L'Aloe vera è una pianta succulenta che, per via delle sue proprietà curative, è conosciuta anche da coloro che non hanno un pollice verde particolarmente "green".
Già l'etimologia del suffisso "vera", suggerisce la difficoltà nel riconoscerla tra l'enormità di Aloe presenti.
In effetti l'Aloe "vera" è una sola, anche se spesso ci viene venduta un'Aloe "finta", ovvero una specie simile che, per i profani, è indistinguibile.
Nelle prossime righe cercheremo di capire com'è fatta l'Aloe vera, da dove proviene e quali siano i limiti climatici per la sua coltivazione.
Origine, Distribuzione Naturale e Diffusione :
L'Aloe vera, nota anche con alcuni sinonimi : Aloe barbadensis, Aloe perfoliata, Aloe indica, Aloe vulgaris, è una pianta grassa conosciuta sin da tempi remoti per le sue proprietà medicinali, se ne trovano infatti riferimenti nei manoscritti risalenti all'epoca Egizia o all'impero Greco e Romano. L'A. vera trova svariate citazioni anche nel sacro libro della Bibbia.
L'esatto luogo di provenienza della specie è tuttora incerto poiché, già migliaia di anni fa, era coltivata ed esportata all'infuori del proprio areale d'origine.
Si pensa che l'Aloe vera sia genericamente nativa del Nord Africa (Egitto, Sudan, Arabia Saudita e Yemen), sebbene oggigiorno sia naturalizzata anche più ad Ovest, in stati quali Marocco, Mauritania e nelle isole vulcaniche dell'Atlantico (Capo Verde, Canarie e Madeira).
Tutte queste zone sono accomunate da un clima arido, assolato e mite, che rappresenta l'habitat ideale della specie.
Ai nostri giorni, dato l'enorme valore commerciale, l'Aloe vera è diffusa anche in altri continenti : negli Stati Uniti (Texas, California e Florida), così come in Australia, Messico, Spagna ed ultimamente si sono fatti impianti anche nelle zone più miti del Sud Italia (Sardegna, Sicilia, Calabria).
Come Riconoscere l'Aloe vera Rispetto alle Altre Specie di Aloe ?
Il genere Aloe è composto da circa 600 specie, alcune delle quali sono visivamente molto simili tra loro, perciò non è sempre facile capire quale Aloe abbiamo tra le mani.
Per distinguere la "vera" Aloe vera dalle altre dovremo basarci sui tratti peculiari (anche se a volte non unici), considerandone più di uno; di seguito eccone qualcuno :
L'Aloe vera (sin. Aloe barbadensis ) è una pianta succulenta tropicale che appartiene alla famiglia delle Xanthorrhoeaceae (Aloeaceae secondo altre classificazioni) ed è una lontana partente dell'Asparago.
Il nome del genere, Aloe, deriva dall'arabo "Alloeh" che significa : "Sostanza luccicante amara", probabilmente in riferimento alla sua linfa.
L'Aloe vera, per essere una pianta grassa, ha una crescita moderatamente veloce ed una singola pianta raggiunge, da adulta, un'altezza di circa 80 cm (32 in) ed una larghezza di 100 cm (40 in). Tuttavia la larghezza può essere superiore, poiché la specie ha la tendenza ad emettere polloni (piante figlie) dalle radici.
I fiori sbocciano su spighe lunghe sino ad oltre 1 m (40 in), che si biforcano e diramano, innalzandosi ben al di sopra del livello delle foglie. L'infiorescenza, che spunta dal centro della pianta, è un racemo i cui fiori "maturi" sono di color giallo, lunghi circa 3 cm (1.2 in), penduli e rivolti verso il basso. In alcune selezioni i fiori possono avere tonalità arancioni.
In zone subtropicali la fioritura avviene in estate, alle Canarie fiorisce tra Giugno ed Agosto. In aree più tropicali piante differenti possono avere fioriture sfalsate, in periodi diversi dell'anno. La specie è autosterile, motivo per cui, per ottenere frutti, ci devono essere più piante in grado di impollinarsi.
Il frutto, a maturità verde scuro, è una capsula che si apre verticalmente e contiene numerosi piccoli semi, appiattiti e di color grigio-marrone.
Contrariamente a quanto si possa pensare, le radici dell'Aloe vera non occupano un gran volume, hanno uno sviluppo prevalentemente orizzontale e rimangono superficiali.
