Tra le oltre 500 specie del genere, l'Aloe arborescens è probabilmente la più coltivata all'aperto in Italia e, per fama, è seconda solo all'Aloe vera, che però si presta meno alle condizioni climatiche italiane e rimane per lo più coltivata in vaso e riparata in inverno.
In questo articolo vorrei spiegarvi come coltivare Aloe arborescens, come curarla e dirvi dove è possibile piantarla in Italia, senza che sia danneggiata dal freddo invernale e quale temperatura minima sopporta.
Proprietà Terapeutiche :
L'Aloe arborescens è anche chiamata Aloe di Padre Zago e conosciuta per le sue ipotetiche proprietà antitumorali.
Padre Romano Zago (classe 1932) è un frate che vive in Brasile ed appartiene all'ordine dei Francescani. La ricetta "anti-cancro" di Zago è semplicemente un frullato di foglie di A. arborescens, miele e grappa.
Sebbene alcuni studi suggeriscano che gli estratti di A. arborescens possano ridurre la proliferazione batterica, stimolare il sistema immunitario ed aiutare la cicatrizzazione delle ferite, la ricetta di Padre Zago non può essere considerata una "cura miracolosa" contro tutti i tipi di tumore.
Più concrete sono le proprietà analgesiche, il gel di questa specie può infatti ridurre il dolore e diminuire le infiammazioni derivanti da bruciature, punture di insetto, ma anche da radioterapia.
L'elevata concentrazione di vitamine e sali minerali rende questi estratti degli ottimi antiossidanti, in grado di neutralizzare i radicali liberi, molecole al quanto dannose per la cellula.
Origine, Distribuzione ed Habitat :
L'Aloe arborescens (inizialmente chiamata Aloe mutabilis) è una pianta succulenta nativa del Sud/Est dell'Africa ed è endemica in stati come Sud Africa, Mozambico, Zimbabwe e Malawi. Tuttavia, l'enorme adattabilità della specie le ha permesso un'ampia diffusione e, allo stato naturale, la si ritrova in zone climatiche piuttosto differenti.
Sebbene possa crescere anche a livello del mare, il suo habitat naturale è rappresentato dalle montagne, dove si sviluppa sui crinali rocciosi o arroccata nei dirupi.
L'A. arborescens di norma cresce isolata, ma è possibile ritrovarla anche nel sottobosco, all'interno di foreste piuttosto fitte.
L'A. arborescens di norma cresce isolata, ma è possibile ritrovarla anche nel sottobosco, all'interno di foreste piuttosto fitte.
Oggigiorno è coltivata in tutte le zone (sub)tropicali aride del mondo, ma sopravvive bene anche nei climi mediterranei ed, in Italia, è molto frequente lungo le coste del Tirreno e dell'Adriatico, nonché nelle zone interne più miti del meridione, dove è perlopiù coltivata a scopo ornamentale, sia in giardini privati, che in luoghi pubblici.
Com'è Fatta l'Aloe arborescens ? - Botanica e Fisiologia
L'Aloe arborescens è una pianta grassa che, nelle condizioni ideali, può raggiungere un'altezza di 2-3 metri (7-10 feet) ed appartiene alla famiglia delle Aloeaceae.
L'epiteto "arborescens" deriva dal latino e significa "a forma di albero"; in effetti, a differenza dell'A. vera e di molte altre specie di Aloe, l'A. arborescens ha un portamento che può ricordare quello di un albero, con diversi fusti che crescono eretti e privi di foglie nella parte basale, sebbene talvolta permangano le vecchie foglie morte e rinsecchite.
A primo impatto, l'aspetto di questa specie ricorda quello di un grosso cespuglio con molte ramificazioni, più che di una "classica" Aloe.
Le foglie dell'A. arborescens sono disposte in maniera concentrica (a "rosetta") ed hanno un margine dentellato, con spine pronunciate. Esse possono essere lunghe anche oltre 50 cm (20 in) e, in estate, se esposte al Sole ed a temperature torride, possono diventare brunastre nella parte terminale ed assumere una conformazioni ad "U".
