La macchia Mediterranea rappresenta gran parte del territorio Italiano in prossimità delle coste e, nel centro Sud, anche dell'entroterra.
A questo clima, dagli inverni miti ed umidi e dalle estati calde ed aride, si sono perfettamente adattate due piante, il Terebinto (Pistacia terebinthus) ed il Lentisco (Pistacia lentiscus), spesso confuse l'una per l'altra.
In questo articolo descriverò sia il Terebinto (sinonimo Spaccasassi) che il Lentisco (sinonimi Lentischio, Sondro), ponendo l'attenzione su quelle che sono le differenze che ne permettono il riconoscimento; inoltre vorrei fornire anche qualche suggerimento utile a chi si accingesse a coltivarli a scopo ornamentale.
Origine, Distribuzione ed Inquadramento Botanico :
P. terebinthus e P. lentiscus appartengono alla famiglia delle Anacardiaceae (come il Mango e l'Albero del Pepe Rosa) ed al genere Pistacia, a cui appartiene una terza specie, Pistacia vera, comunemente chiamata Pianta del Pistacchio, di notevole importanza commerciale, ma che tratteremo separatamente in un articolo ad hoc.
Si pensa che Terebinto e Lentisco siano piante native della Grecia ma, ad oggi, sono naturalizzate lungo quasi tutte le coste del Mediterraneo, sviluppandosi al meglio nella fascia fitoclimatica del Lauretum.
Il loro habitat naturale è molto simile e spesso sovrapposto, infatti entrambe le specie prosperano in aree miti e con spiccata aridità estiva, crescendo su terreni calcarei in prossimità della costa sino alla bassa montagna, purché in posizioni ben esposte al Sole.
Allo stato selvatico le 2 specie, ad esclusione della Liguria, sono rare nel Nord Italia, sebbene a macchia di leopardo possano esser presenti anche altrove (es. Colli Euganei). Sulla fascia Adriatica solitamente non si spingono più a Nord delle Marche
Se vogliamo trovare una differenza potremmo dire che il Terebinto si spinge più in alto e, nel Sud Italia, può crescere anche a 1000 m (3330 ft), mentre il Lentisco difficilmente lo si ritrova sopra i 600 m (2000 ft) di quota.
P. terebinthus e P. lentiscus sono piante termofili spontanee delle campagne Sarde, Siciliane ed in generale del Sud Italia ed in passato, data la loro abbondanza, venivano utilizzate (soprattutto il Terebinto) come porta-innesti per innestare piante di Pistacchio.
In epoche remote i frutti del Terebinto venivano raccolti ed utilizzati per aromatizzare le carni, mentre da quelli del P. lentiscus si ricavava l'Olio di lentisco, considerato l'Olio dei "poveri" ed usato dal popolo fino a non molti decenni fa.
Dalla corteccia di queste due piante si estrae anche una resina utilizzata come mastice.
Oggigiorno queste due piante vengono impiegate, a livello amatoriale, per decorare giardini mediterranei rocciosi e, in special mondo il Lentisco, per creare siepi divisorie.
Botanica e Fisiologia - Analogie e Differenze
Come Coltivare il Lentisco ed il Terebinto ? - Crescita, Clima, Esposizione, Potatura e Cure
Terebinto e Lentisco sono due piante selvatiche e rustiche, che amano i climi caldi, gradiscono esposizioni quanto più soleggiate possibili e sono resistenti alle malattie.
Hanno un'ottima resistenza alla siccità ed alberi adulti possono prosperare senza la ben che minima irrigazione anche nelle aree più torride d'Italia, resistendo sotto il Sole cocente per mesi senza essere bagnati.
