Se siete appassionati di Botanica, se vi piacciono la natura ed i fiori oppure, se siete semplicemente curiosi e vi capitasse di organizzare un Week End sulle magnifiche sponde del Lago Maggiore, una tappa obbligatoria dovrebbe essere Villa Taranto con i suoi lussureggianti Giardini Botanici.
Il Parco che ospita Villa Taranto si trova a Verbania, a circa 100 Km (62 Mi) da Milano e si estende su un'area di circa 16 ettari.
Fu il capitano scozzese Neil Mc Eacharn che, nel 1931, acquistò questo terreno per poterne fare un "giardino all'inglese", ma con all'interno specie rare, provenienti da ogni angolo della Terra.
La cornice che fa da sfondo ai Giardini di Villa Taranto è probabilmente una (non l'unica) delle carte vincenti che, a tutt'oggi, rendono il Parco uno dei più belli e visitati d'Europa.
Siamo nel Nord del Piemonte, nella fascia pedemontana, da cui è possibile vedere il Lago Maggiore, ma anche le montagne che lo circondano; inoltre, la mitezza dovuta alla vicinanza dell'acqua ed al riparo orografico fornito dalla catena Alpina, ha creato un microclima favorevole all'acclimatazione di piante provenienti da zone a clima oceanico o comunque più mite rispetto al clima tipico del Nord Italia.
Nelle prossime righe vorrei fornire una recensione di questo Giardino Botanico, evidenziando le varie sezioni, illustrando le specie più rare o rappresentative e ripercorrendo virtualmente l'intero tragitto che, al costo di circa 10 euro, potrete completare in circa 2-3 ore, che possono anche raddoppiare qualora si volesse scrutare ogni singolo dettaglio.
Ovviamente il tutto sarà correlato dalle foto delle specie più significative e dei vari settori del parco.
Ovviamente il tutto sarà correlato dalle foto delle specie più significative e dei vari settori del parco.
Per maggiori informazioni riguardo orari, sconti od aggiornamenti sul prezzo del biglietto, vi rimando al Sito Ufficiale di Villa Taranto.
Innanzitutto cerchiamo di dare una risposta alla classica domanda :
"Qual è il miglior periodo dell'anno per visitare i Giardini di Villa Taranto ?".
"Qual è il miglior periodo dell'anno per visitare i Giardini di Villa Taranto ?".
Ogni stagione ci mostra un lato diverso, ogni mese ci mostra nuove fioriture, quindi l'ideale sarebbe poterlo visitare più volte nel corso dell'anno.
Detto questo, se proprio dovessimo scegliere una stagione rispetto alle altre, non esisterei a consigliare la primavera, che corrisponde al periodo della ripresa vegetativa ed anche a quello in cui sono concentrate le fioriture del maggior numero di specie vegetali.
Sulla strada che costeggia il Lago, collegando Intra a Pallanza, troviamo i cancelli da cui è possibile accedere al Parco.
Dopo aver comprato il biglietto si accede al Viale d'Ingresso, fatto in Pavé, che costeggia prati curatissimi e bordure fiorite.
Esso è anche chiamato Viale delle Conifere perché, oltre a quanto già detto, ai suoi lati sono presenti specie di conifere provenienti da tutto il Mondo, alcune delle quali molto rare, come la Sciadopitys verticillata, endemica del Giappone, o la Metasequoia glyptostroboides, una sequoia conosciuta solo dai resti fossili e ritenuta estinta da circa 200 milioni di anni, fino al 1941, anno in cui vennero ritrovati degli esemplari nella remota provincia di Hupeh, in Cina.
La Metasequoia glyptostroboides dei Giardini di Villa Taranto deriva da uno dei semi di quegli ultimi esemplari ritrovati negli anni '40.
Sempre qui troviamo la specie Sequoia sempervirens, l'albero più alto al mondo (clicca per vedere i Record del Regno Vegetale), anche se, data la relativa giovane età, non ha le dimensioni degli esemplari plurisecolari che crescono nelle umide zone oceaniche del Nord della California.
Sotto la chioma di queste alte conifere, in un lembo di terra che corre parallelo al Viale delle Conifere, troviamo la Dicksonia antarctica, una felce dall'aspetto di Palma, di cui avevamo già discusso qui.