Ma veniamo alla parte più interessante: le foglie. Esse sono verdi-argento, lunghe circa 50 cm (20 in), quelle più giovani spuntano dalla parte centrale e sono disposte "a ciuffo", mentre le più vecchie si piegano sotto il loro peso, diventando parallele al suolo. Sul margine fogliare sono presenti delle spine che per forma ricordano i "denti di squalo".
Sono foglie carnose, con cuticola inspessita, al cui interno è presente molta acqua, un adattamento xerofitico per combattere la siccità.
La specie ha una vita media di 12-15 anni e ne impiega circa 3-4 prima di raggiungere la maturità e fiorire.
Cosa Contengono le Foglie di Aloe ?
Basta incidere una foglia per notare che al proprio interno è presente una sostanza gelatinosa dal sapore molto amaro, dalla quale si ricava il famoso "Succo di Aloe".
Il gel di Aloe, che al naturale è esclusivamente ad uso topico (esterno), velocizza il processo di cicatrizzazione ed è molto efficace nell'alleviare bruciori dovuti ad abrasioni ed ustioni (comprese quelle da troppo Sole), ma è anche utile per combattere malattie della pelle quali Psoriasi, Acne o Eczemi.
Personalmente ho trovato la sua applicazione cutanea di enorme beneficio contro le scottature del "primo giorno di spiaggia".
E' importante che il gel sia utilizzato subito dopo averlo estratto, spalmandolo direttamente sulla zona interessata. Ad uso industriale le foglie vengono raccolte, tagliate e portate velocemente al posto di lavorazione, dove il loro contenuto (gel-linfa) viene stabilizzato.
Questo gel contiene l'Oleina, un principio attivo irritante per la mucosa dell'intestino, che può causare effetti lassativi. Perciò, al fine di poter produrre il Succo di Aloe (o qualsiasi altro derivato che venga ingerito), l'Oleina deve essere chimicamente neutralizzata.
Questa "bevanda a base di Aloe" ha proprietà antibatteriche-antivirali, antiossidanti e rinforza il sistema immunitario (macrofagi etc.).
Per ottenere il massimo dal Gel di Aloe si devono raccogliere le foglie più vecchie (ma non rinsecchite), da piante adulte.
Come Propagare l'Aloe vera ?
La specie ha un'elevata attitudine ad emettere polloni, lateralmente rispetto alla pianta madre. Il metodo più semplice per riprodurla è rimuovere un pollone basale, farlo asciugare un paio di giorni all'aria, piantarlo in un substrato fresco ed arieggiato (es. Sabbia), tenuto leggermente umido ed in posizione ombreggiata, aspettando la radicazione.
Talvolta il pollone è particolarmente ancorato e si dovrà forzare per rimuoverlo, in questo caso potrebbe avere già un apparato radicale autonomo.
L'Aloe vera si può moltiplicare anche partendo da seme, in questo caso conviene seminare in primavera, con temperature di almeno 20° C (68° F), utilizzando semi maturi (se sono chiari, bianchi o sbiaditi probabilmente sono stati raccolti prematuramente). La germinazione dovrebbe avvenire nel giro di 3-4 settimane.
Ovviamente non tutti hanno a disposizione dei semi o un'Aloe "matura" con relativi polloni; ma non temete, anche qui c'è una soluzione.
La specie si può riprodurre per talea, rimuovendo con un coltello affilato un'intera foglia (meglio se un nuovo germoglio) ed interrandola in torba-sabbia ad una profondità di circa 10 cm (4 in), mantenendo la parte tagliata rivolta versa il basso.
Lasciare il vaso in una zona fresca (non fredda), luminosa (non assolata) e mantenere il terreno umido (non zuppo).
Tutto sommato coltivare una pianta di Aloe non è poi così difficile e, anche se non vivete in una zona d'Italia a clima mite, potrete coltivarla in vaso con successo, tenendola in casa in inverno o anche tutto l'anno, come fosse una pianta d'appartamento.
Insomma sia che abitiate a Milano, Roma, Napoli o Palermo non avrete più scuse per non averne un esemplare sul davanzale, anche perché si può comprare ovunque (supermercati, mercati, vivai) al costo di pochi euro.
Vi saluto con le ultime 3 foto, le prime due sono state fatte alle Canarie, l'ultima nel Nord Italia, da una pianta coltivata in vaso e riparata in casa in inverno.
