giovedì 24 aprile 2025

Le Migliori 30 Erbacee Perenni Fiorite per Bordure ed Aiuole

Le erbacee perenni sono quelle piante che, come dice il nome, vivono per molte stagioni, pur non avendo consistenza arborea.

Avevamo già visto qua, che esistono piante annuali, biennali e perenni; oggi vorrei approfondire solo quelle specie perenni che siano erbacee e con dimensioni relativamente contenute.

A dover di cronaca alla categoria appartengono anche molte bulbose (o rizomi, tuberi, etc.) a fioritura primaverile o estiva (es. TulipaniCalla, Muscari, Narcisi, etc.), così come molte piante semi-arbustive (es. Timo). 

Specie Erbacee Perenni
Di solito però il termine "Piante Erbacee Perenni" è riferito a specie che hanno le seguenti caratteristiche.

  • Non devono esser espiantate in inverno
  • Resistono al freddo ed al gelo (si escludono le erbacee perenni tropicali)
  • Sono erbacee (o al limite legnose per pochi centimetri alla base)
  • Vivono per molte stagioni
  • Producono una copertura del terreno (talvolta son addirittura tappezzanti)
  • Producono molti fiori
  • Hanno una fioritura piuttosto prolungata
  • Si espandono più in larghezza che in altezza
  • Spesso (non sempre) perdono la parte aerea (epigea) durante la stagione ostile (di solito l'inverno)
  • Nella brutta stagione rimangono in vita solo le radici o i rizomi (se perdono parte epigea)
  • Si naturalizzano facilmente
  • Ideali come piante da bordura

Quali Sono le Migliori 20 Specie Erbacee Perenni ?


1) Echinacea purpurea 'Cheyenne Spirit' :  la specie tipo appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è nativa degli Stati Uniti, dove è comune nella zona dei grandi laghi. La cultivar 'Cheyenne Spirit' è nota per produrre fiori di diversi colori, dal giallo, al viola, al crema, al rosso e arancione. Il fiore è a forma di margherita, emana un buon odore di miele e può arrivare ad un diametro di 15 cm (6 in). Ha un'ottima resistenza al gelo, così come alla siccità e gradisce posizioni soleggiate. La pianta raggiunge un'altezza di circa 120 cm (47 in), con una larghezza di circa la metà. Molto appariscente anche da lontano, fiorisce a più riprese nel periodo estivo, indicativamente da giugno a settembre. Con l'arrivo dei primi geli la parte aerea secca completamente; gli steli secchi possono esser recisi alla base, per poi spuntare nuovamente dalle radici nella primavera successiva.

Echinacea purpurea 'Cheyenne Spirit'
2) Hibiscus moscheutos : appartenente alla famiglia delle Malvaceae e chiamato anche Ibisco Palustre è originario Sud-Est degli USA ed ha come habitat le zone palustri o i margini dei fiumi. I fiori hanno colori che variano dal bianco al rosa, sebbene ci possano esser anche selezioni con altre tonalità. Essi sono di grosse dimensioni, solitari ed in posizione apicale. Ama il Sole, terreni umidi e fiorisce da luglio a settembre. Una specie dall'aspetto esotico, alta anche 2 metri (6,6 ft) ed estremamente resistente al gelo (fino zona USDA 5). Con l'arrivo del freddo perde tutta la parte aerea, rivegetando dalle radici in primavera.

Hibiscus moscheutos
3) Achillea millefolium 'Summer Pastel' : facente parte della famiglia delle Asteraceae ha un'ampia distribuzione geografica e la si trova spontanea in tutte le zone temperate dell'emisfero boreale. In Italia è comune soprattutto al Nord, dove è naturalizzata in molti pascoli (soprattutto montani). Le foglie sono frastagliate finemente (da cui l'epiteto "millefolium") ed i fusti erbacei a cui sono attaccate arrivano a circa 60 cm (24 in) di altezza e la pianta si espande altrettanto in larghezza. Le infiorescenze sono a forma appiattita e formate da numerosissimi fiorellini di pochi millimetri di diametro; la selezione 'Summer Pastel' produce fiori con diverse sfumature di colore, che vanno dal bianco, al giallino-arancione, fino al rosa-rosso; la fioritura è prolungata, da Giugno sino ad Ottobre. I fiori sono molto visitati dagli insetti pronubi e da altri insetti utili (es. coccinelle), aiutando a mantenere alta la biodiversità del vostro giardino.
L'A. millefolium è resistente a geli molto intensi (fino zona USDA 2), cresce su suoli anche poveri, non richiede irrigazioni e si sviluppa bene sia in pieno Sole che a mezz'ombra. La parte aerea secca completamente in inverno, rimanendo ornamentale anche rinsecchita. 

Achillea millefolium 'Summer Pastel'
4) Verbena bonariensis : appartenente alla famiglia delle Verbenaceae e nativa del Sud America (Brasile, Argentina, Cile) è una specie perenne che produce steli molto sottili e slanciati, che possono raggiungere i 150 cm (5 ft) di altezza e la pianta si espande circa metà in larghezza. I fiori sono raccolti in corimbi ed hanno una forma tubolare e sono di color lilla. La Verbena è molto elegante, soprattutto quando sferzata dal vento, fluttuando come uno stelo d'erba. Può crescere al Sole o a mezz'ombra, resiste alla siccità e gradisce suolo drenante ed è meno adatto rispetto alle precedenti a crescere su terreni argillosi. Altra differenza rispetto alle precedenti è la resistenza al freddo che è buona, ma non eccellente ed in zone di montagna, o dove le temperature vadano sotto i -10° C (14° F) si deve coltivare come annuale, dato che moriranno anche le radici durante l'inverno. Altrove può comportarsi come sempreverde (zone miti) o semi-sempreverde (perdendo tutte o parte delle foglie) in climi intermedi, dove la parte epigea si rinfoltirà (o riformerà) a primavera.

Verbena bonariensis
5) Aster dumosus : altra Asteraceae nativa degli Stati Uniti orientali a forma arbustiva e tondeggiante, più bassa rispetto alle precedenti, di solito sotto i 50 cm (20 in). Produce abbondanti fiori a forma di margherita, con petali serrati ed abbondanti, di color bianco, rosa, lilla o viola. Cresce su qualsiasi terreno, resiste alla siccità, al freddo intenso (perdendo parte aerea in inverno) ed è adatta sia al pieno sole che alla mezz'ombra. La fioritura inizia nella tarda estate proseguendo per la prima parte dell'autunno, indicativamente da metà Agosto ad inizio Ottobre, non a caso è chiamato anche "Settembrino", dato il mese di massima fioritura.

Aster dumosus
6) Acanthus mollis : noto come Acanto ed appartenente alle Acanthaceae, ne avevamo già parlato qui. Nativo del bacino Mediterraneo è un cespuglio formato da grosse foglie dentate, che si mantengono anche in inverno. Produce lunghe spighe fiorifere, che superano in altezza l'altezza della pianta stessa. Resiste al freddo fino a -15° C (5° F), ma a temperature estreme può defogliarsi ripartendo dal rizoma; talvolta perde le foglie anche per qualche settimana in estate (per rimetterle alle prime piogge). Cresce molto bene anche in zone ombrose.