A seguire, lungo il tragitto, troveremo la Fontana dei Putti, adornata da statue rappresentanti bambini, circondata da fiori e dalla Colocasia antiquorum, una pianta dalle foglie immense.
Nella stagione estiva potremo rimanere abbagliati dal Labirinto delle Dahlie, un percorso "a serpentina", ai cui margini sono state piantate numerose specie di Dahlie, che fioriscono da fine Giugno ad inizio Ottobre.
Dopo aver sorpassato un enorme Eucalipto, si arriva alla Serra Victoria, al cui interno cresce la Victoria cruziana, una ninfea tropicale le cui foglie possono reggere sino a 10 Kg.
Ai lati della grande vasca centrale, crescono diverse essenze tropicali, tra cui Banani, Monstera deliciosa e Strelitzia reginae.
Proseguendo troveremo una sezione con innumerevoli specie di Acero, alcune nane, altre contorte, alcune dalle foglie scure, altre verdi, insomma ce ne sarà un po' per tutti i gusti.
Sparse qua e là troviamo anche altre piante, per lo più rare, come la Dipelta floribunda, un arbusto originario della Cina che, in primavera, produce vistosi fiori a forma d'imbuto color rosa/crema, la Ehretia dicksonii, che produce bacche gialle ornamentali o la Emmenopterys henryi, un'imponente pianta decidua parente del Caffè e della Gardenia.
Proprio l'esemplare piantato ai Giardini di Villa Taranto fu il primo, nel 1971, a fiorire in Europa.
Poco dopo ci troviamo dinnanzi al Mausoleo in cui riposa il capitano Neil Mc Eacharn. Fu proprio egli ad esprimere il desiderio di essere sepolto nei giardini che, in vita, furono voluti e curati come fossero dei figli.
Questo Mausoleo, costruito nel 1965, è aperto al pubblico ed al suo interno troviamo la tomba di famiglia, un altare e altri riferimenti religiosi.
La camminata continua lungo una sorta di piccola vallata artificiale (la "Valletta") ai cui margini crescono diverse specie di Camelia, Rododendro ed altre acidofile, ma anche Ginestre, Cotoneaster e piante tappezzanti di varia natura.
Qui troviamo anche un grosso esemplare dell'Albero dei Fazzoletti (Davidia involucrata), una rara specie proveniente dall'Asia che, in primavera, produce vistosi fiori bianchi che ricordano dei fazzolettini di carta.
Salendo una scalinata si arriva di fronte ad un curatissimo prato inglese, al cui centro vi è una fontana, che si interpone tra l'osservatore ed una lussuosissima Villa (non visitabile), oggi sede della Prefettura del VCO (Verbano-Cusio-Ossola).
Proseguendo è possibile osservare la "Valletta" dall'alto, sempre circondati da arbusti fioriti (es. Ortensie) ed alberi ad alto fusto, come l'Hovenia dulcis, i cui frutti sono commestibili e ricordano l'Uva passa.
Stagni ricchi di ninfee in fiore ci introducono ai Giardini Terrazzati, probabilmente la parte più sontuosa dell'intero parco.
Qui troviamo piscine, collegate da cascatelle, fontane, statue di bronzo e giochi d'acqua, il tutto immerso nella vegetazione, tra piante annuali e perenni, fiori, bordure miste.
Inoltre siamo nella parte alta del parco e, tra gli alberi, è possibile individuare qualche scorcio di Lago.
La strada continua a salire, snodandosi attraverso le diverse specie. Qui, più che altrove, troviamo alcune piante tipiche dei climi mediterranei, alcune comuni, come Mirto, Oleandro ed Olivo, altre specie più rare, come Tamarix gallica, arbusto che produce numerosi fiori piccolissimi di color lilla, l'Erica terminalis, pianta tipica della Corsica dotata di minuscole foglie e fiorellini rosa a forma di campana o il Cotinus coggygria, parente del Pistacchio.
Ma non ci sono solo piante mediterranee, ma anche specie rare di Magnolia od esotiche, tra le quali mi ha colpito, sia per bellezza del fogliame che per portamento, la Daphniphyllum macropodum.
