Ogni pianta ha una propria resistenza al freddo, alcune possono superare, senza protezioni, anche il più rigido degli inverni alpini, altre, invece, hanno bisogno di essere protette dal freddo anche in Sicilia.
Come possiamo proteggere le piante sensibili al gelo? E' utile il Tessuto Non Tessuto (TNT)? Come si deve usare il tessuto non tessuto? Quando si devono coprire le piante?
C'è una sottile linea tra la vita e la morte di una pianta, tra una zona dove è possibile coltivarla e dove no e piccoli accorgimenti possono fare la differenza tra il successo e l'insuccesso.
La passione spinge le persone a cercare nuove sfide, così capita spesso che un appassionato di giardinaggio si spinga fino al limite cercando piante che, in natura, prosperano in una zona USDA più alta (più calda).
Il periodo più rischioso è quello che va da Novembre a Febbraio e coincide con quello in cui si dovrebbe creare la struttura di protezione contro il freddo. E' importante non anticipare i tempi, questo perché una struttura che mantenga troppo caldo l'ambiente in cui è posta la pianta, inibisce l'acclimatazione della stessa.
In altre parola è "un inganno", se col Sole di Ottobre la pianta si trova una temperatura di 30° C (86° F) penserà che sia ancora Estate e continuerà a vegetare, impedendo l'avvio di tutti quei processi che la "preparano" all'inverno e, dunque, esponendola ai successivi freddi.
Cosa Bisogna Fare per Far Superare l'Inverno alle Piante ?
Il periodo più rischioso è quello che va da Novembre a Febbraio e coincide con quello in cui si dovrebbe creare la struttura di protezione contro il freddo. E' importante non anticipare i tempi, questo perché una struttura che mantenga troppo caldo l'ambiente in cui è posta la pianta, inibisce l'acclimatazione della stessa.
In altre parola è "un inganno", se col Sole di Ottobre la pianta si trova una temperatura di 30° C (86° F) penserà che sia ancora Estate e continuerà a vegetare, impedendo l'avvio di tutti quei processi che la "preparano" all'inverno e, dunque, esponendola ai successivi freddi.
Cosa Bisogna Fare per Far Superare l'Inverno alle Piante ?
Per prima cosa ci si deve spingere fino al ragionevole, cioè sino ad una pianta che "potrebbe farcela", non una che "sicuramente morirà di freddo". Se qualcuno volesse coltivare una Papaya, all'aperto e senza serre professionali, in mezzo alla Pianura Padana, sicuramente fallirà nell'impresa.
Un volta scelta la candidata è fondamentale piantarla nella zona più riparata (ad es. vicino ad un muro esposto a Sud), anche un piccolo giardino ha, al suo interno, molteplici microclimi.
Inoltre conviene prendere una pianta già abbastanza grande che, di norma, ha una maggior resistenza al freddo rispetto ad una piccola.
Evitare le concimazioni (soprattutto Azotate) dopo Luglio e non potare nel periodo autunnale, entrambe le cose, infatti, inducono la crescita, ritardano l'entrata in riposo vegetativo e, di conseguenza, rendono la pianta più soggetta ai danni da freddo.
Evitare le concimazioni (soprattutto Azotate) dopo Luglio e non potare nel periodo autunnale, entrambe le cose, infatti, inducono la crescita, ritardano l'entrata in riposo vegetativo e, di conseguenza, rendono la pianta più soggetta ai danni da freddo.
Se le piante sono in vaso si possono mettere sotto un porticato o una tettoia; queste hanno un duplice vantaggio:
- Proteggono le piante dalla pioggia e dalla neve (spesso l'umidità rende le piante più suscettibili al gelo)
- Di notte trattengono il calore che, per irraggiamento, si disperderebbe nel cielo, creando un ambiente più mite, con temperature minime superiori anche di qualche grado.
Sia per piante in terra che, a maggior ragione, per piante in vaso, sarà fondamentale eseguire una buona pacciamatura. Avere le radici "al caldo" è di cruciale importanza per la sopravvivenza al gelo.