Questi due arbusti resistono a gelate di media entità, tuttavia il P. lentiscus è più sensibile al freddo rispetto al P. terebinthus. Indicativamente si potrebbe dire che i -9° C (16° F) rappresentino una temperatura soglia per il Lentisco, mentre per il Terebinto la soglia di danno potrebbe esser -12° C (10° F). Non è da escludersi che in pieno riposo vegetativo possano reggere brevi picchi anche a temperature inferiori, magari con qualche danno; per contro non subiscono scottature neppure se esposti a venti caldi oltre i 35° C (95° F).
Con gli opportuni accorgimenti se ne potrebbe provare la coltivazione anche nel Nord Italia, ad esclusione delle zone di montagna o delle aree di pianura più fredde.
Il Lentisco, più del Terebinto, ben si presta ad esser coltivato anche come siepe, dato che ha fogliame sempreverde e, soprattutto, una vigoria eccezionale, che rende la chioma più densa ad ogni potatura, tra l'altro molto ben tollerata. Ad ogni modo, anche se non potate, queste due piante assumono un portamento naturale elegante e relativamente compatto.
Il terreno ideale è calcareo, anche povero e sassoso, purché ben drenante. Queste piante si sono evolute per crescere su suoli con poca materia organica ed humus, in cui prosperano solo erbe, cespugli/arbusti e piccoli alberi; per questo motivo le concimazioni non hanno una reale utilità per il loro sviluppo.
Lentisco e Terebinto possono esser piantati sia come piante isolate, sia a formare siepi; tuttavia è nel primo caso che assumono la miglior forma a livello ornamentale. Se vi state chiedendo quale sia il miglior posto per piantarli, sappiate che entrambe le specie amano un'esposizione Sud, con molte ore di luce diretta al giorno e tollerano bene anche aree soggette a forti raffiche di vento, persino salmastro.
Si possono riprodurre facilmente sia per semina (in autunno), che per talea; in quest'ultimo caso si dovrà tagliare un rametto del diametro di un dito ed interrarlo per metà, avendo cura di rimuovere le foglioline per evitare la disidratazione dei tessuti.
La prossima estate, mentre camminerete nelle macchia mediterranea che circonda molte località turistiche della Sardegna (e non solo), guardatevi attorno, probabilmente sarete circondati sia da Terebinti che da Lentischi.
A questo clima, dagli inverni miti ed umidi e dalle estati calde ed aride, si sono perfettamente adattate due piante, il Terebinto (Pistacia terebinthus) ed il Lentisco (Pistacia lentiscus), spesso confuse l'una per l'altra.
In questo articolo descriverò sia il Terebinto (sinonimo Spaccasassi) che il Lentisco (sinonimi Lentischio, Sondro), ponendo l'attenzione su quelle che sono le differenze che ne permettono il riconoscimento; inoltre vorrei fornire anche qualche suggerimento utile a chi si accingesse a coltivarli a scopo ornamentale.
Origine, Distribuzione ed Inquadramento Botanico :
P. terebinthus e P. lentiscus appartengono alla famiglia delle Anacardiaceae (come il Mango e l'Albero del Pepe Rosa) ed al genere Pistacia, a cui appartiene una terza specie, Pistacia vera, comunemente chiamata Pianta del Pistacchio, di notevole importanza commerciale, ma che tratteremo separatamente in un articolo ad hoc.
Si pensa che Terebinto e Lentisco siano piante native della Grecia ma, ad oggi, sono naturalizzate lungo quasi tutte le coste del Mediterraneo, sviluppandosi al meglio nella fascia fitoclimatica del Lauretum.
Il loro habitat naturale è molto simile e spesso sovrapposto, infatti entrambe le specie prosperano in aree miti e con spiccata aridità estiva, crescendo su terreni calcarei in prossimità della costa sino alla bassa montagna, purché in posizioni ben esposte al Sole.
