Phoenix dactylifera è la palma da cui vengono raccolti i preziosi Datteri, venduti poi in tutto il Mondo. In Italia la Palma da Dattero è cresciuta per lo più a scopo ornamentale e, grazie alla più che discreta resistenza al freddo, può esser piantata in molte località costiere, non solo del Meridione.
In questo articolo vorrei descrivere questa specie di Palma, fornendo qualche informazione utile a chi si volesse cimentare nella sua coltivazione.
Origine e Diffusione :
La Palma da Dattero ha origini antichissime e le prime prove del suo utilizzo risalgono ad oltre 6000 anni fa, in Mesopotamia (attuale Iraq).
Gli Assiri ed i Babilonesi impiegavano le foglie di questa pianta per la costruzione dei tetti delle loro umili abitazioni e le palme, all'epoca degli Egizi, erano coltivate lungo tutta la valle del Nilo, sia per il legno, che per i frutti, dai quali si ricavava il prezioso vino di Dattero.
Reperti fossili hanno evidenziato che la Phoenix dactylifera esiste da almeno 50 milioni di anni ed è probabilmente nativa dell'Iraq, sebbene il luogo esatto d'origine non sia del tutto certo.
Oggi la Palma da Dattero è diffusa allo stato naturale in tutto il Nord Africa, dal Marocco, sino all'Iran, dove prospera al piano, in habitat desertici, indicativamente ad una latitudine compresa tra il 15° ed il 35° Nord.
Sebbene non spontanea di queste zone, la P. dactylifera è in grado di sopravvivere anche nelle aree a clima Mediterraneo dell'Italia, come i litorali, dove viene piantata a scopi ornamentali, sia nei giardini privati e nei parchi pubblici, sia per le alberature stradali.
Come Riconoscere una Palma da Dattero - Botanica e Fisiologia
Phoenix dactylifera appartiene, come tutte le altre Palme, alle Arecaceae (o Palmaceae), una famiglia di monocotiledoni, le cui specie hanno tendenzialmente una distribuzione tropicale e subtropicale, sebbene alcune (es. Chamaerops humilis) possano esser native di zone temperate.
Il genere Phoenix, a cui appartiene la palma oggetto dell'articolo, comprende circa 15 specie; tra di esse la più comune in Italia è senza dubbio la Palma delle Canarie (Phoenix canariensis).
Le due Palme, P. dactylifera e P. canariensis, hanno diverse analogie ed, ad un'occhiata superficiale, possono esser facilmente scambiate l'una per l'altra.
In linea di massima si possono distinguere in quanto la Palma da Dattero ha un portamento più slanciato, un (o più) tronco/tronchi di minor diametro ed una chioma formata da un minor numero di foglie, inoltre più strette, mentre la Palma delle Canarie è mastodontica, piuttosto tozza (soprattutto nei giovani esemplari), priva di polloni basali e con una chioma folta, con foglie di un verde più carico e scuro.
La Palma da Dattero può occasionalmente raggiungere un'altezza di 30 metri (98 ft), ma di norma non supera i 20 metri (65 ft). Il tronco ha un diametro di circa 50 cm (20 in) e, diversamente dalla cugina (P. canariensis), più tronchi possono esser emessi da un unico apparato radicale, in altre parole, nelle condizioni di crescita ideali, tende ad emettere polloni.
La chioma, non particolarmente folta, è composta da foglie rigide, pennate, lunghe 4-5 metri (13-16 ft) e di color verde-grigiastro, simile a quello delle foglie di Olivo. Le foglie della P. dactylifera hanno una vita di media di 5-6 anni, prima di seccare ed esser rimpiazzate dalle nuove.
I fiori possono esser femminili o maschili; in entrambi i casi sono raggruppati in grosse infiorescenze a grappolo.
I fiori di entrambi i sessi sono piccoli e formati da 3 petali e 3 sepali, quelli maschili sono bianchi, mentre quelli femminili tendono ad esser gialli.
Le due tipologie di fiori sono prodotte da due piante differenti, la Phoenix dactylifera è infatti una specie Dioica, esistono dunque Palme da Dattero "Maschio" o "Femmina".
Negli impianti commerciali 1 pianta maschio è sufficiente per l'impollinazione di 30-45 piante femmina.
