sabato 25 gennaio 2025

Susino Europeo (Prunus domestica) e Susino Cino-Giapponese (Prunus salicina) - Differenze e Coltivazione

Il Susino, chiamato anche Pruno (o Prugno), è una tra le Piante da Frutto più coltivate nei climi temperati e perfettamente a suo agio nel clima italiano.

Il genere Prunus appartiene alla famiglia delle Rosaceae ed è formato da circa 200 specie, sia ornamentali (es. Prunus serrulata), sia fruttifere (Prunus avium, Prunus armeniaca, etc.) oppure utilizzate come portainnesto di molte altre specie, come il Mirabolano (Prunus cerasifera) o persino per formare siepi (Prunus laurocerasus).

In questo articolo mi vorrei però soffermare sulla pianta che produce le famose Susine. Forse non tutti sanno che, in realtà, esistono almeno due specie distinte che producono questo famoso frutto, ognuna delle quali vanta qualche centinaio di cultivars, talvolta diffuse solo localmente. 

Le due specie sono il Susino Europeo (Prunus domestica) e il Susino Cino-Giapponese (Prunus salicina), che presentano delle analogie, ma anche alcune differenze molto importanti per la loro coltivazione.

Prunus domestica Frutti Maturi

Origine e Diffusione :

Prunus domestica è una specie nativa della zona del Caucaso, ma presto diffusasi anche in Siria (principalmente nella zona di Damasco). Giunse nel bacino Mediterraneo in epoca Romana; da lì si espanse in tutta l'Europa centrale e le varietà più resistenti si spinsero sino in Danimarca e nel Sud della Scandinavia. 

Prunus salicina è originario dell'estremo oriente (Cina), ma da millenni è coltivato in Giappone. E' approdato in Europa (ed in Italia) ben più recentemente rispetto al "cugino".

Entrambe le specie in natura crescono ai margini delle foreste, in zone abbastanza soleggiate, in climi temperati e con una piovosità media

Il Susino Europeo ha un habitat naturale un po' più fresco rispetto al Susino Cino-Giapponese


Quali Sono le Differenze tra Susino Europeo (P. domestica) e Susino Cino-Giapponese (P. salicina) ?


  • Gemme a Fiore : Il Susino Europeo fiorisce prevalentemente sui mazzetti di maggio, mentre il Susino Cino-Giapponese fiorisce più o meno su tutti i tipi di rami; di conseguenza quest'ultimo ha una fioritura più abbondante e spesso i frutti devono esser diradati.
  • Epoca di Fioritura : Il Susino Cino-Giapponese ha una fioritura più precoce, esponendo maggiormente i fiori al rischio di danni da gelate primaverili.
  • Legno e Corteccia : nel Susino Cino-Giapponese la corteccia è più chiara, con sfumature tendenti all'arancione, mentre nel Susino Europeo è grigiastra-marrone. 
  • Portamento : il Susino Europeo è, generalmente, a portamento più assurgente, mentre quello Cino-Giapponese è più espanso; tuttavia ci possono esser importanti differenze a seconda del clone.
  • Chioma : il Susino Cino-Giapponese ha una chioma più fitta e una vigoria più elevata.
  • Impollinazione : il Susino Europeo è generalmente autofertile, mentre la maggior parte dei Susini Cino-Giapponesi sono in parte o totalmente autosterili e si dovrà prevedere la presenza di almeno due cultivars per impollinarsi a vicenda.
  • Maturazione : le cultivar più precoci di Susino Cino-Giapponese maturano già ad inizio Giugno, circa un mese prima rispetto alle più precoci del "cugino" Europeo.
  • Calibro del Frutto : mediamente i Susini Cino-Giapponese hanno frutti di maggiori dimensioni ed esteticamente più belli (forma tondeggiante, buccia traslucida, etc.).
  • Sapore : i frutti del Susino Europeo sono più aromatici, meno fibrosi e con un sapore più deciso, mentre quelli del Susino Cino-Giapponese sono più acquosi e di norma non spiccano (il nocciolo rimane attaccato alla polpa). Anche qui però vi sono molte differenze tra i cloni.