La protezione con tessuto non tessuto (tnt) deve essere usata oculatamente, un mal utilizzo potrebbe creare più danni che benefici. Il tnt è un tessuto sintetico che, consentendo il passaggio di aria, lascia "traspirare" la pianta, inoltre permette il passaggio dei raggi solari.
E' importante non avvolgere direttamente le piante, specie se sempreverdi, con TNT; il tessuto non tessuto, infatti, trattiene l'umidità e, se fosse a diretto contatto con le foglie, le terrebbe molto più umide rispetto a foglie a contatto con l'aria. Questo, unito ai maggiori sbalzi termici, brucerebbe le foglie e debiliterebbe le nostre piante più di quanto succederebbe con piante non protette.
L'effetto sarebbe ancora peggio se, al posto di tessuto non tessuto, utilizzassimo altri materiali.
La plastica o materiali che impediscano il circolo di aria sono da evitare.
Ma allora Come si Deve Usare il Tessuto Non Tessuto?
Bisogna creare uno scheletro, ad esempio utilizzando canne di bambù o sostegni di ferro, attorno alla pianta da proteggere. Questo "scheletro" deve essere sufficientemente lontano dalle foglie e deve delimitare uno spazio non troppo angusto.
Attorno ad esso si "arrotolano" un paio di strati di TNT, fissandoli con delle mollette ai paletti di sostegno; è importante che la copertura parti dal basso della pianta e non sia aperta alla sommità. Il calore viene infatti ceduto dal terreno verso l'alto e, se potesse disperdersi lateralmente o uscire dall'alto, non apporterebbe quel minimo vantaggio che questa protezione offre. Si deve evitare che le foglie siano a contatto diretto con il tessuto non tessuto.
Che Vantaggi si Ottengono con una Copertura con Tessuto Non Tessuto ?
Una struttura fatta col TNT ha il vantaggio di creare un ambiente più riparato, di proteggere dal vento e dal contatto con la brina (che rimane all'esterno della struttura).
Tuttavia, contrariamente a quel che si creda, la temperatura interna è notevolmente più alta solo di giorno col sole che ci batte contro generando un effetto serra.
Le differenze delle temperature minime tra interno ed esterno sono spesso irrisorie, questo perché, di notte, il raffreddamento è rapido e, anche se la dispersione di calore attraverso il TNT è attenuata, la temperatura interna va in equilibrio con quella esterna.
In altre parole ci vorrà semplicemente più tempo per raggiungere le stesse (o quasi) temperature, questo è comunque un vantaggio perché riduce le ore di esposizione alla temperatura minima.
Il TNT accumula calore e lo trattiene più a lungo, ma per accumulare calore ci deve essere una fonte, di giorno è il sole, di notte l'unica fonte di calore arriva dalla terra, ma è poca roba.
Per capire questo concetto pensate ad un giaccone, quando lo mettete in una fredda nottata invernale, avvertite un senso di calore. Questo perché noi, contrariamente alle piante, emaniamo calore, che "rimane intrappolato" nel giaccone, invece che disperdersi nell'ambiente. Se sotto il giaccone non ci fosse un "termosifone naturale", durante una nottata la temperatura dentro e fuori dal giaccone sarebbe più o meno la stessa.
Un altro esempio potrebbe essere la macchina: provate a lasciare una bottiglia d'acqua all'interno durante una notte a 0° C (32°F), vedrete che, la mattina seguente, sarà ghiacciata, cosa che invece non succederebbe con una giornata di sole, anche se la temperatura esterna fosse la stessa.
Come Posso Aumentare le Temperature Minime all'Interno della Struttura Costruita col Tessuto Non tessuto?
Dato che le piante non emanano calore, se vogliamo temperature notturne più miti, dovremo fornire calore alla struttura. Un modo semplice e non troppo dispendioso è quello di collocare delle lampadine (tipo quelle di natale) alla base della pianta. Nelle notte più gelide sarà sufficiente tenerle accese, il calore emanato per tutta la notte da queste lampade di natale sarà trattenuto dal tessuto non tessuto e l'ambiente interno si manterrà diversi gradi più caldo rispetto all'esterno.
