Sebbene non originaria del bacino Mediterraneo, la Bougainvillea è ormai diventata un simbolo delle località costiere del Sud Italia, anche grazie alla sua rusticità ed all'abbondante fioritura, che si mantiene per gran parte dell'anno.
In questo articolo vorrei fare una panoramica sul genere, illustrando e descrivendo le specie (e le cultivars) più adatte alla coltivazione in Italia e cercando di capire fin dove sia ragionevole tentarne la coltivazione all'aperto, salendo lungo lo "stivale".
Origine, Diffusione ed Inquadramento Botanico :
Bougainvillea è uno dei 33 generi della famiglia delle Nyctaginaceae, le cui specie (di cui parlerò di seguito) sono native delle zone calde (tropicali e subtropicali) del Sud America. E' proprio in Brasile che, nel 1768, il naturalista francese Philibert Commercon scoprì per la prima volta la Bougainvillea. Ai nostri giorni questa pianta viene coltivata ovunque il clima lo permetta, dalle zone prettamente tropicali del Sud-Est Asiatico, sino alle coste del Mediterraneo.
Esistono 16 specie differenti di Bougainvillea, ma la maggior parte delle piante coltivate e vendute nel mondo appartengono a solo 3 di esse, con oltre 300 varietà selezionate, alcune delle quali sono ibridi frutto dell'incrocio tra diverse specie. Le 3 specie di maggior interesse floricolo sono :
- Bougainvillea glabra : nativa del Brasile meridionale è probabilmente la più comune e diffusa; deve il suo nome al fatto che le foglie sono completamente lisce (glabre), dettaglio che ne permette il riconoscimento rispetto alla B. spectabilis (la cui parte inferiore delle foglie è "vellutata"). Ha un notevole sviluppo, anche se inferiore alla B. spectabilis. Esistono innumerevoli varietà, di cui la più conosciuta è probabilmente la Bougainvillea glabra var. Sanderiana, dalle brattee color viola-porpora.
- Bougainvillea spectabilis : simile alla precedente (anche come origine geografica), si differenzia per la consistenza (leggi sopra) ed il colore delle foglie, più verde e brillante. Inoltre produce brattee più arrotondate e larghe alla base, invece che prettamente triangolari come nella B. glabra.
- Bougainvillea peruviana : originaria del Perù e dell'Ecuador, possiede fiori color magenta e foglie di piccole dimensioni rispetto alle altre specie di Bougainvillea. Utilizzata nell'ibridazione volta ad ottenere piante dai colori nella gamma del rosso. La Bougainvillea × buttiana è probabilmente l'ibrido più conosciuto, ottenuto dall'incrocio tra Bougainvillea glabra e Bougainvillea peruviana.
Che Tipo di Pianta è la Bougainvillea ? - Botanica e Fiosiologia
Da qui in poi, nominando il nome generico Bougainvillea, mi riferirò alle caratteristiche comuni delle tre specie sopracitate.
La Bougainvillea è una pianta rampicante di notevole sviluppo che, in presenza di appigli, riesce a raggiungere altezze superiori ai 10 m (33 ft). La crescita, anche su suoli poveri, è piuttosto vigorosa e i tralci possono allungarsi anche di 1 metro (3.3 ft) l'anno.
I rami, soprattutto in alcune varietà, sono dotati di grosse spine ricurve. In linea di massima la specie produce liane che devono essere sorrette da muri o altri tipi di tutore, tuttavia con un'opportuna potatura si riesce a coltivare la Bougainvillea "ad alberello", ovviamente con i nuovi tralci pendenti; inoltre è indicata anche per la formazione di siepi sempreverdi fiorite, per delimitare due proprietà.
Le
foglie sono alterne, di forma ovale, ma con apice più acuto e base più ampia. Esse persistono anche d'
inverno (è una specie sempreverde), anche se in talune situazioni possono aver un comportamento semi-deciduo.
Contrariamente a quanto si pensi
la parte più appariscente non è il fiore;
quest'ultimo è infatti piccolo, di norma bianco, solitario o al limite riunito in gruppi da tre, ma nel complesso è
piuttosto insignificante.
Ai fiori però sono associate 3 o 6 brattee appariscenti, che possono aver colori differenti (a seconda della varietà), spaziando
dal rosso-viola-magenta, sino al giallo-bianco. Quindi quando diciamo "
una Bougainvillea dai fiori arancioni", in realtà dovremmo dire "
una Bougainvillea dalle brattee arancioni".
Le brattee sono delle foglie modificate che, nella maggior parte dei casi, hanno il compito di
avvolgere e proteggere il fiore e, come in questo caso,
possono essere più vistose e colorate rispetto al fiore stesso; un altro esempio di brattea scambiata da molti per fiore è quello della Stella di Natale (
Euphorbia pulcherrima).
Le brattee della Bougainvillea hanno forma più o meno triangolare (talvolta più arrotondata), sono lunghe in media 7-8 cm (3 in) ed avvolgono parzialmente i minuscoli fiori. Il frutto è un piccolo achenio nero contenente i semi.
La fioritura della Bougainvillea (e dunque anche la presenza delle relative brattee) si estende per un lungo periodo e, nelle zone tropicali umide, può essere continuativa per tutto l'anno. Anche in Italia la fioritura è prolungata e, a seconda del clima, inizia a maggio e finisce ad ottobre-novembre, tuttavia non è raro che nei climi più miti ci possano esser ancora fiori a Natale e persino oltre.
La fioritura, tra l'altro, è molto abbondante e la pianta si ricopre interamente di brattee colorate, tanto che il verde delle foglie spesso diventa secondario rispetto al colore delle brattee.
