Translate

mercoledì 10 luglio 2019

Cos'è la Popillia japonica ? Quali Danni Provoca e Come si Combatte ?

Popillia japonica è il nome scientifico del Coleottero Giapponese che, da qualche anno a questa parte, si è diffuso nel Nord Italia, arrecando ingenti danni agli agricoltori.

Origine e Diffusione :

La Popillia japonica è un insetto nativo del Giappone, ma presente da secoli anche in Cina e Russia Orientale. Questo patogeno approdò nello stato del New Jersey, intorno al 1915 e da lì si diffuse in tutti gli Stati Uniti orientali. In Europa fece la prima comparsa negli anni '70, ma fu limitata alle remote Isole Azzorre. Purtroppo nell'estate del 2014 fu accertata la presenza di un focolaio all'interno del Parco del Ticino e più Comuni, affacciati sia sulla sponda piemontese, che su quella lombarda del fiume, ebbero i primi danni.
Negli anni successivi il Coleottero si espanse sul territorio, tanto che alcuni esemplari furono segnalati addirittura in Svizzera.
Per chi non fosse della zona ricordo che il Ticino è l'emissario del Lago Maggiore e, nel suo primo tratto, segna il confine tra Piemonte e Lombardia, immettendosi nel Po, poco a Sud di Pavia.
Le zone più interessate (per ora) sono quelle della Valle del Ticino, indicativamente nelle province di Novara e Varese. Tuttavia l'espansione è continua ed ogni anno si stima che la Popillia japonica allarghi il proprio raggio d'azione di almeno 15 Km in ogni direzione; stando a questi numeri arriverà ben presto nel Monferrato e nell'Oltrepo Pavese, zone vinicole che risentiranno pesantemente la presenza di questo insetto patogeno.

Popillia japonica

Come Riconoscere il Coleottero Giapponese ?

La P. japonica è di forma ovoidale, con una lunghezza media di 10 mm e larghezza di 6 mm, il capo è color verde metallico, mentre il dorso è color bronzo. Purtroppo molti Coleotteri hanno colori, forme e dimensioni simili ed è facile confondere la Popillia japonica con altre specie comuni meno voraci (es. Anomala vitis) o decisamente innocue, come Cetonia aurataMimela junii.

Per riconoscere con certezza la P. japonica dovrete guardare la parte posteriore e l'addome, qui sono presenti dei ciuffi di peli bianchi, 5 per ogni lato e due all'estremità (12 in totale). Questa caratteristica rende la P. japonica distinguibile rispetto ad ogni altra specie coleottero nostrano. Le larve, invece, son ben più difficili da identificare e bisogna osservare la presenza di una doppia fila di spine disposte a "V", assente nelle altre specie.


Qual è il Ciclo Vitale della Popillia japonica ?

Popillia japonica primo pianoLe femmine di Coleottero Giapponese depongono a più riprese, producendo sino a 60 uova a stagione. Le uova vengono deposte nel terreno, prediligendo quelli umidi e ricchi di malto erboso.
Il periodo di Ovideposizione è contemporaneo a quello in cui gli adulti volano alla ricerca di cibo ed è indicativamente compreso tra Giungo e Settembre. Le Uova si schiudono dopo 10-12 giorni e le larve iniziano a svilupparsi, muovendosi nel terreno in cerca di cibo e scendendo più o meno in profondità a seconda dell'umidità del suolo. La maggior parte delle larve passa l'inverno al terzo stadio larvale, stando ad una profondità media di circa 15-20 cm. In primavera, con l'innalzarsi delle temperature, le larve ritornano attive, risalgono in superficie, si cibano, diventano Pupe e si apprestano alla metamorfosi. Tra metà Maggio e Agosto, a seconda del clima, si ha lo sfarfallamento ed i "nuovi nati" volano alla ricerca di cibo (foglie e frutti) e di accoppiamento.


Quali Danni Provoca ? 