Essa possiede foglie disposte a raggiera, di diversi colori a seconda dello stadio di sviluppo ed un portamento che ricorda specie prettamente tropicali (sebbene la Daphniphyllum macropodum non lo sia).
Nella parte più alta dei Giardini è collocata la Serra Riscaldata fatta in mattoni, proprio dinanzi ad una vasca ricca di piante acquatiche.
Nella parte esterna, adiacente alla Serra, troviamo una sezione dedicata alle Piante Grasse, in cui è possibile ammirare una selezione di Cactus, Aloe ed Agavi.
All'interno della Serra si ha la sensazione di essere immersi nel fitto di una foresta pluviale lussureggiante.
Qui si sono acclimatate piante sensibili al freddo, come il Senecio grandifolius, una pianta succulenta che produce vistosi fiori gialli, la Pavonia multiflora, la Coffea arabica, oltre a Guava e Passiflore.
Da qui si percorre una strada in discesa "a tornanti", sul cui cammino si alternano numerose specie, come la Ginkgo biloba e la Gunnera manicata, la specie con le foglie più grandi del mondo.
Ritornati nella piana da cui era iniziato il tour, proprio dietro il Labirinto delle Dalie, vi è un enorme tronco morto, a memoria del tornado che si abbatté il 12 Agosto 2012, causando ingenti danni, che obbligarono ad un'anticipata chiusura stagionale.
Ora, a conclusione dell'articolo, vorrei fare un elenco delle specie più particolari (o rare) non menzionate in precedenza, mettendo le foto delle piante.
Ovviamente sono solo una piccolissima parte (i Giardini di Villa Taranto sono immensi)
Arbutus andrachne : chiamato anche Corbezzolo Greco, appartiene allo stesso genere del Corbezzolo Comune, ma si differenzia da quest'ultimo per la presenza di foglie più grandi e, soprattutto, per la corteccia rossiccia che si sfoglia in lamine, lasciando un tronco perfettamente liscio.
Pterocarya fraxinifolia : chiamato anche Noce del Caucaso, dato che è nativo di quelle zone. Pianta imponente, dall'aspetto simile al Noce Comune.
Camellia granthamiana : una specie rarissima di Camelia, scoperta ad Hong Kong nel 1955, dotata di foglie molto ornamentali, più ruvide della "classica Camelia" e fiori bianco/lilla che sbocciano nel periodo invernale.
Luma apiculata : una Mirtacea del Sud America, che cresce tra Cile ed Argentina. Essa è dotata di un tronco contorto, rossastro, fiori bianchi e frutti eduli.
Cryptomeria japonica "Globosa" : conifera asiatica che, nella varietà Globosa, ha portamento compatto.
Rhapis excelsa : palma originaria di Taiwan, che cresce su più tronchi, i quali rimangono molto esili e difficilmente superano i 4 metri di altezza. E' spesso utilizzata come pianta d'appartamento.
Doryanthes palmeri : un'erba succulenta endemica dell'Australia e dotata di lunghe foglie a forma di spada.
Asimina triloba : di questa bellissima pianta, di cui ogni orto dovrebbe esserne provvisto, ne avevamo già parlato dettagliatamente qua. Ai Giardini di Villa Taranto ne è presente un esemplare enorme.
Betula nigra : versione a tronco "scuro" della più comune Betulla Bianca. Il suo tronco è molto ornamentale e tende a sfaldarsi.
Photinia serrulata : rosacea ornamentale che, in primavera, si ricopre di piccoli fiori bianchi raggruppati in corimbi. Visivamente attraente, sia per il portamento, che per il fogliame.
Dopo aver comprato il biglietto si accede al Viale d'Ingresso, fatto in Pavé, che costeggia prati curatissimi e bordure fiorite.
Esso è anche chiamato Viale delle Conifere perché, oltre a quanto già detto, ai suoi lati sono presenti specie di conifere provenienti da tutto il Mondo, alcune delle quali molto rare, come la Sciadopitys verticillata, endemica del Giappone, o la Metasequoia glyptostroboides, una sequoia conosciuta solo dai resti fossili e ritenuta estinta da circa 200 milioni di anni, fino al 1941, anno in cui vennero ritrovati degli esemplari nella remota provincia di Hupeh, in Cina.