Acanthus mollis
7) Kniphofia uvaria 'grandiflora' : nativa del Sud Africa, appartiene alle Asphodelaceae. E' una pianta ideale per le bordure alte; alla base vi sono più rosette formate da foglie lanceolate, molto lunghe e flessibili, disposte circolarmente rispetto l'asse principale. E' proprio dall'interno di questa rosetta che emergono le infiorescenze, alte anche 150 cm (5 ft). Esse sono allungate, non ramificate e formano una sorta di "pannocchia", formata da fiori a forma di "campana allungata" con apertura verso il basso; i fiori hanno sfumature che variano, alla base dell'infiorescenza sono gialli, mentre all'apice sono arancioni-rossi. Queste infiorescenze ricordano molto quelle del genere Aloe. Resiste a freddi intensi, perdendo le foglie e rivegetando in primavera, se il gelo non è intenso può mantenere la parte aerea anche in inverno. Resiste bene alla siccità e preferisce esposizioni soleggiate. Fiorisce da Giugno a Settembre, con picco nella parte centrale dell'estate. 

Kniphofia uvaria 'grandiflora'
Alcea rosea
8) Alcea rosea : comunemente nota come Malvarosa appartiene alla famiglia delle Malvaceae. E' nativa della Turchia e cresce al meglio in terreni assolati, ben drenanti. La specie ha portamento colonnare, superando spesso i 2 metri (6.6 ft) di altezza ed è meglio collocarla vicino a una recinzione in modo da poterla legare per conferirle maggior resistenza in caso di vento. Produce fiori di color variabile (ma spesso tra rosso e porpora) lungo tutta la lunghezza dello stelo principale. E' considerata una specie biennale, ma se ben curata può anche diventare perenne a vita breve (qualche anno); inoltre produce molti semi e si dissemina in maniera autonoma abbastanza velocemente. Se seminata in primavera produce vegetazione al primo anno e fioritura dal secondo in poi. La fioritura avviene tra Giugno e Settembre, mentre in inverno la parte aerea secca, ripartendo poi dalle radici. Resiste a gelate piuttosto forti.

9) Liatris spicata : sebbene non lo si direbbe è anch'essa un'Asteraceae ed è nativa delle grandi pianure del Nord America. Produce foglie lunghe, riunite in cespi, dai quali partono le spighe fiorali. Ogni spiga è formata da numerosi fiori di color violetto (esistono anche varietà a fiori bianchi) che si aprono partendo dalla parte alta dell'infiorescenza verso il basso. Si coltiva bene sia in pieno Sole che a mezz'ombra, raggiunge un'altezza di 50 cm (20 in). I suoi fiori, che sbocciano da metà estate all'inizio autunno (Luglio-Ottobre) sono molto attraenti per gli insetti pronubi, in primis per le farfalle ed ideali per esser recisi. Resiste al freddo invernale perdendo la parte aerea.

Liatris spicata
10) Echinops ritro 'Veitch’s Blue' : un'altra Asteraceae nativa dell'Europa sud-orientale, dalla Grecia alla Turchia. Forma una arbusto erbaceo compatto, di circa 60 cm (24 in) di altezza o poco oltre. Le foglie sono spinose e rigide, di color verde glauco, che ricordano in parte quelle del Carciofo. Produce dei capolini a forma sferica, con piccoli fiorellini color blu brillante-metallico, che sbocciano durante la seconda parte dell'estate-inizio autunno (Agosto-Ottobre). Resiste al freddo e perde le foglie in inverno. Bella e particolare, ideale per ambienti secchi e luoghi aridi, dove si sviluppa anche senza irrigazioni.

Echinops ritro
11) Paeonia lactiflora : appartenente alla famiglia delle Paeoniaceae è una Peonia Erbacea (da non confondere con quella arborea, clicca qua per dettagli). Nativa dell'Asia orientale raggiunge un'altezza di circa 1 metro (3,3 ft), perdendo completamente la parte aerea in inverno e riformandola ogni primavera successiva, anche dopo geli nell'ordine dei  -30° C (-22° F). La forma è tendenzialmente arbustiva, con foglie pennate di color verde. I grandi fiori sono singoli e dotati di numerosi stami, con colori variabili a seconda della varietà; nel complesso ricordano molto i fiori di Camelia. La fioritura è profumata e si protrae dalla tarda primavera sino a luglio.  Diversamente da molte altre specie erbacee perenni descritte nell'articolo, la Peonia gradisce esposizioni a mezz'ombra (evitare il pieno Sole se possibile) ed un terreno che si mantenga umido (non zuppo). Sarà quindi necessario irrigare se l'estate è siccitosa (è sicuramente più adatta alla coltivazione nel Nord Italia).

Paeonia lactiflora
12) Rudbeckia hirtaAsteraceae nativa della parte centrale del Nord America, dal Canada al Messico, cresce spontaneamente lungo i bordi delle strade e nei pascoli assolati. Cresce eretta, raggiungendo il metro di altezza (3.3 ft), con un portamento elegante e slanciato. Alla base forma un tappeto costituito da molte foglie, mentre diventano più rade e distanziate lungo lo stelo; è proprio dalla sommità di questo che produce i vistosi fiori, grossi di color giallo scuro, a forma di margherita, con petali pendenti e parte centrale marrone-nera (ricordano un po' i fiori di Girasole). Perde parte aerea in inverno, resiste al freddo e fiorisce tra Maggio e Agosto.

Rudbeckia hirta
13) Origanum vulgare : conosciuto come Origano ed ampiamente utilizzato per aromatizzare le pietanze, è una specie della famiglia delle Lamiaceae. La si ritrova spontanea in tutto il bacino Mediterraneo, dove cresce su pendii assolati, prati e radure, prediligendo zone di bassa montagna. Molto resistente al freddo ed alla siccità, perde la parte aerea in inverno, mentre rimangono vitali le gemme basali, situate a livello della lettiera. Produce fusti ascendenti, che spesso ricadono sotto il loro peso e che ramificano nella parte superiore, producendo rami secondari che portano le infiorescenze. Queste ultime sono formate da numerosi fiorellini ermafroditi di color bianco e rosa. La fioritura avviene tra Maggio e Luglio.

Origanum vulgare
14) Coreopsis grandiflora 'Heliot' : ennesima Asteraceae,  nativa del sud degli Stati Uniti (Texas). Ha come habitat le prateria soleggiate ed aride ed è perciò adatta a terreni aridi, secchi e non richiede irrigazioni, inoltre mal sopporta i ristagni idrici, in compenso resiste a geli intensi. Produce, sorretti da un esile stelo, fiori solitari a forma di margherita, con petali gialli frastagliati all'estremità e con la parte centrale color marroncino (nella selezione 'Heliot'). La fioritura è da Giugno a Settembre, fino ad Ottobre-Novembre nel Sud Italia. Possiede foglie tri o pentalobate e si sviluppa a forma tondeggiante, con larghezza ed altezza di circa 50 cm (20 in), raggiungendo queste dimensioni in 3-4 anni; è specie decidua in inverno.