Frutto Susino Rosa

Fiori Prunus domestica su Mazzetto di Maggio


Descrizione Botanica :

Prunus salicina e Prunus domestica sono entrambe specie decidue che si sviluppano sotto forma di albero di medio-piccole dimensioni, raggiungendo un'altezza tra i 4 e i 7 metri (13-23 ft) in funzione della varietà; sebbene si possa mantenere più basso con opportune potature, rimanendo comunque produttivo. Il P. salicina tende ad aver un portamento più espanso e ricadente, mentre il P. domestica produce rami più assurgenti, sviluppandosi quindi maggiormente in altezza rispetto che in larghezza.

Le foglie sono alterne, ovali, seghettate e nel Pruno Cino-Giapponese sono leggermente più piccole. Esse sono di color verde chiaro e formano una chioma mediamente densa.

Il legno è ricoperto da una corteggia grigiastra, con sfumature più tendente al marrone chiaro in molte varietà di P. salicina, soprattutto nei rami più giovani. Il tronco delle piante adulte tende a fessurarsi longitudinalmente e può talvolta aver un aspetto contorto e nodoso.

I fiori sono ermafroditi e, come tipico delle Rosacee, hanno 5 petali bianchi ed evidenti stami dalle antere color giallo intenso e sono uniti ai rami tramite un corto peduncolo. Il periodo di fioritura è tipicamente primaverile e precede l'emissione delle foglie. Nel Nord Italia il Susino Europeo fiorisce in media tra metà e fine Marzo, mentre un Susino Cino-Giapponese una quindicina di giorni prima, talvolta addirittura a fine febbraio. Come detto in precedenza, diversamente dal P. domestica, buona parte delle cultivars di P. salicina non sono autofertili e per una produzione soddisfacente bisognerà piantare gli opportuni impollinatori. 

Le gemme fiorifere sono presenti essenzialmente su :

  • Rami Misti : rami di un anno di circa 50 cm (20 inch) di lunghezza, che presentano sia gemme a fiore, sia gemme a legno.
  • Mazzetti di Maggio : raggruppamento di gemme a fiore disposte sui rami di 2 o più anni, contengono all'interno (al centro) un'unica gemma a legno che produce un cortissimo ramo su cui si formano le gemme del nuovo mazzetto di maggio che fiorirà l'anno successivo. Può rimanere produttivo per più anni.

Nel Susino Cino-Giapponese la fioritura è più abbondante perché distribuita sui diversi tipi di rami, mentre in Susino Europeo tende a concentrarla sui Mazzetti di Maggio

Il Fabbisogno di Freddo da soddisfare per ottenere una buona fioritura/allegagione è di circa 6-700 ore nel Prunus domestico e 4-500 ore per il Prunus salicina.

Giovane Pianta Susino Europeo
In seguito all'impollinazione l'ovario del fiore si ingrandisce, trasformandosi in un piccolo frutticino verde. Dopo qualche mese, in funzione della varietà e del clima, il frutto matura. I frutti sono di forma variabile, generalmente più ovali quelli del Susino Europeo (e più tondeggianti nel Susino Cino-Giapponese) e di diversa dimensione, sapore e consistenza. La buccia è ricoperta da pruina, che dona al frutto un aspetto traslucido. 

La maturazione delle varietà più precoci inizia tra fine Maggio-inizio Giugno, mentre quelle più tardive possono maturare anche in Ottobre-Novembre e conservarsi sino a Natale. La maggior parte delle cultivars matura i propri frutti tra Luglio ed inizio Settembre.

Alcuni cloni hanno una maturazione sincrona, vantaggiosa per il professionista, mentre altre maturano i frutti in maniera un po' più scalare (utile per l'hobbista). Nel complesso la raccolta difficilmente si protrae oltre 3 settimane.

Le radici sono profonde, ma non particolarmente espanse; inoltre tendono ad emettere polloni che dovranno esser rimossi annualmente.