Le foglie dell'A. arborescens si riconoscono da quelle dell'A. vera, poiché sono meno carnose (e con meno contenuto di gel) ed hanno una forma decisamente più appiattita.
La radici sono relativamente superficiali e si rinnovano in continuazione.
Le infiorescenze spuntano all'apice della nuova vegetazione, proprio dall'interno della "rosetta fogliare" e, sorrette da un lungo stelo, svettano sopra la pianta. Esse sono solitamente singole (1 rosetta = 1 infiorescenza), a forma di pannocchia "conica", prive di ramificazioni e composte da numerosi fiori di color rosso-arancione, che si aprono in maniera scalare, iniziando da quelli posti alla base dell'infiorescenza.
I fiori dell'A. arborescens sono ermafroditi, a forma cilindrica, con l'apertura rivolta verso il basso, che è spesso di color più tenue (sfumature gialle). Questi fiori sono ricchi di dolce nettare che attira api, farfalle, ma anche piccoli uccelli come i colibrì.
In seguito ad impollinazione, si sviluppano i frutti, che sono delle capsule che, a maturazione, rilasciano i semi nell'ambiente.
Le foto che seguono mostrano la fenologia della fioritura, con le fasi più salienti.
Ma quando fiorisce l'Aloe arborescens in Italia ?
La fioritura di questa succulenta sembra essere favorita (od indotta) da un breve periodo freddo, con temperature medie intorno ai 10° C (50° F). In Italia la fioritura dell'Aloe arborescens è tipicamente invernale ed avviene, indicativamente, nel periodo compreso tra dicembre e marzo.
La fioritura è molto scalare, in quanto i vari grappoli fiorali si sviluppano sfalsati temporalmente e, anche all'interno di una stessa infiorescenza, non tutti i fiori si aprono contemporaneamente.
Quali Sono le Differenze tra Aloe vera ed Aloe arborescens ?
Distinguere queste due specie è abbastanza semplice (è molto più facile confondersi tra altre specie di Aloe). Basterà osservare qualche dettaglio :
L'Aloe arborescens è una pianta grassa che, nelle condizioni ideali, può raggiungere un'altezza di 2-3 metri (7-10 feet) ed appartiene alla famiglia delle Aloeaceae.
L'epiteto "arborescens" deriva dal latino e significa "a forma di albero"; in effetti, a differenza dell'A. vera e di molte altre specie di Aloe, l'A. arborescens ha un portamento che può ricordare quello di un albero, con diversi fusti che crescono eretti e privi di foglie nella parte basale, sebbene talvolta permangano le vecchie foglie morte e rinsecchite.
A primo impatto, l'aspetto di questa specie ricorda quello di un grosso cespuglio con molte ramificazioni, più che di una "classica" Aloe.
Le foglie dell'A. arborescens sono disposte in maniera concentrica (a "rosetta") ed hanno un margine dentellato, con spine pronunciate. Esse possono essere lunghe anche oltre 50 cm (20 in) e, in estate, se esposte al Sole ed a temperature torride, possono diventare brunastre nella parte terminale ed assumere una conformazioni ad "U".
Le foglie dell'A. arborescens si riconoscono da quelle dell'A. vera, poiché sono meno carnose (e con meno contenuto di gel) ed hanno una forma decisamente più appiattita.
La radici sono relativamente superficiali e si rinnovano in continuazione.
Le infiorescenze spuntano all'apice della nuova vegetazione, proprio dall'interno della "rosetta fogliare" e, sorrette da un lungo stelo, svettano sopra la pianta. Esse sono solitamente singole (1 rosetta = 1 infiorescenza), a forma di pannocchia "conica", prive di ramificazioni e composte da numerosi fiori di color rosso-arancione, che si aprono in maniera scalare, iniziando da quelli posti alla base dell'infiorescenza.