Coreopsis grandiflora 'Heliot'
15) Erigeron karvinskianus : di origine Sud americana è un'Asteraceae erbacea a sviluppo tappezzante. Ideale come copri-suolo, ma anche come ricadente nei muretti a secco. Forma dei cuscini di fiori, di aspetto simile a margherite, bicolori (rosa o bianco). Questa pianta prospera in pieno sole, così come a mezz'ombra e continua a fiorire per tutto il periodo in cui le temperature sono sufficienti per non entrare in riposo vegetativo (da Aprile a Novembre in media). Piuttosto resistente al freddo (ma non al gelo estremo come altre piante qui descritte), resiste bene alla siccità e in luoghi miti mantiene la parte aerea anche durante l'inverno, mentre dove fa più freddo riparte dalla base in primavera. Come detto è tappezzante, tende ad espandersi (di anno in anno), ma non supera mai i 25 cm (10 in) di altezza.

Erigeron karvinskianus
16) Hemerocallis "Stella de Oro" : appartenente alle Asphodelaceae è nativa dell'Europa, ma l'ibrido "Stella de Oro" è stato ottenuto nel 1975 negli Stati Uniti. Rispetto alla specie selvatica ha un portamento più compatto ed è più rifiorente, producendo fiori in continuo da Maggio fino ad Ottobre. Forma cespi formati da foglie nastriformi lunghe e spesso arcuate, che in zone miti permangono anche durante la brutta stagione, mentre dove gela intensamente (oltre -4° C) si comporta come decidua, sopportando comunque ottimamente i rigori invernali. Produce fiori a forma di imbuto, con grossi petali gialli. Può esser coltivata sia al Sole che a mezz'ombra, gradisce terreni freschi, pur adattandosi anche a quelli più aridi con qualche irrigazione di soccorso nei primi anni dall'impianto. Pianta frugale, rustica, alta circa 50 cm (20 in) e perfetta per ogni tipo di bordura.

Hemerocallis "Stella de Oro"
Delphinium elatum 'Magic Fountains Dark Blue'
17) Delphinium elatum 'Magic Fountains Dark Blue' : erbacea appartenente alle Ranunculaceae e nativa delle zone temperate di Europa ed Asia, dove cresce in zone fresche e montuose. Produce foglie palmate, dal margine frastagliato che formano un cespuglietto allargato, del diametro di 50 cm (20 in). Dalla base partono gli steli fiorali, ovvero spighe che contengono fiori doppi che, nella varietà 'Magic Fountains Dark Blue', sono color blu scuro con parte centrale bianca. La spiga è alta anche oltre 2 metri (6.6 ft) e necessita di un tutore se la si vuol mantenere eretta. Ogni spiga fiorale produce fiori per circa un mese e mezzo, ma ogni pianta produce scalarmente più spighe dalla tarda primavera per tutta l'estate. Esposizione soleggiata o mezz'ombra ed irrigazioni in caso di siccità prolungata. La specie resiste al gelo inteso, perdendo parte aerea. 

18) Stachys byzantina : specie originaria del medio oriente (Iran, Turchia, Armenia) ed appartenente alle Lamiaceae, si distingue per il fogliame color grigio-argenteo, dalla consistenza morbida al tatto. Il portamento è essenzialmente tappezzante, avendo una fitta vegetazione che si allarga più di quanto si innalzi (supera di poco l'altezza di una spanna). Produce infiorescenze erette, con fiori violacei, che appaiono a inizio estate (Giugno-Luglio). Utilizzata come copri-suolo su suoli poveri di nutrienti, in ambienti secchi ed aridi. Su terreni fertili tende ad aver foglie meno grigie e più soggette a marciume se vi è umidità. Ama il caldo, il Sole e suoli asciutti-polverosi. E' semi sempreverde perdendo parte della chioma se il gelo è intenso; tuttavia ha un'ottima tolleranza al freddo.

Stachys byzantina
19) Iris germanica : appartenente alla famiglia delle Iridaceae è una pianta rizomatosa, che produce una folta vegetazione che può sfiorare il metro (3.3 ft) di altezza. Le foglie, color verde chiaro e "spadiformi", vanno a formare, insieme ai fiori, la parte aerea e sono disposte a ventaglio. I fiori sono portati da uno stelo eretto (ogni pianta produce più steli) ed alto, che sovrasta il tappeto di foglie sottostanti. Ogni fiore emana un profumo ed ha 3 tepali (fusione di petali e sepali) di colori diversi a seconda del clone, ma spesso con tonalità violacee. Il singolo fiore vive 3-4 giorni, ma la pianta ne produce in continuazione di nuovi da fine Aprile sino a circa metà Giugno. Resiste al gelo, alla siccità, ai parassiti e mantiene il fogliame anche con il gelo invernale. Ama esposizioni soleggiate, ma fiorisce discretamente bene anche se coltivato a mezz'ombra.

Iris germanica
20) Nepeta x faassenii : appartenente alla famiglia delle Lamiaceae è un ibrido ottenuto nei Paesi Bassi dall'incrocio della Nepeta racemosa (origine Caucaso) con Nepeta nepetella (origine Europa Meridionale). E' una pianta amante del Sole, di terreni ben drenanti, anche secchi e poveri di nutrienti, tollerando bene sia il caldo che il freddo intenso. E' ideale per giardini mediterranei a bassa manutenzione, dato che non richiede irrigazioni e si può considerate una pianta da xeriscape. E' una specie alta meno di 50 cm (20 in), che tende ad espandersi orizzontalmente, ma non emettendo stoloni non è considerata invasiva. Le foglie sono ovali, color verde-glauco, con margine seghettato; inoltre sono aromatiche ricordando in parte il sapore della Menta. Da inizio estate produce infiorescenze ramificate e spesso ricadenti, con fiori color azzurro-viola, ricordando molto quelli della Lavanda. In zone con gelo intenso perde la chioma e ributta dal ceppo durante la primavera successiva, in zone miti mantiene la chioma (talvolta può sembrar "spelacchiata"). 

Nepeta x faassenii
21) Gaura lindheimeri : sebbene lignifichi, viene spesso tagliata alla base per favorire l'emissione di nuovi getti ed è quindi trattata come un'erbacea perenne. La specie appartiene alla famiglia delle Onagraceae ed nativa del Texas; possiede un apparato radicale fittonante dal quale emergono esili rami, talvolta ricadenti, alti sino ad 1 metro (3.3 ft). Sebbene non sia una specie che emette polloni, dal colletto vengono prodotti sempre nuovi rami, che formano una fitta vegetazione. I nuovi rami (e foglie) sono di color porpora, molto appariscenti, ma a poco a poco le foglie, crescendo, virano verso il verde. All'estremità dei nuovi getti vengono prodotti fiori, con tonalità che spaziano dal bianco al rosso a seconda della varietà. La specie è molto rifiorente ed è in fiore da Maggio ad Ottobre. La potatura degli steli sfioriti induce la produzione di nuovi getti, che fioriranno successivamente. Ha un'ottima resistenza alla siccità, adora il pieno sole (ma può esser coltivata anche con qualche ora di ombra al giorno) e resiste a geli intensi; tuttavia è necessario che il terreno rimanga asciutto o comunque non zuppo d'acqua durante l'inverno. Si coltiva in terreni anche poveri, purché ben drenanti. In inverno può perdere o meno le foglie a seconda dell'intensità del freddo, ma generalmente è considerata decidua.