In Egitto, ed in generale nelle zone molto calde, la fioritura avviene sul finir dell'inverno (Febbraio/Marzo), mentre in Italia è tipicamente tardo primaverile e, a seconda della zona, può avvenire da Aprile a Giugno.
L'impollinazione è tipicamente anemofila (ad opera del vento), anche se spesso si ricorre all'impollinazione manuale per aumentare la resa e migliorarne la qualità; infatti i Datteri possono talvolta maturare anche senza che vi sia stata la fecondazione, risultando però privi di zuccheri e, di fatto, immangiabili.
I Datteri, ovvero i frutti della P. dactylifera, sono delle drupe lunghe in media 6 cm (2.4 in) e larghe la metà, contenenti un unico seme. I Datteri sono verdognoli durante la prima fase di accrescimento, diventando poi marroni, sebbene il colore non sia l'unico indice dell'avvenuta maturazione (frutti marroni possono esser ancora immaturi ed astringenti).
Il periodo di "gestazione" è piuttosto lungo e servono in media dai 6 ai 9 mesi dalla fioritura alla maturazione dei frutti.
Un nuovo pollone, se piantato lontano dalla pianta madre, diventerà una nuova piantina ed impiegherà dai 4 agli 8 anni per entrare in produzione, raggiungerà il picco di produttività dopo 20 anni ed inizierà il declino produttivo dopo i 40 anni, sebbene queste palme siano ben più longeve, potendo raggiungere anche 150 anni d'età.
Nelle miglior condizioni climatiche e di coltivazione, una Palma da Dattero adulta può produrre anche 100 Kg (220 lb) di Datteri all'anno, spesso alternando un anno di carica ad uno di scarica.
Le radici, come tipico dei monocotiledoni, sono fascicolate e mancano di un fittone principale dominante.
Dove Crescere la Palma da Dattero ? - Coltivazione, Esposizione, Clima, Potatura e Cure.
Phoenix dactylifera è una specie adattatasi a crescere in climi desertici ed è la classica palma che si sviluppa ai margini delle Oasi. Il clima desertico è contraddistinto da fortissime escursioni termiche e, nei luoghi d'origine, ad una giornata calda potrebbe seguire una gelata notturna.
La Palma da Dattero ha una più che buona resistenza al freddo e può sopravvivere a temperature minime nell'ordine dei -8°/-10° C (18°/14° F), più o meno come la P. canariensis, tuttavia, rispetto a quest'ultima, è decisamente meno tollerante nei confronti dell'umidità e del freddo continuativo, il che la rende meno adatta alla coltivazione nel Nord Italia.
P. dactylifera è una palma a suo agio in climi torridi e può tollerare temperature prossime ai 50° C (122° F), che cuocerebbero la maggior parte delle piante; anzi, le alte temperature diurne sono necessarie per far maturare i frutti.
In molte zone d'Italia, infatti, le Palme da Dattero, pur crescendo bene, non riescono a maturare i loro frutti, i quali cadono a terra ancora verdi. Dal periodo di fioritura alla maturazione dei Datteri la media giornaliera deve esser di almeno 18° C (64° F) e temperature massime sopra i 30° C (86° F), con picchi a 40 ° (104° F), sono ideali. Esistono poi differenze di fabbisogno di calore tra le varietà, ma in linea di massima in Italia è ben difficile aver queste temperature per 6-8 mesi e le zone più vocate, nelle quali sperare in una fruttificazione di qualità accettabile, rimangono le piane interne del Sud Italia (N.B. le zone costiere sono più miti come minime, ma con massime più contenute e decisamente meno roventi in estate). Inoltre le piogge durante la fioritura ed in alcune fasi di maturazione dei frutti possono far insorgere muffe e far marcire i futuri Datteri.
Come facile intuire la Palma da Dattero ha un'ottima resistenza alla siccità, che le permette di esser coltivata ovunque (in Italia) senza irrigazioni; tuttavia bagnare d'estate durante i primi 2-3 anni dall'impianto potrebbe aumentare la velocità di crescita, già di per sé non particolarmente fulminea.
Altra cosa piuttosto ovvia è l'esposizione, che deve soleggiata, sebbene, senza aver pretese di fruttificazione, se ne può tentare la coltivazione anche in zone in cui vi sia solo mezza giornata di Sole diretto. Posizioni ombrose sono da evitare tassativamente e se solo queste fossero disponibili sarebbe meglio ripiegare su un'altra specie di Palma, come ad esempio la Chamaedorea elegans, sempre clima permettendo.
