Come ampiamente visto qua le Palme (famiglia Arecaceae) sono circa 2600 specie, alcune delle quali molto resistenti al freddo (per dettagli clicca qua) e tranquillamente coltivabili in buona parte d'Italia.
In questo articolo vorrei descrivere alcune piante che, a prima vista, possono sembrare delle palme, ma che in realtà sono spesso assai lontane evolutivamente.
Elenco delle Simil-Palma :
1) Cycas revoluta : è originaria del Giappone meridionale, dove cresce su suoli tendenzialmente sabbiosi. E' una pianta che cresce molto bene in zone calde, ma può tollerare diversi gradi sotto zero, ampliando la possibilità di coltivazione al clima di quasi tutta Italia (montagne escluse). La specie ha crescita molto lenta, il tronco arriva ad un diametro di circa 25 cm (10 in), con un'altezza variabile da 10 cm (4 in), nei giovani esemplari, a oltre 5 metri (16.5 ft), negli esemplari di oltre 50 anni. Le foglie sono grandi, pennate, disposte a spirale all'estremità del fusto. Questo, unito all'assenza di ramificazioni del tronco, la fanno assomigliare molto ad una palma; tuttavia appartiene alla famiglia delle Cycadaceae, ovvero una Gimnosperma, quindi filogeneticamente molto lontana da quella delle Arecaceae.
2) Dicksonia antarctica :
nativa del continente Australiano, cresce nelle foreste umide, su suoli freschi e ricchi di humus, in posizioni ombreggiate. La
D. antarctica è una pianta antica a crescita lenta, presente già ben prima delle attuali piante a fiore (
angiosperme); essa infatti appartiene alle
Felci, le prime piante ad essere vascolarizzate, ma ancora prive di semi. Sebbene piante adulte abbiano un fusto eretto, senza ramificazioni, con vegetazione verde concentrata all'estremità, basta osservare le foglie per capire che, in effetti, è una Felce e non una Palma; ma da lontano o senza uno sguardo attento si possono facilmente scambiare per Palme. Un'altra felce, dall'aspetto da palma, è la più delicata
Cyathea cooperi.
3) Papiro (Cyperus papyrus) e Falso Papiro (Cyperus alternifolius) : il Papiro è noto sin dall'antichità, grazie al popolo Egizio che ne ricavava una superficie su cui scrivere. E' una specie nativa dell'Africa tropicale ed appartenente alla famiglia delle Cyperaceae, cresce spontaneo in zone caldo umide, in posizioni soleggiate, ma lungo corsi d'acqua, avendo talvolta le radici immerse. E' una specie subtropicale, sensibile al freddo, ed è coltivabile all'aperto solo nel Sud Italia. E' una pianta erbacea perenne con rizoma legnoso sotterraneo e lunghi fusti di pochi centimetri di diametro, alti circa 2 metri (6,6 ft), alla cui sommità sono presenti infiorescenze ombrelliformi. Il Falso Papiro è uno stretto parente, condivide habitat, origine e famiglia, tuttavia se l'inverno è freddo perde la parte aerea, ma rivegeta dalle radici l'anno seguente.
4) Mahonia eurybracteata : secondo alcuni sistematici dovrebbe esser classificata come Berberis eurybracteata, appartiene alla famiglia delle Berberidaceae ed è endemica della Cina. E' un piccolo arbusto, con foglie pennate, chioma molto fitta e, se non potata, tende a formare nuovi fusti (polloni) dalle radici. Personalmente ritengo possa ricordare la palma nana d'appartamento (Chamaedorea elegans). La fioritura avviene sul legno più vecchio e le infiorescenze gialle spuntano all'apice dei rami, svettando sulla pianta stessa. I fiori sbocciano tra Ottobre e Dicembre. Specie sempreverde con ottima resistenza al gelo, anche molto intenso.
5) Macrozamia communis e Macromazia johnsonii : endemiche dell'
Australia, sono entrambe
Gimnosperme appartenenti alla famiglia delle Zamiaceae ed imparentate con la più comune
Cycas revoluta discussa sopra. Hanno foglie pennate, lunghe anche 2 metri (6.6 ft), che possono ricordare quelle delle Palme del genere Phoenix. Il fusto cresce molto lentamente in altezza, ma più velocemente in larghezza e può esser parzialmente ipogeo (sotterraneo). Possono crescere sia in posizione soleggiata, che piuttosto ombrosa e reggono gelate di media intensità,
defogliandosi sotto i -5° C (23° F), ma sopravvivendo anche oltre. Sono specie
Dioica, vi sono dunque individui che producono Coni maschili e altri che producono Coni Femminili.
6) Zamia furfuracea : nativa del Messico, è anch'essa una Zamiaceae, molto comune anche come pianta ornamentale da interni. Rispetto alla precedente possiede foglie più carnose, di aspetto lucido, quasi ceroso, che possono raggiungere il metro (3.3 ft) di lunghezza. Ogni foglia è formata da un certo numero di paia (circa 10-12) di foglioline ricoperte da peluria e disposte in maniera opposta lungo il rachide centrale. Il fusto è tendenzialmente ipogeo, di modeste dimensioni. La pianta ben sopporta l'aridità, ma tollera poco il freddo ed è coltivabile all'aperto senza protezioni solo nelle zone più miti d'Italia.
7) Encephalartos woodii : specie di
Zamiaceae, nativa del Sud Africa ed estinta in natura. I circa 500 esemplari adulti, per lo più ospitati da orti botanici internazionali, sono tutti maschi (producono coni maschili), quindi la riproduzione avviene esclusivamente per via vegetativa (
polloni basali), dato che non esistono più semi.