Gaura lindheimeri
22) Cerastium tomentosum : nativa di zone montuose di Europa ed Asia, cresce su pendii rocciosi e ben soleggiati. Appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae, resiste al freddo, alla siccità e anche a suoli poveri, preferendo il pieno Sole. Peculiarità sono le piccole foglie, coperte da una peluria argentea. Il portamento è strisciante-tappezzante, con la produzione di fiori stellati, con parte basale ad imbuto e di color bianco, che compaiono dalla tarda primavera. Produce fusti legnosi (di pochi decimetri) e stoloni che permettono alla pianta di espandersi orizzontalmente. Ama terreni ghiaiosi, che si asciugano facilmente ed è coltivata sia per via dei bei fiori, sia per il particolar colore della vegetazione, che permette di fare bei contrasti con altre specie.

Cerastium tomentosum
23) Erysimum linifolium 'Bowles Mauve' : specie appartenente alle Brassicaceae, quindi parente dei Broccoli è nativa delle regioni mediterranee. Cresce in aree aperte e ben assolate, come pendii e zone rocciose, anche montante. Produce piccoli fiori violacei dal profumo intenso, sorretti da corte infiorescenze erette alla cui base c'è un tappeto di foglie a forma lanceolata. A forma globosa, raggiunge i 60 cm (24 inch)  e mantiene le foglie anche in inverno, resistendo bene al freddo, ma non al gelo intenso e sotto i -10° C (14° F) si può danneggiare. Cresce al meglio in pieno sole, ma fiorisce (meno) anche a mezz'ombra. Gradisce terreni poveri, tendenzialmente calcarei e leggermente alcalini (ma anche neutri) e ben drenanti. In estate gradisce innaffiature durante i periodi più secchi. Fiorisce dal periodo primaverile, sino alla prima parte dell'estate (da Aprile a Giugno) ed emanando un buon profumo.

Erysimum linifolium "Bowles Mauve"
24) Astilbe x arendsii : appartenente alle Saxifragaceae è un ibrido creato dall'uomo, non esiste in natura, ma le specie progenitrici (es. Astilbe chinensis) sono native di Cina, Giappone e Corea. Diversamente da molte specie descritte prima, questa ha come habitat ideale zone umide (es. margini ruscelli, sottobosco), fresche e ricche di humus. Per coltivarlo bisognerà scegliere una posizione ombreggiata e ricreare un suolo che trattenga l'umidità, anche nei periodi estivi. Le foglie sono plurilobate e di color verde scuro, mentre le infiorescenze  hanno forma di pannocchia ramificata, un aspetto "piumoso" e costituite da un gran numero di fiorellini bianchi, rosa o sfumature intermedie a seconda della varietà. La specie non ama caldo e siccità, ma tollera meglio di altre i ristagni idrici e il gelo invernale. La parte aerea secca in inverno, ma rimane ornamentale anche in questo stato. Si espande e si innalza di circa 1 metro (3.3 ft) e la fioritura è concentrata nel trimestre estivo (Giugno-Agosto).

Astilbe x arendsii
25) Helleborus niger : chiamato anche Rosa di Natale, deve il suo nome proprio al fatto di fiorire in pieno inverno, quando la maggior parte delle piante erbacee hanno già perso tutte le foglie e sembrano morte. Appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae ed è nativa delle zone Alpine dell'Europa (Italia, Austria, Svizzera, Slovenia) dove cresce nel sottobosco di boschi decidui nella zona fitoclimatica del fagetum. Gradisce dunque esposizioni semi-ombreggiate, terreni freschi, umidi e ricchi di humus. E' poco adatta alla coltivazione nel Sud Italia. E' una pianta cespitosa, con foglie basali che permangono tutto l'anno, mentre i fiori sono sorretti da un corto gambo che si incurva all'apice, rivolgendo la parte centrale del fiore verso in avanti o verso il basso. Il fiore è singolo, bianco (ma ci sono cultivar di altri colori), con numerosi stami gialli nella parte centrale. Questa erbacea si distingue tra tutte le altre per la fioritura che avviene da Dicembre a Marzo.

Helleborus niger
26) Phlox subulata : appartenente alla famiglia delle Polemoniaceae è nativa degli Stati Uniti orientali, dove cresce su prati soleggiati e su aridi pendii, così come ai margini dei boschi, spesso su suoli poveri e ghiaiosi, ma molto ben drenanti. E' una specie tappezzante, formando dei "cuscini" ornamentali, in cui i fiori color lilla a forma di stella sovrastano le foglie piccole ed allungate. La fioritura è precoce e duratura, dalla primavera all'estate. La specie si può coltivare sia al Sole che in posizione più ombreggiate e resiste bene al freddo; inoltre mantiene le foglie durante l'inverno, appassendone solo qualcuna qualora il gelo sia particolarmente intenso. E' una pianta perfetta per colmare gli spazi vuoti degli aiuole, così come da far ricadere da un terrapieno o dalle fioriere. 

Phlox subulata
27) Bergenia cordifolia : chiamato Fiore di San Giuseppe, appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae ed è nativa dell'Asia centrale, tra Siberia, Kazakistan e Mongolia. In natura cresce in zone montuose, spesso in aree boschive o radure, ma comunque zone dotate di una certa umidità. Resiste ottimamente al gelo ed è mediamente resistente alla siccità, richiedendo qualche irrigazione nelle regioni più calde. Può esser coltivata al Sole, ma l'ideale sarebbe a mezz'ombra, mentre in ombra totale vegeta bene, ma fiorisce meno. Produce un fusto strisciante che radica a contatto col suolo (stolone), che può esser lungo metri. Rispetto a molte altre specie qui descritte le foglie non sono insignificanti, ma di grosse dimensioni, a forma di cuore, spesso e di color verde in estate, mentre col gelo non cadono ma assumono tonalità bronzee con sfumature porpora. I fiori sono sono color rosa, raggruppati in infiorescenze sorrette da steli eretti, che sputano nel periodo della festa del Papà (San Giuseppe), ovvero verso il 19 Marzo e da qui il nome Fiore di San Giuseppe.

Bergenia cordifolia
28) Perovskia atriplicifolia : chiamata anche Salvia Russa, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è originaria dell'Asia centrale (Russia, Afganistan, Pakistan etc.), dove cresce nelle steppe semi-aride, spesso su terreni sabbiosi e polverosi. Non è propriamente un'erbacea, ma più che altro una specie suffruticosa, ovvero lignifica la parte di vegetazione più vicina al suolo, rimanendo erbacea la parte alta; in altre parole la lignificazione diventa via via meno forte partendo dal basso verso l'alto dello stelo. Di fatto viene coltivata come un'erbacea perenne, potandola vicino alla base ad ogni stagione. Ha foglie sono color verde-grigio, dentate ed aromatiche se strofinate, produce una fitta vegetazione con numerosi steli eretti ricoperti da una sottile peluria, che raggiungono un'altezza di circa 150 cm (5 ft). Fiorisce dalla tarda estate fino all'autunno, con infiorescenze ramificate concentrate all'estremità degli steli e costituite da numerosi fiori azzurrini. E' una specie decidua, perde dunque le foglie in inverno e la parte apicale degli steli che è erbacea o, al limite, semi-legnosa. Resiste al gelo intenso, a terreni poveri e gradisce esposizioni soleggiate. Cresce su molti terreni, preferendo quelli asciutti e di natura calcarea (pH leggermente alcalino). Non richiede irrigazioni ed è un'ottima scelta per giardini rocciosi o mediterranei

