Il Tiglio è una pianta ornamentale ad alto fusto usata frequentemente per le alberature stradali, anche grazie al fatto di tollerare possenti potature, come la capitozzatura, ovvero la rimozione invernale di quasi tutta la chioma, lasciando solo monconi di rami non più lunghi di un dito.
Se passeggiando lungo le strade delle vostre città noterete un albero con un fusto di grossa circonferenza ed una chioma tondeggiante di dimensioni relativamente contenute (un po' come il classico albero stilizzato nei disegni dei bambini), vi sarà una buona probabilità che si tratti di un Tiglio.
Ma andiamo per gradi, facendo un po' di chiarezza sulle specie di Tiglio presenti in Italia e su quale sia il loro habitat naturale.
Origine e Diffusione :
Il genere Tilia comprende circa 30 specie, diffuse nelle zone temperate di Asia, Europa ed America. In Italia (ed in Europa) esistono solo 2 specie : il Tiglio Nostrano (Tilia platyphyllos) ed il Tiglio Selvatico (Tilia cordata). Le due specie sono assai simili, tanto che alcuni autori le considerano addirittura sottospecie di un unica pianta, il Tiglio Europeo (Tilia europaea); ciò nonostante esistono delle piccole differenze che, ad un occhio attento, permettono di distinguerle, come ad esempio le foglie, che nel T. cordata sono lunghe circa la metà rispetto al T. platyphyllos.
Questi due Tigli hanno una distribuzione naturale parzialmente sovrapposta e crescono spontanei nell'Europa Centrale (Francia, Germania, Polonia), sulle Alpi e sugli Appennini dell'Italia e nella regione del Balcani (Ungheria, Romania, Bulgaria, Serbia etc.).
Tra le piante forestali occupa la zona fitoclimatica compresa tra quella del Castanetum e del Fagetum.
Il Tilia cordata ha una maggior resistenza al freddo e riesce a spingersi più a Nord, colonizzando anche il Sud della Scandinavia e la Russia a ponente degli Urali.
Come se non bastasse le due specie (o sottospecie) di Tiglio si possono fecondare vicendevolmente per cui, nelle aree in cui crescono entrambe, è presente il Tiglio Intermedio (Tilia × vulgaris), cioè l'ibrido naturale tra T. cordata e T. platyphyllos, con caratteristiche intermedie tra i due "genitori".
Tilia × vulgaris, oltre ad esser presente allo stato selvatico, è probabilmente la specie di Tiglio più comune per le alberature stradali, soprattutto nelle regioni settentrionali d'Italia.
Tuttavia il Tiglio non viene coltivato solo a scopo ornamentale; il suo legno ben si presta a lavori d'intaglio e viene ampiamente utilizzato per la produzione di strumenti musicali (soprattutto Bassi e Chitarre), mentre i suoi fiori, dalle proprietà terapeutiche, vengono impiegati nella preparazione di tisane ed infusi, avendo un ruolo calmante e rilassante.
Nelle prossimi righe parlerò prevalentemente di questo ibrido, ma molte delle informazioni fornite sono applicabili anche alle altre due specie Europee di Tiglio.
Com'è Fatta la Pianta del Tiglio ? Botanica e Fisiologia :
Il Tiglio Comune Europeo (Tilia vulgaris) è un albero deciduo appartenente alle Malvaceae, una famiglia che annovera al suo interno diverse specie, di cui molte tipiche di zone calde, come il Durian e la Pianta del Cacao.
Il Tiglio raggiunge la grandezza più o meno definitiva intorno ai 60 anni di età, arrivando ad un'altezza media di circa 25 metri (82 ft) ed una larghezza della chioma di 10 m (33 ft). Queste dimensioni possono variare anche in funzione della fertilità del terreno e, soprattutto, dagli interventi di potatura; infatti come vedremo più avanti i Tigli lungo i viali vengono spesso mantenuti ben più piccoli.
Allo stato naturale il portamento è relativamente slanciato, con una chioma a forma di cupola, dotata di rami presenti anche nella parte medio-bassa del fusto.
