lunedì 19 agosto 2019

Climi, Piante e Paesaggi del Messico, delle Antille e del Centro America

Il Messico è un grande stato dell'America, attraversato dal Tropico del Cancro (23° N). Questo paese confina a Nord con gli Stati Uniti, ad Est con il Golfo del Messico/Mar dei Caraibi, ad Ovest con l'Oceano Pacifico ed a Sud con Belize e Guatemala.

In questo articolo faremo una panoramica generale, descrivendo (ed illustrando con foto) i diversi ambienti che si trovano in Messico, nell'America Centrale e nell'arcipelago dei Caraibi, ponendo l'attenzione su come il clima influenzi la Flora e la Fauna e su come vari durante le stagioni, così da poter organizzare il vostro viaggio nel periodo migliore dell'anno.

Inoltre scopriremo quali sono le piante native, magari ora diffuse in tutto il Globo, nonché quelle endemiche che solo qui hanno trovato le condizioni ideali per proliferare.


Ma andiamo con ordine ed iniziamo questo viaggio virtuale partendo da Nord.

La notevole estensione del Messico, oltre alla presenza di altopiani, montagne, pianure ed oceani, determina una notevole varietà climatica, che si traduce in un'altrettanta molteplicità di specie vegetali ed animali.

Piramide Kukulkan - Itzà


Messico Settentrionale :

Solo una piccola percentuale di coloro che hanno visitato il Messico sono in realtà stati al Nord, una zona per lo più snobbata dalle agenzie turistiche.

Partendo da Ovest troviamo la Bassa California, una stretta penisola lunga quasi 1300 km (808 mi), divisa dal resto del Messico dal mare di Cortez (o Golfo di California), talmente ricco di biodiversità da diventare patrimonio naturalistico dell'Unesco.
Ricordatevi, la Bassa California è uno stato messicano e, a livello amministrativo, non ha nulla a che vedere con la California statunitense.

Il clima della parte settentrionale è di tipo Mediterraneo, simile a quello del Sud della California, con estati calde ed aride ed inverni freschi ed umidi, ma scendendo verso Sud le piogge si fanno via via più scarse, gli inverni più caldi e si vira ad un clima di tipo desertico. All'estremo Sud può esser presente una breve stagione delle piogge di un paio di mesi, tra Luglio e Settembre.

Panorama Bassa California

La Vaquita (Phocoena sinus) è una rara focena, endemica del Golfo di California, che vive nelle acque basse. Questa specie rappresenta uno dei più piccoli Cetacei esistenti al mondo ed è a forte rischio d'estinzione.
Tra le piante che crescono in questo territorio troviamo alcune palme, come la Washingtonia robusta e la Brahea edulis, parente della Brahea armata e nativa dell'isola di Guadalupe.
Più tipico e particolare è l'albero noto come Boojum (Fouquieria columnaris), una pianta grassa a crescita lenta dal tronco relativamente esile, cosparso di grosse spine e piccole foglioline. Il portamento slanciato ricorda quello di una candela, anche se in alcuni casi può ramificare od aver un portamento più contorto, talvolta piegandosi fino a sfiorare il suolo.
Altra specie endemica è l'Albero dell'Elefante (Pachycormus discolor), una pianta caudiciforme, ovvero con un tronco sproporzionatamente grosso, in grado di fungere da riserva idrica.

Fouquieria columnaris

Pachycormus discolor

Più ad Est, oltre il mar di Cortez, troviamo 3 grossi stati che, nell'ordine sono : Sonora, Chihuahua e Coahuila. In linea generale il clima varia dal semi-desertico al desertico, con grosse fluttuazioni di temperatura, tuttavia la presenza della Sierra Madre Occidentale, un'ampia catena montuosa la cui vetta più alta raggiunge i 3.300 m (10800 ft), crea innumerevoli microclimi, alcuni dei quali freddi e piovosi.

E' proprio il Messico settentrionale a registrare gli estremi di temperatura, in estate nel Deserto di Sonora si possono sfiorare i 50 ° C (122° F), mentre in inverno, alcune zone dello stato di Chihuahua registrano minime di -20° C (-4° F), le più basse dell'intero Messico.
Ad esclusione delle zone di montagna più umide, in cui si possono formare boschi di Conifere (es. Pinus hartwegiiPinus ponderosa), decidui (es. Querce) o misti, il Nord del Messico è prevalentemente costituito da piccoli arbusti e piante grasse che crescono più o meno isolate, anche in funzione della disponibilità idrica.