Perovskia atriplicifolia
29) Hosta : appartenente alle Asparagaceae è nativa dell'estremo oriente (Cina, Giappone, Corea) ed ha come habitat di crescita zone ombrose di foreste fitte, dove si sviluppa nel sottobosco. Esistono decine di specie e centinaia di varietà, con forme, dimensioni e colori diversi. Le foglie sono ovali o cuoriformi, con un lungo picciolo e sono disposte circolarmente rispetto all'asse centrale, con la punta rivolta verso l'esterno. A seconda della specie possono esser grandi sino a 40 cm (16 in) e formano una sorta di cuscinetto di foglie; il colore varia dal verde glauco, al verde intenso, ma esistono anche varietà a foglia variegata con strisce gialle. Non possiedono un vero tronco e la parte aerea secca totalmente durante l'inverno. Non supera mai i 50 cm (20 in) di altezza ed ha una forma tondeggiante leggermente appiattita. In estate ogni pianta produce uno o più steli eretti alla cui sommità è presente una piccola infiorescenza con fiori bianchi o, in alcune varietà, violacei. Sicuramente è più ornamentale per il fogliame, rispetto ai fiori. Cresce su suoli ricchi di sostanza organica, umidi e freschi e si sviluppa al meglio in zone ombreggiate, dove la maggior parte delle piante avrebbe crescita stentata. Resiste bene al freddo, un po' meno al caldo-secco. 

Hosta
30) Liriope muscari : strettamente correlato ai Muscari, è una erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asparagacea. Dai rizomi produce un fitto ciuffo di foglie nastriformi, color verde scuro, alte sino a 50 cm (20 in). Nativa dell'estremo oriente, vegeta in zone di sottobosco ricche di sostanza organica e viene utilizzata come tappezzante e copri-suolo. E' una specie particolarmente adatta a zone ombrose o semi-ombreggiate, si può collocare alla base degli alberi dando un effetto di "erba"; inoltre produce corte spighe fiorali, con fiori color violetto. Ottima resistenza al gelo, mantiene foglie verdi e sane anche durante la brutta stagione. Periodo di fioritura tardo estivo-autunnale, tra Agosto e Ottobre.

Liriope muscari

giovedì 27 marzo 2025

Giacinto (Hyacinthus orientalis) - Una Bulbosa Primaverile Profumata e dai Colori Sgargianti

Tra le specie da Bulbo che ci rallegrano la vista durante la primavera non possiamo non citare i Giacinti, che con la loro fioritura aggiungono colore al verde del nostro giardino.

I Giacinti appartengono al genere Hyacinthus, a sua volta compreso all'interno della famiglia delle Asparagaceae e, quindi, geneticamente vicino ai Muscari di cui avevamo già discusso qui.

Infiorescenza Hyacinthus orientalis

Fioritura Giacinti

Origine e Descrizione :

Il genere Hyacinthus comprende solo tre specie :

  • Hyacinthus litwinovii 
  • Hyacinthus transcaspicus
  • Hyacinthus orientalis
Le prime due sono native di un'area compresa tra il Nord dell'Iran ed il Sud del Turkmenistan, mentre Hyacinthus orientalis è originario del medio oriente, in un'area compresa tra Iraq, Siria, Libano ed Israele. E' proprio quest'ultima specie che si è diffusa a livello ornamentale e quella dalla quale sono state selezionate le diverse varietà che oggi troviamo facilmente in commercio. 

In Italia sono coltivati sia come Bulbi da interno, che da esterno e, talvolta, la loro fioritura viene forzata in serra per ottenere piante fiorite già nel periodo natalizio. 
Allo stato selvatico è raro trovare Giacinti, se non in luoghi disturbati ed antropizzati, in cui possono sfuggire alla coltivazione.

Botanica :

Primo Piano Fiore
Il Giacinto è una specie bulbosa, con un diametro del bulbo che in media è di 5 cm (2 in). Dal bulbo, in primavera, emergono le foglie. Esse sono a forma di cinghia, lunghe fino a 30 cm (12 in), con una larghezza di circa 1/10. Le foglie del Giacinto sono spesse ed hanno una consistenza carnosa, che ricorda quasi il cuoio e sono arrangiate circolarmente. Le foglie emergono erette e ravvicinate tra loro, racchiudendo (quasi nascondendo) l'infiorescenza che, appunto, è disposta centralmente. A poco a poco le foglie tendono ad aprirsi ed a piegarsi orizzontalmente lasciando spazio all'infiorescenza.

Botanicamente è un racemo (infiorescenza non ramificata), lungo più o meno quanto le foglie e formato da un numero variabile (compreso tra 5 e 50) di piccoli fiorellini di pochi centimetri di diametro. Il numero di fiori varia in funzione della cultivar, ma anche in base alla salute e allo stato nutrizionale. 

I fiori sono formati da 6 petali di diverso colore a seconda del clone, possono assumere tonalità che spaziano dal blu-violetto, sino al bianco, passando per il rosa, arancione e giallo. Altra peculiarità è l'intenso profumo che emanano, la cui delicatezza li rende ideali anche per profumare ambienti interni.

Ai fiori seguono i frutti, ovvero delle capsule rotonde che, a maturazione, si seccano aprendosi in tre parti, ognuna delle quali contiene più semi neri.

Hyacinthus orientalis Bianco

Infiorescenza Immatura

Coltivazione e  Cure :

Come tutte le bulbose a fioritura primaverile conviene interrare i bulbi nel periodo autunnale, indicativamente tra fine ottobre e novembre. In questo modo i bulbi entrano in uno stato di dormienza e sono sottoposti a condizioni ideali di umidità e temperatura (in assenza di freddo invernale si ha una fioritura scarsa). 

I bulbi vanno piantati a circa 15 cm (6 in) di profondità ed altrettanto distanti l'uno dall'altro. Il terreno ideale è ricco di sostanza organica, che permette un miglior sviluppo del bulbo, garantendo fioriture anche durante i successivi anni. L'esposizione ideale è a mezz'ombra, che garantisce il giusto equilibrio tra un'elevata attività fotosintetica ed una fioritura prolungata. In linea di massima crescono comunque molto bene anche in pieno sole e sarebbe meglio evitare l'ombra, soprattutto se fitta.

Dopo aver sfiorito e fruttificato le foglie tendono ad ingiallire, solo allora si potranno rimuovere; infatti è importante lasciarle quando sono verdi (anche se non c'è più il fiore) dato che alimentano la pianta e forniscono l'energia necessaria per la fioritura dell'anno successivo.

Corta Infiorescenza Hyacinthus orientalis
Se coltivato in questo modo Hyacinthus orientalis è una specie adatta a naturalizzarsi e, anche senza troppo cure, fiorirà anno dopo anno. Data l'elevata resistenza al freddo non sarà necessario rimuovere i bulbi durante l'inverno e, anche in estate, non ci saranno problemi di siccità dato che la parte epigea (aerea) sarà ormai seccata.

In un terreno mediamente fertile le concimazioni non sono necessarie.

