Se abitate in una zona fredda ma state ugualmente cercando una pianta che abbia un aspetto tropicale, il Daphniphyllum macropodum potrebbe esser quel che fa per voi.
Esso è un arbusto esotico che, pur ricordando la lussureggiante vegetazione tipica delle piante tropicali (foglie grandi, etc.), ha un'elevata resistenza al freddo e può tranquillamente esser coltivato in tutta Italia.
Una pianta molto ornamentale di facile coltivazione, ma ancora così inspiegabilmente rara, sia nei giardini privati, sia nel vivai.
Origine, Diffusione e Biologia :
Daphniphyllum macropodum è un albero sempreverde di modeste dimensioni, appartenente alle Daphniphyllaceae, una piccola famiglia composta da un unico genere con circa 30 specie, diffuse prevalentemente nel Sud-Est Asiatico.
D. macropodum è una pianta nativa dell'estremo oriento ed allo stato selvatico cresce tra il Sud della Cina, la Korea ed il Giappone. Il suo habitat naturale è rappresentato dalla foresta umida, dove prospera ai margini dei fiumi e sui pendii, in ambienti relativamente ombrosi, fino ad un'altitudine massima di 1900 m (6200 ft).
Daphniphyllum macropodum si sviluppa sotto forma di arbusto o piccolo albero, raggiungendo da adulto un'altezza media di circa 5 metri (16 ft), sebbene in natura e nelle migliori condizioni di crescita ci possano esser esemplari alti il doppio.
La corteccia dei giovani rami è rossastra, diventando successivamente verde, marrone ed, infine, grigia.
Le foglie sono, a mio avviso, il punto forte, nonché un tratto caratteristico di questa pianta. Esse sono attaccate al ramo tramite un picciolo piuttosto lungo color rosso-rosa, hanno forma ovale, sono lisce, lunghe anche oltre 25 cm (10 in) e larghe circa 7 cm (3 in).
Il loro colore viaria a seconda dell'età, foglie adulte sono color verde molto scuro, mentre quelle più giovani son verde chiaro/gialle, creando un contrasto visivo davvero ornamentale. Un'altra differenza tra le "nuove" e le "vecchie" foglie è che queste ultime sono penduli, mentre le prime crescono erette.
Peculiare è anche la disposizione a spirale delle foglie lungo i rami, i quali hanno internodi lunghi (quasi privi di foglie) e parte terminale in cui si concentrano tutte (o quasi) le foglie.
I fiori emanano un odore pungente e sono raggruppati in un'infiorescenza che spunta dalle gemme situate all'ascella fogliare dei rami dell'anno precedente. Esistono due fiori di sesso opposto, portati da piante maschili o femminili.
Entrambi i fiori sono di piccole dimensione, privi di petali e sepali; i fiori maschili son color rosa-porpora, numerosi e raggruppati strettamente all'interno dell'infiorescenza, mentre i fiori femminili sono biancastri, più distanziati, formando un grappolo poco denso.
La fioritura avviene nel periodo tardo primaverile (maggio) e se i fiori femminili vengono impollinati si formano i frutti, ovvero delle piccole drupe color blu-viola scuro, che maturano in autunno.
Il portamento è abbastanza tondeggiante, con rami che partono sin dalla parte bassa del tronco e foglie ricadenti. Piante coltivate all'ombra tendono a diventare più alte, mentre piante coltivate in pieno Sole tendono a rimanere più compatte e con una chioma più folta.
Nel complesso (tra portamento, chioma e foglie) il D. macropodum mi ricorda una via di mezzo tra il Rododendro ed il Nespolo Giapponese.
Come Crescere il Daphniphyllum macropodum - Coltivazione, Clima, Esposizione, Riproduzione e Cure
Sebbene l'aspetto esotico lo possa far sembrare delicato, il D. macropodum è una specie rustica e di facile coltivazione, con buona resistenza alle malattie.
La specie ha un'elevata resistenza al gelo invernale, può tranquillamente sopravvivere almeno fino a temperature -20° C (-4° F) e si può dunque coltivare agevolmente in tutto il Nord Italia, anche nei microclimi più freddi.