Le foglie sono semplici, a forma di cuore con l'apice appuntito e dal margine lievemente seghettato. Esse hanno la lamina superiore color verde lucido e quella inferiore verde pallido, mentre in autunno, prima di cadere, assumono tonalità dorate.
Il Tiglio cresce su un unico tronco, possente, alto ed a crescita eretta. Esso è ricoperto da una corteccia inizialmente di color grigio chiaro e liscia, che con l'età tende a screpolarsi ed a virare a color grigio-bruno scuro.
Le radici si sviluppano andando in profondità ed espandendosi notevolmente, motivo per cui se ne sconsiglia la piantumazione nelle immediate vicinanze delle mura di casa o lungo vialetti piastrellati. Insomma fate attenzione, le radici non saranno superficiali come quelle di un Pino Marittimo, ma di certo potrebbero far danni.
Le infiorescenze emergono dalle gemme del nuovo legno (formato in primavera) e sono composte da un numero di fiorellini variabile da 2 a 7. Questi grappoli fiorali (racemi per l'esattezza) sono penduli, rivolti verso il basso e per questo spesso nascosti dalle foglie sovrastanti; inoltre sul peduncolo dell'infiorescenza è presente una brattea (foglia modificata) ovoidale di circa 8 cm (3 in) che, svolgendo la funzione di "Ala", permetterà ai futuri frutti di esser agilmente trasportati dal vento.
I fiori sono ermafroditi, di piccole dimensioni, color giallo crema ed emanano un profumo discreto e piacevole, ben apprezzato dalle Farfalle. La fioritura è successiva all'emissione delle foglie (e dei nuovi rami) e, nel Nord Italia, avviene indicativamente nel mese di Giugno.
I frutti sono una sorta di noce appuntita color beige, delle dimensioni di un Mirtillo. A maturità, che avviene tra settembre ed ottobre, l'intera infiorescenza si stacca con ancora attaccati sia frutti, che la brattea fogliare, la quale permette una migliore disseminazione.
Come Coltivare il Tiglio ? Crescita, Esposizione, Clima e Potature
Tilia vulgaris è una pianta ornamentale a crescita rapida (da adulta), ma che può vivere anche 300 anni; per queste ragioni, oltre al fatto di resistere bene all'inquinamento, è particolarmente indicata per il verde pubblico.
Inutile dire che è una pianta davvero rustica e semplice da curare, non teme il freddo e supera gli inverni che ucciderebbero la maggior parte delle specie che vedete nel vostro giardino. Ha un apparato radicale profondo che gli permette di tollerare bene la siccità, sebbene preferisca crescere nel clima del Nord Italia, piuttosto che al Sud, anche perché è una pianta che non ama temperature perennemente roventi.
Il Tiglio non è soggetto a malattie od ad attacchi da parte di funghi o parassiti e prospera (stando bene) senza trattamenti. L'unico problema può esser rappresentato dagli Afidi che, in alcune annate, tendono a formare numerose (ma passeggere) grosse colonie che, con la tipica produzione di "melassa dolciastra", attirano le formiche e rendono le foglie estremamente appiccicose.
Pur preferendo terreni freschi si sviluppa su un'ampia gamma di suoli, anche se in quelli poveri ed eccessivamente secchi può aver una crescita meno vigorosa.
Il Tiglio è adattabile anche in quanto a luminosità, può infatti esser coltivato in pieno Sole, ma anche con un'esposizione a mezz'ombra, come potrebbe essere quella che vi è tra alti edifici cittadini.
Si può riprodurre da seme, ma in questo caso per i primi anni la crescita non sarà fulminea e ci vorranno circa 10-15 anni prima di arrivare alla maturità sessuale (produzione fiori/frutti).
Se avete intenzione di piantumare un Tiglio fate bene i calcoli dello spazio che occuperà da adulto, comprate una pianta di circa 5-6 anni (ad altezza uomo) e trapiantatela nel periodo autunnale, dopo la perdita delle foglie.