I fiori dell'A. arborescens sono ermafroditi, a forma cilindrica, con l'apertura rivolta verso il basso, che è spesso di color più tenue (sfumature gialle). Questi fiori sono ricchi di dolce nettare che attira api, farfalle, ma anche piccoli uccelli come i colibrì.
In seguito ad impollinazione, si sviluppano i frutti, che sono delle capsule che, a maturazione, rilasciano i semi nell'ambiente.
Le foto che seguono mostrano la fenologia della fioritura, con le fasi più salienti.
Ma quando fiorisce l'Aloe arborescens in Italia ?
La fioritura di questa succulenta sembra essere favorita (od indotta) da un breve periodo freddo, con temperature medie intorno ai 10° C (50° F). In Italia la fioritura dell'Aloe arborescens è tipicamente invernale ed avviene, indicativamente, nel periodo compreso tra dicembre e marzo.
La fioritura è molto scalare, in quanto i vari grappoli fiorali si sviluppano sfalsati temporalmente e, anche all'interno di una stessa infiorescenza, non tutti i fiori si aprono contemporaneamente.
Quali Sono le Differenze tra Aloe vera ed Aloe arborescens ?
Distinguere queste due specie è abbastanza semplice (è molto più facile confondersi tra altre specie di Aloe). Basterà osservare qualche dettaglio :
- A. vera non ha mai ramificazioni o tronchi ed ha un portamento compatto, mentre l'A. arborescens ha numerosi fusti, che possono assomigliare a dei rami di un albero ed un portamento espanso.
- Le foglie dell'A. vera sono spesse, succulenti e ricche di gel (motivo per cui è più diffusa in cosmesi); inoltre sono verticali, rivolte verso l'alto (perpendicolari al terreno) e di un verde più tenue, in alcuni casi quasi giallo/bianco. Le foglie dell'A. arborescens sono più piatte ed allungate, disposte quasi orizzontalmente (parallele al terreno), talvolta curvate ad "U" e più fitte/numerose.
- Il fiore dell'A. vera è giallo, mentre quello dell'A. arborescens è color salmone o rosso.
- L'A. vera è più sensibile al freddo rispetto all'A. arborescens. Se ne vedete una, piantata in terra, in una zona in cui ci sono gelate, sicuramente non sarà un'A. vera.
Esistono anche diversi ibridi, ottenuti dall'incrocio tra un'A. vera ed un'A. arborescens che, come facile intuire, hanno caratteristiche intermedie rispetto ai "genitori", rendendo complesso il riconoscimento.
Come Crescere l'Aloe arborescens ? - Coltivazione, Clima, Moltiplicazione e Cure
Sicuramente vi starete chiedendo : "dove è possibile piantare l'A. arborescens all'esterno ?".
Ricordiamoci che l'Italia è una nazione della fascia temperata, mentre tutte le specie di Aloe sono africane e native di zone tropicali o, al limite, subtropicali.
Detto questo, il mar Mediterraneo è un "serbatoio di calore", rendendo l'Italia ben più mite di nazioni poste alla stessa latitudine.
Tra le innumerevoli specie di Aloe, l'A. arborescens si colloca nella fascia media-alta per quanto concerne la sua resistenza al freddo.
Sebbene cresca in montagna, stiamo comunque parlando di una pianta succulenta di origine tropicale. Non possiamo quindi pensare di coltivarla in mezzo alla pianura Padana od in qualsiasi parte del Nord Italia, ma è ragionevole pensare che possa sopravvivere lungo le Coste del Mar Tirreno, nel Medio-Basso Adriatico e nelle zone interne più riparate del Sud Italia.
L'A. arborescens tollera leggere gelate, con abbassamenti di temperatura sino a circa -4° C (25°F). Se le temperature minime scendono sotto questa soglia si iniziano ad avere danni più o meno consistenti alle foglie, sino alla morte dell'intera pianta.