La Metasequoia glyptostroboides dei Giardini di Villa Taranto deriva da uno dei semi di quegli ultimi esemplari ritrovati negli anni '40.
Sempre qui troviamo la specie Sequoia sempervirens, l'albero più alto al mondo (clicca per vedere i Record del Regno Vegetale), anche se, data la relativa giovane età, non ha le dimensioni degli esemplari plurisecolari che crescono nelle umide zone oceaniche del Nord della California.
Sotto la chioma di queste alte conifere, in un lembo di terra che corre parallelo al Viale delle Conifere, troviamo la Dicksonia antarctica, una felce dall'aspetto di Palma, di cui avevamo già discusso qui.
A seguire, lungo il tragitto, troveremo la Fontana dei Putti, adornata da statue rappresentanti bambini, circondata da fiori e dalla Colocasia antiquorum, una pianta dalle foglie immense.
Nella stagione estiva potremo rimanere abbagliati dal Labirinto delle Dahlie, un percorso "a serpentina", ai cui margini sono state piantate numerose specie di Dahlie, che fioriscono da fine Giugno ad inizio Ottobre.
Dopo aver sorpassato un enorme Eucalipto, si arriva alla Serra Victoria, al cui interno cresce la Victoria cruziana, una ninfea tropicale le cui foglie possono reggere sino a 10 Kg.
Ai lati della grande vasca centrale, crescono diverse essenze tropicali, tra cui Banani, Monstera deliciosa e Strelitzia reginae.
Proseguendo troveremo una sezione con innumerevoli specie di Acero, alcune nane, altre contorte, alcune dalle foglie scure, altre verdi, insomma ce ne sarà un po' per tutti i gusti.
Sparse qua e là troviamo anche altre piante, per lo più rare, come la Dipelta floribunda, un arbusto originario della Cina che, in primavera, produce vistosi fiori a forma d'imbuto color rosa/crema, la Ehretia dicksonii, che produce bacche gialle ornamentali o la Emmenopterys henryi, un'imponente pianta decidua parente del Caffè e della Gardenia.
Proprio l'esemplare piantato ai Giardini di Villa Taranto fu il primo, nel 1971, a fiorire in Europa.
Poco dopo ci troviamo dinnanzi al Mausoleo in cui riposa il capitano Neil Mc Eacharn. Fu proprio egli ad esprimere il desiderio di essere sepolto nei giardini che, in vita, furono voluti e curati come fossero dei figli.
Questo Mausoleo, costruito nel 1965, è aperto al pubblico ed al suo interno troviamo la tomba di famiglia, un altare e altri riferimenti religiosi.
La camminata continua lungo una sorta di piccola vallata artificiale (la "Valletta") ai cui margini crescono diverse specie di Camelia, Rododendro ed altre acidofile, ma anche Ginestre, Cotoneaster e piante tappezzanti di varia natura.
Qui troviamo anche un grosso esemplare dell'Albero dei Fazzoletti (Davidia involucrata), una rara specie proveniente dall'Asia che, in primavera, produce vistosi fiori bianchi che ricordano dei fazzolettini di carta.
Salendo una scalinata si arriva di fronte ad un curatissimo prato inglese, al cui centro vi è una fontana, che si interpone tra l'osservatore ed una lussuosissima Villa (non visitabile), oggi sede della Prefettura del VCO (Verbano-Cusio-Ossola).
Proseguendo è possibile osservare la "Valletta" dall'alto, sempre circondati da arbusti fioriti (es. Ortensie) ed alberi ad alto fusto, come l'Hovenia dulcis, i cui frutti sono commestibili e ricordano l'Uva passa.
Stagni ricchi di ninfee in fiore ci introducono ai Giardini Terrazzati, probabilmente la parte più sontuosa dell'intero parco.
Qui troviamo piscine, collegate da cascatelle, fontane, statue di bronzo e giochi d'acqua, il tutto immerso nella vegetazione, tra piante annuali e perenni, fiori, bordure miste.
Inoltre siamo nella parte alta del parco e, tra gli alberi, è possibile individuare qualche scorcio di Lago.