Un altro metodo più economico, ma anche più rischioso, è quello di collocare alla base della pianta (non troppo vicino al tronco), 4-5 bottiglie da 2 litri riempite con acqua molto calda. Alla mattina le troverete ghiacciate ma, per diventare tali, avranno ceduto molto calore, mantenendo l'interno "meno gelido" dell'esterno.
Ovviamente l'operazione è da ripetersi ogni sera e, più la struttura è grande, e più litri di acqua bollente saranno necessari.
Un corretto utilizzo degli strumenti sopraelencati può essere per proteggere piccole piante e permettere loro di diventare grandi, sorpassando i primi (e i più) delicati inverni. Tuttavia non garantiscono miracoli e, se si vuole coltivare una pianta climaticamente troppo lontana dalle nostre zone, sarà indispensabile adottare un rimedio alternativo, come ad esempio una serra calda, ma di questo parleremo altrove.
Tuttavia, contrariamente a quel che si creda, la temperatura interna è notevolmente più alta solo di giorno col sole che ci batte contro generando un effetto serra.
Le differenze delle temperature minime tra interno ed esterno sono spesso irrisorie, questo perché, di notte, il raffreddamento è rapido e, anche se la dispersione di calore attraverso il TNT è attenuata, la temperatura interna va in equilibrio con quella esterna.
In altre parole ci vorrà semplicemente più tempo per raggiungere le stesse (o quasi) temperature, questo è comunque un vantaggio perché riduce le ore di esposizione alla temperatura minima.
Il TNT accumula calore e lo trattiene più a lungo, ma per accumulare calore ci deve essere una fonte, di giorno è il sole, di notte l'unica fonte di calore arriva dalla terra, ma è poca roba.
Per capire questo concetto pensate ad un giaccone, quando lo mettete in una fredda nottata invernale, avvertite un senso di calore. Questo perché noi, contrariamente alle piante, emaniamo calore, che "rimane intrappolato" nel giaccone, invece che disperdersi nell'ambiente. Se sotto il giaccone non ci fosse un "termosifone naturale", durante una nottata la temperatura dentro e fuori dal giaccone sarebbe più o meno la stessa.
Un altro esempio potrebbe essere la macchina: provate a lasciare una bottiglia d'acqua all'interno durante una notte a 0° C (32°F), vedrete che, la mattina seguente, sarà ghiacciata, cosa che invece non succederebbe con una giornata di sole, anche se la temperatura esterna fosse la stessa.
Come Posso Aumentare le Temperature Minime all'Interno della Struttura Costruita col Tessuto Non tessuto?
Dato che le piante non emanano calore, se vogliamo temperature notturne più miti, dovremo fornire calore alla struttura. Un modo semplice e non troppo dispendioso è quello di collocare delle lampadine (tipo quelle di natale) alla base della pianta. Nelle notte più gelide sarà sufficiente tenerle accese, il calore emanato per tutta la notte da queste lampade di natale sarà trattenuto dal tessuto non tessuto e l'ambiente interno si manterrà diversi gradi più caldo rispetto all'esterno.
Un altro metodo più economico, ma anche più rischioso, è quello di collocare alla base della pianta (non troppo vicino al tronco), 4-5 bottiglie da 2 litri riempite con acqua molto calda. Alla mattina le troverete ghiacciate ma, per diventare tali, avranno ceduto molto calore, mantenendo l'interno "meno gelido" dell'esterno.
Ovviamente l'operazione è da ripetersi ogni sera e, più la struttura è grande, e più litri di acqua bollente saranno necessari.
Un corretto utilizzo degli strumenti sopraelencati può essere per proteggere piccole piante e permettere loro di diventare grandi, sorpassando i primi (e i più) delicati inverni. Tuttavia non garantiscono miracoli e, se si vuole coltivare una pianta climaticamente troppo lontana dalle nostre zone, sarà indispensabile adottare un rimedio alternativo, come ad esempio una serra calda, ma di questo parleremo altrove.
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