Talvolta, sebbene la pianta sembra essere stata uccisa dal gelo, in primavera rigetta dalle ridaci.
Un'alternativa, laddove le gelate invernali siano intense e durature, è la coltivazione in vaso, da portare al riparo in serra calda o all'interno di casa, durante la brutta stagione.
Coltivare una pianta in vaso richiede qualche accorgimento in più.
Conviene usare vasi medio-grandi e, possibilmente, non neri, poiché si riscalderebbero troppo sotto il sole estivo e potrebbero "cuocere" le radici.
Il fabbisogno idrico è superiore rispetto a piante coltivate in piena terra, inoltre sarà fondamentale che i vasi abbiano grossi fori sul fondo, per consentire un ottimo drenaggio.
Ricordatevi che, sebbene le Aloe resistano bene agli ambienti secchi, l'interno di un appartamento può essere eccessivamente asciutto; sarà dunque meglio nebulizzare con acqua e porre i vasi lontani da fonti di calore (stufe, termosifoni etc.), ma in un luogo luminoso (es. finestra esposta a Sud).
L'Aloe arborescens è una specie che cresce in ambienti secchi ed aridi. Per questo motivo, se coltivata in piena terra, non richiede innaffiature estive e riesce a svilupparsi con la sola acqua piovana, tollerando lunghi periodi di siccità.
Questa specie di Aloe ama un'esposizione in pieno Sole, ma in natura prospera anche all'interno dei boschi. Perciò può essere coltivata senza problemi anche a mezz'ombra o persino in leggera ombra (ma con tanta luminosità), compromettendo però la normale fioritura.
L'Aloe di Padre Zago è frequentemente coltivata alla base degli alberi ornamentali ad alto fusto, piantati lungo le strade.
Il terreno ideale è a pH neutro (o leggermente acido), sabbioso o comunque molto ben drenante, che non permanga umido e "zuppo" per lunghi periodi. Le concimazioni non sono necessarie; ne ho visti esemplari piantati in zone marginali che, senza ricevere alcuna cura, crescevano vigorosi, producendo abbondanti fioriture.
Questa specie, un po' come tutte le Aloe, è rustica, esente da malattie e prospera anche in terreni sassosi e poveri di nutrienti. L'unica cosa importante è evitare i ristagni idrici.
La specie si può piantare anche in prossimità del mare, resiste piuttosto bene sia ai venti salmastri, sia ad elevate concentrazioni di sale nel suolo.
L'Aloe arborescens emette stoloni e polloni basali che, andranno con gli anni a rinnovare la chioma. La specie si riproduce prelevando queste "nuove parti" che, sebbene vengano prodotte dalle radici, iniziano a sviluppare un proprio apparato radicale. Per ottenere nuove piantine basterà staccare queste "piante figlie" dalla "pianta madre" e trapiantarle in un vaso.
Alternativamente si può propagare anche tagliando una foglia, lasciandola seccare per qualche giorno all'aria ed interrandola in terreno sabbioso, tenendo il vaso all'ombra fino ad avvenuta radicazione.
La moltiplicazione per semina è solitamente lenta e poco usata.
Spero di avervi incuriosito e dato un spunto per la progettazione del vostro angolo verde. Sono sicuro che le foto mostrate vi tenteranno a tal punto da farvi comprare una pianta !!
Sicuramente vi starete chiedendo : "dove è possibile piantare l'A. arborescens all'esterno ?".
Ricordiamoci che l'Italia è una nazione della fascia temperata, mentre tutte le specie di Aloe sono africane e native di zone tropicali o, al limite, subtropicali.
Detto questo, il mar Mediterraneo è un "serbatoio di calore", rendendo l'Italia ben più mite di nazioni poste alla stessa latitudine.
Tra le innumerevoli specie di Aloe, l'A. arborescens si colloca nella fascia media-alta per quanto concerne la sua resistenza al freddo.