Frutti Maturi

Come Coltivare il Prugno ? - Clima, Concimazione, Potatura e Riproduzione

Entrambe le specie sin qui descritte sono piante decidue resistenti al freddo ed al piano, in Italia, resistono praticamente ovunque, potendo resistere senza danni a temperature inferiori ai -15° C (5° F). Per quando concerne le temperature c'è però da ricordare che i fiori di entrambi le specie sono sensibili al gelo ed il Susino Cino-Giapponese, fiorendo più precocemente, è maggiormente esposto ai danni. Questo, unito al minor numero di ore di freddo invernale necessarie per la corretta fioritura, rende il Prunus salicina maggiormente indicato per la coltivazione nel Sud Italia, mentre il Prunus domestica è meglio adattato per il clima del Nord Italia. Detto questo è possibile coltivare con successo il Pruno Cino-Giapponese anche nel bel mezzo della Pianura Padana (con maggiori rischi di danni primaverili ai fiori) ed il Pruno Europeo in Sicilia (con maggiori rischi di aver una scarsa fioritura/allegagione in seguito ad inverni troppo miti).

Come tutte le piante da frutto l'esposizione migliore è quella in pieno Sole, che garantisce frutti dall'alto contenuto zuccherino; tuttavia qualche ora di ombra al giorno può esser tollerata senza gravi conseguenze. In linea di massima sono necessarie almeno 6 ore di luce diretta al giorno durante l'estate.
In zone totalmente ombreggiate la fioritura sarà scarsa ed i frutti, qualora riuscissero a maturare, sarebbero poco appetibili.

Frutticini Appena AllegatiPer entrambe le specie il terreno ideale è ricco di sostanza organica, fertile e che trattenga una certa quantità di umidità, in suoli sabbiosi potrebbe essere importante una concimazione organica (letame, stallatico) ed una buona pacciamatura. In terreni più fertili e con una maggior ritenzione idrica (es. quelli limosi) il Prugno si sviluppa meglio e con più vigore. 

Fiori Prunus salicina
Per produzioni industriali si consiglia una concimazione annuale a base di macro e micro elementi. Si ricorda che la concimazione azotata dovrà esser fatta sul finir dell'inverno, dato che in primavera la pianta necessita di azoto per la crescita e la produzione di nuove foglie. Una concimazione troppo precoce potrebbe esser dilavata dalle piogge autunnali e l'azoto esser assorbito dalle falde acquifere.

L'irrigazione è necessaria nei primi anni, soprattutto in suoli poveri e troppo drenanti. Alberi affrancati possono esser bagnati occasionalmente e, almeno nel Nord Italia, di norma piante adulte sono produttive anche senza esser innaffiate. In linea di massima entrambe le specie hanno resistenza media alla siccità, inferiore a specie spiccatamente Mediterranee, ma superiore alla maggior parte degli arbusti da climi temperati. Il ristagno idrico è deleterio come per quasi tutte le specie fruttifere, tuttavia i Susini, soprattutto se innestati su Mirabolano, tollerano meglio di altri i terreni argillosi, umidi e pesanti. Ad ogni modo traggono vantaggio da un terreno ben drenante e con pH compreso tra 6 e 7. Il P. domestica regge meglio del P. salicina i terreni con una certa quantità di calcare.

La potatura, da effettuarsi prima della ripresa vegetativa, è importante per impostare una buona struttura e per evitare che il vento possa abbattere un albero dalla chioma troppo fitta rispetto al diametro del tronco ed allo sviluppo delle radici. Inoltre permette di tenere gli alberi intorno ai 3 metri (10 ft) di altezza, facilitando la raccolta dei frutti. La potatura sarà più intensa nel P. salicina, dato che tende a produrre maggiormente sui rami giovani (1-2 anni) ed è più vigoroso, producendo molti nuovi rami, talvolta disposti in maniera disordinata (incrociati), in questo caso sarà importante la rimozione dei rami in eccesso o maldisposti, più che il semplice accorciamento. Il P. domestica è meno vigoroso e produce soprattutto sui mazzetti di Maggio presenti sui rami più vecchi (3-4 anni), quindi non è così necessario stimolare l'emissione di nuova vegetazione tramite potatura severa; essa sarà dunque più leggera e mirata a dare forma, a rimuovere rami vecchi o secchi e ad accorciare rami troppo lunghi o succhioni verticali. In relazione al portainnesto potrà esser necessaria anche la rimozione di polloni radicali.

