Dove è possibile fare una bella passeggiata sulle Alpi Occidentali? Quali escursioni fare in Valsesia?
Quella che andrò a descrivere è un'escursione di difficoltà medio-alta che, partendo da Alagna Valsesia (Vercelli), ad una altitudine, di 1191 m, ci porterà, attraverso la Val d'Otro, sino ai Laghi Tailly, due laghetti a circa 2400 m sulle Alpi Pennine.
Quella che andrò a descrivere è un'escursione di difficoltà medio-alta che, partendo da Alagna Valsesia (Vercelli), ad una altitudine, di 1191 m, ci porterà, attraverso la Val d'Otro, sino ai Laghi Tailly, due laghetti a circa 2400 m sulle Alpi Pennine.
Alagna Valsesia è un piccolo comune piemontese, situato ai piedi del Monte Rosa che, dopo il Monte Bianco, è la vetta più alta delle Alpi. Alagna rappresenta l'ultimo borgo raggiungibile utilizzando strade asfaltate, nonché il punto estremo della Valsesia; da lì si innalzano scoscese vette su tutti i lati ad esclusione della direzione da cui si è arrivati.
I Walser, un popolo di origine tedesca dedito all'agricoltura e alla pastorizia, si insediarono in queste terre nel lontano XIII° secolo. Oggigiorno, Alagna Valsesia, rappresenta uno degli ultimi posti italiani in cui è possibile osservare una tipica architettura in stile Walser, caratterizzata dal massiccio utilizzo di legno.
Appena oltrepassate le ultime abitazioni Walser, ci si immette in un sentiero non troppo ripido che ci porta all'inizio dell'escursione. La prima parte della passeggiata si snoda attraverso una mulattiera in pendenza, fatta da una sorta di scalinata a ciottoli, con gradini irregolari. La bellezza di questo tratto sta nell'ambiente circostante, si è infatti immersi in uno splendido bosco, piuttosto fitto, ma non per questo opprimente, con diverse specie di conifere e qualche betulla, che si innalzano mastodontiche, proprio dai margini del tragitto.
Dopo questa prima parte di salita, il percorso spiana leggermente e la fitta vegetazione si fa via via più rada. In alcune parti (poche) vi è solo un leggero falsopiano che fiancheggia il fiume Otro, un immissario del Sesia, in cui scorre un'acqua particolarmente cristallina. Il rumore dello scroscio dell'acqua è incessante e risuona soave, disturbato solo dal cinguettio degli uccellini.
Dopo questo falsopiano, la pendenza ritorna a farsi sentire sulle nostre gambe. Salendo di quota le piante decidue lasciano sempre più spazio alle conifere ed, in particolar modo, ai larici che, incuranti delle intemperie e del freddo, possono spingersi fino ad oltre 2000 metri.
Questa immersione nella natura, l'aria fresca, pulita e leggera, così come l'assenza di rumori, ci fa sentire liberi e spensierati. Forse furono queste le emozioni che spinsero i Walser ad edificare il piccolo villaggio di Otro, ora abitato solo durante la stagione estiva.
Questo paesino, o meglio pochi raggruppamenti di case costruite in pietra e legno, è composto da sei frazioni, poste ad un'altitudine di circa 1700 metri e prive di collegamenti stradali con Alagna. Otro è sul versante opposto rispetto a quello che si percorre per arrivare ai Laghi Tailly, anche se, allungando la strada di ritorno di circa un'ora, sarebbe possibile passarci.
Salendo di quota la vegetazione arborea diventa più rara, lasciando spazio a quella erbacea o, al più, a piccoli arbusti. L'ultimo tratto è il più faticoso, vuoi per la pendenza, vuoi perché ormai le gambe hanno lavorato parecchio, ma la vista che si apre sulle vette più alte delle Alpi ripaga lo sforzo fatto.
Dall'alto si ha la percezione del dislivello compiuto, guardando verso il basso si vede Otro e tutta la Val d'Otro, mentre alzando lo sguardo si staglia dinanzi l'imponente Monte Rosa che, con i suoi 4.632 metri, risulta innevato anche in piena estate.
Ed infine, dopo la ripida salita, vi è un breve pendio in discesa, che porta ad una zona "a conca", incastonata tra le rocce, dove sono presenti i Laghi Tailly. In realtà vi sono sono due laghetti, posti ad un dislivello di 100 metri. Quello inferiore (2.386 m) è quello più grande ed è circondato da un'elegante flora alpina, con fiori che, per poche settimane all'anno, abbelliscono il paesaggio e donano prezioso nettare agli insetti pronubi.