L'Aloe vera, nota anche con alcuni sinonimi : Aloe barbadensis, Aloe perfoliata, Aloe indica, Aloe vulgaris, è una pianta grassa conosciuta sin da tempi remoti per le sue proprietà medicinali, se ne trovano infatti riferimenti nei manoscritti risalenti all'epoca Egizia o all'impero Greco e Romano. L'A. vera trova svariate citazioni anche nel sacro libro della Bibbia.
L'esatto luogo di provenienza della specie è tuttora incerto poiché, già migliaia di anni fa, era coltivata ed esportata all'infuori del proprio areale d'origine.
Si pensa che l'Aloe vera sia genericamente nativa del Nord Africa (Egitto, Sudan, Arabia Saudita e Yemen), sebbene oggigiorno sia naturalizzata anche più ad Ovest, in stati quali Marocco, Mauritania e nelle isole vulcaniche dell'Atlantico (Capo Verde, Canarie e Madeira).
Tutte queste zone sono accomunate da un clima arido, assolato e mite, che rappresenta l'habitat ideale della specie.
Ai nostri giorni, dato l'enorme valore commerciale, l'Aloe vera è diffusa anche in altri continenti : negli Stati Uniti (Texas, California e Florida), così come in Australia, Messico, Spagna ed ultimamente si sono fatti impianti anche nelle zone più miti del Sud Italia (Sardegna, Sicilia, Calabria).
Come Riconoscere l'Aloe vera Rispetto alle Altre Specie di Aloe ?
Il genere Aloe è composto da circa 600 specie, alcune delle quali sono visivamente molto simili tra loro, perciò non è sempre facile capire quale Aloe abbiamo tra le mani.
Per distinguere la "vera" Aloe vera dalle altre dovremo basarci sui tratti peculiari (anche se a volte non unici), considerandone più di uno; di seguito eccone qualcuno :
- L'Aloe vera non ha mai tronchi o ramificazioni (come invece ha l'Aloe arborescens) e, soprattutto, si sorregge da sola. Se il portamento è strisciante e ricadente o a cespuglio, probabilmente vi hanno rifilato un'Aloe ciliaris o un'A. arborescens, rispettivamente.
- Le foglie hanno poche (e rade) lenticelle o macchioline, non onnipresenti come invece avviene nell'Aloe saponaria. Tuttavia in qualche varietà si può essere tratti in inganno, poiché ci potrebbe essere qualche lenticella biancastra in più, in particolar modo nella parte inferiore.
- I "dentini" che formano il margine seghettato della foglia, sono abbastanza accentuati e presenti solo sul perimetro fogliare e mai all'interno, come invece succede nella Aloe aculeata, Aloe humilis, Aloe ferox.
- Le nuove foglie sono di color verde argento, ma quelle più vecchie assumono una colorazione rossastra/marroncina, più pronunciata verso l'estremità.
- Le foglie sono messe a "rosetta" e disposte a 360°, non a "ventaglio verticale" come nell'Aloe plicatilis.
- Sebbene in vaso (ed in casa) è difficile che fiorisca, i fiori dell'Aloe vera sono gialli e non rossi-arancioni come nella maggior parte delle altre Aloe.
Spesso l'Aloe arborescens viene confusa e venduta per Aloe vera, ricordatevi che la prima ha foglie più strette, meno carnose, più appiattite e, talvolta, con una leggera curvatura ad "U" delle foglie; inoltre l'Aloe vera ha un portamento più compatto ed un aspetto più "massiccio".
Talvolta anche l'Aloe ciliaris può esser spacciata per "vera", tuttavia la si riconosce per il portamento pendulo e gli internodi (spazio tra foglia e foglia) ampi.
La situazione si complica con gli ibridi che, ovviamente, prendono un po' delle caratteristiche da ognuno dei genitori. Esiste infatti un ibrido di Aloe vera x arborescens.
Di seguito vedrete foto di Aloe arborescens, Aloe ciliaris, Aloe saponaria e Aloe vera, affinché possiate notare le differenze morfologiche descritte poco sopra.
Coltivazione, Clima, Esposizione, Cure, Potature :
Per prima cosa ricordiamoci che l'Aloe è una pianta succulenta e deve perciò essere trattata alla stregua di altre piante grasse come le Cactacee. Detto questo è una coltura abbastanza semplice, anche per i principianti ed i poco attenti.