La strada continua a salire, snodandosi attraverso le diverse specie. Qui, più che altrove, troviamo alcune piante tipiche dei climi mediterranei, alcune comuni, come Mirto, Oleandro ed Olivo, altre specie più rare, come Tamarix gallica, arbusto che produce numerosi fiori piccolissimi di color lilla, l'Erica terminalis, pianta tipica della Corsica dotata di minuscole foglie e fiorellini rosa a forma di campana o il Cotinus coggygria, parente del Pistacchio.
Ma non ci sono solo piante mediterranee, ma anche specie rare di Magnolia od esotiche, tra le quali mi ha colpito, sia per bellezza del fogliame che per portamento, la Daphniphyllum macropodum.
Essa possiede foglie disposte a raggiera, di diversi colori a seconda dello stadio di sviluppo ed un portamento che ricorda specie prettamente tropicali (sebbene la Daphniphyllum macropodum non lo sia).
Nella parte più alta dei Giardini è collocata la Serra Riscaldata fatta in mattoni, proprio dinanzi ad una vasca ricca di piante acquatiche.
Nella parte esterna, adiacente alla Serra, troviamo una sezione dedicata alle Piante Grasse, in cui è possibile ammirare una selezione di Cactus, Aloe ed Agavi.
All'interno della Serra si ha la sensazione di essere immersi nel fitto di una foresta pluviale lussureggiante.
Qui si sono acclimatate piante sensibili al freddo, come il Senecio grandifolius, una pianta succulenta che produce vistosi fiori gialli, la Pavonia multiflora, la Coffea arabica, oltre a Guava e Passiflore.
Da qui si percorre una strada in discesa "a tornanti", sul cui cammino si alternano numerose specie, come la Ginkgo biloba e la Gunnera manicata, la specie con le foglie più grandi del mondo.
Ritornati nella piana da cui era iniziato il tour, proprio dietro il Labirinto delle Dalie, vi è un enorme tronco morto, a memoria del tornado che si abbatté il 12 Agosto 2012, causando ingenti danni, che obbligarono ad un'anticipata chiusura stagionale.
Ora, a conclusione dell'articolo, vorrei fare un elenco delle specie più particolari (o rare) non menzionate in precedenza, mettendo le foto delle piante.
Ovviamente sono solo una piccolissima parte (i Giardini di Villa Taranto sono immensi)
Arbutus andrachne : chiamato anche Corbezzolo Greco, appartiene allo stesso genere del Corbezzolo Comune, ma si differenzia da quest'ultimo per la presenza di foglie più grandi e, soprattutto, per la corteccia rossiccia che si sfoglia in lamine, lasciando un tronco perfettamente liscio.
Pterocarya fraxinifolia : chiamato anche Noce del Caucaso, dato che è nativo di quelle zone. Pianta imponente, dall'aspetto simile al Noce Comune.
Camellia granthamiana : una specie rarissima di Camelia, scoperta ad Hong Kong nel 1955, dotata di foglie molto ornamentali, più ruvide della "classica Camelia" e fiori bianco/lilla che sbocciano nel periodo invernale.
Luma apiculata : una Mirtacea del Sud America, che cresce tra Cile ed Argentina. Essa è dotata di un tronco contorto, rossastro, fiori bianchi e frutti eduli.
Cryptomeria japonica "Globosa" : conifera asiatica che, nella varietà Globosa, ha portamento compatto.
Rhapis excelsa : palma originaria di Taiwan, che cresce su più tronchi, i quali rimangono molto esili e difficilmente superano i 4 metri di altezza. E' spesso utilizzata come pianta d'appartamento.
Doryanthes palmeri : un'erba succulenta endemica dell'Australia e dotata di lunghe foglie a forma di spada.
Asimina triloba : di questa bellissima pianta, di cui ogni orto dovrebbe esserne provvisto, ne avevamo già parlato dettagliatamente qua. Ai Giardini di Villa Taranto ne è presente un esemplare enorme.
Betula nigra : versione a tronco "scuro" della più comune Betulla Bianca. Il suo tronco è molto ornamentale e tende a sfaldarsi.
Photinia serrulata : rosacea ornamentale che, in primavera, si ricopre di piccoli fiori bianchi raggruppati in corimbi. Visivamente attraente, sia per il portamento, che per il fogliame.
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