritura avviene in primavera, tra fine Marzo ed Aprile e, nel complesso, passa piuttosto inosservata, soprattutto nell'Acero Rosso; tuttavia in alcune varietà di Acero Verde ci può essere un buon contrasto tra il rosso dei fiori ed il verde pallido delle foglie appena emesse.
Il frutto è formato da due samare divergenti, strutture "secche" e sottili, che fungono da "ali" ed al cui interno è contenuto il seme. I frutti dell'Acero maturano tra fine estate ed inizio autunno (Agosto-Ottobre).
Come Crescere l'Acero Giapponese ? - Coltivazione, Esposizione, Potature e Riproduzione
Gli Aceri vengono coltivati in Giappone (ed in generale in Asia) da molti secoli, tanto da esser diventati uno dei simboli di questo popolo. Oggigiorno però, grazie all'alto valore ornamentale, sono divenuti diffusi anche nei giardini privati dell'Occidente, anche perché non richiedono particolari cure.
Gli Aceri si fanno apprezzare per il loro portamento elegante, talvolta contorto, per la corteccia liscia e levigata, nonché per le splendide foglie che, in special modo prima di cadere, assumono tinte tipicamente autunnali per un periodo insolitamente lungo.
Acer palmatum è una specie rustica e facile da coltivare che, di norma, può dare grosse soddisfazioni anche a chi non avesse tempo/voglia per stargli dietro.
Gli Aceri Temono il Gelo ?
Gli Aceri Giapponesi vivono perfettamente nel clima del Nord Italia e resistono molto bene al freddo, potendo tranquillamente sopravvivere a gelate nell'ordine dei -20 ° C (-4° F); tuttavia, con queste temperature, piante coltivate in vaso potrebbero subire danni da freddo alle radici, consiglio dunque di coprire l'esterno del vaso con paglia, foglie o, se ce ne fosse la possibilità, di interrare il vaso (sottoterra le temperature son più stabili i miti, rispetto all'aria sovrastante).
Quando Piantare un Acero in Giardino ?
Premesso che un Acero coltivato in vaso potrebbe esser trapiantato in qualsiasi periodo dell'anno, sarebbe meglio evitare i mesi più caldi e quelli in cui il terreno geli.
Il periodo migliore per piantare un Acero nel vostro giardino potrebbe esser metà Autunno (Ottobre inoltrato), in questo modo le radici avranno tempo di assestarsi durante l'inverno ed avere anche una minima crescita, almeno fin quando il terreno non sarà gelato.
Dove Piantare gli Aceri in Italia ?
L'Acero Giapponese si può piantare in tutta Italia, tuttavia il clima del settentrione è più idoneo alla sua coltivazione.
Buona parte delle varietà si sviluppano molto bene con esposizioni a mezz'ombra o persino con ombra luminosa. Avendo la possibilità di scegliere, come linea di massima consiglierei di posizionare gli Aceri in una posizione in cui ricevano Sole al mattino ed ombra nel pomeriggio, ad esempio esposizioni Est o Nord-Est rispetto a piante ad alto fusto od edifici.
Se si ha a disposizione solo una parte di terreno soleggiata per l'intero giorno conviene scegliere varietà resistenti al Sole, poiché le più delicate, specie se coltivate nel Sud Italia, potrebbero avere scottature fogliari ed una stentata crescita estiva.
Qual è il Terreno Ideale ?
Gli Aceri richiedono un terreno leggero e drenante poiché le loro radici soffrono i ristagni idrici. Tutte le specie sono acidofile, gradiscono quindi un suolo a pH acido (inferiore a 7), ricco di sostanza organica, mentre soffrono, talvolta sino alla morte, in quelli alcalini e calcarei.
Questi arbusti amano particolarmente la pacciamatura, la quale protegge le radici sia dal caldo estivo, sia dal gelo invernale. Lo strato di pacciamatura dovrà essere sufficientemente spesso ed esteso su un'area equivalente alla proiezione della chioma sul terreno, lasciando uno spazio libero in prossimità del tronco. Per la copertura del suolo si utilizzano cortecce, foglie di faggio e aghi di Pini, materiale organico che manterrà il terreno acido e, decomponendosi, fornirà una naturale concimazione.
