Col nome generico di "Pioppo" si intende una delle circa 30 specie di piante del genere Populus, a sua volta appartenente alla famiglia delle Salicaceae.
Tutte le diverse specie di Pioppo sono native dell'emisfero boreale, vivono per lo più in climi temperati e si sviluppano sotto forma di alberi di medio-grosse dimensioni, raggiungendo, a seconda della specie e del clima, un'altezza compresa tra 15 e 30 metri (49-98 ft).
- Pioppo Bianco (Populus alba)
- Pioppo Nero (Populus nigra)
- Pioppo Tremulo (Populus tremula)
Diffusione, Ecologia ed Utilizzo del Pioppo ?
Il Pioppo Bianco (Populus alba) è una specie eliofila (amante del Sole), igrofila (amante dell'umidità) e predilige ambienti moderatamente caldi. Allo stato naturale è presente in tutta la pianura Padana, dove cresce dal livello del mare sino alla bassa montagna, circa 800 m (2625 ft) di altitudine. Si sviluppa al meglio in presenza di una falda acquifera sotterranea o lungo corsi d'acqua (fiumi e laghi).
Il Pioppo Nero (Populus nigra) ha caratteristiche ecologiche simili al Pioppo Bianco, tuttavia resiste meglio alla siccità, ma meno ai suoli pesanti e con ristagni idrici importanti; inoltre si spinge maggiormente all'interno delle valli alpine e può crescere selvatico anche sino a quote di 1000 m (3280 ft) o poco più.
Il Pioppo Tremulo (Populus tremula) è anch'esso eliofilo, ha uno sviluppo leggermente inferiore rispetto alle due specie precedenti e raramente raggiunge un'altezza di 20 m (66 ft). Cresce nei pascoli abbandonati, nelle radure boschive e, rispetto alle altre specie, si spinge più in alto, prosperando anche a quota di media montagna, sino a circa 1600 m (5250 ft). Cresce nei boschi decidui (insieme a Castagni, Betulle, etc.), ma anche nelle foreste boreali di conifere (fino alla Scandinavia).
Laddove vi è una sovra-distribuzione con il Populus alba, può essere presente l'ibrido Populus canescens (P. tremula x P. tremula).
Le diverse specie di Pioppo vengono utilizzate a diversi scopi. In città, Pioppo Nero e Bianco sono molto utilizzati per l'alberatura stradale, ma trovano impiego anche in campagna, per la creazione di filari o siepi frangivento. Queste due specie vengono coltivate anche a scopo ornamentale e sono comuni in grandi parchi e giardini pubblici, inoltre crescono bene anche vicino ai laghi, persino su spiagge allagate durante i mesi di piena.
Data la velocità di crescita, i Pioppi sono impiegati anche come specie Pioniera per il recupero ambientale, in aree dismesse (es. cave), in zone alluvionali o per creare boschi semi-naturali. Infine, nella Pianura Padana, la Pioppicoltura ricopre un ruolo primario nella produzione di legno e proprio nel settentrione il Pioppo trova le miglior condizioni climatiche per il suo sviluppo ed in questa parte d'Italia si concentra oltre l'80% della produzione.
Gli impianti (Pioppeti) durano in media 10-12 anni, con una densità di circa 280 piante per ettaro (10.000 metri quadrati).
La coltivazione dei Pioppi per la produzione di legno "stabile", utilizzato per la produzione di mobili (ed altro), è anche un'ottima soluzione per ridurre la quantità di CO2, dato che, come potrete approfondire qui, durante la fotosintesi le piante prelevano anidride carbonica dall'atmosfera e la trasformano in Glucosio, a sua volta utilizzato per la formazione del legno. In altre parole, il Carbonio presente nell'Anidride Carbonica (Gas serra) viene convertito nel legno del mobile che avete in casa.
A livello ambientale, utilizzare terreni agricoli (incolti) per la coltivazione di Pioppi "da legno" è decisamente più sostenibile rispetto ad abbatterli nel loro ambiente naturale (deforestazione), anche perché i Pioppi sono, tra le specie nostrane, le piante che ospitano il maggior numero di insetti e contribuiscono a mantenere alta la biodiversità e l'equilibrio ecologico tra le diverse specie.
In ultimo, se cresciuti in ambiente calcareo, le radici del Pioppo entrano in simbiosi con il pregiato Tartufo Bianco (Tuber magnatum).
Come Riconoscere il Pioppo Bianco rispetto al Pioppo Nero ? - Botanica e Fisiologia
Populus nigra e Populus alba sono due alberi decidui di seconda grandezza, ovvero raggiungono un'altezza massima che, di norma, non supera i 30 metri (98 ft). Sono comunque piante imponenti, a crescita piuttosto rapida, ma che non vivono a lungo, avendo una longevità media di 100 anni.