Il terreno ideale è sabbioso e neutro (pH tra 6.5 e 7.5), sebbene possa tollerare anche suoli alcalini, mentre sono dannosi quelli argillosi e soggetti a ristagno idrico.
Data la scarsa resistenza all'umidità è sconsigliabile lasciar l'erba incolta alla base del tronco ed in luoghi umidi sarebbe bene tagliarla spesso o mettere delle rocce/ghiaia che ne evitino la crescita.
La concimazione non ricopre particolare interesse, almeno a livello ornamentale, e le Palme da Dattero "stradali" ne sono la dimostrazione, dato che crescono senza cure; per contro è una specie che mal si adatta ad esser coltivata in vaso. Ovviamente per i primi anni di vita è possibile, ma lo sviluppo sarà limitato ed, anche in grossi vasi, un pianta di 15 anni non sarà mai grande e sana quanto una coetanea piantata in giardino.
Phoenix dactylifera è ben tollerante nei confronti dei venti salmastri, così come ad una certa salinità del terreno, permettendo un buon sviluppo anche in zone prossime al mare.
Le palme notoriamente non richiedono potature, tuttavia la Palma da Dattero emette polloni e, a meno di non voler una palma "multi-tronco" o propagarla, dovrete rimuoverli.
Le fronde (foglie) verdi non devono esser potate, mentre potrete tagliare quelle gialle od ormai rinsecchite. Altra pratica riguarda i frutti, che solitamente vengono diradati al fine di incrementare la dimensione dei rimanenti.
In Italia il nemico numero uno della P. dactylifera è sicuramente il Punteruolo Rosso (Rhynchophorus ferrugineus), malattia contro la quale non è ancora presente un insetticida efficace; inoltre l'attacco del coleottero patogeno rimane inizialmente asintomatico, manifestandosi solo quando la Palma è ormai compromessa.
A livello preventivo, anche in piante apparentemente sane, sarebbe utile osservare la parte alta del tronco ed il picciolo delle foglie, per scovare tempestivamente eventuali fori prodotti dalle larve di questa specie.
Come Si Riproduce la Palma da Dattero ? - Propagazione e Varietà
La grossa fortuna della P. dactylifera è la sua attitudine ad emettere polloni, che sono geneticamente identici alla pianta madre e garantiscono dunque una riproduzione di tipo vegetativo, assai rara in altre Palme (dato che non si possono fare né talee né innesti).
La moltiplicazione tramite semina è del tutto marginale e le Palme da Dattero vengono essenzialmente propagate prelevando un nuovo pollone (con parti di radice) e trapiantandolo altrove.
Negli anni, la possibilità di riproduzione vegetativa ha permesso di selezionare cultivar di interesse (es. con frutti grandi e buoni), che son poi state propagate e diffuse sul territorio.
Essenzialmente possiamo raggruppare le varietà in 3 grosse categorie, in base alla consistenza dei loro frutti:
Quindi, se abitate in una zona di mare, anche non particolarmente mite, avrete un'ottima probabilità di coltivare con successo la Palma da Dattero e, con qualche rischio, ne potrete tentare l'acclimatazione anche nelle zone più miti e meno umide delle regioni settentrionali.
Sebbene difficilmente otterrete frutti di buona qualità, avrete comunque un'ottima pianta ornamentale.
In questo articolo vorrei descrivere questa specie di Palma, fornendo qualche informazione utile a chi si volesse cimentare nella sua coltivazione.
Origine e Diffusione :
La Palma da Dattero ha origini antichissime e le prime prove del suo utilizzo risalgono ad oltre 6000 anni fa, in Mesopotamia (attuale Iraq).
Gli Assiri ed i Babilonesi impiegavano le foglie di questa pianta per la costruzione dei tetti delle loro umili abitazioni e le palme, all'epoca degli Egizi, erano coltivate lungo tutta la valle del Nilo, sia per il legno, che per i frutti, dai quali si ricavava il prezioso vino di Dattero.
Reperti fossili hanno evidenziato che la Phoenix dactylifera esiste da almeno 50 milioni di anni ed è probabilmente nativa dell'Iraq, sebbene il luogo esatto d'origine non sia del tutto certo.
Oggi la Palma da Dattero è diffusa allo stato naturale in tutto il Nord Africa, dal Marocco, sino all'Iran, dove prospera al piano, in habitat desertici, indicativamente ad una latitudine compresa tra il 15° ed il 35° Nord.