Una specie tipica del Deserto di Sonora è la Larrea tridentata, un piccolo arbusto che produce fiori gialli. 
Innumerevoli sono le specie di Agave presenti tra il Deserto di Sonora e quello di Chihuahua, tra cui A. palmeriA. lechuguilla e A. victoriae-reginae, che convivono insieme a più specie di Yucca (es. Y. filifera) e Cactus, come l'Echinocactus grusonii o la Carnegiea gigantea, il classico cactus gigante che si vede in molti film western ambientanti in Arizona.
Sebbene il paesaggio sia prevalentemente roccioso, con piante grasse ed erbe resistenti alla siccità, esistono anche aree prive di vegetazione, con alte dune di sabbia.

Tra gli animali più rappresentativi troviamo il Puma (Puma concolor), il più grande felino del Nord-America, vari serpenti tra cui il Crotalus molossus e la Antilocapra americana sonoriensis, una sottospecie dell'erbivoro statunitense.

Larrea tridentata

Agavi nei Deserti Messicani

Carnegiea gigantea nel Deserto di Sonora

Città del Messico e gli Altopiani :

La parte centrale del Messico, escluse le coste e la penisola dello Yucatán (di cui parleremo più avanti, è composta prevalentemente da montagne ed altopiani.
Ci troviamo in zone tropicali, ma piuttosto lontane dall'equatore (ad es. Città del Messico è al 19° parallelo Nord) e, spesso, ad una quota elevata.


Il clima varia in funzione dell'altitudine, dalle nevi perenni delle vette più alte, sino a zone decisamente calde, tuttavia, gran parte del territorio è su altopiani compresi tra 2000 e 2500 m (6560-8202 ft) sopra il livello del mare.

Qui il clima mostra lievi (ma presenti) fluttuazioni termiche annue, con forti escursioni termiche tra giorno e notte. Giusto per aver dei numeri prendiamo la capitale, al mattino fa sempre fresco, si passa da temperature minime di circa 7° C (45° F) del mese più freddo (Gennaio), a minime di circa 13 ° C (55° F) in Giugno; tuttavia è pur sempre un Sole tropicale e le temperature massime variano dai 22 ° C (72° F) in Gennaio, sino ai 27° C (81° F) di Aprile-Maggio.
I più attenti avranno notato che il periodo più caldo non è Luglio-Agosto, questo perché l'estate corrisponde con la stagione delle piogge, nella quale in soli 5 mesi (tra metà Maggio e metà Ottobre) cade quasi il 90% della pioggia annua.

In queste zone a clima subtropicale di montagna si possono verificare occasionali gelate e, a quote superiori, possono esser anche piuttosto severe. Non a caso sono proprio le razze Messicane di Avocado (Persea americana) ad essere quelle più resistenti al gelo.

Piante di Avocado in Messico

Non dimentichiamoci che molte di queste montagne sono in realtà Vulcani, alcuni dei quali tutt'oggi attivi. Tra tutti il più alto è il Popocatépetl, uno strato-vulcano alto oltre 5400 metri (17800 ft), nonché seconda vetta più alta del Messico. Questo vulcano, la cui cima è sovente innevata, è attivo e si registrano eruzioni annuali. 

Popocatépetl

A poca distanza da Città del Messico troviamo Teotihuacan, uno degli insediamenti precolombiani più importanti. Questa città ebbe il massimo splendore intorno al 250 dc e si pensa ospitasse sino a 200.000 abitanti, un numero enorme per l'epoca. 
Il Teotihuacan si compone di una via principale (il "Viale dei Morti") ai cui lati sorgono imponenti edifici religiosi, come la Piramide del Sole e la Piramide della Luna.
Gli abitanti vivevano in grossi complessi (una sorta di "condominio"), in parte adibiti a botteghe e negozi.

Teotihuacan

Nella parte orientale dello stato del Michoacán è presente la Riserva della Biosfera delle Farfalle Monarca, ovvero una zona tutelata dall'Unesco. La Farfalla Monarca (Danaus plexippus) è una specie migratoria, in grado di compiere tragitti impensabili per altri lepidotteri. 
Durante la bella stagione la Farfalla Monarca vive nel Nord America ma in autunno, prima dell'arrivo del freddo, migra verso Sud, per svernare in ambienti più caldi.