Il periodo di fioritura varia a seconda del clima ma, in linea di generale, avviene nella prima parte della primavera, indicativamente nel mese di Marzo, per circa 4 settimane. 

La riproduzione può avvenire tramite semina, ma in questo caso la nuova pianta sarà geneticamente diversa dalla pianta madre (un Giacinto a fiore rosa può produrre un Giacinto a fiore bianco etc..). Per la moltiplicazione vegetativa si separano i bulbi (che non sono semi, ma una "pianta in miniatura"); in condizioni di crescita ottimali il bulbo principale produce tanti bulbi "figli" (suoi cloni) che possono esser divisi e ripiantati altrove, mantenendo le caratteristiche specifiche.

Insomma i Giacinti sono piante facili, ornamentali, profumate che, per di più, sono perenni e resistenti ad ogni clima che possiamo trovare in Italia.

Giacinto Rosa


domenica 23 febbraio 2025

Muscari armeniacum - Una Specie Bulbosa di Facile Coltivazione

Esistono centinai di Bulbi e Rizomi, molte dei quali fanno fiori enormi e vistosi. Oggi vorrei però parlare di una specie da bulbo meno appariscente, ma con diversi lati positivi che approfondiremo di seguito; sto parlando dei Muscari (Muscari armeniacum).

Origine e Distribuzione :

Il genere Muscari appartiene alle Asparagaceae, una famiglia di Angiosperme monocotiledoni a cui appartengono anche le Agavi. Nonostante la parentela, Muscari ed Agavi sono piante che si sono evolute per climi ed habitat ben diversi.

Tutte le specie di Muscari sono piante bulbose che producono un'infiorescenza più o meno lunga, con fiori di colori che, a seconda della specie, variano dall'azzurro al blu scuro.

Tra le molte specie quella di maggior interesse è sicuramente il Muscari dell'Armenia (Muscari armeniacum) che, come suggerisce il nome, è nativo del Caucaso, ma presente in tutto il bacino mediterraneo orientale. 

M. armeniacum è coltivato prevalentemente a scopo ornamentale, anche se si può trovare allo stato selvatico, soprattutto in suoli disturbati o ai margini delle zone urbanizzate. 

Curiosità : Muscari si può riferire a "Muschio", non per via della parentela, ma per via dell'odore che emano i fiori di molte delle sue specie.

Muscari armeniacum

Primo Piano Fiori Muscari

Descrizione e Coltivazione :

I bulbi dei Muscari, che sono di piccole dimensioni, devono esser interrati in autunno, ad una profondità di circa 5 cm (2 in). Resistono al gelo intenso, all'umidità del suolo e, anzi, si sviluppano meglio dopo un periodo freddo.

Ad inizio primavera dal suolo spuntano le foglioline, nastriformi, disposte in maniera circolare, dapprima erette, che però tendono a ripiegarsi sotto il loro peso. Esse sono color verde, sottili e lunghe anche oltre 30 cm (12 in).

Successivamente per ogni bulbo vengono emesse da una a tre infiorescenze, lunghe al massimo 10 cm (4 in). Queste infiorescenze, che alla base sono circondate dalle foglie, contengono dai 20 ai 40 fiori, disposti all'apice, in maniera piuttosto serrata tra loro. I fiori sono di piccole dimensioni, a forma di campana con apertura rivolta verso il basso, color azzurro scuro/blu, con un'anello bianco in prossimità dell'apertura.

La fioritura avviene a metà primavera, indicativamente nel periodo che va da Aprile ad inizio Maggio. L'apertura dei fiori non è sincrona, iniziano infatti ad aprirsi per prima quelli nella parte più bassa e per ultimi quelli sulla sommità; non è raro che i fiori alla base stiano appassendo quanto quelli all'apice non sono ancora completamente aperti. 

Infiorescenza Immatura
Lo stelo fiorale è comunque bello e si può tranquillamente recidere e tenere in casa come ornamento. In seguito all'impollinazione i fiori producono frutti con semi; piante nate da seme impiegano circa 2 anni prima di fiorire (N.B. il Bulbo non è il Seme, ma semplicemente una forma di fusto modificata).

Foglie MuscariAd inizio estate le foglie iniziano a seccare ma, diversamente da altre bulbose estive, è una sorta di estivazione dato che in autunno non è raro che ne producano di nuove (senza infiorescenze) che perdurano sino all'arrivo del freddo. In altre parole fiorisce una volta all'anno, ma mette foglie due volte all'anno (in primavera e in autunno).

I bulbi sono resistenti alla siccità (anche perché non hanno foglie nei periodi più caldi), al gelo e prosperano al meglio con esposizioni a mezz'ombra, ma si adattano anche al pieno sole o all'ombra. Con posizioni soleggiate crescono con maggior vigore e producono più infiorescenze, ma la durata della fioritura è ridotta rispetto a zone con un po' più di ombra.

Crescono più o meno su tutti i suoli, pur preferendo terreni ben drenanti. 

Si riproducono per semina (raramente) o per divisione dei bulbi; a livello amatoriale si espandono in entrambi i modi in maniera del tutto naturale. Non dovete togliere i bulbi per l'inverno, lasciandoli nel terreno di anno in anno colonizzeranno nuove aree e si allargheranno, donando un tocco magico al vostro giardino. I Muscari sono un'ottima scelta per chi non ha voglia/tempo di curarli, basterà piantarli un'unica volta, per vederli rifiorire ad ogni primavera, data l'altissima capacità di naturalizzarsi, talvolta diventando quasi infestanti

Per la naturalizzazione sarebbe meglio aspettare che le foglie ingialliscano e secchino naturalmente, prima di tagliare il prato. Così facendo i bulbi accumuleranno l'energia prodotta dalle foglie con la fotosintesi e si moltiplicheranno sempre più.


Fiori Aperti e Fiori Chiusi

Infiorescenza Prima della Fioritura

Gruppetto di Muscari


sabato 25 gennaio 2025

Susino Europeo (Prunus domestica) e Susino Cino-Giapponese (Prunus salicina) - Differenze e Coltivazione

Il Susino, chiamato anche Pruno (o Prugno), è una tra le Piante da Frutto più coltivate nei climi temperati e perfettamente a suo agio nel clima italiano.

Il genere Prunus appartiene alla famiglia delle Rosaceae ed è formato da circa 200 specie, sia ornamentali (es. Prunus serrulata), sia fruttifere (Prunus avium, Prunus armeniaca, etc.) oppure utilizzate come portainnesto di molte altre specie, come il Mirabolano (Prunus cerasifera) o persino per formare siepi (Prunus laurocerasus).

In questo articolo mi vorrei però soffermare sulla pianta che produce le famose Susine. Forse non tutti sanno che, in realtà, esistono almeno due specie distinte che producono questo famoso frutto, ognuna delle quali vanta qualche centinaio di cultivars, talvolta diffuse solo localmente. 

Le due specie sono il Susino Europeo (Prunus domestica) e il Susino Cino-Giapponese (Prunus salicina), che presentano delle analogie, ma anche alcune differenze molto importanti per la loro coltivazione.