Il loro legno è tenero e, durante la fase di senescenza, tende a marcire, rendendo questi alberi soggetti a schianti. Per queste ragioni è sconsigliabile coltivare Pioppi in prossimità di case od edifici e gli esemplari adulti ai margini delle strade devono esser monitorati e, nel caso in cui vi siano segnali di cedimento, abbattuti preventivamente.
Il Pioppo Bianco ha una chioma arrotondata ed un portamento espanso, mentre il Pioppo Nero tende ad aver un portamento più slanciato e nella cultivar Populus nigra "Italica", molto diffusa in Lombardia e nella Pianura Padana, addirittura colonnare, con rami totalmente assurgenti ed uno sviluppo molto simile a quello di un Cipresso.
Il tronco del Pioppo Nero è ricoperto da una corteccia grigio-bruno scuro, mentre quella del Pioppo Bianco è biancastra, con lenticelle scure a forma di rombo, e ricorda vagamente la corteccia di una Betulla, sebbene quest'ultima abbia un tronco dal diametro decisamente inferiore.
Con il passare degli anni i tronchi di entrambe le specie tendono a fessurarsi longitudinalmente e, nel Populus alba, la corteccia si scurisce con l'età.
Le foglie sono semplici ed alterne, ma con importanti differenze : nel Pioppo Nero sono più piccole, cuoriformi, con margine finemente dentellato, glabre e di color verde lucente, mentre nel Pioppo Bianco sono leggermente lobate (quasi palmate nei giovani esemplari), verdi scure nella pagina superiore, ma ricoperte da un feltro peloso bianco in quella inferiore. La chioma del Pioppo Bianco, quando agitata dal vento e sotto il Sole, produce riflessi argentei (in Inglese è chiamato anche Silver Poplar). Nel Pioppo Tremulo le foglie son verdi da entrambi i lati (più chiaro quello inferiore) e sono dotate di un lungo picciolo che le fa "tremare" anche con una leggera brezza.
In tutti i Pioppi i fiori sono unisessuali e portati da piante diverse (specie dioica). Sia fiori femminili che maschili sono degli amenti penduli e questi ultimi producono un'enorme quantità di polline volatile, biancastro e dall'aspetto "cotonoso". Durante il periodo di fioritura, che in media avviene tra fine Marzo ed inizio Maggio.
A livello ambientale, utilizzare terreni agricoli (incolti) per la coltivazione di Pioppi "da legno" è decisamente più sostenibile rispetto ad abbatterli nel loro ambiente naturale (deforestazione), anche perché i Pioppi sono, tra le specie nostrane, le piante che ospitano il maggior numero di insetti e contribuiscono a mantenere alta la biodiversità e l'equilibrio ecologico tra le diverse specie.
In ultimo, se cresciuti in ambiente calcareo, le radici del Pioppo entrano in simbiosi con il pregiato Tartufo Bianco (Tuber magnatum).
Come Riconoscere il Pioppo Bianco rispetto al Pioppo Nero ? - Botanica e Fisiologia
Populus nigra e Populus alba sono due alberi decidui di seconda grandezza, ovvero raggiungono un'altezza massima che, di norma, non supera i 30 metri (98 ft). Sono comunque piante imponenti, a crescita piuttosto rapida, ma che non vivono a lungo, avendo una longevità media di 100 anni.
Il loro legno è tenero e, durante la fase di senescenza, tende a marcire, rendendo questi alberi soggetti a schianti. Per queste ragioni è sconsigliabile coltivare Pioppi in prossimità di case od edifici e gli esemplari adulti ai margini delle strade devono esser monitorati e, nel caso in cui vi siano segnali di cedimento, abbattuti preventivamente.
Il Pioppo Bianco ha una chioma arrotondata ed un portamento espanso, mentre il Pioppo Nero tende ad aver un portamento più slanciato e nella cultivar Populus nigra "Italica", molto diffusa in Lombardia e nella Pianura Padana, addirittura colonnare, con rami totalmente assurgenti ed uno sviluppo molto simile a quello di un Cipresso.
Il tronco del Pioppo Nero è ricoperto da una corteccia grigio-bruno scuro, mentre quella del Pioppo Bianco è biancastra, con lenticelle scure a forma di rombo, e ricorda vagamente la corteccia di una Betulla, sebbene quest'ultima abbia un tronco dal diametro decisamente inferiore.
Con il passare degli anni i tronchi di entrambe le specie tendono a fessurarsi longitudinalmente e, nel Populus alba, la corteccia si scurisce con l'età.