Uno dei luoghi in cui si raggruppano è proprio la Riserva sopracitata, habitat preservato in cui in inverno si possono contare sino a quasi 10 milioni di farfalle per ettaro, un po' come se tutti gli abitanti della Lombardia fossero concentrati in Piazza Duomo a Milano. Questa specie trascorre la brutta stagione in stato di semi-ibernazione, raggruppandosi ed attaccandosi a rami e tronchi degli Alberi.

Riserva della Biosfera delle Farfalle Monarca

Altro patrimonio dell'Unesco è il Paesaggio di Agave ed Antiche Industrie per la Produzione di Tequila, una vasta area in cui sono presenti antiche distillerie ed industrie, oltre a piantagioni di Agave Blu (Agave tequilana), da cui si ricava la Tequila, tipica bevanda alcolica messicana.

Paesaggio di Agave ed Antiche Industrie per la Produzione di Tequila

Coste Oceaniche, Penisola dello Yucatan e Sud del Messico :

Le zone costiere del Messico centrale sono ad una latitudine di circa 15° N. Se prendiamo come riferimento le due città più grandi, Acapulco (costa Oceano Pacifico) e Veracruz (costa Oceano Atlantico), noteremo che hanno un clima paragonabile. Entrambe, infatti, hanno limitate escursioni termiche annue, con temperature massime che, per buona parte dell'anno, si aggirano attorno ai 30° C (86° F). La costa orientale (Golfo del Messico/Oceano Pacifico) è però più direttamente colpita da tifoni e fronti freddi che, in rari casi, possono far precipitare le temperature durante l'inverno.
Sia la costa orientale che occidentale hanno una stagione delle piogge (Giugno-Ottobre) ed una stagione secca (Novembre-Maggio).

Lo Yucatan è sicuramente il luogo più turistico dell'intero Messico. Qui si potrà trovare un clima caldo durante tutto l'anno, sebbene da Maggio a Dicembre sia più piovoso, con una maggior probabilità di formazione di Uragani.
Questa penisola è il connubio perfetto tra natura, storia e mondanità, si passa infatti dalle rovine della civiltà Maya, come il centro Chichén Itzá con la Piramide di Kukulkan, forse il monumento più rappresentativo dell'intera regione, a Tulum, una città costiera che, oltre a conservare i resti di una città Maya arroccata sui pendii prospicienti il mare, ci regala un mare cristallino, con spiaggia di fine sabbia bianca.  La moderna Cancun, con i suoi lussuosi hotel, è invece perfetta per chi ama la vita notturna.
Tulum

Nella penisola dello Yucatan si concentrano i Cenotes, ovvero delle profonde buche derivanti dal crollo della sovrastante roccia calcarea. Queste "buche" sono in realtà delle "grotte a cielo aperto", hanno una forma tendenzialmente circolare e sono riempite di acqua.

A seconda dell'età e dell'erosione ci possono essere Cenotes (poco profondi) che assomigliano a laghi naturali, come El Jardin del Eden, un Cenote poco turistico, circondato da una lussureggiante vegetazione tropicale, con acqua cristallina e rocce sommerse, l'ideale per gli amanti dello snorkeling
Di tutt'altro genere sono i Cenotes Dzinup e Samula, molto vicini tra di loro ed accomunati dall'essere specchi d'acqua profondi, incastonati tra le rocce. In questi casi la superficie dei "laghi sotterranei" è maggiore rispetto a quella del foro, poiché vi è stata solo una parziale caduta della roccia sovrastante (sperate che non collassi proprio mentre state facendo il bagno !!!); quindi filtra poca luce e questo si traduce in un ambiente poco luminoso (se non quasi buio al tramonto) che, sebbene affascinante, potrebbe incutere un po' di timore.

Nel Messico Meridionale il clima inizia a diventare più umido e si formano le foreste tropicali.

