Chi tra di voi usa il camino avrà sicuramente sentito parlare dell'Albero della Robinia (Robinia pseudoacacia), poiché possiede un ottimo (ed economico) legno da ardere.
La Robinia è una pianta molto diffusa che, in Italia, è diventata infestante ed è riuscita ad imporsi su diverse specie vegetali autoctone.
Nelle prossime righe capiremo com'è fatta la pianta della Robinia, come si può coltivare e come mai riesca a crescere (quasi) ovunque.
Origine e Distribuzione :
La Robinia pseudoacacia, nota anche con il nome di "Falsa Acacia" o "Gaggia", è una specie nativa della regione dei Monti Appalachi, nella parte orientale degli Stati Uniti d'America.
La specie botanica fu introdotta in Europa nel 1601, ad opera di Jean Robin, un botanico che lavorava per il Re di Francia Enrico IV.
In Italia arrivò nel 1662, dove venne piantata nel prestigioso Orto Botanico di Padova.
La Robinia è una pianta dotata di una crescita assai veloce e, per questo motivo, venne diffusa sul territorio, per contrastare l'erosione, per produrre legna da bruciare o per il rimboschimento.
Tuttavia la natura "invasiva" della Robinia le ha permesso di diffondersi in tutta l'Europa, dalla Svezia alla Spagna, dalla Grecia all'Europa Centrale (Francia, Svizzera, Ungheria, Austria).
La specie è naturalizzata anche in Medio Oriente (Turchia, Israele), nel Nord Africa, in Asia (Cina, Corea, India, Pakistan) e persino in Nuova Zelanda ed Australia.
In Italia è presente ovunque e, soprattutto al Nord (es. Lombardia), la situazione sembra essere sfuggita di mano.
La Robinia tende a formare boschi puri molto fitti, riesce a colonizzare habitat molto differenti ed ha la peculiarità di emettere numerosi ricacci (polloni) dalle radici.
Per questi motivi ha pochi competitori naturali e rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo della flora locale, portando ad un impoverimento della biodiversità.
Se mi dovessero chiedere "Qual è la pianta più diffusa in Italia, allo stato naturale ?", non avrei alcun dubbio a rispondere "Robinia pseudoacacia".
Provate ad osservare il bordo di una strada, un campo lasciato incolto da qualche anno, una casa diroccata o dei binari ferroviari abbandonati, sicuramente vedrete un predominio di piante di Robinia.
Com'è la Pianta della Robinia ? - Botanica e Fisiologia
L'Albero della Robinia (Robinia pseudoacacia) è una specie decidua che appartiene alla famiglia delle Fabaceae (Leguminose), una delle più numerose tra le angiosperme (piante con fiori).
Il nome del genere (Robinia) fu dato da Linneo, in onore di Jean Robin che, cent'anni prima, importò la prima pianta in Europa.
La Robinia è imparentata con la Mimosa (Acacia dealbata) e l'Acacia di Persia (Albizia julibrissin), tant'è che talvolta viene anch'essa chiamata Acacia, come suggerisce anche il suffisso della specie "pseudo-acacia".
La Robinia è una pianta a crescita rapida e, in pochi anni, può raggiungere un'altezza di circa 20-25 m (66-82 ft). Tuttavia la crescita verticale è dominante ed il tronco ha di solito un diametro inferiore rispetto ad altre specie di egual altezza.
I rami hanno spine appuntite in corrispondenza delle gemme e possono crescere anche oltre 4 metri (13 ft) a stagione. Essi sono esili e molto flessibili, dando alla Robinia un aspetto slanciato che, in condizioni di forte vento, la fanno "ballare" vistosamente.
La chioma è poco densa ed i pochi rami sono spesso concentrati nella parte alta della pianta.
La corteccia, inizialmente liscia e rossastra, diventa rugosa e grigio-brunastra col passare del tempo ed, a maturità, tende a fessurarsi longitudinalmente, creando dei solchi profondi che si intrecciano, rendendo il tronco facilmente riconoscibile.
Il fusto e le fessure dei rami più grandi, rappresentano l'habitat ideale per la crescita di diverse specie di Muschio.
Le foglie della Robinia sono color verde tenue, alterne, imparipennate (come tipico delle Leguminose) ed ognuna composta da 7-15 foglioline.