Se la si volesse coltivare in Italia, all'esterno ed in piena terra, è bene sapere che l'Aloe vera ha una scarsa resistenza al freddo, decisamente inferiore a quella di altre succulente come l'Agave.
Idealmente la si dovrebbe coltivare in zone esenti da gelo, tuttavia, in condizioni secche, potrebbe tollerare con pochi danni qualche ora ad una temperatura di poco inferiore agli 0° C (32° F).
Quindi, in zone con effimere gelate, se ne potrebbe tentare la coltivazione amatoriale all'aperto, anche perché, date le ridotte dimensioni della specie, sarebbe piuttosto facile costruire delle buone protezioni invernali.
L'esposizione al Sole è materia controversa, su isole assolate come Fuerteventura o Lanzarote, l'Aloe vera viene cresciuta in pieno Sole, condizione che favorisce la fioritura. Ciononostante la specie si sviluppa bene anche in condizioni di mezz'ombra e le foglie, specialmente per piante in vaso, tendono ad essere più carnose e verdi.
Detto questo non preoccupatevi se alcune foglie delle vostre Aloe vera diventano marroni, con esposizioni assolate è una risposta fisiologica e senza conseguenze.
Tollera piuttosto bene anche l'aria salmastra tipica delle località di mare e resiste, senza trattamenti, alla maggior parte dei patogeni.
Allo stato selvatico questa specie cresce in suoli aridi e poveri, si accontenta dunque di quasi tutti i terreni a patto che siano ben drenanti. Le concimazioni sono di norma superflue.
Essendo un pianta grassa l'Aloe richiede poca acqua e può sopportare lunghi periodi di siccità senza particolari danni.
Le innaffiature vanno effettuate in estate, bagnando il terreno (e non le foglie) solo quando esso sarà completamente asciutto. In inverno, anche per via delle temperature più basse, il fabbisogno idrico diminuisce e sarà sufficiente l'umidità atmosferica. Qualora la si coltivasse in vaso basterà nebulizzare il terreno, invece che bagnarlo completamente.
La specie non richiede potature od accorgimenti particolari, semmai la rimozione delle foglie avviene per il loro utilizzo, più che per dare forma alla pianta. In questo caso si prelevano le foglie alla base della pianta, lasciando sviluppare quelle all'apice.
E' Possibile Crescere l'Aloe vera all'Interno di Casa ?
Dato che questa Aloe, in Italia, si può coltivare all'aperto davvero in poche zone, l'unica alternativa è ripararla al chiuso durante l'inverno.
Affinché questo sia possibile occorrono due fattori : che la pianta cresca bene in vaso e, a meno che non si disponga di una serra/veranda, che sopporti il clima "d'appartamento".
Fortunatamente l'Aloe vera è rustica, con uno sviluppo radicale contenuto che le consente la crescita anche in vasi relativamente piccoli e, tutto sommato, è abbastanza adatta al clima secco di una casa.
Tuttavia converrà adottare qualche suggerimento:
Per prima cosa ricordiamoci che l'Aloe è una pianta succulenta e deve perciò essere trattata alla stregua di altre piante grasse come le Cactacee. Detto questo è una coltura abbastanza semplice, anche per i principianti ed i poco attenti.
Se la si volesse coltivare in Italia, all'esterno ed in piena terra, è bene sapere che l'Aloe vera ha una scarsa resistenza al freddo, decisamente inferiore a quella di altre succulente come l'Agave.
Idealmente la si dovrebbe coltivare in zone esenti da gelo, tuttavia, in condizioni secche, potrebbe tollerare con pochi danni qualche ora ad una temperatura di poco inferiore agli 0° C (32° F).
Quindi, in zone con effimere gelate, se ne potrebbe tentare la coltivazione amatoriale all'aperto, anche perché, date le ridotte dimensioni della specie, sarebbe piuttosto facile costruire delle buone protezioni invernali.
L'esposizione al Sole è materia controversa, su isole assolate come Fuerteventura o Lanzarote, l'Aloe vera viene cresciuta in pieno Sole, condizione che favorisce la fioritura. Ciononostante la specie si sviluppa bene anche in condizioni di mezz'ombra e le foglie, specialmente per piante in vaso, tendono ad essere più carnose e verdi.
Detto questo non preoccupatevi se alcune foglie delle vostre Aloe vera diventano marroni, con esposizioni assolate è una risposta fisiologica e senza conseguenze.