El Jardin del Eden

Cenote Samula

Le Antille : Cuba, Giamaica, Haiti, Portorico, Repubblica Domenicana ed Isole Minori :

Il Golfo del Messico ospita diversi stati-isola che attirano turisti da tutto il mondo, grazie alle loro spiagge caraibiche, con fondali poco profondi ed atolli incontaminati

Cuba è l'isola più grande e si estende lungo i paralleli. Havana, la sua capitale, è posta al 23° N, che corrisponde alla latitudine che separa la zona tropicale da quella temperata boreale. Il clima è di tipo  subtropicale-oceanico, con contenute escursioni termiche sia stagionali, sia giornaliere. Sebbene le piogge siano più abbondanti da Maggio a Novembre, non si può parlare di una vera stagione secca, poiché anche nel periodo restante piove più volte al mese.
Per chi volesse vedere qualcosa di diverso da spiagge-natura-mare, vale la pena visitare la capitale, ma anche la più piccola (e caratteristica) cittadina di Trinidad.

Cittadina di Trinidad

La flora è caratterizzata dalla massiccia presenza di Palme, tra cui almeno 90 specie endemiche. Tra di esse troviamo la Palma Reale Cubana (Roystonea regia), simbolo nazionale, o l'endemica Gaussia princeps. Un'altra specie endemica, erroneamente confusa per una palma, è la Microcycas calocoma, una Cicade a grave rischio di estinzione.
A Cuba sono presenti numerose piantagioni di Caffè, soprattutto sulle montagne della Sierra Maestra, nel Sud-Est dell'isola.


Roystonea regia
Microcycas calocoma


Al 24° N, all'incirca tra Cuba e la Florida, troviamo Nassau, la capitale delle Bahamas, una nazione/arcipelago, costituita da quasi 700 isolette, di cui buona parte sono minuscoli atolli disabitati. Eleuthera è una delle isole più caratteristiche, molto lunga, ma stretta, con una larghezza che per lo più varia tra 1 e 2 km (0.6-1.2 mi). Presenta stupende spiagge ed un mare ricco di Razze e Squali.

Eleuthera  - Bahamas

La Giamaica, la Repubblica Domenicana e, ancor di più, Haiti sono stati poveri e per di più afflitti  di sovente da calamità naturale, quali terremoti ed uragani.
I luoghi d'interesse potrebbero esser il palazzo di Sans-Souci (Haiti), la Città Coloniale, ovvero il primo insediamento di Cristoforo Colombo, oggi all'interno di Santo Domingo (Rep. Domenicana) e le Cascate del Fiume Dunn, che sfociano direttamente nel mar dei Caraibi (Giamaica).


Palazzo di Sans-Souci


Le restanti isole sono per lo più di medio-piccole dimensioni ed accomunate da un clima tropicale-oceanico, con scarse escursioni termiche. Ricordiamoci che il mar dei Caraibi, per via della posizione tropicale e della relativa chiusura, ha acque superficiali con una temperatura media di circa 28° C (82° F), con piccole oscillazioni annue. Insomma, acque calde, giusto per capirci la temperatura media estiva delle acque del Mediterraneo è di circa 24° C (75°).


Il Mar dei Caraibi è dunque un enorme serbatoio di calore, quindi di energia termica, che mitiga l'area, ma può anche innescare feroci uragani tropicali.

Oltre che per gli amanti del Relax, il mar dei Caraibi, con le sue splendide barriere coralline (es. Isole Vergini Britanniche o Saint Lucia), offre molto ai sommozzatori.


Belize, Guatemala, El Salvador, Honduras e Nicaragua :

Continuando verso Sud, sul continente troviamo queste 4 nazioni. Le temperature annue tendono ad esser un po' più costanti rispetto a quelle del Messico, tuttavia è ancora ben presente una stagione delle piogge, alternata ad una asciutta, più o meno lunga a seconda dei luoghi e dell'altitudine.

Tikal è uno dei siti Maya più popolari e si trova in Guatemala, così come il Atitlán, un lago di origine vulcanica posto ad una quota di circa 1500 m (4920 ft), con una profondità massima di ben 340 m (1115 ft). Il lago Atitlán è il più profondo di tutta l'America centrale ed è circondando da spettacolari vulcani.

Tikal

A largo delle coste del Belize troviamo il Great Blue Hole, una dolina marina larga 300 m (980 ft) e profonda circa 120 m (390 ft). Da una visione area sembra effettivamente un "Grande Buco Blu", dovuto al collasso della parte superiore di una grotta calcarea al termine dell'ultima Era glaciale. Le pareti quasi verticali, la presenza di stalattiti, nonché di una variegata fauna, tra cui anche il temibile Squalo di Leuca (Carcharhinus leucas), rende il Great Blue Hole una delle mete più ambite dai subacquei.