Le infiorescenze sono dei racemi (grappoli) penduli, formate da numerosi fiori e foglie. Esse si sviluppano a partire dall'ascella fogliare e possono essere lunghe oltre 30 cm (12 inch).
I fiori sono bianchi, con una parte centrale gialla ed emanano un gradevole profumo; inoltre hanno un'elevata quantità di nettare, il che rende loro molto attraenti per le Api, da cui si può ricavare un ottimo miele. I singoli fiori assomigliano, sia per forma che per colore, a quelli di alcune varietà di Fagiolo.
Nel Nord Italia la fioritura principale della Robinia avviene nella tarda primavera, nel periodo che va da fine Aprile a tutto Maggio ed è successiva alla produzione delle nuove foglie.
Quando un bosco di Robinia è in fiore si ode da lontano, con l'assordante "zzzzzz" prodotto dalle numerosissime Api che sono alla ricerca del prezioso contenuto zuccherino dei fiori.
In alcune piante non è raro vedere, in estate, una seconda fioritura, sebbene molto più contenuta, a volte addirittura un'unica infiorescenza per albero.
I frutti sono dei baccelli appiattiti, lunghi circa 10 cm (4 inch), contenenti una decina di semi. Tra Agosto e Settembre, a maturazione ultimata, i frutti si aprono rilasciando i semi nell'ambiente, ma rimangono spesso ancorati alla pianta per tutto l'inverno, fino alla ripresa vegetativa dell'anno successivo.
Come Crescere la Robinia ? - Coltivazione, Esposizione ed Esigenze Climatiche
Robinia pseudoacacia è una specie pioniera, molto vigorosa, ma con una longevità limitata.
In Italia, allo stato naturale, raggiungere un'età media di circa 70 anni, sebbene singoli esemplari, coltivati in zone non boschive (es. parchi o giardini) possano diventare secolari, come ad esempio il primo albero introdotto in Europa, che è tuttora vivo e, con un'età superiore ai 400 anni, è probabilmente la più vecchia Robinia al mondo.
Partendo da seme, la fioritura e la produzione di frutti inizia dopo solo 6-7 anni e si protrae copiosa sino a 40-50 anni, per avere successivamente un netto declino.
La Robinia ha una buona resistenza al freddo ed, in Italia, può crescere in montagna sino ad un'altitudine di 1000 m (3280 ft) e, nel meridione, anche oltre.
Sebbene preferisca terreni acidi ed umidi, può svilupparsi su qualsiasi suolo e tollerare lunghi periodi di siccità.
Nel suo habitat naturale le piogge annue sono di circa 1000 mm (40 in), ma la Robinia può vivere anche in zone in cui ne cadono appena 400 mm (16 in).
In aree in cui le precipitazioni estive sono praticamente nulle (vedi le zone a clima Mediterraneo più aride d'Italia, come Puglia e Sardegna), la specie ha una crescita più contenuta ed un portamento arbustivo.
La Robinia è una specie eliofila e si sviluppa correttamente solo in posizioni soleggiate. In zone ombrose, come il sottobosco, i semi faticano a germogliare e la crescita rimane stentata.
Questo albero, come del resto molte altre leguminose (es. Fave), può crescere in terreni poveri di nutrienti, in quanto è un azotofissatore, ovvero è in grado di utilizzare l'azoto atmosferico, trasformandolo in sali di azoto che arricchiscono il suolo di questo elemento, rendendolo più fertile.
Questa pianta può sopportare potature drastiche, tanto che per eradicarla si devono necessariamente rimuovere le radici. Se si potasse alla base (come spesso succede ai bordi delle strade), le radici emetterebbero polloni, ricreando in poco tempo una vegetazione più fitta di prima.
La riproduzione per semina è efficace, i semi hanno una percentuale di germinazione di circa il 75%, sopportano gli incendi e possono rimanere vitali per oltre 3 anni.
Tuttavia l'ampia colonizzazione di prati e zone libere è dovuta all'espansione clonale (moltiplicazione vegetativa), ovvero alla massiccia emissione di polloni radicali, i quali formano nuove piante, che a loro volta riemetteranno polloni dalle radici etc. Nel caso in cui la pianta venga danneggiata dal vento, dagli incendi o da quant'altro, è in grado di emettere nuova vegetazione anche dalla ceppaia.