Come Concimare ed Irrigare ?
Fertilizzare può velocizzare la crescita durante i primi anni dall'impianto, tuttavia gli Aceri non amano le concimazioni e, se non si ha fretta, si potrebbero evitare. Comunque sia, se volete utilizzare dei concimi, usate concimi a lenta cessione ed andateci piano, un eccesso potrebbe esser deleterio e portare la pianta al deperimento.
Gli Aceri Giapponesi, avendo un apparato radicale superficiale, non sono troppo resistenti alla siccità, amano terreni umidi (non zuppi) e richiedono, specie nei primi anni, un'adeguata dose d'acqua durante l'estate.
Una buona pacciamatura potrebbe aiutare a trattenere l'evaporazione, riducendo la richiesta idrica. In terreni secchi e poveri di sostanza organica, si dovrà innaffiare non troppo abbondantemente, ma frequentemente.
Ovviamente piante cresciute in vaso avranno bisogno di maggiori attenzioni, dato che sono ben più soggette alla disidratazione, rispetto ad Aceri in piena terra.
Come e Quando Potare gli Aceri Giapponesi ?
Di norma queste piante non richiedono interventi di potatura e si "auto-potano", inibendo lo sviluppo dei rami più interni. La potatura ha come scopo quello di contenere le dimensioni, di eliminare i rami morti o che si intrecciano, nonché selezionare i miglior rami di un giovane esemplare, che diventeranno le future branche.
Le ferite indotte dai tagli possono far fuoriuscire linfa, che crea un ambiente ideale per la proliferazione dei patogeni. Contrariamente a gran parte delle piante decidue, un buon periodo per la potatura, soprattutto di grossi rami, è quello che va da Agosto a Settembre, mesi durante i quali le perdite di linfa dovrebbero esser più contenute. Ovviamente potrete potare anche in inverno, evitando i periodi di gelo intenso, mentre sarebbe meglio non potare poco prima la ripresa vegetativa.
Come Moltiplicare l'Acero ?
Premettendo che Acer palmatum mostra una spiccata differenza varietale, è ragionevole aspettarsi che riproducendolo tramite seme potremmo avere una pianta-figlia ben diversa dalla pianta-madre, più di quanto non accada con altre specie.
Detto questo, la riproduzione per semina potrebbe esser anche più affascinante rispetto ad altri metodi, data l'alta probabilità di scoprire nuove varietà ed ottenere piante con caratteristiche inaspettate. Se volete optare per la semina dovrete raccogliere i semi in autunno e piantarli in un vaso con del buon terriccio. Ricordatevi che i semi devono esser stratificati ed il metodo più naturale è lasciare il vaso all'aperto per l'intero inverno, in modo che senta lo sbalzo termico. In primavera, con l'aumento delle temperature, tenete il vaso in una zona ombrosa, mantenendo umido il terriccio ed aspettate il germogliamento.
Chi vivesse in una zona tropicale, o comunque molto mite, potrebbe stratificare i semi in frigorifero per un paio di mesi. In altre parole, i semi di Acero devono "sentire" il freddo per poter germinare correttamente.
Per garantire la cultivars si deve necessariamente propagare per via vegetativa. Sebbene si possa moltiplicare anche tramite innesto, l'Acero si riproduce agevolmente (e con maggior successo) per talea. Consiglio di fare talee legnose, prelevando legni sottili. Dopo aver tagliato i rametti desiderati, interrarli in terriccio umido e soffice, con almeno 1-2 gemme sottoterra, successivamente rimuovete eventuali foglie, lasciandone circa 2-3 all'apice. E' facile che vi sia emissione di nuovi germogli, ma se non avrà radicato appassiranno nel giro di qualche settimana, al più un paio di mesi. Il periodo migliore per eseguire talee è tra Febbraio ed inizio Aprile.