L'Albicocco (Prunus armeniaca) appartiene alla famiglia delle Rosacee ed è una delle piante da frutto simbolo dell'estate. Purtroppo la specie fiorisce presto ed è quindi soggetta alle gelate tardive, inoltre in ambienti umidi è abbastanza suscettibile alla Monilia, che provoca gravi danni ed ingenti perdite di produzione. L'Albicocco, dunque, non è sicuramente la pianta da frutto più semplice da gestire, tuttavia con gli opportuni accorgimenti e scegliendo la giusta varietà si possono aver grandi soddisfazioni anche nelle zone più umide del Nord Italia (per ulteriori informazioni sulla sua coltivazione clicca qua).
In questo articolo vorrei soffermarmi sulla descrizione di quelle che, a mio avviso, sono le cultivars più meritevoli o particolari ed adatte alla coltivazione dell'hobbista.
Premessa :
Gli Albicocchi si propagano esclusivamente tramite innesto, o meglio questo è l'unico modo per riprodurli efficacemente per via vegetativa; alternativamente si possono moltiplicare anche tramite semina, la quale però non garantisce nulla in merito alla pianta che ne uscirà.
Un'altra cosa da valutare (e da chiedere a coloro da cui comprerete la vostra pianta) è il tipo di portainnesto utilizzato; infatti gli Albicocchi si possono innestare sopra diverse piante, il cui apparato radicale influenzerà lo sviluppo del nesto sovrastante.
Un classico portainnesto per gli Albicocchi è il Mirabolano (Prunus cerasifera) ottenuto da seme; esso è molto utilizzato, garantisce elevata vigoria e si adatta a diversi tipi di terreno, tuttavia la messa a frutto è piuttosto lenta; presenta disaffinità con alcune cultivars. Esistono anche portainnesti clonali, come il Mirabolano 29/C, sul quale è velocizzata la messa a frutto o il MrS 2/5, che riduce la dimensione delle piante, ma necessita di terreni irrigui. Si può innestare anche su Franco (un altro Prunus armeniaca), la vigoria è elevata ed, anche in terreni non irrigui, raggiunge dimensioni ragguardevoli (per cui necessita interventi di potatura), la messa a frutto è lenta; se si innesta su Pesco (Prunus persica) c'è un effetto nanizzante, ma le piante sono meno longeve, non regge terreni pesanti ed eccessivamente aridi. Un altro portainnesto utilizzato è il PENTA, un clone di Susino (Prunus domestica), che non genera polloni, cresce su terreni anche argillosi ed asfittici, oltre ad esser resistente a molti patogeni che attaccano le radici (es. Phytophtora).
Quali Sono le Differenze tra le Diverse Varietà di Albicocco ?
- Dimensione del Frutto : sebbene la pezzatura possa esser influenzata anche dal portainnesto, dal terreno e dal numero di frutti, esistono cloni che producono frutti più o meno grossi.
- Colore del Frutto : il colore (ed il sovracolore) varia notevolmente da clone a clone, si parte da Albicocche giallo tenue, sino a rosse.
- Epoca di Fioritura : il periodo dell'anno in cui gli Albicocchi fioriscono è il finir dell'inverno, indicativamente da inizio febbraio a metà marzo, anche in funzione del clima locale; tuttavia anche due Albicocchi piantati ad un metro l'uno dall'altro possono fiorire in periodi (leggermente) diversi, di solito non più di 10 giorni. Tuttavia Albicocchi a fioritura tardiva sono consigliabili laddove vi sia il concreto rischio di brinate tardive, che comprometterebbero la produzione dell'annata. In questi casi 10 giorni prima o dopo possono fare la differenza.
- Epoca di Maturazione : la finestra temporale di produzione degli Albicocchi è più stretta rispetto a quella di altri frutti (Susini, Peschi), ma più lunga di altri (Ciliegio). Le piante più precoci possono iniziare a maturare le Albicocche a fine Maggio, mentre le più tardive (alcune brevettate di recente) anche a metà Agosto.
- Autofertilità : sebbene la maggior parte delle cultivars siano autofertili, esistono anche dei cloni autosterili o parzialmente autosterili, che necessitano impollinatori.
- Fabbisogno di Freddo : molte piante da climi temperati hanno bisogno un certo numero di ore di freddo invernale per poter sviluppare correttamente le loro gemme a fiore (clicca qua per dettagli). Per l'Albicocco sono mediamente 500 ore, che potrebbero non esser soddisfatte nelle zone più miti del Sud Italia; qui si consiglia di optare per varietà a minor fabbisogno di freddo.
- Resistenza alle Malattie : alcune varietà sono più tolleranti a patologie importanti come ad esempio la Monilia (M. laxa)
Quali Sono i Migliori 10 Albicocchi da Piantare in un Orto Familiare ?
In questa sezione ho messo alcune (tra le centinai) delle varietà più caratteristiche, cercando eterogeneità per epoca di maturazione ed ambiente di coltivazione.
2) Albicocco "Valleggia" : varietà selezionata nel Ponente Ligure ad inizio '900, è tutt'oggi una delle cultivar più diffuse (soprattutto nel Savonese). La fioritura è abbastanza tardiva e più graduale rispetto all'Albicocco "medio". La pianta è rustica ed autofertile. Il frutto è arancione, con buccia sottile e cosparsa da punticini color mattone (il vero marchio distintivo della varietà). Sebbene di piccole dimensioni, questa Albicocca ha un sapore molto intenso. La maturazione è intermedia.
6) Albicocco "Nirosa 2" : varietà resistente a Sharka (Plum Pox Virus), malattia virale, nota anche come Vaiolo delle Drupacee. La pianta ha elevata vigoria, è autofertile, con fioritura in epoca intermedia e epoca di fruttificazione precoce (prima metà di Giugno). Produzione è elevata ed i frutti sono di grossa pezzatura, di color arancione intenso e di buon sapore (bassa acidità della buccia).
7) Albicocco "Tsunami" : qui citata per essere una varietà ultra precoce, essa infatti è una delle prime a maturare e, nei luoghi più caldi, i frutti maturano anche a partire dalla seconda metà di Maggio. Pianta selezionata in Francia e commercializzata a partire dal 2010 (coperta da copyright e vietata la riproduzione a scopi di lucro). La fioritura è precoce e la pianta è autosterile, sono perciò necessari altri Albicocchi a fioritura precoce per garantire l'impollinazione. Il vigore della pianta è medio-alto ed il portamento assurgente. Il sapore è equilibrato, con una dolcezza di 13 °brix, piuttosto elevata per una varietà così precoce.
9) Albicocco "Ivonne Liverani" : pianta di origine Italiana (Faenza), diffusa a partire dal 1977. La pianta è solo parzialmente autosterile e se ne consiglia la vicinanza ad altri Albicocchi che fioriscano in epoca intermedia (come lui) al fine di garantire un'efficacie impollinazione. Viene citata in quanto mostra un'alta resistenza alla Monilia. I frutti maturano in epoca intermedia, sono buoni, ma di breve conservabilità.
10) Albicocco "Portici" : pianta di origini Campane, presenta una buona tolleranza alla monilia. Produttività elevata, con frutti di grandi dimensioni. Essi sono molto dolci (16° brix) ed aromatici. Si può coltivare in diversi ambienti, anche se nelle annate molto piovose parte dei frutti è soggetta a spaccatura. E' autofertile; la fioritura è medio-precoce, mentre la maturazione è medio-tardiva.
Manca la varietà Monteporziana catalogata dal’ARSIAL a pasta bianca buonissima
RispondiEliminaGrazie della segnalazione.
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