Per i primi 2 anni, se vivete in zone molto siccitose innaffiate una volta a settimana e se il terreno fosse eccessivamente povero concimate con letame ben maturo, al fine di velocizzare la crescita.
La potatura del Tiglio non è essenziale ed allo stato naturale le piante si sviluppano armoniosamente senza interventi esterni; tuttavia questo albero sopporta tagli anche pesanti.
Un potatura leggera consiste nella rimozione dei polloni basali e nello sfoltimento della chioma, ciononostante in taluni casi è necessario tenere basse le piante. Per far ciò si può capitozzare, una tecnica di potatura brutale (e spesso antiestetica), lasciando praticamente solo il tronco principale con poche gemme. In questo modo, alla ripresa vegetativa la pianta risponderà in modo vigoroso, producendo numerosi getti lunghi diversi metri, che puntano in ogni direzione.
La chioma risulterà poco armonica, folta, con molti rami incrociati od intrecciati tra di loro, che andranno rimossi l'anno successivo.
In pratica, con la capitozzatura si ha un Tiglio formato da un tronco principale pluridecennale e da tanti rami di un anno d'età, senza di fatto avere vere branche e rami intermedi.
Ora, mentre leggerete seduti all'ombra su una panchina di qualche giardino pubblico, alzate la testa, forse sarete seduti proprio sotto un grosso Tiglio.
Tuttavia il Tiglio non viene coltivato solo a scopo ornamentale; il suo legno ben si presta a lavori d'intaglio e viene ampiamente utilizzato per la produzione di strumenti musicali (soprattutto Bassi e Chitarre), mentre i suoi fiori, dalle proprietà terapeutiche, vengono impiegati nella preparazione di tisane ed infusi, avendo un ruolo calmante e rilassante.
Nelle prossimi righe parlerò prevalentemente di questo ibrido, ma molte delle informazioni fornite sono applicabili anche alle altre due specie Europee di Tiglio.
Com'è Fatta la Pianta del Tiglio ? Botanica e Fisiologia :
Il Tiglio Comune Europeo (Tilia vulgaris) è un albero deciduo appartenente alle Malvaceae, una famiglia che annovera al suo interno diverse specie, di cui molte tipiche di zone calde, come il Durian e la Pianta del Cacao.
Il Tiglio raggiunge la grandezza più o meno definitiva intorno ai 60 anni di età, arrivando ad un'altezza media di circa 25 metri (82 ft) ed una larghezza della chioma di 10 m (33 ft). Queste dimensioni possono variare anche in funzione della fertilità del terreno e, soprattutto, dagli interventi di potatura; infatti come vedremo più avanti i Tigli lungo i viali vengono spesso mantenuti ben più piccoli.
Allo stato naturale il portamento è relativamente slanciato, con una chioma a forma di cupola, dotata di rami presenti anche nella parte medio-bassa del fusto.
Le foglie sono semplici, a forma di cuore con l'apice appuntito e dal margine lievemente seghettato. Esse hanno la lamina superiore color verde lucido e quella inferiore verde pallido, mentre in autunno, prima di cadere, assumono tonalità dorate.
Il Tiglio cresce su un unico tronco, possente, alto ed a crescita eretta. Esso è ricoperto da una corteccia inizialmente di color grigio chiaro e liscia, che con l'età tende a screpolarsi ed a virare a color grigio-bruno scuro.
Le radici si sviluppano andando in profondità ed espandendosi notevolmente, motivo per cui se ne sconsiglia la piantumazione nelle immediate vicinanze delle mura di casa o lungo vialetti piastrellati. Insomma fate attenzione, le radici non saranno superficiali come quelle di un Pino Marittimo, ma di certo potrebbero far danni.
Le infiorescenze emergono dalle gemme del nuovo legno (formato in primavera) e sono composte da un numero di fiorellini variabile da 2 a 7. Questi grappoli fiorali (racemi per l'esattezza) sono penduli, rivolti verso il basso e per questo spesso nascosti dalle foglie sovrastanti; inoltre sul peduncolo dell'infiorescenza è presente una brattea (foglia modificata) ovoidale di circa 8 cm (3 in) che, svolgendo la funzione di "Ala", permetterà ai futuri frutti di esser agilmente trasportati dal vento.