Tollera piuttosto bene anche l'aria salmastra tipica delle località di mare e resiste, senza trattamenti, alla maggior parte dei patogeni.
Allo stato selvatico questa specie cresce in suoli aridi e poveri, si accontenta dunque di quasi tutti i terreni a patto che siano ben drenanti. Le concimazioni sono di norma superflue.
Essendo un pianta grassa l'Aloe richiede poca acqua e può sopportare lunghi periodi di siccità senza particolari danni.
Le innaffiature vanno effettuate in estate, bagnando il terreno (e non le foglie) solo quando esso sarà completamente asciutto. In inverno, anche per via delle temperature più basse, il fabbisogno idrico diminuisce e sarà sufficiente l'umidità atmosferica. Qualora la si coltivasse in vaso basterà nebulizzare il terreno, invece che bagnarlo completamente.
La specie non richiede potature od accorgimenti particolari, semmai la rimozione delle foglie avviene per il loro utilizzo, più che per dare forma alla pianta. In questo caso si prelevano le foglie alla base della pianta, lasciando sviluppare quelle all'apice.
E' Possibile Crescere l'Aloe vera all'Interno di Casa ?
Dato che questa Aloe, in Italia, si può coltivare all'aperto davvero in poche zone, l'unica alternativa è ripararla al chiuso durante l'inverno.
Affinché questo sia possibile occorrono due fattori : che la pianta cresca bene in vaso e, a meno che non si disponga di una serra/veranda, che sopporti il clima "d'appartamento".
Fortunatamente l'Aloe vera è rustica, con uno sviluppo radicale contenuto che le consente la crescita anche in vasi relativamente piccoli e, tutto sommato, è abbastanza adatta al clima secco di una casa.
Tuttavia converrà adottare qualche suggerimento:
- Evitare luoghi ombreggiati, prediligendo finestre esposte a Sud o zone luminose
- Non posizionare il vaso sopra termosifoni, stufe o altre fonti di calore
- Possibilmente tenerla nel luogo più fresco (ad esempio non nel locale in cui accendete il camino)
- Evitare zone di passaggio tra interno/esterno, ad esempio vicino alla porta di entrata, dove ci possono esser notevoli sbalzi termici
- Se l'ambiente fosse particolarmente secco nebulizzare occasionalmente le foglie
In queste condizioni la pianta sopravviverà, ma difficilmente fiorirà e rimarrà di dimensioni minori.
Botanica e Fisiologia :
L'Aloe vera (sin. Aloe barbadensis ) è una pianta succulenta tropicale che appartiene alla famiglia delle Xanthorrhoeaceae (Aloeaceae secondo altre classificazioni) ed è una lontana partente dell'Asparago.
Il nome del genere, Aloe, deriva dall'arabo "Alloeh" che significa : "Sostanza luccicante amara", probabilmente in riferimento alla sua linfa.
L'Aloe vera, per essere una pianta grassa, ha una crescita moderatamente veloce ed una singola pianta raggiunge, da adulta, un'altezza di circa 80 cm (32 in) ed una larghezza di 100 cm (40 in). Tuttavia la larghezza può essere superiore, poiché la specie ha la tendenza ad emettere polloni (piante figlie) dalle radici.
I fiori sbocciano su spighe lunghe sino ad oltre 1 m (40 in), che si biforcano e diramano, innalzandosi ben al di sopra del livello delle foglie. L'infiorescenza, che spunta dal centro della pianta, è un racemo i cui fiori "maturi" sono di color giallo, lunghi circa 3 cm (1.2 in), penduli e rivolti verso il basso. In alcune selezioni i fiori possono avere tonalità arancioni.
In zone subtropicali la fioritura avviene in estate, alle Canarie fiorisce tra Giugno ed Agosto. In aree più tropicali piante differenti possono avere fioriture sfalsate, in periodi diversi dell'anno. La specie è autosterile, motivo per cui, per ottenere frutti, ci devono essere più piante in grado di impollinarsi.
Il frutto, a maturità verde scuro, è una capsula che si apre verticalmente e contiene numerosi piccoli semi, appiattiti e di color grigio-marrone.
Contrariamente a quanto si possa pensare, le radici dell'Aloe vera non occupano un gran volume, hanno uno sviluppo prevalentemente orizzontale e rimangono superficiali.