Sebbene cresca in montagna, stiamo comunque parlando di una pianta succulenta di origine tropicale. Non possiamo quindi pensare di coltivarla in mezzo alla pianura Padana od in qualsiasi parte del Nord Italia, ma è ragionevole pensare che possa sopravvivere lungo le Coste del Mar Tirreno, nel Medio-Basso Adriatico e nelle zone interne più riparate del Sud Italia.
L'A. arborescens tollera leggere gelate, con abbassamenti di temperatura sino a circa -4° C (25°F). Se le temperature minime scendono sotto questa soglia si iniziano ad avere danni più o meno consistenti alle foglie, sino alla morte dell'intera pianta.
Talvolta, sebbene la pianta sembra essere stata uccisa dal gelo, in primavera rigetta dalle ridaci.
Un'alternativa, laddove le gelate invernali siano intense e durature, è la coltivazione in vaso, da portare al riparo in serra calda o all'interno di casa, durante la brutta stagione.
Coltivare una pianta in vaso richiede qualche accorgimento in più.
Conviene usare vasi medio-grandi e, possibilmente, non neri, poiché si riscalderebbero troppo sotto il sole estivo e potrebbero "cuocere" le radici.
Il fabbisogno idrico è superiore rispetto a piante coltivate in piena terra, inoltre sarà fondamentale che i vasi abbiano grossi fori sul fondo, per consentire un ottimo drenaggio.
Ricordatevi che, sebbene le Aloe resistano bene agli ambienti secchi, l'interno di un appartamento può essere eccessivamente asciutto; sarà dunque meglio nebulizzare con acqua e porre i vasi lontani da fonti di calore (stufe, termosifoni etc.), ma in un luogo luminoso (es. finestra esposta a Sud).
L'Aloe arborescens è una specie che cresce in ambienti secchi ed aridi. Per questo motivo, se coltivata in piena terra, non richiede innaffiature estive e riesce a svilupparsi con la sola acqua piovana, tollerando lunghi periodi di siccità.
Questa specie di Aloe ama un'esposizione in pieno Sole, ma in natura prospera anche all'interno dei boschi. Perciò può essere coltivata senza problemi anche a mezz'ombra o persino in leggera ombra (ma con tanta luminosità), compromettendo però la normale fioritura.
L'Aloe di Padre Zago è frequentemente coltivata alla base degli alberi ornamentali ad alto fusto, piantati lungo le strade.
Il terreno ideale è a pH neutro (o leggermente acido), sabbioso o comunque molto ben drenante, che non permanga umido e "zuppo" per lunghi periodi. Le concimazioni non sono necessarie; ne ho visti esemplari piantati in zone marginali che, senza ricevere alcuna cura, crescevano vigorosi, producendo abbondanti fioriture.
Questa specie, un po' come tutte le Aloe, è rustica, esente da malattie e prospera anche in terreni sassosi e poveri di nutrienti. L'unica cosa importante è evitare i ristagni idrici.
La specie si può piantare anche in prossimità del mare, resiste piuttosto bene sia ai venti salmastri, sia ad elevate concentrazioni di sale nel suolo.
L'Aloe arborescens emette stoloni e polloni basali che, andranno con gli anni a rinnovare la chioma. La specie si riproduce prelevando queste "nuove parti" che, sebbene vengano prodotte dalle radici, iniziano a sviluppare un proprio apparato radicale. Per ottenere nuove piantine basterà staccare queste "piante figlie" dalla "pianta madre" e trapiantarle in un vaso.
Alternativamente si può propagare anche tagliando una foglia, lasciandola seccare per qualche giorno all'aria ed interrandola in terreno sabbioso, tenendo il vaso all'ombra fino ad avvenuta radicazione.
La moltiplicazione per semina è solitamente lenta e poco usata.
Spero di avervi incuriosito e dato un spunto per la progettazione del vostro angolo verde. Sono sicuro che le foto mostrate vi tenteranno a tal punto da farvi comprare una pianta !!
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