Allo stato selvatico le 2 specie, ad esclusione della Liguria, sono rare nel Nord Italia, sebbene a macchia di leopardo possano esser presenti anche altrove (es. Colli Euganei). Sulla fascia Adriatica solitamente non si spingono più a Nord delle Marche
Se vogliamo trovare una differenza potremmo dire che il Terebinto si spinge più in alto e, nel Sud Italia, può crescere anche a 1000 m (3330 ft), mentre il Lentisco difficilmente lo si ritrova sopra i 600 m (2000 ft) di quota.
P. terebinthus e P. lentiscus sono piante termofili spontanee delle campagne Sarde, Siciliane ed in generale del Sud Italia ed in passato, data la loro abbondanza, venivano utilizzate (soprattutto il Terebinto) come porta-innesti per innestare piante di Pistacchio.
In epoche remote i frutti del Terebinto venivano raccolti ed utilizzati per aromatizzare le carni, mentre da quelli del P. lentiscus si ricavava l'Olio di lentisco, considerato l'Olio dei "poveri" ed usato dal popolo fino a non molti decenni fa.
Dalla corteccia di queste due piante si estrae anche una resina utilizzata come mastice.
Oggigiorno queste due piante vengono impiegate, a livello amatoriale, per decorare giardini mediterranei rocciosi e, in special mondo il Lentisco, per creare siepi divisorie.
Botanica e Fisiologia - Analogie e Differenze
- Portamento : il Terebinto ha uno sviluppo maggiore, può raggiungere i 6 metri di altezza (20 ft) e ha una forma più "ad albero". Il Lentisco raramente supera i 3 metri (10 ft) ed ha un portamento prettamente arbustivo, talvolta quasi tappezzante, con vegetazione fitta e ramificazioni sin dalla parte bassa.
- Comportamento : il Terebinto è una specie decidua, dunque perde le foglie nei mesi più freddi dell'anno. Il Lentisco è una pianta sempreverde.
- Foglie : in ambedue le specie sono coriacee, verde lucido ed abbastanza simili. Quelle del Terebinto sono imparipennate, formate da un numero dispari (da 5 ad 11) di foglioline, disposte ad 2 a 2, tranne l'ultima che è terminale e perpendicolare rispetto alle altre. Le foglie del Lentisco sono più piccole, paripennate, ovvero formate da un numero pari di foglioline (da 6 a 12), per cui vi è una copia di foglioline terminali e non una singola. Quest'ultima caratteristica rende facile il riconoscimento dell'esatta specie.
- Rami : in entrambe le specie i rami son ricoperti da una corteccia rossastra che con gli anni tende a diventare bruno-marrone. I rami del Terebinto hanno un maggior diametro, formano una chioma meno folta e, con l'età, tendono a fessurarsi.
- Fiori : sia Pistacia terebinthus che Pistacia lentiscus sono specie dioiche, ovvero i fiori maschili e femminili sbocciano da due piante di sesso diverso. I fiori sono simili, piccoli, rossastri, raggruppati in un'infiorescenza a forma di pannocchia. I grappoli fiorali vengono emessi dalle gemme situate all'ascella fogliare dei rami formati l'anno precedente.
- Fioritura : avviene nel periodo primaverile, il Lentisco fiorisce un po' prima, tra Marzo e Maggio, mentre il Terebinto tra i mesi di Aprile e Giugno.
- Frutti : in entrambi i casi sono delle piccole drupe; quelle del Terebinto sono grandi fino a 8 mm (0.3 in), color bianco-rosato da immature e rosse scure a maturità, quelle del Lentisco son più piccole, circa 5 mm (0.2 in), più ravvicinate all'interno del grappolo, inizialmente rosa/rosse ma a maturità diventano nere, ricordando le bacche del Ribes Nero. I frutti di queste due piante sono molto ornamentali e rimangono sulla pianta per un periodo molto lungo (diversi mesi).
- Radici : quelle del Terebinto sono più grosse, vigorose e penetrano molto in profondità. Questa pianta è infatti conosciuta anche come Spaccasassi, poiché il suo apparato radicale è capace di penetrare nelle fessure createsi tra le rocce ed, espandendosi, è in grado di romperle.