Questa pianta tollera un'ampia gamma di terreni, potendo crescere sia nei suoli acidi (pH < 7) che alcalini (pH > 7); tuttavia ricordiamoci che è un arbusto boschivo, che in natura cresce su suoli fertili, ricchi di humus, umidi e drenanti. Dunque, avendo la possibilità di scelta, meglio piantarli in suoli freschi e limosi, come quelli utilizzati per la coltivazione delle Acidofile.
Daphniphyllum macropodum cresce al meglio con esposizioni a mezz'ombra, ma può tollerare anche il pieno Sole, mentre è da evitare l'ombra fitta totale. Sicuramente è meglio riservare le posizioni soleggiate del vostro giardino ad altre piante, relegando quest'arbusto ornamentale in un angolo riparato, anche se piuttosto ombreggiato, come sotto le fronde di alberi ad alto fusto.
Tra l'altro un'esposizione non troppo soleggiata aiuterà a mantenere il suolo umido ed a ridurre le irrigazioni, dato che questa pianta è piuttosto avida di acqua e, soprattutto nel Sud Italia, sarà indispensabile innaffiare durante l'estate.
La resistenza alla siccità aumenta con l'età, ma nel complesso è una pianta con un apparato radicale non troppo sviluppato e delicato, motivo per cui soffre i trapianti.
Sebbene regga potature anche energiche, il Daphniphyllum macropodum si sviluppa armoniosamente anche senza potare; semmai potrebbe esser utile tagliare i rami basali ed eventuali polloni, per aver una forma più ad albero, rispetto ad arbustiva, ma qui son questioni di gusti.
La specie viene propagata sia per semina che per talea, sebbene quest'ultima tecnica non sia particolarmente efficiente e la radicazione dei rami sia lenta.
Dato che non son state selezionate varietà di pregio, seminare può esser un ottima alternativa alla riproduzione vegetativa.
Le grosse foglie temono i forti venti, ma essendo penduli limitano i danni meccanici indotti dalla neve.
Bene, ora conoscete una pianta nuova, inusuale, ma altrettanto ornamentale, simil-tropicale e di indubbio interesse per gli amanti del giardinaggio. Non vi resta che trovare un angolo del giardino (o del balcone se la vorrete coltivare in vaso) ed un vivaio che la venda.
Una pianta molto ornamentale di facile coltivazione, ma ancora così inspiegabilmente rara, sia nei giardini privati, sia nel vivai.
Origine, Diffusione e Biologia :
Daphniphyllum macropodum è un albero sempreverde di modeste dimensioni, appartenente alle Daphniphyllaceae, una piccola famiglia composta da un unico genere con circa 30 specie, diffuse prevalentemente nel Sud-Est Asiatico.
D. macropodum è una pianta nativa dell'estremo oriento ed allo stato selvatico cresce tra il Sud della Cina, la Korea ed il Giappone. Il suo habitat naturale è rappresentato dalla foresta umida, dove prospera ai margini dei fiumi e sui pendii, in ambienti relativamente ombrosi, fino ad un'altitudine massima di 1900 m (6200 ft).
Daphniphyllum macropodum si sviluppa sotto forma di arbusto o piccolo albero, raggiungendo da adulto un'altezza media di circa 5 metri (16 ft), sebbene in natura e nelle migliori condizioni di crescita ci possano esser esemplari alti il doppio.
La corteccia dei giovani rami è rossastra, diventando successivamente verde, marrone ed, infine, grigia.
Le foglie sono, a mio avviso, il punto forte, nonché un tratto caratteristico di questa pianta. Esse sono attaccate al ramo tramite un picciolo piuttosto lungo color rosso-rosa, hanno forma ovale, sono lisce, lunghe anche oltre 25 cm (10 in) e larghe circa 7 cm (3 in).
Il loro colore viaria a seconda dell'età, foglie adulte sono color verde molto scuro, mentre quelle più giovani son verde chiaro/gialle, creando un contrasto visivo davvero ornamentale. Un'altra differenza tra le "nuove" e le "vecchie" foglie è che queste ultime sono penduli, mentre le prime crescono erette.
Peculiare è anche la disposizione a spirale delle foglie lungo i rami, i quali hanno internodi lunghi (quasi privi di foglie) e parte terminale in cui si concentrano tutte (o quasi) le foglie.