Great Blue Hole

Nel Nord-Est dell'Honduras troviamo la Riserva della Biosfera del Río Plátano, istituita per preservare l'elevata biodiversità, messa in serio pericolo dalla deforestazione e dall'avanzare dell'agricoltura. Quest'area ospita innumerevoli specie vegetali ed animali, oltre a 2000 indigeni che vivono allo stato brado, secondo antiche tradizioni.

In Nicaragua è presente il Lago Cocibolca, talvolta noto anche come Lago Nicaragua, il più grande dell'America centrale ed il secondo dell'America Latina. Questo bacino lacustre è collegato al Mar dei Caraibi tramite il fiume San Juan, un collegamento sfruttato da più specie ittiche per muoversi dal mare al lago. Infatti, sebbene sia di acqua dolce, il Lago Cocibolca ospita il temibile Squalo di Leuca (Carcharhinus leucas).
Il lago contiene oltre 400 isolette, la più grande, Ometepe, è formata da due vulcani. Tra gli animali potremmo citare almeno una delle quattro specie di Tapiro, il Tapirus bairdii.

Lago Cocibolca - Isola Ometepe
Tapirus bairdii


Costa Rica e Panama :

Queste due nazioni compongono la parte più meridionale del Centro America. Qui la stagione secca si accorcia notevolmente e non dura più di 3 mesi (da Gennaio a Marzo). Cadono quasi 2000 mm (80 inch) di pioggia all'anno e, in alcuni posti, anche ben oltre, mentre le temperature si mantengono calde durante tutto l'anno, senza variazioni significative tra le stagioni. In altre parole ci troviamo ormai in un'area a clima tropicale, con acquazzoni quasi giornalieri, ma brevi ed alternati ad ampie schiarite, che permette lo sviluppo di rigogliose foreste pluviali.

Il Costa Rica è una nazione virtuosa, consapevole del fatto che il suo punto di forza sia la bellezza della sua natura. Pensate che qui il 98% dell'energia elettrica è ottenuta da fonti rinnovabili (eolico, solare etc.), conta di diventare a breve una nazione indipendente dal petrolio ed ha azzerato la deforestazione. Qui ben il 25% del territorio è costituito da aree protette e parchi nazionali, la percentuale più alta al Mondo ed un esempio per tutte le altre nazioni.

Panorama Costa Rica

Nelle sue foreste pluviali vivono più specie di bradipo, come il Bradypus tridactylus, il mammifero più lento al mondo, così l'Iguana Verde (Iguana iguana) o felini, da quelli poco più grandi di un gatto, come il Margay (Leopardus wiedii), sino all'enorme e feroce Giaguaro (Panthera onca).

Nelle foreste del Costa Rica crescono molte specie epifite (che crescono sul tronco degli alberi) e si contano ben 500 diverse specie di Orchidee, una biodiversità così elevata di questo genere non si ritrova in nessun altro posto del Mondo.
Un'altra pianta che cresce nel sottobosco di queste umide foreste è la Monstera deliciosa, una specie amante dell'ombra e dotata di enormi foglie, che in Italia è per lo più conosciuta come pianta da appartamento, ma che in natura produce anche dei gustosi frutti, tuttavia poco utilizzati.

Panthera onca

Leopardus wiedii

Bradypus tridactylus
Monstera deliciosa

Altra specie endemica è il Psidium friedrichsthalianum, anche chiamato Guava del Costa Rica. Un'ultima specie vegetale che vorrei menzionare è la Cecropia obtusifolia, pianta snella e poco ramificata, con foglie ampie ed intagliate "a raggiera", con un portamento che ricorda vagamente quello della Papaia.

Cecropia obtusifolia

Panama è l'ultimo stato dell'America Centrale e confina solo con il Costa Rica (a Nord) e la Colombia (a Sud). Questa nazione, a clima prettamente tropicale con diffuse foreste pluviali, è lunga e stretta ed è nota in tutto il mondo per il Canale di Panama, un prodigio dell'ingegneria che, sfruttando chiuse e laghi artificiali, riesce a trasportare pesanti navi dall'Oceano Atlantico a quello Pacifico e viceversa.
Per attraversare i circa 80 km (50 mi) del canale, una nave impiega in media 10 ore, tempo che può variare anche in funzione delle dimensioni della nave. 10/12 h possono sembrare tante, ma non son nulla rispetto alla circumnavigazione del Sud America. Ogni anno nel Canale di Panama passano circa 14.000 navi, per lo più dirette in Cina dalla costa Orientale degli Stati Uniti e viceversa.