Ma veniamo alla parte più interessante: le foglie. Esse sono verdi-argento, lunghe circa 50 cm (20 in), quelle più giovani spuntano dalla parte centrale e sono disposte "a ciuffo", mentre le più vecchie si piegano sotto il loro peso, diventando parallele al suolo. Sul margine fogliare sono presenti delle spine che per forma ricordano i "denti di squalo".
Sono foglie carnose, con cuticola inspessita, al cui interno è presente molta acqua, un adattamento xerofitico per combattere la siccità.
La specie ha una vita media di 12-15 anni e ne impiega circa 3-4 prima di raggiungere la maturità e fiorire.
Cosa Contengono le Foglie di Aloe ?
Basta incidere una foglia per notare che al proprio interno è presente una sostanza gelatinosa dal sapore molto amaro, dalla quale si ricava il famoso "Succo di Aloe".
Il gel di Aloe, che al naturale è esclusivamente ad uso topico (esterno), velocizza il processo di cicatrizzazione ed è molto efficace nell'alleviare bruciori dovuti ad abrasioni ed ustioni (comprese quelle da troppo Sole), ma è anche utile per combattere malattie della pelle quali Psoriasi, Acne o Eczemi.
Personalmente ho trovato la sua applicazione cutanea di enorme beneficio contro le scottature del "primo giorno di spiaggia".
E' importante che il gel sia utilizzato subito dopo averlo estratto, spalmandolo direttamente sulla zona interessata. Ad uso industriale le foglie vengono raccolte, tagliate e portate velocemente al posto di lavorazione, dove il loro contenuto (gel-linfa) viene stabilizzato.
Questo gel contiene l'Oleina, un principio attivo irritante per la mucosa dell'intestino, che può causare effetti lassativi. Perciò, al fine di poter produrre il Succo di Aloe (o qualsiasi altro derivato che venga ingerito), l'Oleina deve essere chimicamente neutralizzata.
Questa "bevanda a base di Aloe" ha proprietà antibatteriche-antivirali, antiossidanti e rinforza il sistema immunitario (macrofagi etc.).
Per ottenere il massimo dal Gel di Aloe si devono raccogliere le foglie più vecchie (ma non rinsecchite), da piante adulte.
Come Propagare l'Aloe vera ?
La specie ha un'elevata attitudine ad emettere polloni, lateralmente rispetto alla pianta madre. Il metodo più semplice per riprodurla è rimuovere un pollone basale, farlo asciugare un paio di giorni all'aria, piantarlo in un substrato fresco ed arieggiato (es. Sabbia), tenuto leggermente umido ed in posizione ombreggiata, aspettando la radicazione.
Talvolta il pollone è particolarmente ancorato e si dovrà forzare per rimuoverlo, in questo caso potrebbe avere già un apparato radicale autonomo.
L'Aloe vera si può moltiplicare anche partendo da seme, in questo caso conviene seminare in primavera, con temperature di almeno 20° C (68° F), utilizzando semi maturi (se sono chiari, bianchi o sbiaditi probabilmente sono stati raccolti prematuramente). La germinazione dovrebbe avvenire nel giro di 3-4 settimane.
Ovviamente non tutti hanno a disposizione dei semi o un'Aloe "matura" con relativi polloni; ma non temete, anche qui c'è una soluzione.
La specie si può riprodurre per talea, rimuovendo con un coltello affilato un'intera foglia (meglio se un nuovo germoglio) ed interrandola in torba-sabbia ad una profondità di circa 10 cm (4 in), mantenendo la parte tagliata rivolta versa il basso.
Lasciare il vaso in una zona fresca (non fredda), luminosa (non assolata) e mantenere il terreno umido (non zuppo).
Tutto sommato coltivare una pianta di Aloe non è poi così difficile e, anche se non vivete in una zona d'Italia a clima mite, potrete coltivarla in vaso con successo, tenendola in casa in inverno o anche tutto l'anno, come fosse una pianta d'appartamento.
Insomma sia che abitiate a Milano, Roma, Napoli o Palermo non avrete più scuse per non averne un esemplare sul davanzale, anche perché si può comprare ovunque (supermercati, mercati, vivai) al costo di pochi euro.
Vi saluto con le ultime 3 foto, le prime due sono state fatte alle Canarie, l'ultima nel Nord Italia, da una pianta coltivata in vaso e riparata in casa in inverno.
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