Le radici non sono invasive, bensì piuttosto sottili e relativamente fragili, inoltre sono superficiali e si estendono più in larghezza che in profondità; questo permette la coltivazione di questo rampicante anche in prossimità di muri, tubature e marciapiedi, oltre a renderne
possibile la coltivazione in vaso.
Come Crescere la Bougainvillea ? - Resistenza al Freddo, Clima, Potatura e Moltiplicazione
Questa pianta si è
ben adattata al clima Mediterraneo, presenta una buona
resistenza alla siccità e, una volta affrancata, supererà
senza innaffiature l'arida estate mediterranea. Se coltivata in vaso (oppure nei primi 2-3 anni in piena terra) è bene bagnare un paio di volte a settimana durante i mesi più caldi.
Ottima è anche la resistenza alla salsedine, che ne permette la coltivazione anche in zone costiere esposte ai venti provenienti dal mare.
Il punto che in molti si chiedono è "
Qual è la reale resistenza al freddo della Bougainvillea ?". Cercherò di rispondere a questa domanda in maniera oggettiva, senza fare sensazionalismi, ma basandomi sull'esperienza personale. Indubbiamente la Bougainvillea è di origine tropicale-subtropicale e non si può pretendere che regga il gelo intenso come se fosse un
Pero, tuttavia non è neppure così delicata come potrebbe essere un
Mango. In linea di massima consiglierei di coltivare la Bougainvillea in zone in cui non geli mai, tuttavia la specie
regge bene l'arresto vegetativo e non muore neppure laddove temperature di poco sopra gli 0° C (32° F) permangano per molte ore o giorni. Tuttavia
esistono specie e varietà più resistenti di altre; ad esempio la Bougainvillea Specto-Glabra "
Violet de Meze", una varietà ibrida tra le specie
B. spectabilis e
B. glabra, viene data rustica
fino a temperature di -8° C (18° F), alcuni dicono addirittura -10° C (15° F) ed oltre. Ovviamente queste temperature sono da prendere con le pinze e bisogna capire bene che cosa si intenda con "
sopravvive". Per quanto osservato, le specie più rustiche reggono senza danni qualche grado sotto zero, diciamo
fino a -3° C (27° F) o poco oltre per breve durata, tant'è che negli angoli più riparati dei grandi laghi prealpini (es.
Lago Maggiore) se ne vedono di molto grandi; ovviamente le specie/varietà più delicate (es. molte di quelle californiane dalle brattee arancioni) probabilmente soffrirebbero ed avrebbero danni appena le temperature scendono sotto gli 0°C (32° F).
"
Ma quindi è possibile coltivar la Bougainvillea nel Nord Italia ?" In vaso direi ovunque, basta aver un posticino al caldo per l'inverno, all'aperto dipende dove. Se vivete in zone collinari con minime più alte rispetto alla pianura Padana, scegliendo le varietà più resistenti in assoluto ed accettando che ci possano esser danni, allora qualche possibilità c'è; anche perché
le radici sono notevolmente più resistenti della parte aerea, la quale viene facilmente ricostruita qualora fosse uccisa da un inverno particolarmente gelido. Premettendo che le radici delle varietà più tolleranti al gelo possano reggere sporadici -10° C (15° F), allora mettendola in un angolo riparato e facendo una buona
pacciamatura, potremmo
perdere l'intera chioma negli inverni in cui si scenda sotto i -6° C (21° F), ma avere comunque la pianta "sopravvissuta" ed in grado di fiorire sul finir dell'estate successiva.
La Bougainvillea va
piantata in una zona riparata, ma quanto più soleggiata possibile, esposizioni ombrose infatti ne limitano lo sviluppo, riducendo notevolmente (se non annullando) la fioritura. L'ideale è farla arrampicare su una parete
esposta a Sud o Sud-Ovest.
In zone dove non vi sia il rischio di gelate il periodo migliore per il trapianto in piena terra è l'autunno, altrove è bene metterla a dimora in Marzo.
Il terreno ideale è sabbioso-limoso, anche non eccessivamente ricco (se fosse troppo povero basta concimare con letame maturo o stallatico, una volta l'anno). E' importante che il suolo sia drenante e non trattenga troppa acqua (es. troppo argilloso), infatti, se rimane zuppo, può far marcire le radici, portando a morte certa tutta la pianta. Il suolo deve avere preferibilmente pH subacido (ideale tra 5.5 e 6.5). In condizioni favorevoli la specie ha una crescita moderata, se non addirittura veloce.
La potatura non è necessaria e, avendo spazio a disposizione, la si può far crescere spontaneamente. Potare ha come unico scopo quello di ridurre le dimensioni della pianta e di eliminare rami morti o danneggiati. La potatura va effettuata nel periodo di riposo vegetativo o comunque quando la fioritura è meno abbondante, ovvero nel periodo più freddo o in quello più arido (per zone tropicali).
La Bougainvillea è di norma
resistente alle malattie e non viene trattata con anticrittogamici, tuttavia non è inusuale che vi siano infestazioni di
afidi sulla nuova vegetazione.
Sebbene possa esser riprodotta anche tramite seme,
la moltiplicazione della Bougainvillea avviene per talea, metodo che ne permette la rapida fioritura, nonché il mantenimento dell'esatta
cultivar. Per la propagazione bisogna prendere giovani rami, eliminare eventuali fiori/brattee ed interrare in vasi contenenti sabbia e terriccio in rapporto 1:1, con eventualmente degli ormoni radicanti. Il tutto deve esser mantenuto umido e a
mezz'ombra.
Il periodo ideale di riproduzione tramite talea è verso fine primavera, in modo che la pianta sia attiva e le temperature permettano la crescita/radicamento.
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