I fiori sono ermafroditi, di piccole dimensioni, color giallo crema ed emanano un profumo discreto e piacevole, ben apprezzato dalle Farfalle. La fioritura è successiva all'emissione delle foglie (e dei nuovi rami) e, nel Nord Italia, avviene indicativamente nel mese di Giugno.
I frutti sono una sorta di noce appuntita color beige, delle dimensioni di un Mirtillo. A maturità, che avviene tra settembre ed ottobre, l'intera infiorescenza si stacca con ancora attaccati sia frutti, che la brattea fogliare, la quale permette una migliore disseminazione.
Come Coltivare il Tiglio ? Crescita, Esposizione, Clima e Potature
Tilia vulgaris è una pianta ornamentale a crescita rapida (da adulta), ma che può vivere anche 300 anni; per queste ragioni, oltre al fatto di resistere bene all'inquinamento, è particolarmente indicata per il verde pubblico.
Inutile dire che è una pianta davvero rustica e semplice da curare, non teme il freddo e supera gli inverni che ucciderebbero la maggior parte delle specie che vedete nel vostro giardino. Ha un apparato radicale profondo che gli permette di tollerare bene la siccità, sebbene preferisca crescere nel clima del Nord Italia, piuttosto che al Sud, anche perché è una pianta che non ama temperature perennemente roventi.
Il Tiglio non è soggetto a malattie od ad attacchi da parte di funghi o parassiti e prospera (stando bene) senza trattamenti. L'unico problema può esser rappresentato dagli Afidi che, in alcune annate, tendono a formare numerose (ma passeggere) grosse colonie che, con la tipica produzione di "melassa dolciastra", attirano le formiche e rendono le foglie estremamente appiccicose.
Pur preferendo terreni freschi si sviluppa su un'ampia gamma di suoli, anche se in quelli poveri ed eccessivamente secchi può aver una crescita meno vigorosa.
Il Tiglio è adattabile anche in quanto a luminosità, può infatti esser coltivato in pieno Sole, ma anche con un'esposizione a mezz'ombra, come potrebbe essere quella che vi è tra alti edifici cittadini.
Si può riprodurre da seme, ma in questo caso per i primi anni la crescita non sarà fulminea e ci vorranno circa 10-15 anni prima di arrivare alla maturità sessuale (produzione fiori/frutti).
Se avete intenzione di piantumare un Tiglio fate bene i calcoli dello spazio che occuperà da adulto, comprate una pianta di circa 5-6 anni (ad altezza uomo) e trapiantatela nel periodo autunnale, dopo la perdita delle foglie.
Per i primi 2 anni, se vivete in zone molto siccitose innaffiate una volta a settimana e se il terreno fosse eccessivamente povero concimate con letame ben maturo, al fine di velocizzare la crescita.
La potatura del Tiglio non è essenziale ed allo stato naturale le piante si sviluppano armoniosamente senza interventi esterni; tuttavia questo albero sopporta tagli anche pesanti.
Un potatura leggera consiste nella rimozione dei polloni basali e nello sfoltimento della chioma, ciononostante in taluni casi è necessario tenere basse le piante. Per far ciò si può capitozzare, una tecnica di potatura brutale (e spesso antiestetica), lasciando praticamente solo il tronco principale con poche gemme. In questo modo, alla ripresa vegetativa la pianta risponderà in modo vigoroso, producendo numerosi getti lunghi diversi metri, che puntano in ogni direzione.
La chioma risulterà poco armonica, folta, con molti rami incrociati od intrecciati tra di loro, che andranno rimossi l'anno successivo.
In pratica, con la capitozzatura si ha un Tiglio formato da un tronco principale pluridecennale e da tanti rami di un anno d'età, senza di fatto avere vere branche e rami intermedi.
Ora, mentre leggerete seduti all'ombra su una panchina di qualche giardino pubblico, alzate la testa, forse sarete seduti proprio sotto un grosso Tiglio.