Insomma la Robinia non teme né le alte né le basse temperature, cresce più veloce dell'erba e, se coltivata in terreni assolati, diventa inarrestabile.
Origine e Distribuzione :
La Robinia pseudoacacia, nota anche con il nome di "Falsa Acacia" o "Gaggia", è una specie nativa della regione dei Monti Appalachi, nella parte orientale degli Stati Uniti d'America.
La specie botanica fu introdotta in Europa nel 1601, ad opera di Jean Robin, un botanico che lavorava per il Re di Francia Enrico IV.
In Italia arrivò nel 1662, dove venne piantata nel prestigioso Orto Botanico di Padova.
La Robinia è una pianta dotata di una crescita assai veloce e, per questo motivo, venne diffusa sul territorio, per contrastare l'erosione, per produrre legna da bruciare o per il rimboschimento.
Tuttavia la natura "invasiva" della Robinia le ha permesso di diffondersi in tutta l'Europa, dalla Svezia alla Spagna, dalla Grecia all'Europa Centrale (Francia, Svizzera, Ungheria, Austria).
La specie è naturalizzata anche in Medio Oriente (Turchia, Israele), nel Nord Africa, in Asia (Cina, Corea, India, Pakistan) e persino in Nuova Zelanda ed Australia.
In Italia è presente ovunque e, soprattutto al Nord (es. Lombardia), la situazione sembra essere sfuggita di mano.
La Robinia tende a formare boschi puri molto fitti, riesce a colonizzare habitat molto differenti ed ha la peculiarità di emettere numerosi ricacci (polloni) dalle radici.
Per questi motivi ha pochi competitori naturali e rappresenta una seria minaccia per lo sviluppo della flora locale, portando ad un impoverimento della biodiversità.
Se mi dovessero chiedere "Qual è la pianta più diffusa in Italia, allo stato naturale ?", non avrei alcun dubbio a rispondere "Robinia pseudoacacia".
Provate ad osservare il bordo di una strada, un campo lasciato incolto da qualche anno, una casa diroccata o dei binari ferroviari abbandonati, sicuramente vedrete un predominio di piante di Robinia.
Com'è la Pianta della Robinia ? - Botanica e Fisiologia
L'Albero della Robinia (Robinia pseudoacacia) è una specie decidua che appartiene alla famiglia delle Fabaceae (Leguminose), una delle più numerose tra le angiosperme (piante con fiori).
Il nome del genere (Robinia) fu dato da Linneo, in onore di Jean Robin che, cent'anni prima, importò la prima pianta in Europa.
La Robinia è imparentata con la Mimosa (Acacia dealbata) e l'Acacia di Persia (Albizia julibrissin), tant'è che talvolta viene anch'essa chiamata Acacia, come suggerisce anche il suffisso della specie "pseudo-acacia".
La Robinia è una pianta a crescita rapida e, in pochi anni, può raggiungere un'altezza di circa 20-25 m (66-82 ft). Tuttavia la crescita verticale è dominante ed il tronco ha di solito un diametro inferiore rispetto ad altre specie di egual altezza.
I rami hanno spine appuntite in corrispondenza delle gemme e possono crescere anche oltre 4 metri (13 ft) a stagione. Essi sono esili e molto flessibili, dando alla Robinia un aspetto slanciato che, in condizioni di forte vento, la fanno "ballare" vistosamente.
La chioma è poco densa ed i pochi rami sono spesso concentrati nella parte alta della pianta.
La corteccia, inizialmente liscia e rossastra, diventa rugosa e grigio-brunastra col passare del tempo ed, a maturità, tende a fessurarsi longitudinalmente, creando dei solchi profondi che si intrecciano, rendendo il tronco facilmente riconoscibile.
Il fusto e le fessure dei rami più grandi, rappresentano l'habitat ideale per la crescita di diverse specie di Muschio.
Le foglie della Robinia sono color verde tenue, alterne, imparipennate (come tipico delle Leguminose) ed ognuna composta da 7-15 foglioline.
Le infiorescenze sono dei racemi (grappoli) penduli, formate da numerosi fiori e foglie. Esse si sviluppano a partire dall'ascella fogliare e possono essere lunghe oltre 30 cm (12 inch).