I Susini sono soggetti ad attacchi da parte di diversi patogeni :

Afidi su Foglia Susino
Monilia : causata da funghi chge possono causare l'appassimento di fiori/frutti, ma anche dei nuovi getti. In ambienti umidi si sviluppa e diffonde meglio. Una buona pratica agronomica prevede la rimozione di eventuali frutti mummificati e dei rami di potatura, che potrebbero rappresentare un serbatoio per le spore durante l'inverno e diventare una fonte di infezione per l'anno successivo. Trattamenti a base di rame in inverno aiutano a controllare il patogeno, ma è importante non trattare i Susini in primavera/estate poiché con le foglie ed in crescita attiva il rame può risultare fitotossico. 

Afidi : la nuova vegetazione è soggetta all'attacco da parte di diverse specie di Afidi, i quali hanno picchi di infestazione difficilmente prevedibili, anche in funzione dell'andamento climatico. Può esser utile preservare la vegetazione spontanea che crea l'habitat ideale per la proliferazione delle Coccinelle, tra i principali predatori di Afidi.

Danni da Popillia japonica
Popillia : è un Coleottero di origine Asiatica approdato a Malpensa nel 2014 e ben presto diffusosi in tutta la valle del Ticino ed ora presente in mezzo Piemonte e Lombardia, con avanzamento di 15 km ogni anno verso il resto del Nord Italia. Dopo la Vite (Vitis vinifera) il Susino è una delle specie più colpite. Si possono usare reti con cui avvolgere la pianta durante il periodo (più o meno tra metà giugno e luglio) corrispondente al picco di infestazione.

La riproduzione del Prugno può avvenire tramite semina, ma qui ovviamente avremo l'incognita della pianta che verrà (da un Susino a frutto giallo ne può nascere uno a frutto blu etc..) e ci vorranno più anni perché si raggiunga la maturità; ad ogni modo i semi vanno raccolti in autunno, da frutti dell'annata, e seminati in vasi con buon terriccio, da tenere umido ed in zona luminosa. E' importante che i vasi siano esposti al freddo invernale per la stratificazione dei semi. La germinazione avverrà la primavera successiva.

Possibile, ma spesso poco usata, è la riproduzione per Talea, prelevando giovani rami tra fine primavera ed inizio estate, ovvero rami semi-legnosi, appena lignificati. Essi vanno posti in vasetti tenuti all'ombra, con terriccio umido e drenante. E' importante che la radicazione avvenga prima dell'emissione delle nuove foglioline che, in ambiente caldo, traspirando disidraterebbero il ramo che essendo ancor privo di radici non può assorbire acqua. L'uso di ormoni radicanti può velocizzare il processo aumentandone così l'efficienza.

In ambito vivaistico la maggior parte di Susini viene propagata tramite innesto, usando spesso il Mirabolano 29C come portainnesto. Quest'ultimo conferisce una discreta resistenza ai suoli asfittici e umidi ed è resistente a molti patogeni del suolo. In ambienti estremamente aridi si può usare, in alternativa, il Mandorlo come portainnesto. 

La longevità media è un po' più alta per il P. domestica (come spesso capita in piante con habitat più freddo) e si aggira intorno ai 40-50 anni di età, probabilmente in alcune circostante anche qualcosa in più, con segni di senescenza e produzione sempre più scarsa. Il P. salicina vive circa 30-40 anni, ma anche qui se le condizioni di crescita sono ottimali potrebbe diventare più vecchio.

Frutti Quasi Maturi
Fioritura Prunus domestica

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