Le foglie sono semplici ed alterne, ma con importanti differenze : nel Pioppo Nero sono più piccole, cuoriformi, con margine finemente dentellato, glabre e di color verde lucente, mentre nel Pioppo Bianco sono leggermente lobate (quasi palmate nei giovani esemplari), verdi scure nella pagina superiore, ma ricoperte da un feltro peloso bianco in quella inferiore. La chioma del Pioppo Bianco, quando agitata dal vento e sotto il Sole, produce riflessi argentei (in Inglese è chiamato anche Silver Poplar). Nel Pioppo Tremulo le foglie son verdi da entrambi i lati (più chiaro quello inferiore) e sono dotate di un lungo picciolo che le fa "tremare" anche con una leggera brezza.
In tutti i Pioppi i fiori sono unisessuali e portati da piante diverse (specie dioica). Sia fiori femminili che maschili sono degli amenti penduli e questi ultimi producono un'enorme quantità di polline volatile, biancastro e dall'aspetto "cotonoso". Durante il periodo di fioritura, che in media avviene tra fine Marzo ed inizio Maggio.
Questo polline, così abbondante, è un allergene a cui molte persone sono allergiche, inoltre viene trasportato per chilometri di distanza, fluttuando nell'aria. Insomma, quando i Pioppi sono in fiore è impossibile non accorgersene. Dagli amenti femminili si producono i frutti, i quali sono delle piccole capsule contenente i semi. L'impolliazione è tipicamente anemofila (ad opera del vento). I frutti sono delle capsule al cui interno trovano spazio i semi "lanuginosi" (chiamati "Pappi" o "Piumini") che. ancor di più rispetto ai fiori, vengono sparpagliati dal vento e non è raro trovare interi viali ricoperti da una patina bianca, da sembrare innevati.
Le radici sono molto estese, ma piuttosto superficiali ed hanno la tendenza (soprattutto nel P. nigra) ad emettere polloni. Ottima è anche la capacità di radicamento; un ramo che tocca terra può facilmente emettere nuove radici e formare una nuova chioma indipendente dalla pianta madre; non sorprende dunque che Pioppo Bianco e Nero si riproducano facilmente tramite talea, cosa invece piuttosto difficile con il cugino Pioppo Tremulo.
Coltivazione e Crescita :
I Pioppi amano esposizioni soleggiate e, da adulti, non hanno grosse difficoltà ad esser illuminati dal Sole, dato che raggiungono altezze considerevoli. Tutte le specie fin qui nominate crescono meglio con il clima del Nord Italia, richiedono ambienti umidi e si avvantaggiano dalla presenza di una falda acquifera sotterranea. Il (relativamente) limitato sviluppo radicale in profondità rende i Pioppi non particolarmente adatti ad ambienti eccessivamente aridi, zone in cui sarà utile annaffiare, almeno durante i primi anni d'impianto. In linea di generale il Pioppo Nero resiste meglio alla siccità rispetto al Pioppo Bianco, ma un terreno umido e ricco di humus è preferibile ad uno povero, asciutto e sassoso, il quale ridurrebbe lo sviluppo e la velocità di crescita.
I Pioppi resistono bene al freddo intenso e possono tranquillamente tollerare anche le gelide temperature delle nostre Alpi. La quota limite di crescita in montagna è dovuta più che altro alla mancanza di caldo estivo (rispetto a possibili danni da freddo durante l'inverno).
In condizioni ottimali (abbondanti piogge estive, Sole etc.) i Pioppi sono piante a crescita rapida ed in pochi anni diventano grossi alberi.
La potatura non è necessaria, soprattutto in alcune varietà di Populus nigra a sviluppo assurgente (es. var. Plantierensis ed Italica). Ciò nonostante i Pioppi reggono drastiche potature e, diversamente da altre piante, anche qualora venissero tagliati alla base, non morirebbero, ma produrrebbero una gran quantità di polloni e di rami che partono direttamente dal tronco principale rimasto.
Sebbene il legno sia tenero e leggero, piante in salute (senza marciumi) reggono piuttosto bene il vento e persino l'inquinamento atmosferico, rendendo i Pioppi adatti anche alla coltivazione nei parchi di grandi città, come Milano; tuttavia non sono a loro agio con l'aria ricca di salsedine, come quella di molte città costiere.
La resistenza alle patologie è buona e di norma le piante crescono bene, con una vegetazione sana, senza alcun trattamento. Purtroppo, con l'età, il tenero legno (prediletto dai picchi) tende a fessurarsi e, qualora ci fosse un attacco fungino, potrebbe marcire dall'interno, rendendo instabili i vecchi Pioppi.
Amo i colori del pioppo bianco, i piccoli boschi lungo i torrenti I gialli accesi del pioppo nero negli autunni cittadini. Il fremere lieve del tremulo lampi aranciati nei boschi ottobrini.
RispondiEliminaEggià, sono belli in ogni stagione :)
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