Data la conformazione e l'esposizione (vedi qua, per maggior dettagli), le rive di questo lago sono coperte di neve per quasi tutto l'anno e, anche a fine Luglio, nelle zone in ombra vi è uno spesso malto nevoso dall'aspetto farinoso.
Le acque dei laghi Tailly sono limpidissime, prive di vertebrati acquatici e freddissime anche durante i mesi estivi.
Il ritorno è, almeno dal punto di vista aerobico, meno faticoso e una maggiore rilassatezza permette di apprezzare al meglio la vegetazione montana, in cui squisiti Mirtilli selvatici, si intervallano a stupendi Rododendri Alpini, Genziana rossigna ed altri fiori spontanei.
I Walser, un popolo di origine tedesca dedito all'agricoltura e alla pastorizia, si insediarono in queste terre nel lontano XIII° secolo. Oggigiorno, Alagna Valsesia, rappresenta uno degli ultimi posti italiani in cui è possibile osservare una tipica architettura in stile Walser, caratterizzata dal massiccio utilizzo di legno.
Appena oltrepassate le ultime abitazioni Walser, ci si immette in un sentiero non troppo ripido che ci porta all'inizio dell'escursione. La prima parte della passeggiata si snoda attraverso una mulattiera in pendenza, fatta da una sorta di scalinata a ciottoli, con gradini irregolari. La bellezza di questo tratto sta nell'ambiente circostante, si è infatti immersi in uno splendido bosco, piuttosto fitto, ma non per questo opprimente, con diverse specie di conifere e qualche betulla, che si innalzano mastodontiche, proprio dai margini del tragitto.
Dopo questa prima parte di salita, il percorso spiana leggermente e la fitta vegetazione si fa via via più rada. In alcune parti (poche) vi è solo un leggero falsopiano che fiancheggia il fiume Otro, un immissario del Sesia, in cui scorre un'acqua particolarmente cristallina. Il rumore dello scroscio dell'acqua è incessante e risuona soave, disturbato solo dal cinguettio degli uccellini.
Dopo questo falsopiano, la pendenza ritorna a farsi sentire sulle nostre gambe. Salendo di quota le piante decidue lasciano sempre più spazio alle conifere ed, in particolar modo, ai larici che, incuranti delle intemperie e del freddo, possono spingersi fino ad oltre 2000 metri.
Questa immersione nella natura, l'aria fresca, pulita e leggera, così come l'assenza di rumori, ci fa sentire liberi e spensierati. Forse furono queste le emozioni che spinsero i Walser ad edificare il piccolo villaggio di Otro, ora abitato solo durante la stagione estiva.
Questo paesino, o meglio pochi raggruppamenti di case costruite in pietra e legno, è composto da sei frazioni, poste ad un'altitudine di circa 1700 metri e prive di collegamenti stradali con Alagna. Otro è sul versante opposto rispetto a quello che si percorre per arrivare ai Laghi Tailly, anche se, allungando la strada di ritorno di circa un'ora, sarebbe possibile passarci.
Salendo di quota la vegetazione arborea diventa più rara, lasciando spazio a quella erbacea o, al più, a piccoli arbusti. L'ultimo tratto è il più faticoso, vuoi per la pendenza, vuoi perché ormai le gambe hanno lavorato parecchio, ma la vista che si apre sulle vette più alte delle Alpi ripaga lo sforzo fatto.
Dall'alto si ha la percezione del dislivello compiuto, guardando verso il basso si vede Otro e tutta la Val d'Otro, mentre alzando lo sguardo si staglia dinanzi l'imponente Monte Rosa che, con i suoi 4.632 metri, risulta innevato anche in piena estate.
Ed infine, dopo la ripida salita, vi è un breve pendio in discesa, che porta ad una zona "a conca", incastonata tra le rocce, dove sono presenti i Laghi Tailly. In realtà vi sono sono due laghetti, posti ad un dislivello di 100 metri. Quello inferiore (2.386 m) è quello più grande ed è circondato da un'elegante flora alpina, con fiori che, per poche settimane all'anno, abbelliscono il paesaggio e donano prezioso nettare agli insetti pronubi.
Data la conformazione e l'esposizione (vedi qua, per maggior dettagli), le rive di questo lago sono coperte di neve per quasi tutto l'anno e, anche a fine Luglio, nelle zone in ombra vi è uno spesso malto nevoso dall'aspetto farinoso.
Le acque dei laghi Tailly sono limpidissime, prive di vertebrati acquatici e freddissime anche durante i mesi estivi.
Il ritorno è, almeno dal punto di vista aerobico, meno faticoso e una maggiore rilassatezza permette di apprezzare al meglio la vegetazione montana, in cui squisiti Mirtilli selvatici, si intervallano a stupendi Rododendri Alpini, Genziana rossigna ed altri fiori spontanei.
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