I Coleotteri Giapponesi adulti si cibano di foglie, frutti e fiori e possono agevolmente volare da una pianta all'altra. Giovani piante possono esser totalmente defogliate ed uccise, arrecando un enorme danno economico ai vivaisti. La lamina fogliare viene morsa, fino a che non rimangono solo le nervature principali, rendendo l'aspetto della foglia simile a quello di una ragnatela. La maggior parte delle piante adulte può tollerare una parziale defogliazione, tuttavia vi sarà un danno estetico e, se l'infezione fosse massiccia, si potrebbe compromettere la fruttificazione dell'anno corrente e di quello successivo. La Popillia japonica si nutre anche di frutti in via di maturazione, compromettendo la produzione, soprattutto di quei frutti che maturano in piena estate.
Un altro problema è il loro comportamento gregario, infatti l'arrivo dei primi esemplari ne richiama altri, in una reazione a catena esponenziale che, nei casi più gravi, fa si che vi sia una concentrazione locale elevatissima, con decine di Coleotteri su un'unica foglia. Inoltre anche le sostanze volatili rilasciate dalle foglie in seguito a lesione fungono da richiamo, aumentando ancor di più il danno locale. Può succedere che una pianta sia completamente infestata, mentre un'altra identica a pochi metri rimanga indenne

Le Larve di P. japonica sono anch'esse voraci e si cibano delle radici, soprattutto di piante erbacee. Un improvviso disseccamento di vaste aree di prato potrebbe esser dovuto a questo patogeno e ciò rappresenta un problema per chi volesse un giardino "all'inglese", ma anche per i campi da Golf o di calcio.

Danni Popillia japonica su Foglie di Nocciolo

Danni Popillia japonica su Foglie di Ciliegio

Danni Popillia japonica su Foglie di Vite

Quali Sono i Periodi Più Critici dell'Anno ?

Le Larve sono attive tutto l'anno a parte l'Estate (cioè da Settembre ad inizio Maggio), tuttavia nelle zone in cui gela rimangono inattive durante i mesi più freddi ed, in linea di massima, i danni maggiori ai manti erbosi si riscontrano in Primavera ed Autunno.

Gli Insetti adulti vivono in media 40 giorni, con enormi differenze a seconda della temperatura esterna; infatti se il caldo è eccessivo possono vivere anche solo 10 giorni, mentre con il freddo persino a 90-100 giorni. Le femmine sono leggermente più longeve dei maschi.
La P. japonica provoca danni alle piante arboree da Giugno ad inizio Agosto, ma il picco massimo è di solito ad inizio Luglio (variabile anche tra le annate) e già da fine Luglio si ha un drastico calo delle popolazioni.
Questi Coleotteri sono particolarmente attivi nelle ore calde della giornata ed amano il Sole; infatti se piove o le temperature scendono sotto i 21-22° C la loro motilità diminuisce e non scappano neppure quando li si cattura.


Quali Piante Attacca ?

Purtroppo la Popillia japonica è polifaga e son state descritte almeno 300 specie vegetali da essa colpite. Le Larve amano nutrirsi delle radici delle graminacee, ma non disdegnano neppure quelle di Mais e Soia. Gli Adulti invece mangiano le foglie di specie forestali (Tiglio, Acero Americano, Ontano, Betulla, etc.), di piante da frutto, tra cui Nocciolo, Ciliegio, Susino, Kiwi e soprattutto Vite Europea (Vitis vinifera). Danni si sono verificati anche su specie ortive (Pomodoro, Zucchino, Fagiolo), su piccoli frutti come le More o su piante ornamentali come le Rose.
La Vite Americana (Vitis labrusca) sembra leggermente meno sensibile, mentre il Fico non è solitamente predato. Le Pomacee (es. Melo e Pero) sono un po' più resistenti rispetto alle Drupacee (es. Pesco, Susino). 


Come Combattere la Popillia japonica ?

Trovare un rimedio per sconfiggere questa malattia, o quantomeno per limitarne l'espansione, fu sin da subito uno degli obbiettivi dei vari enti regionali (es. Arpa).
La Regione Piemonte installò (ed installa tuttora) numerose trappole, piazzandole in luoghi adatti. Le trappole, attirano i Coleotteri Giapponesi tramite specifici feromoni ed una rete intrisa di insetticida ne causa l'intorpidimento e la successiva morte. Queste trappole, che troverete ai margini delle strade od in mezzo ai campi, NON DEVONO ESSERE TOCCATE o SPOSTATE, poiché altri odori potrebbero coprire i feromoni. Esse servono a limitare il numero di una popolazione infestante, ma non riescono a debellarla totalmente, anche perché una singola trappola cattura (ed uccide) circa il 75% dei patogeni che si avvicinano, che sono comunque solo una parte dei totali. 
Queste trappole NON SONO ADATTE ad USI PRIVATI, poiché se collocate in un giardino od in un orto attirerebbero tutti i Coleotteri Giapponesi dei paraggi, aumentandone notevolmente la concentrazione locale e quel 25% che sfugge alla trappola sarebbe numericamente maggiore rispetto  agli esemplari totali presenti in un normale sito.
Altre trappole rilasciano il fungo M. anisopliae, parassita della P. japonica. Le trappole sono posizionate alla giusta distanza l'una dall'altra e collocate secondo un criterio logico, in modo da circoscrivere determinate aree e creare delle "zone cuscinetto" con l'intento di rallentare l'avanzata della P. japonica.