Come Coltivare il Lentisco ed il Terebinto ? - Crescita, Clima, Esposizione, Potatura e Cure
Terebinto e Lentisco sono due piante selvatiche e rustiche, che amano i climi caldi, gradiscono esposizioni quanto più soleggiate possibili e sono resistenti alle malattie.
Hanno un'ottima resistenza alla siccità ed alberi adulti possono prosperare senza la ben che minima irrigazione anche nelle aree più torride d'Italia, resistendo sotto il Sole cocente per mesi senza essere bagnati.
Questi due arbusti resistono a gelate di media entità, tuttavia il P. lentiscus è più sensibile al freddo rispetto al P. terebinthus. Indicativamente si potrebbe dire che i -9° C (16° F) rappresentino una temperatura soglia per il Lentisco, mentre per il Terebinto la soglia di danno potrebbe esser -12° C (10° F). Non è da escludersi che in pieno riposo vegetativo possano reggere brevi picchi anche a temperature inferiori, magari con qualche danno; per contro non subiscono scottature neppure se esposti a venti caldi oltre i 35° C (95° F).
Con gli opportuni accorgimenti se ne potrebbe provare la coltivazione anche nel Nord Italia, ad esclusione delle zone di montagna o delle aree di pianura più fredde.
Il Lentisco, più del Terebinto, ben si presta ad esser coltivato anche come siepe, dato che ha fogliame sempreverde e, soprattutto, una vigoria eccezionale, che rende la chioma più densa ad ogni potatura, tra l'altro molto ben tollerata. Ad ogni modo, anche se non potate, queste due piante assumono un portamento naturale elegante e relativamente compatto.
Il terreno ideale è calcareo, anche povero e sassoso, purché ben drenante. Queste piante si sono evolute per crescere su suoli con poca materia organica ed humus, in cui prosperano solo erbe, cespugli/arbusti e piccoli alberi; per questo motivo le concimazioni non hanno una reale utilità per il loro sviluppo.
Lentisco e Terebinto possono esser piantati sia come piante isolate, sia a formare siepi; tuttavia è nel primo caso che assumono la miglior forma a livello ornamentale. Se vi state chiedendo quale sia il miglior posto per piantarli, sappiate che entrambe le specie amano un'esposizione Sud, con molte ore di luce diretta al giorno e tollerano bene anche aree soggette a forti raffiche di vento, persino salmastro.
Si possono riprodurre facilmente sia per semina (in autunno), che per talea; in quest'ultimo caso si dovrà tagliare un rametto del diametro di un dito ed interrarlo per metà, avendo cura di rimuovere le foglioline per evitare la disidratazione dei tessuti.
La prossima estate, mentre camminerete nelle macchia mediterranea che circonda molte località turistiche della Sardegna (e non solo), guardatevi attorno, probabilmente sarete circondati sia da Terebinti che da Lentischi.
Ciao Francesco.
RispondiEliminaGrazie dellarticolo è stato davvero interessante leggerlo.
Avrei dei dubbi su come riconoscere le piante femmine da quelle maschio del terebinto e se per gli innesti di pistacchio posso usare entrambe le specie o è meglio farli solo sul terebinto.
Sarebbe interessante un contatto diretto cosi da poterne parlare.
Ti lascio il mio numero
Iacopo
3930563541
Grazie in anticipo
Ciao, per riconoscere piante maschili e femminili si devono vedere i fiori, ma non sempre è facile.
EliminaPer gli innesti di Pistacchio non son esperto, credo possano esser fatti sia su Terebinto che su Lentisco, inoltre (forse in parte) i fiori maschili di Terebinto (e Lentisco) possono impollinare il Pistacchio, ma ci deve esser sincronia di fioritura.
Un saluto
Il pistacchio di norma viene inne
Good blog post
RispondiEliminaThanks :)
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