Sebbene non spontanea di queste zone, la P. dactylifera è in grado di sopravvivere anche nelle aree a clima Mediterraneo dell'Italia, come i litorali, dove viene piantata a scopi ornamentali, sia nei giardini privati e nei parchi pubblici, sia per le alberature stradali.
Come Riconoscere una Palma da Dattero - Botanica e Fisiologia
Phoenix dactylifera appartiene, come tutte le altre Palme, alle Arecaceae (o Palmaceae), una famiglia di monocotiledoni, le cui specie hanno tendenzialmente una distribuzione tropicale e subtropicale, sebbene alcune (es. Chamaerops humilis) possano esser native di zone temperate.
Il genere Phoenix, a cui appartiene la palma oggetto dell'articolo, comprende circa 15 specie; tra di esse la più comune in Italia è senza dubbio la Palma delle Canarie (Phoenix canariensis).
Le due Palme, P. dactylifera e P. canariensis, hanno diverse analogie ed, ad un'occhiata superficiale, possono esser facilmente scambiate l'una per l'altra.
In linea di massima si possono distinguere in quanto la Palma da Dattero ha un portamento più slanciato, un (o più) tronco/tronchi di minor diametro ed una chioma formata da un minor numero di foglie, inoltre più strette, mentre la Palma delle Canarie è mastodontica, piuttosto tozza (soprattutto nei giovani esemplari), priva di polloni basali e con una chioma folta, con foglie di un verde più carico e scuro.
La Palma da Dattero può occasionalmente raggiungere un'altezza di 30 metri (98 ft), ma di norma non supera i 20 metri (65 ft). Il tronco ha un diametro di circa 50 cm (20 in) e, diversamente dalla cugina (P. canariensis), più tronchi possono esser emessi da un unico apparato radicale, in altre parole, nelle condizioni di crescita ideali, tende ad emettere polloni.
La chioma, non particolarmente folta, è composta da foglie rigide, pennate, lunghe 4-5 metri (13-16 ft) e di color verde-grigiastro, simile a quello delle foglie di Olivo. Le foglie della P. dactylifera hanno una vita di media di 5-6 anni, prima di seccare ed esser rimpiazzate dalle nuove.
I fiori possono esser femminili o maschili; in entrambi i casi sono raggruppati in grosse infiorescenze a grappolo.
I fiori di entrambi i sessi sono piccoli e formati da 3 petali e 3 sepali, quelli maschili sono bianchi, mentre quelli femminili tendono ad esser gialli.
Le due tipologie di fiori sono prodotte da due piante differenti, la Phoenix dactylifera è infatti una specie Dioica, esistono dunque Palme da Dattero "Maschio" o "Femmina".
Negli impianti commerciali 1 pianta maschio è sufficiente per l'impollinazione di 30-45 piante femmina.
In Egitto, ed in generale nelle zone molto calde, la fioritura avviene sul finir dell'inverno (Febbraio/Marzo), mentre in Italia è tipicamente tardo primaverile e, a seconda della zona, può avvenire da Aprile a Giugno.
L'impollinazione è tipicamente anemofila (ad opera del vento), anche se spesso si ricorre all'impollinazione manuale per aumentare la resa e migliorarne la qualità; infatti i Datteri possono talvolta maturare anche senza che vi sia stata la fecondazione, risultando però privi di zuccheri e, di fatto, immangiabili.
I Datteri, ovvero i frutti della P. dactylifera, sono delle drupe lunghe in media 6 cm (2.4 in) e larghe la metà, contenenti un unico seme. I Datteri sono verdognoli durante la prima fase di accrescimento, diventando poi marroni, sebbene il colore non sia l'unico indice dell'avvenuta maturazione (frutti marroni possono esser ancora immaturi ed astringenti).
Il periodo di "gestazione" è piuttosto lungo e servono in media dai 6 ai 9 mesi dalla fioritura alla maturazione dei frutti.
Un nuovo pollone, se piantato lontano dalla pianta madre, diventerà una nuova piantina ed impiegherà dai 4 agli 8 anni per entrare in produzione, raggiungerà il picco di produttività dopo 20 anni ed inizierà il declino produttivo dopo i 40 anni, sebbene queste palme siano ben più longeve, potendo raggiungere anche 150 anni d'età.