Canale Panama

Altri specie vegetali native dell'America Centrale non citate fin qui :

Papaya (Carica papaya) : pianta da frutto tropicale poco longeva, originaria delle giungle comprese tra Sud del Messico e Panama, è ormai coltivata in tutte le zone tropicali e subtropicali del mondo per i suoi deliziosi frutti.

Carica papaya

Graviola (Annona muricata) : appartenente alle Annone, genere le cui specie hanno distribuzione prettamente tropicale e subtropicale. Questa pianta produce frutti molto grossi, dalla polpa bianca, in cui sono immersi numerosi semi.

Annona muricata

White Sapote (Casimiroa edulis) : altra pianta da frutto originaria di quest'angolo di mondo, ma poco diffusa altrove. Questa specie ha elevata rusticità, pari a quella di un Limone, e si può coltivare con successo in tutte le zone agrumicole d'Italia. Produce frutti gialli, dalla consistenza cremosa, di buon sapore, diverso in funzione della varietà.

Casimiroa edulis

Vaniglia (Vanilla planifolia) : l'aroma più apprezzato in pasticceria deriva proprio da questa pianta epifita, che in realtà è un'orchidea. La pianta è formata da esili liane che si aggrappano ai rami delle piante, nelle umide foreste tropicali. Dai frutti (baccelli) si ricava la preziosa spezia.


Vanilla planifolia

Albero del Kapok (Ceiba pentandra) : parente della meno tropicale Ceiba speciosa, si sviluppa sotto forma di albero di grosse dimensioni, dotato di un tronco largo e con pungenti spine. Dai sui frutti si estrae quella che è la fibra naturale più leggera al mondo, utilizzata per imbottire materassi o per produrre Jeans.


Ceiba pentandra

Frutti Kapok

Arbutus xalapensis : parente del nostrano Corbezzolo (Arbutus unedo), cresce nelle zone semi-aride a confine tra Texas e Messico settentrionale, sebbene si possa trovar giù sin in Nicaragua. Produce bacche rosse eduli, ma non particolarmente apprezzate.


Arbutus xalapensis

Jacaranda mimosifolia : albero ornamentale di medie dimensioni che si riconosce per l'inusuale fioritura color blu-lilla, con sfumature viola. Può esser coltivata anche in zone temperate calde (es. zone costiere del Sud Italia), a patto che le gelate siano lievi e sporadiche.


Jacaranda mimosifolia

Girasole Comune (Helianthus annuus) : specie annuale nativa dell'America centrale, ma ormai comune anche in Italia, dove in molte zone riesce a sopravvivere anche allo stato spontaneo. Il nome deriva dal fatto che il bocciolo fiorale è fortemente soggetto al fenomeno dell'eliotropismo, motivo per cui i fiori si muovono seguendo la traiettoria del Sole. Viene coltivato per ricavare il famoso Olio di Girasoli.

Helianthus annuus

Dahlia (Dahlia spp.) : bulbi da fiore nativi del Messico e coltivati a livello ornamentale in Italia, dove possono diventare perenni laddove non vi sia un freddo troppo intenso.

Dahlia

Stella di Natale (Euphorbia pulcherrima) : pianta conosciuta da tutti noi per le sue brattee (scambiate spesso per foglie) di color rosso intenso, è ormai divenuta simbolo di Natale e comunemente regalata durante questa festività. La Stella di Natale è nativa del Messico meridionale, ma può esser coltivata anche nelle zone d'Italia esenti da gelo.

Euphorbia pulcherrima

Mimosa pudica : questa leguminosa, parente della più comune Mimosa (Acacia dealbata), si trova in vendita anche nei vivai italiani, più che altro per una sua peculiarità. Basta infatti un minimo contatto per fa si che le sue foglie si contraggano istantaneamente.

Mimosa pudica

Ovviamente è impossibile far un elenco delle migliaia di specie native dell'America centrale, mi son semplicemente limitato a citar quelle più particolari o che conoscete "di vista" pur non sapendone l'origine.