Prunus domestica Frutti Maturi

Origine e Diffusione :

Prunus domestica è una specie nativa della zona del Caucaso, ma presto diffusasi anche in Siria (principalmente nella zona di Damasco). Giunse nel bacino Mediterraneo in epoca Romana; da lì si espanse in tutta l'Europa centrale e le varietà più resistenti si spinsero sino in Danimarca e nel Sud della Scandinavia. 

Prunus salicina è originario dell'estremo oriente (Cina), ma da millenni è coltivato in Giappone. E' approdato in Europa (ed in Italia) ben più recentemente rispetto al "cugino".

Entrambe le specie in natura crescono ai margini delle foreste, in zone abbastanza soleggiate, in climi temperati e con una piovosità media

Il Susino Europeo ha un habitat naturale un po' più fresco rispetto al Susino Cino-Giapponese


Quali Sono le Differenze tra Susino Europeo (P. domestica) e Susino Cino-Giapponese (P. salicina) ?


  • Gemme a Fiore : Il Susino Europeo fiorisce prevalentemente sui mazzetti di maggio, mentre il Susino Cino-Giapponese fiorisce più o meno su tutti i tipi di rami; di conseguenza quest'ultimo ha una fioritura più abbondante e spesso i frutti devono esser diradati.
  • Epoca di Fioritura : Il Susino Cino-Giapponese ha una fioritura più precoce, esponendo maggiormente i fiori al rischio di danni da gelate primaverili.
  • Legno e Corteccia : nel Susino Cino-Giapponese la corteccia è più chiara, con sfumature tendenti all'arancione, mentre nel Susino Europeo è grigiastra-marrone. 
  • Portamento : il Susino Europeo è, generalmente, a portamento più assurgente, mentre quello Cino-Giapponese è più espanso; tuttavia ci possono esser importanti differenze a seconda del clone.
  • Chioma : il Susino Cino-Giapponese ha una chioma più fitta e una vigoria più elevata.
  • Impollinazione : il Susino Europeo è generalmente autofertile, mentre la maggior parte dei Susini Cino-Giapponesi sono in parte o totalmente autosterili e si dovrà prevedere la presenza di almeno due cultivars per impollinarsi a vicenda.
  • Maturazione : le cultivar più precoci di Susino Cino-Giapponese maturano già ad inizio Giugno, circa un mese prima rispetto alle più precoci del "cugino" Europeo.
  • Calibro del Frutto : mediamente i Susini Cino-Giapponese hanno frutti di maggiori dimensioni ed esteticamente più belli (forma tondeggiante, buccia traslucida, etc.).
  • Sapore : i frutti del Susino Europeo sono più aromatici, meno fibrosi e con un sapore più deciso, mentre quelli del Susino Cino-Giapponese sono più acquosi e di norma non spiccano (il nocciolo rimane attaccato alla polpa). Anche qui però vi sono molte differenze tra i cloni.

Frutto Susino Rosa

Fiori Prunus domestica su Mazzetto di Maggio


Descrizione Botanica :

Prunus salicina e Prunus domestica sono entrambe specie decidue che si sviluppano sotto forma di albero di medio-piccole dimensioni, raggiungendo un'altezza tra i 4 e i 7 metri (13-23 ft) in funzione della varietà; sebbene si possa mantenere più basso con opportune potature, rimanendo comunque produttivo. Il P. salicina tende ad aver un portamento più espanso e ricadente, mentre il P. domestica produce rami più assurgenti, sviluppandosi quindi maggiormente in altezza rispetto che in larghezza.

Le foglie sono alterne, ovali, seghettate e nel Pruno Cino-Giapponese sono leggermente più piccole. Esse sono di color verde chiaro e formano una chioma mediamente densa.

Il legno è ricoperto da una corteggia grigiastra, con sfumature più tendente al marrone chiaro in molte varietà di P. salicina, soprattutto nei rami più giovani. Il tronco delle piante adulte tende a fessurarsi longitudinalmente e può talvolta aver un aspetto contorto e nodoso.

I fiori sono ermafroditi e, come tipico delle Rosacee, hanno 5 petali bianchi ed evidenti stami dalle antere color giallo intenso e sono uniti ai rami tramite un corto peduncolo. Il periodo di fioritura è tipicamente primaverile e precede l'emissione delle foglie. Nel Nord Italia il Susino Europeo fiorisce in media tra metà e fine Marzo, mentre un Susino Cino-Giapponese una quindicina di giorni prima, talvolta addirittura a fine febbraio. Come detto in precedenza, diversamente dal P. domestica, buona parte delle cultivars di P. salicina non sono autofertili e per una produzione soddisfacente bisognerà piantare gli opportuni impollinatori. 

Le gemme fiorifere sono presenti essenzialmente su :

  • Rami Misti : rami di un anno di circa 50 cm (20 inch) di lunghezza, che presentano sia gemme a fiore, sia gemme a legno.
  • Mazzetti di Maggio : raggruppamento di gemme a fiore disposte sui rami di 2 o più anni, contengono all'interno (al centro) un'unica gemma a legno che produce un cortissimo ramo su cui si formano le gemme del nuovo mazzetto di maggio che fiorirà l'anno successivo. Può rimanere produttivo per più anni.

Nel Susino Cino-Giapponese la fioritura è più abbondante perché distribuita sui diversi tipi di rami, mentre in Susino Europeo tende a concentrarla sui Mazzetti di Maggio

Il Fabbisogno di Freddo da soddisfare per ottenere una buona fioritura/allegagione è di circa 6-700 ore nel Prunus domestico e 4-500 ore per il Prunus salicina.

Giovane Pianta Susino Europeo
In seguito all'impollinazione l'ovario del fiore si ingrandisce, trasformandosi in un piccolo frutticino verde. Dopo qualche mese, in funzione della varietà e del clima, il frutto matura. I frutti sono di forma variabile, generalmente più ovali quelli del Susino Europeo (e più tondeggianti nel Susino Cino-Giapponese) e di diversa dimensione, sapore e consistenza. La buccia è ricoperta da pruina, che dona al frutto un aspetto traslucido. 

La maturazione delle varietà più precoci inizia tra fine Maggio-inizio Giugno, mentre quelle più tardive possono maturare anche in Ottobre-Novembre e conservarsi sino a Natale. La maggior parte delle cultivars matura i propri frutti tra Luglio ed inizio Settembre.

Alcuni cloni hanno una maturazione sincrona, vantaggiosa per il professionista, mentre altre maturano i frutti in maniera un po' più scalare (utile per l'hobbista). Nel complesso la raccolta difficilmente si protrae oltre 3 settimane.

Le radici sono profonde, ma non particolarmente espanse; inoltre tendono ad emettere polloni che dovranno esser rimossi annualmente.

Frutti Maturi

Come Coltivare il Prugno ? - Clima, Concimazione, Potatura e Riproduzione

Entrambe le specie sin qui descritte sono piante decidue resistenti al freddo ed al piano, in Italia, resistono praticamente ovunque, potendo resistere senza danni a temperature inferiori ai -15° C (5° F). Per quando concerne le temperature c'è però da ricordare che i fiori di entrambi le specie sono sensibili al gelo ed il Susino Cino-Giapponese, fiorendo più precocemente, è maggiormente esposto ai danni. Questo, unito al minor numero di ore di freddo invernale necessarie per la corretta fioritura, rende il Prunus salicina maggiormente indicato per la coltivazione nel Sud Italia, mentre il Prunus domestica è meglio adattato per il clima del Nord Italia. Detto questo è possibile coltivare con successo il Pruno Cino-Giapponese anche nel bel mezzo della Pianura Padana (con maggiori rischi di danni primaverili ai fiori) ed il Pruno Europeo in Sicilia (con maggiori rischi di aver una scarsa fioritura/allegagione in seguito ad inverni troppo miti).