Nelle miglior condizioni climatiche e di coltivazione, una Palma da Dattero adulta può produrre anche 100 Kg (220 lb) di Datteri all'anno, spesso alternando un anno di carica ad uno di scarica.
Le radici, come tipico dei monocotiledoni, sono fascicolate e mancano di un fittone principale dominante.
Dove Crescere la Palma da Dattero ? - Coltivazione, Esposizione, Clima, Potatura e Cure.
Phoenix dactylifera è una specie adattatasi a crescere in climi desertici ed è la classica palma che si sviluppa ai margini delle Oasi. Il clima desertico è contraddistinto da fortissime escursioni termiche e, nei luoghi d'origine, ad una giornata calda potrebbe seguire una gelata notturna.
La Palma da Dattero ha una più che buona resistenza al freddo e può sopravvivere a temperature minime nell'ordine dei -8°/-10° C (18°/14° F), più o meno come la P. canariensis, tuttavia, rispetto a quest'ultima, è decisamente meno tollerante nei confronti dell'umidità e del freddo continuativo, il che la rende meno adatta alla coltivazione nel Nord Italia.
P. dactylifera è una palma a suo agio in climi torridi e può tollerare temperature prossime ai 50° C (122° F), che cuocerebbero la maggior parte delle piante; anzi, le alte temperature diurne sono necessarie per far maturare i frutti.
In molte zone d'Italia, infatti, le Palme da Dattero, pur crescendo bene, non riescono a maturare i loro frutti, i quali cadono a terra ancora verdi. Dal periodo di fioritura alla maturazione dei Datteri la media giornaliera deve esser di almeno 18° C (64° F) e temperature massime sopra i 30° C (86° F), con picchi a 40 ° (104° F), sono ideali. Esistono poi differenze di fabbisogno di calore tra le varietà, ma in linea di massima in Italia è ben difficile aver queste temperature per 6-8 mesi e le zone più vocate, nelle quali sperare in una fruttificazione di qualità accettabile, rimangono le piane interne del Sud Italia (N.B. le zone costiere sono più miti come minime, ma con massime più contenute e decisamente meno roventi in estate). Inoltre le piogge durante la fioritura ed in alcune fasi di maturazione dei frutti possono far insorgere muffe e far marcire i futuri Datteri.
Come facile intuire la Palma da Dattero ha un'ottima resistenza alla siccità, che le permette di esser coltivata ovunque (in Italia) senza irrigazioni; tuttavia bagnare d'estate durante i primi 2-3 anni dall'impianto potrebbe aumentare la velocità di crescita, già di per sé non particolarmente fulminea.
Altra cosa piuttosto ovvia è l'esposizione, che deve soleggiata, sebbene, senza aver pretese di fruttificazione, se ne può tentare la coltivazione anche in zone in cui vi sia solo mezza giornata di Sole diretto. Posizioni ombrose sono da evitare tassativamente e se solo queste fossero disponibili sarebbe meglio ripiegare su un'altra specie di Palma, come ad esempio la Chamaedorea elegans, sempre clima permettendo.
Il terreno ideale è sabbioso e neutro (pH tra 6.5 e 7.5), sebbene possa tollerare anche suoli alcalini, mentre sono dannosi quelli argillosi e soggetti a ristagno idrico.
Data la scarsa resistenza all'umidità è sconsigliabile lasciar l'erba incolta alla base del tronco ed in luoghi umidi sarebbe bene tagliarla spesso o mettere delle rocce/ghiaia che ne evitino la crescita.
La concimazione non ricopre particolare interesse, almeno a livello ornamentale, e le Palme da Dattero "stradali" ne sono la dimostrazione, dato che crescono senza cure; per contro è una specie che mal si adatta ad esser coltivata in vaso. Ovviamente per i primi anni di vita è possibile, ma lo sviluppo sarà limitato ed, anche in grossi vasi, un pianta di 15 anni non sarà mai grande e sana quanto una coetanea piantata in giardino.
Phoenix dactylifera è ben tollerante nei confronti dei venti salmastri, così come ad una certa salinità del terreno, permettendo un buon sviluppo anche in zone prossime al mare.
Le palme notoriamente non richiedono potature, tuttavia la Palma da Dattero emette polloni e, a meno di non voler una palma "multi-tronco" o propagarla, dovrete rimuoverli.