Vi

venerdì 2 agosto 2019

Come Crescere il Cappero (Capparis spinosa) - Coltivazione e Cure

I Capperi sono un alimento tipico della cucina mediterranea e vengono utilizzati da millenni per aromatizzare piatti a base di carne (es. vitello tonnato), di pesce, ma anche pasta e pizza.

Ma qual è la pianta che produce i Capperi ? Dove Può Esser Coltivata in Italia ?

Capparis spinosa

Origine e Diffusione :

Il Cappero (Capparis spinosa) è nativo del bacino Mediterraneo ed comune nel Nord Africa (dal Marocco, sino all'Egitto), in Spagna (es. nella provincia di Almeria), in Francia (Costa Azzurra e Provenza) e dalla Croazia fin giù alla Grecia.
La pianta dei Capperi cresce bene nei climi mediterranei, è quindi ben coltivabile anche nel Sud della California, nella parte meridionale del Sud Africa, lungo le rive del Mar Nero e nel Sud dell'Australia.

In Italia il Cappero è diffuso in tutto il Mezzogiorno, in particolar modo in Sicilia (come i noti "Capperi di Pantelleria"). Su terreni rocciosi e calcarei diventa una pianta spontanea, se non quasi infestante, crescendo su muri diroccati o nei dirupi.  Non a caso nella splendida Matera, ricca di vecchie mura, rocce calcaree ed anfratti naturali, si ritrovano piante di Cappero che crescono un po' ovunque. 


Cosa Si Mangia della Pianta del Cappero ?

Quelli che tutti noi chiamiamo Capperi sono in realtà i boccioli dei fiori, raccolti prima che si aprano, trattati con sale e messi in salamoia (acqua e sale) od in Aceto.
Tuttavia anche i frutti, più grandi e dal sapore meno forte, sono commestibili e vengono normalmente conservati sottolio. Per distinguerlo dal "vero" Cappero il frutto viene chiamato Capperone o Cucuncio.
Infine anche le foglie, se sbollentate, possono esser consumate in insalata.

I Capperi, anche in funzione del clima, vengono raccolti in maniera scalare (ogni 10 giorni circa) dalla tarda primavera, sino ad inizio autunno. Tanto più i boccioli sono piccoli, tanto più risulteranno pregiati e richiesti dal mercato.

Boccioli di Fiore Capparis spinosa

Frutti di Capparis spinosa (Capperoni)

Come Riconoscere la Pianta del Cappero ? - Botanica e Fisiologia

Capparis spinosa è una specie appartenente alle Brassicaceae (sin. Cruciferae), una famiglia che conta innumerevole specie (tra cui anche il Ravanello) sparse in tutti i climi e continenti del mondo, ma con una maggior concentrazione a livello del Bacino Mediterraneo.

Il Cappero è una pianta dal tipico portamento prostrato, in quanto gli esili rami, di norma non più lunghi di 1 metro (3,3 ft) e solo parzialmente lignificati, sono ricadenti e crescono eretti unicamente durante il primo stadio vegetativo.
Se cresciuto in zone pianeggianti, e non su muretti in cui i rami possano "cadere" per gravità, il portamento diventa tappezzante. 

Le foglie sono alterne, color verde scuro, tondeggianti o leggermente cuoriformi, hanno una consistenza piuttosto carnosa e sono tendenzialmente glabre, con margine non seghettato. Come suggerisce l'epiteto "spinosa", i Capperi posseggono un paio di spine situate alla base del picciolo fogliare che, in alcune varietà, cadono precocemente.

Fioritura Pianta CapperoI fiori vengono prodotti sui nuovi getti (rami dell'anno), sono splendidi e dall'alto valore ornamentale; essi sono solitari, sbocciano da gemme presenti all'ascella fogliare ed hanno un peduncolo allungato, che rende loro molto vistosi.
Il fiore del cappero è medio-grosso, con un diametro di circa 6 cm (2 in), possiede 4 sepali verdi ed altrettanti petali bianchi, un singolo pistillo (parte femminile) centrale, circondato da numerosi stami (parte maschile) dall'apice (antera) color rosa-violaceo. Questo fiore può vagamente ricordare quello di alcune Mirtaceae (es. Guava). La fioritura risulta abbondante ed appariscente, protraendosi indicativamente da Maggio sino a Settembre inoltrato, o persino in ottobre nei climi più miti.