Come tutte le piante da frutto l'esposizione migliore è quella in pieno Sole, che garantisce frutti dall'alto contenuto zuccherino; tuttavia qualche ora di ombra al giorno può esser tollerata senza gravi conseguenze. In linea di massima sono necessarie almeno 6 ore di luce diretta al giorno durante l'estate.
In zone totalmente ombreggiate la fioritura sarà scarsa ed i frutti, qualora riuscissero a maturare, sarebbero poco appetibili.

Frutticini Appena AllegatiPer entrambe le specie il terreno ideale è ricco di sostanza organica, fertile e che trattenga una certa quantità di umidità, in suoli sabbiosi potrebbe essere importante una concimazione organica (letame, stallatico) ed una buona pacciamatura. In terreni più fertili e con una maggior ritenzione idrica (es. quelli limosi) il Prugno si sviluppa meglio e con più vigore. 

Fiori Prunus salicina
Per produzioni industriali si consiglia una concimazione annuale a base di macro e micro elementi. Si ricorda che la concimazione azotata dovrà esser fatta sul finir dell'inverno, dato che in primavera la pianta necessita di azoto per la crescita e la produzione di nuove foglie. Una concimazione troppo precoce potrebbe esser dilavata dalle piogge autunnali e l'azoto esser assorbito dalle falde acquifere.

L'irrigazione è necessaria nei primi anni, soprattutto in suoli poveri e troppo drenanti. Alberi affrancati possono esser bagnati occasionalmente e, almeno nel Nord Italia, di norma piante adulte sono produttive anche senza esser innaffiate. In linea di massima entrambe le specie hanno resistenza media alla siccità, inferiore a specie spiccatamente Mediterranee, ma superiore alla maggior parte degli arbusti da climi temperati. Il ristagno idrico è deleterio come per quasi tutte le specie fruttifere, tuttavia i Susini, soprattutto se innestati su Mirabolano, tollerano meglio di altri i terreni argillosi, umidi e pesanti. Ad ogni modo traggono vantaggio da un terreno ben drenante e con pH compreso tra 6 e 7. Il P. domestica regge meglio del P. salicina i terreni con una certa quantità di calcare.

La potatura, da effettuarsi prima della ripresa vegetativa, è importante per impostare una buona struttura e per evitare che il vento possa abbattere un albero dalla chioma troppo fitta rispetto al diametro del tronco ed allo sviluppo delle radici. Inoltre permette di tenere gli alberi intorno ai 3 metri (10 ft) di altezza, facilitando la raccolta dei frutti. La potatura sarà più intensa nel P. salicina, dato che tende a produrre maggiormente sui rami giovani (1-2 anni) ed è più vigoroso, producendo molti nuovi rami, talvolta disposti in maniera disordinata (incrociati), in questo caso sarà importante la rimozione dei rami in eccesso o maldisposti, più che il semplice accorciamento. Il P. domestica è meno vigoroso e produce soprattutto sui mazzetti di Maggio presenti sui rami più vecchi (3-4 anni), quindi non è così necessario stimolare l'emissione di nuova vegetazione tramite potatura severa; essa sarà dunque più leggera e mirata a dare forma, a rimuovere rami vecchi o secchi e ad accorciare rami troppo lunghi o succhioni verticali. In relazione al portainnesto potrà esser necessaria anche la rimozione di polloni radicali.

I Susini sono soggetti ad attacchi da parte di diversi patogeni :

Afidi su Foglia Susino
Monilia : causata da funghi chge possono causare l'appassimento di fiori/frutti, ma anche dei nuovi getti. In ambienti umidi si sviluppa e diffonde meglio. Una buona pratica agronomica prevede la rimozione di eventuali frutti mummificati e dei rami di potatura, che potrebbero rappresentare un serbatoio per le spore durante l'inverno e diventare una fonte di infezione per l'anno successivo. Trattamenti a base di rame in inverno aiutano a controllare il patogeno, ma è importante non trattare i Susini in primavera/estate poiché con le foglie ed in crescita attiva il rame può risultare fitotossico. 

Afidi : la nuova vegetazione è soggetta all'attacco da parte di diverse specie di Afidi, i quali hanno picchi di infestazione difficilmente prevedibili, anche in funzione dell'andamento climatico. Può esser utile preservare la vegetazione spontanea che crea l'habitat ideale per la proliferazione delle Coccinelle, tra i principali predatori di Afidi.

Danni da Popillia japonica
Popillia : è un Coleottero di origine Asiatica approdato a Malpensa nel 2014 e ben presto diffusosi in tutta la valle del Ticino ed ora presente in mezzo Piemonte e Lombardia, con avanzamento di 15 km ogni anno verso il resto del Nord Italia. Dopo la Vite (Vitis vinifera) il Susino è una delle specie più colpite. Si possono usare reti con cui avvolgere la pianta durante il periodo (più o meno tra metà giugno e luglio) corrispondente al picco di infestazione.

La riproduzione del Prugno può avvenire tramite semina, ma qui ovviamente avremo l'incognita della pianta che verrà (da un Susino a frutto giallo ne può nascere uno a frutto blu etc..) e ci vorranno più anni perché si raggiunga la maturità; ad ogni modo i semi vanno raccolti in autunno, da frutti dell'annata, e seminati in vasi con buon terriccio, da tenere umido ed in zona luminosa. E' importante che i vasi siano esposti al freddo invernale per la stratificazione dei semi. La germinazione avverrà la primavera successiva.

Possibile, ma spesso poco usata, è la riproduzione per Talea, prelevando giovani rami tra fine primavera ed inizio estate, ovvero rami semi-legnosi, appena lignificati. Essi vanno posti in vasetti tenuti all'ombra, con terriccio umido e drenante. E' importante che la radicazione avvenga prima dell'emissione delle nuove foglioline che, in ambiente caldo, traspirando disidraterebbero il ramo che essendo ancor privo di radici non può assorbire acqua. L'uso di ormoni radicanti può velocizzare il processo aumentandone così l'efficienza.

In ambito vivaistico la maggior parte di Susini viene propagata tramite innesto, usando spesso il Mirabolano 29C come portainnesto. Quest'ultimo conferisce una discreta resistenza ai suoli asfittici e umidi ed è resistente a molti patogeni del suolo. In ambienti estremamente aridi si può usare, in alternativa, il Mandorlo come portainnesto. 

La longevità media è un po' più alta per il P. domestica (come spesso capita in piante con habitat più freddo) e si aggira intorno ai 40-50 anni di età, probabilmente in alcune circostante anche qualcosa in più, con segni di senescenza e produzione sempre più scarsa. Il P. salicina vive circa 30-40 anni, ma anche qui se le condizioni di crescita sono ottimali potrebbe diventare più vecchio.

Frutti Quasi Maturi
Fioritura Prunus domestica