I fiori emanano un odore pungente e sono raggruppati in un'infiorescenza che spunta dalle gemme situate all'ascella fogliare dei rami dell'anno precedente. Esistono due fiori di sesso opposto, portati da piante maschili o femminili.
Entrambi i fiori sono di piccole dimensione, privi di petali e sepali; i fiori maschili son color rosa-porpora, numerosi e raggruppati strettamente all'interno dell'infiorescenza, mentre i fiori femminili sono biancastri, più distanziati, formando un grappolo poco denso.
La fioritura avviene nel periodo tardo primaverile (maggio) e se i fiori femminili vengono impollinati si formano i frutti, ovvero delle piccole drupe color blu-viola scuro, che maturano in autunno.
Il portamento è abbastanza tondeggiante, con rami che partono sin dalla parte bassa del tronco e foglie ricadenti. Piante coltivate all'ombra tendono a diventare più alte, mentre piante coltivate in pieno Sole tendono a rimanere più compatte e con una chioma più folta.
Nel complesso (tra portamento, chioma e foglie) il D. macropodum mi ricorda una via di mezzo tra il Rododendro ed il Nespolo Giapponese.
Come Crescere il Daphniphyllum macropodum - Coltivazione, Clima, Esposizione, Riproduzione e Cure
Sebbene l'aspetto esotico lo possa far sembrare delicato, il D. macropodum è una specie rustica e di facile coltivazione, con buona resistenza alle malattie.
La specie ha un'elevata resistenza al gelo invernale, può tranquillamente sopravvivere almeno fino a temperature -20° C (-4° F) e si può dunque coltivare agevolmente in tutto il Nord Italia, anche nei microclimi più freddi.
Questa pianta tollera un'ampia gamma di terreni, potendo crescere sia nei suoli acidi (pH < 7) che alcalini (pH > 7); tuttavia ricordiamoci che è un arbusto boschivo, che in natura cresce su suoli fertili, ricchi di humus, umidi e drenanti. Dunque, avendo la possibilità di scelta, meglio piantarli in suoli freschi e limosi, come quelli utilizzati per la coltivazione delle Acidofile.
Daphniphyllum macropodum cresce al meglio con esposizioni a mezz'ombra, ma può tollerare anche il pieno Sole, mentre è da evitare l'ombra fitta totale. Sicuramente è meglio riservare le posizioni soleggiate del vostro giardino ad altre piante, relegando quest'arbusto ornamentale in un angolo riparato, anche se piuttosto ombreggiato, come sotto le fronde di alberi ad alto fusto.
Tra l'altro un'esposizione non troppo soleggiata aiuterà a mantenere il suolo umido ed a ridurre le irrigazioni, dato che questa pianta è piuttosto avida di acqua e, soprattutto nel Sud Italia, sarà indispensabile innaffiare durante l'estate.
La resistenza alla siccità aumenta con l'età, ma nel complesso è una pianta con un apparato radicale non troppo sviluppato e delicato, motivo per cui soffre i trapianti.
Sebbene regga potature anche energiche, il Daphniphyllum macropodum si sviluppa armoniosamente anche senza potare; semmai potrebbe esser utile tagliare i rami basali ed eventuali polloni, per aver una forma più ad albero, rispetto ad arbustiva, ma qui son questioni di gusti.
La specie viene propagata sia per semina che per talea, sebbene quest'ultima tecnica non sia particolarmente efficiente e la radicazione dei rami sia lenta.
Dato che non son state selezionate varietà di pregio, seminare può esser un ottima alternativa alla riproduzione vegetativa.
Le grosse foglie temono i forti venti, ma essendo penduli limitano i danni meccanici indotti dalla neve.
Bene, ora conoscete una pianta nuova, inusuale, ma altrettanto ornamentale, simil-tropicale e di indubbio interesse per gli amanti del giardinaggio. Non vi resta che trovare un angolo del giardino (o del balcone se la vorrete coltivare in vaso) ed un vivaio che la venda.
Speriamo che così resistente ed adattabile non sfugga ai giardini diventando invasiva.
RispondiEliminaNo, secondo me non c'è questo rischio. E' Dioica, quindi se non hai una pianta maschio ed una femmina non hai frutti e semi. Non ha tendenza ad emettere polloni, quindi non te la ritrovi a distanza etc.. Secondo me è sicura. :)
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