La specie ha un aspetto maestoso, un grosso tronco ed un'altezza massima di poco inferiore ai 10 metri (33 ft). Le imponenti foglie pennate sono relegate all'apice vegetativo. Una specie rarissima e antica, che però ricorda molto da vicino alcune delle più comuni Palme ornamentali.
8) Pandanus spiralis : appartenente alla famiglia delle
Pandanaceae è, come le vere palme, un'
angiosperma, quindi non produce coni, ma fiori. Specie
nativa dell'Australia tropicale, quindi molto
sensibile al freddo e difficilmente coltivabile in Italia. Si sviluppa su un tronco esile, alto sino a 10 metri (33 ft), di norma poco ramificato.
Le foglie sono lunghe e sottili, disposte a raggio, dando complessivamente un aspetto simile a quello di una foglia palmata di una palma. Il frutto, solo nell'aspetto, ricorda un piccolo
Ananas.
9) Ravenala madagascariensis : chiamato Albero dei Viaggiatori, appartiene alle
Strelitziaceae, quindi stretto parente della più comune
Strelitzia reginae.
Nativo del Madagascar, è anche uno dei simboli dell'Isola, dove
vive nelle foreste umide, anche di bassa montagna. Il tronco è unico, eretto e nelle zone d'origine può esser alto anche 20 metri (66 ft).
Le foglie ricordano quelle di un Banano, ma hanno un picciolo molto lungo, con una parte concava, ricoperta da guaina, in cui si immagazzina acqua piovana.
Le foglie sono disposte a ventaglio e posizionate su un unico piano. I fiori hanno la forma che ricorda un uccellino, come tipico della famiglia, ed assomigliano a quelli della
Strelitzia nicolai.
10) Begonia luxurians : chiamata anche Begonia dalla foglia palmata, appartiene alla famiglia delle
Begoniaceae (
clicca qui per dettagli) ed è
nativa del Brasile.
Le foglie emergono da steli eretti ed hanno un aspetto ricadente, sono verdi con picciolo rosso. Non supera mai i 3 metri di altezza (10 ft) ed è ultra-tropicale, iniziando a soffrire già con temperature appena inferiori ai +10° C (50° F), relegando alle serre la sua coltivazione in Italia.
11) Pachypodium lamerei : appartiene alla famiglia delle
Apocynaceae (come Oleandro e
Falso Gelsomino) ed è specie
endemica del Madagascar. E' una
pianta succulenta, con attività fotosintetica presente anche nel tronco ricoperto di lunghe spine.
All'apice del fusto (o dei rami, nelle poche ramificazioni che potrebbe fare)
compaiono le foglie; esse sono presenti solo all'estremità dei rami, sono verdi, lanceolate e disposte a rosetta. I fiori sono bianchi, fragranti e sbocciano dal centro della rosetta. In natura
prospera su suoli poveri, aridi, quasi desertici e può superare i 5 metri (16,6 ft) di altezza. In Italia si può coltivare all'aperto in zone esenti da gelo.
12) Carludovica palmata : appartenente alla famiglia delle Cyclanthaceae ed è originaria del Centro-America sino alla Bolivia. Diversamente dalla maggior parte delle vere palme non sviluppa un tronco legnoso. Le foglie sono palmate e sorrette da un lungo picciolo eretto, mentre i fiori sono maschili o femminili, ma prodotti da un'unica pianta (specie Monoica). Priva di un vero tronco, raggiunge l'altezza massima in funzione della lunghezza della foglia-picciolo, al massimo 3 metri (10 ft). In natura cresce nel sottobosco delle foreste pluviali. In Italia se ne può tentare (non son sicuro che ci si riesca) la coltivazione nelle zone costiere più miti del Sud Italia, avendo cura di trovare un angolo riparato, piuttosto umido ed ombreggiato.
13) Dioon spinulosum : appartiene alla famiglia delle Zamiaceae ed è presente in natura nelle foreste pluviali del Messico orientale. Possiedono foglie pennate lunghe 2 metri (6,6 ft), ognuna formata da circa 120 paia di foglioline disposte ad angolo piatto lungo il rachide. Le foglioline vicino al picciolo son piccole, quelle mediane son le più lunghe, mentre quelle terminali si accorciano nuovamente. Esse hanno in margine dentellato. La chioma è folta ed il tronco, con l'età, può diventare abbastanza alto. Resiste a temperature di circa -2° C (28° F).
14) Brighamia Insignis : chiamata
Palma Hawaiana, in realtà non lo è, dato che appartiene alla famiglia delle
Campanulaceae. Si sviluppa su
un unico fusto (raramente ramifica) succulento e bulboso, con foglie presenti alla sola estremità. Esse sono carnose, disposte a rosetta ed hanno un color verde pallido e forma ovale. I fiori sono profumati, raggruppati in 2-3 in grappolini; hanno 5 petali biancastri fusi ad un tubo lungo oltre 10 cm (4 in). In natura è estinto l'unico insetto in grado di impollinarla efficacemente, rendendo la sua riproduzione naturale assai saltuaria ed aleatoria. Pianta
sensibile al freddo e non coltivabile in climi temperati.
15) Cordyline australis : specie nativa della Nuova Zelanda, facente parte delle Asparagaceae. Può superare i 10 metri di altezza (33 ft) e con l'età può ramificare, ma le foglie sono collocate solo alla fine dei rami. I fiori son color bianco-crema e spuntano da infiorescenze terminali, poste al centro della rosetta fogliare, costituite da numerosi fiori. Le foglie sono a forma di spada. La specie è piuttosto resistente al freddo, anche fino a -10° C (14° F), e può esser coltivata anche in buona parte del Nord Italia.
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