I fiori sono bianchi, con una parte centrale gialla ed emanano un gradevole profumo; inoltre hanno un'elevata quantità di nettare, il che rende loro molto attraenti per le Api, da cui si può ricavare un ottimo miele. I singoli fiori assomigliano, sia per forma che per colore, a quelli di alcune varietà di Fagiolo.
Nel Nord Italia la fioritura principale della Robinia avviene nella tarda primavera, nel periodo che va da fine Aprile a tutto Maggio ed è successiva alla produzione delle nuove foglie.
Quando un bosco di Robinia è in fiore si ode da lontano, con l'assordante "zzzzzz" prodotto dalle numerosissime Api che sono alla ricerca del prezioso contenuto zuccherino dei fiori.
In alcune piante non è raro vedere, in estate, una seconda fioritura, sebbene molto più contenuta, a volte addirittura un'unica infiorescenza per albero.
I frutti sono dei baccelli appiattiti, lunghi circa 10 cm (4 inch), contenenti una decina di semi. Tra Agosto e Settembre, a maturazione ultimata, i frutti si aprono rilasciando i semi nell'ambiente, ma rimangono spesso ancorati alla pianta per tutto l'inverno, fino alla ripresa vegetativa dell'anno successivo.
Come Crescere la Robinia ? - Coltivazione, Esposizione ed Esigenze Climatiche
Robinia pseudoacacia è una specie pioniera, molto vigorosa, ma con una longevità limitata.
In Italia, allo stato naturale, raggiungere un'età media di circa 70 anni, sebbene singoli esemplari, coltivati in zone non boschive (es. parchi o giardini) possano diventare secolari, come ad esempio il primo albero introdotto in Europa, che è tuttora vivo e, con un'età superiore ai 400 anni, è probabilmente la più vecchia Robinia al mondo.
Partendo da seme, la fioritura e la produzione di frutti inizia dopo solo 6-7 anni e si protrae copiosa sino a 40-50 anni, per avere successivamente un netto declino.
La Robinia ha una buona resistenza al freddo ed, in Italia, può crescere in montagna sino ad un'altitudine di 1000 m (3280 ft) e, nel meridione, anche oltre.
Sebbene preferisca terreni acidi ed umidi, può svilupparsi su qualsiasi suolo e tollerare lunghi periodi di siccità.
Nel suo habitat naturale le piogge annue sono di circa 1000 mm (40 in), ma la Robinia può vivere anche in zone in cui ne cadono appena 400 mm (16 in).
In aree in cui le precipitazioni estive sono praticamente nulle (vedi le zone a clima Mediterraneo più aride d'Italia, come Puglia e Sardegna), la specie ha una crescita più contenuta ed un portamento arbustivo.
La Robinia è una specie eliofila e si sviluppa correttamente solo in posizioni soleggiate. In zone ombrose, come il sottobosco, i semi faticano a germogliare e la crescita rimane stentata.
Questo albero, come del resto molte altre leguminose (es. Fave), può crescere in terreni poveri di nutrienti, in quanto è un azotofissatore, ovvero è in grado di utilizzare l'azoto atmosferico, trasformandolo in sali di azoto che arricchiscono il suolo di questo elemento, rendendolo più fertile.
Questa pianta può sopportare potature drastiche, tanto che per eradicarla si devono necessariamente rimuovere le radici. Se si potasse alla base (come spesso succede ai bordi delle strade), le radici emetterebbero polloni, ricreando in poco tempo una vegetazione più fitta di prima.
La riproduzione per semina è efficace, i semi hanno una percentuale di germinazione di circa il 75%, sopportano gli incendi e possono rimanere vitali per oltre 3 anni.
Tuttavia l'ampia colonizzazione di prati e zone libere è dovuta all'espansione clonale (moltiplicazione vegetativa), ovvero alla massiccia emissione di polloni radicali, i quali formano nuove piante, che a loro volta riemetteranno polloni dalle radici etc. Nel caso in cui la pianta venga danneggiata dal vento, dagli incendi o da quant'altro, è in grado di emettere nuova vegetazione anche dalla ceppaia.
Insomma la Robinia non teme né le alte né le basse temperature, cresce più veloce dell'erba e, se coltivata in terreni assolati, diventa inarrestabile.