Trappola a FeromoniSi possono utilizzare anche i comuni insetticidi, ma i trattamenti devono essere periodici ed il danno alle Api ed agli altri insetti "buoni" potrebbe esser superiore al beneficio. Meglio spruzzare un prodotto ammesso in agricoltura biologica come l'Olio di Neem
Negli Orti, date le piccole dimensioni, si possono utilizzare reti anti-insetto, avendo l'accortezza di non lasciare nessuno spiraglio (neppure nella parte bassa); purtroppo questo metodo non è perfetto e limita anche la presenza degli insetti utili.

Una pratica molto semplice è la cattura manuale. La P. japonica non morde, non punge, non è velenosa e la si può toccare tranquillamente a mani nude. Durante le ore più fresche (es. mattina) questi coleotteri sono "rimbambiti" e non opporranno resistenza alla cattura. Basterà ispezionare le piante alla ricerca di questi patogeni, prenderli ed ucciderli, per esempio immergendoli in una soluzione di acqua e zucchero od acqua e sapone.
Certo, vi sembrerà di svuotare il mare con un secchiello, ma la rimozione giornaliera di questi coleotteri potrà ridurre il danno locale, pur non cambiando nulla a livello globale.

Le formiche si cibano delle sue uova, le talpe delle larve e molti uccelli mangiano i coleotteri adulti, ciò nonostante tutti questi predatori naturali non sono sufficienti a controllarne la proliferazione.
Nella Lotta Biologica sono state introdotte le specie Tiphia vernalis e Tiphia popilliavora, che si nutrono delle larve della P. japonica, e la Istocheta aldrichi che invece depone le uova all'interno dell'addome del Coleottero femmina adulto, in molti casi uccidendolo prima che deponga le uova. Purtroppo questi metodi negli USA non hanno dato i risultati sperati.

In conclusione, imparate a riconoscere la Popillia japonica, ispezionate tempestivamente le vostre piante e rimuovete manualmente quanti più Coleotteri possibili, così da inibire la proliferazione durante gli stati precoci.
Nel futuro credo che non si riuscirà ad eradicare questo patogeno, ma si imparerà a conviverci e, instaurando il giusto equilibrio preda-predatore, se ne potrà limitare il danno alle specie vegetali.

Danni Popillia japonica su Foglie di Susino

3 commenti:

  1. L'ho conosciuta giusto ieri, ahimè, in giardino da papà, controllando dopo un'allerta di mio cognato! Nei giardini/orti di entrambi si sta particolarmente accanendo sulle viti (non so dire che varietà). A Sumirago ed Azzate (VA).

    Ieri mattina ne ho catturate parecchie, che cadevano come sfioravo la foglia, oggi pomeriggio ce n'erano poche e volavano via più facilmente... ora leggo che è in effetti facile che al mattino siano più rimbambite, ottimo da sapere, grazie! Sospetto però che siano rimbambite anche quando le si scova ammucchiate (staranno accoppiandosi immagino) piuttosto che solitarie. Ma è solo un sospetto, sono cacciatrice solo da un giorno he he he...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, prediligono le foglie della Vite (quella nostrana, meno quello Americana, chiamata anche Uva Fragola)....tuttavia mangiano anche le altre piante, dal nocciolo, al Kiwi a tutte quelle che ho scritto sopra e molte di più.

      Col fresco si fanno catturare facilmente, col caldo un po' meno, ma di certo non sono delle saette, però se le disturbi scappano e volano via, invece di lasciarsi cadere. In zone alte, in cui magari non si riescono a prendere "al primo colpo" è meglio catturarle con temperature sotto i 22°

      Elimina