Le fronde (foglie) verdi non devono esser potate, mentre potrete tagliare quelle gialle od ormai rinsecchite. Altra pratica riguarda i frutti, che solitamente vengono diradati al fine di incrementare la dimensione dei rimanenti.
In Italia il nemico numero uno della P. dactylifera è sicuramente il Punteruolo Rosso (Rhynchophorus ferrugineus), malattia contro la quale non è ancora presente un insetticida efficace; inoltre l'attacco del coleottero patogeno rimane inizialmente asintomatico, manifestandosi solo quando la Palma è ormai compromessa.
A livello preventivo, anche in piante apparentemente sane, sarebbe utile osservare la parte alta del tronco ed il picciolo delle foglie, per scovare tempestivamente eventuali fori prodotti dalle larve di questa specie.
Come Si Riproduce la Palma da Dattero ? - Propagazione e Varietà
La grossa fortuna della P. dactylifera è la sua attitudine ad emettere polloni, che sono geneticamente identici alla pianta madre e garantiscono dunque una riproduzione di tipo vegetativo, assai rara in altre Palme (dato che non si possono fare né talee né innesti).
La moltiplicazione tramite semina è del tutto marginale e le Palme da Dattero vengono essenzialmente propagate prelevando un nuovo pollone (con parti di radice) e trapiantandolo altrove.
Negli anni, la possibilità di riproduzione vegetativa ha permesso di selezionare cultivar di interesse (es. con frutti grandi e buoni), che son poi state propagate e diffuse sul territorio.
Essenzialmente possiamo raggruppare le varietà in 3 grosse categorie, in base alla consistenza dei loro frutti:
- Datteri Duri : facili da coltivare, hanno una produttività elevata, ma non vengono mangiati come frutta, bensì macinati fino a diventar farina, da utilizzare poi per la preparazione di dolci o per l'alimentazione animale
- Datteri Morbidi : sono piante delicate, la resa è bassa e di conseguenza i prezzi rimangono piuttosto elevati, possono esser mangiati tal quali
- Datteri Semi-morbidi (o Semi-duri) : sono una via di mezzo tra i due precedenti e rappresentano oltre il 90% della produzione mondiale. Questi datteri, una volta maturi, vengono essiccati, così da poter esser conservati e giungere sino ai nostri scaffali
Esistono decine di cultivars, tuttavia in Italia è un'impresa trovarle in vendita, etichettate correttamente.
In Italia, per poter sperar di riuscire a mangiare Datteri auto-prodotti, si dovrà optare per una varietà a maturazione precoce e tollerante all'umidità.
Di seguito troverete una breve descrizione di alcune varietà di Palma da Dattero :
In Italia, per poter sperar di riuscire a mangiare Datteri auto-prodotti, si dovrà optare per una varietà a maturazione precoce e tollerante all'umidità.
Di seguito troverete una breve descrizione di alcune varietà di Palma da Dattero :
- Medjool : nota anche con il nome di Medjoul, o Majhool, è originaria del Marocco ed è probabilmente la varietà più diffusa al mondo. Produce frutti molto grossi e di ottima qualità; inoltre la pianta è tollerante all'umidità ed è a fruttificazione precoce, rendendola una delle migliori scelte per la coltivazione in Italia.
- Halawi : chiamata anche Holwah, produce Datteri medio-piccoli ma estremamente dolci, anche questa varietà è a maturazione precoce e tollerante all'umidità.
- Khadrawy : pianta di dimensioni più contenute a fioritura (e maturazione frutti) precoce. Produce Datteri morbidi e si colore molto scuro.
- Deglet Nour : sinonimo di Deglet Noor, è di origine Algerina, produce Datteri dalla buccia chiara e traslucida, dal caratteristico sapore "di Miele" ed è perciò molto comune.
- Barhee o Barhi : produce Datteri sferici marroni a maturità. La fruttificazione è abbondante e la maturazione tardiva, tuttavia è una delle poche varietà in cui i Datteri son commestibili anche quando sono gialli e non completamente maturi.
Quindi, se abitate in una zona di mare, anche non particolarmente mite, avrete un'ottima probabilità di coltivare con successo la Palma da Dattero e, con qualche rischio, ne potrete tentare l'acclimatazione anche nelle zone più miti e meno umide delle regioni settentrionali.
Sebbene difficilmente otterrete frutti di buona qualità, avrete comunque un'ottima pianta ornamentale.
Nessun commento:
Posta un commento