I frutti, noti anche come Cocunci o Cucunci, sono delle capsule oblunghe sorrette da un lungo peduncolo. Questi frutti carnosi son di color verde brillante (esternamente), mentre la polpa interna è rosacea con molti semi di piccole dimensioni. A maturità si fessurano longitudinalmente, permettendo agli uccelli di disperdere i semini, facendo crescere nuove piante nei punti più impensabili. 

L'apparato radicale cresce in profondità, accontentandosi anche della poca terra presente tra le  anguste fessure scavate tra le rocce.

La chioma è formata da diversi rami ed è sempreverde laddove non vi sia gelo o freddo intenso, mentre altrove perde le foglie inverno, ricacciando poi in primavera (dai rami non secchi o dalle radici).

Fiore Capparis spinosa

Come Coltivare il Cappero ? - Clima, Esposizione, Potature e Propagazione

Nelle zone vocate alla sua coltivazione il Cappero si dimostra una pianta rupestre assai rustica, che cresce indisturbata e senza particolari cure.

Sebbene Capparis spinosa sia una specie Mediterranea ed, in generale, adatta a crescere in climi caldi ed aridi, si può coltivare con successo anche in alcune aree del Nord Italia
Il Cappero, pur perdendo le foglie, può sopportare il gelo sino ad una temperatura di circa -10° C (14 ° F), soprattutto se in condizioni di bassa umidità atmosferica.
Se il gelo fosse intenso, oltre alla caduta delle foglie, potrebbero seccare anche i rami, tuttavia il ceppo resisterebbe al freddo (entro i limiti sopra citati) ed in primavera riformerebbe l'intera chioma.
Le alte temperature, invece, non sono affatto un problema e non si evidenziano danni da caldo neppure quando il termometro supera i 40° C (104° F); ciò nonostante se tale condizione perdurasse a lungo si potrebbe aver una parziale stasi vegetativa, con momentanea riduzione del numero di fiori.

Il posto ideale per piantare la Pianta dei Capperi è sul bordo dei muretti a secco esposti a Sud; in tal modo la nuova vegetazione potrà ricadere lungo il muretto ed esser colpita direttamente dai raggi solari.
Questo arbusto è spiccatamente eliofilo ed un'esposizione in pieno Sole sarà necessaria per uno sviluppo ottimale.
In climi con estati molto soleggiate se ne può tentare la coltivazione anche a mezz'ombra (con almeno 4-5 ore di Sole diretto), ma ciò determinerà la produzione di un minor numero di boccioli fiorali e, quindi, di Capperi.

C. spinosa è una pianta aromatica praticamente xerofila, con un esiguo fabbisogno idrico ed in grado di tollerare lunghi periodi di siccità durante l'estate
Il Cappero si sviluppa senza irrigazioni anche in zone in cui vi siano solo 350 mm di pioggia all'anno, che per intenderci sono meno della metà di quelli che cadono in una città come Messina.
In Italia non è necessario innaffiare, neppure nelle zone più aride, dato che la specie prospera persino in luoghi del Nord Africa quasi a confine con il deserto del Sahara.

Il terreno ideale è calcareo, a pH leggermente basico; ma ne ho visti di ben sviluppati anche in terreni piuttosto acidi ed umiferi, come quelli tipici del Lago Maggiore (alcune foto dell'articolo son fatte proprio lì).
Insomma, il tipo di suolo non è un problema, va bene sia povero che ricco di sostanza organica, l'importante è che sia drenante.
Le concimazioni non sono indispensabili; basta guardare quanti boccioli fiorali hanno i Capperi che crescono arroccati su dirupi inaccessibili, per capire che non hanno di certo bisogno dell'uomo per fruttificare.

La potatura può essere anche drastica ed, in zone in cui vi è stato forte gelo, si può eliminare gran parte della parte aerea, lasciando rametti basali della lunghezza di una spanna.

Il Cappero si riproduce per talea, prelevando rami di un paio d'anni oppure si moltiplica per semina, ricordandosi che i semi hanno buona possibilità di germinare solo se appena colti dai frutti maturi e la percentuale di insuccesso aumenta con semi essiccati e dormienti; comunque sia il consiglio è di re-idratarli lasciando loro almeno 1 giorno in acqua tiepida (od a temperatura ambiente se è estate).

Capparis spinosa selvatico

Cappero sui Muri di Matera

Nuova Vegetazione Pianta dei Capperi