I Ravanelli (Raphanus sativus), di cui mangiamo le radici, sono tra gli ortaggi più precoci e con un ciclo colturale (dal seme alla raccolta) assai breve.
Come coltivare i Ravanelli? In Italia, in quale periodo dell'anno si devono seminare nell'Orto? Quanto dura un intero ciclo riproduttivo? Quali temperature ci devono essere per poter crescere i Ravanelli? In quale mese si raccolgono?
Origine e Diffusione :
Il Ravanello, noto anche con il nome di Rapanello (o Ramolaccio), ha origine ignota o, meglio, controversa; l'unica certezza è che sia nativo delle zone temperate.
Ci sono due correnti di pensiero: la prima (sostenuta da Linneo) colloca l'origine della specie Raphanus sativus nell'estremo oriente, a cavallo tra il Nord della Cina ed il Giappone; la seconda ipotizza che i Ravanelli siano di origine Europea, in particolare delle zone comprese tra il Mediterraneo orientale e il Mar Caspio. Si pensa che gli attuali Ravanelli siano stati selezionati partendo dalla specie Raphanus raphanistrum subsp. landra.
I Rapanelli erano coltivati ed utilizzati già al tempo degli antichi Egizi e Greci e si dice che, i primi, pagassero gli uomini (non gli schiavi) che lavoravano alla costruzione delle piramidi proprio in Ravanelli.
Oggigiorno sono diffusi in tutte le zone temperate del Mondo, anche in alcune nazioni "troppo fredde" per altri ortaggi.
Il fatto di poter esser facilmente coltivati in serra, oltre ad avere un ciclo corto, permette alla specie un ampio areale di coltivazione che, in Europa, si estende dalla Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, sino agli stati che si affacciano sul Mar Mediterraneo, tra cui l'Italia.
Botanica e Fisiologia :
I Ravanelli comuni, il cui nome scientifico è Raphanus sativus, sono una specie erbacea edule che appartiene alla famiglia delle Brassicaceae (o Cruciferae), la stessa a cui appartengono i Cavoletti di Bruxelles.
Le specie coltivate hanno solitamente un ciclo biologico annuale, ma altre varietà possono essere anche biennali o perenni.
La pianta dei Ravanelli è alta mediamente 25 cm (10 in), ma molte varietà, se lasciate fiorire, possono allungarsi sino ad 1 metro (40 in).
La parte edule della specie è la radice; essa si presenta come fittone dalla forma ingrossata tondeggiante o, in alcune varietà, allungata. Le radici del Raphanus sativus si gonfiano precocemente e ciò è dovuto all'accumulo di sostanze nutritive, le quali serviranno al sostentamento della pianta e allo sviluppo di fiori e frutti.
Le specie di Ravanello selvatico avevano radici più sottili e filamentose, ma decenni di incroci hanno permesso di selezionare innumerevoli varietà. Quelle più diffuse, coltivate e vendute sono caratterizzate dall'avere radici particolarmente spesse ed ingrossate, generalmente di colore rosso intenso, sebbene non manchino quelle gialle, bianche e persino viola.
Anche la dimensione è alquanto variabile, diciamo che generalmente un Ravanello (o meglio la sua radice) occupa un volume pari a quello di un grossa Ciliegia; tuttavia esistono delle selezioni, come la variante longipinnatus, che può raggiungere un peso di oltre 45 Kg (99 lbs).
Le foglie del Ravanello, che tra l'altro possono essere mangiate sia in insalata che cotte, sono lobate e con i margini seghettati. La loro forma è irregolare, con lobi terminali più grandi e tondeggianti, rispetto a quelli basali, più ovali.
Il Rapanello ha un fusto esclusivamente epigeo (non interrato) che, nella fase giovanile è tozzo, diventando lungo, slanciato, quasi ricadente, nella fase di fioritura.
Le infiorescenze sono dei racemi posti nella parte terminale della pianta e formati da numerosi piccoli fiori ermafroditi, color bianco (o rosa), dalla classica forma "a croce", tipica di tutte le Crucifere.
In coltura, i Ravanelli si raccolgono prima della fioritura (così come avviene per le Carote), tuttavia, se lasciati crescere liberamente nell'orto, ad essa segue la produzione dei frutti. Essi assomigliano anatomicamente a delle piccole Fave, con però meno semi, intervallati da strozzature.
Coltivazione, Cure, Clima, Semina e Raccolta :
I Ravanelli, come detto in precedenza, sono vegetali a ciclo breve, ideali per essere intervallati tra un ortaggio e l'altro.
Ai fini pratici è utile sapere che, per quanto riguarda il periodo di coltivazione, la specie Raphanus sativus può essere divisa in due gruppi: i Ravanelli "primaverili" ed i Ravanelli "invernali".
In realtà esistono anche i Ravanelli "estivi" ma, in linea generale, la specie è più adatta alle altre stagioni.
La semina (delle varietà primaverili) si può effettuare direttamente in pieno campo, già a partire dal mese di Marzo e può essere fatta in maniera scalare, così da avere una produzione distribuita su un arco temporale più lungo.
I semi vanno collocati ad una profondità di circa 2 cm (0.8 in) e ricoperti di terra, leggermente compressa. La distanza tra un seme e l'altro può essere approssimativamente di 3 cm (1,2 in), tuttavia è possibile aumentare la densità e, in base al tasso di germinazione, diradare successivamente. Le varietà invernali sviluppano radici più grosse e le singole piante dovrebbero essere distanziate di 6 cm (2,4 in).
Il Ravanello cresce al meglio con temperature fresche, comprese tra 10° C e 21° C (50-70° F) e, diversamente dalla maggior parte degli ortaggi, può sopravvivere a lievi gelate (-3°C o 26°F); ciò nonostante i 5° C (41° F) rappresentano una soglia sotto la quale si ha stasi vegetativa. Le alte temperature, oltre ad indurre la fioritura a discapito dell'ingrossamento delle radici, non sono indicate in quanto diminuiscono le qualità organolettiche.
Si capisce che i Ravanelli non sono il classico ortaggio estivo, ma sono un'ottima coltura primaverile e, soprattutto per il Sud Italia, autunno-invernale. Possono esser un buon ortaggio per zone di montagna, anche a quote superiori ai 1000 m (3280 ft), dove pochi altri ortaggi potrebbero svilupparsi; inoltre non dimentichiamoci che, date le dimensioni contenute, possono essere coltivati con successo anche in vaso.
La raccolta primaverile è precocissima e, a temperatura di crescita ottimale, si può effettuare già dopo 25 giorni dalla semina. Il raccolto invernale, sia perché sono varietà con radici più "gonfie", sia perché temperatura e radiazione luminosa sono inferiori, è più tardivo e, dalla semina alla raccolta, possono trascorrere anche 2-3 mesi.
Capirete che i Ravanelli sono pronti per essere raccolti quando le radici, ormai gonfie, emergeranno dal terreno.
I Ravanelli gradiscono un'esposizione soleggiata ma, qualora si volessero coltivare in estate, gradiscono anche una posizione a mezz'ombra, oppure luce filtrata da altre specie orticole. Un'alternativa di coltura è quella di piantare i Rapanelli alla base di altri vegetali "estivi" (es. Pomodori) che, filtrando parzialmente la luce, creerebbero un ambiente ideale; inoltre con questa consociazione sfrutteremmo spazi di orto altrimenti sprecati.
Raphanus sativus è una specie che ama terreni umidi, la quantità di acqua influisce sulla qualità e sulla velocità di crescita. Le irrigazioni devono essere frequenti, ma non abbondanti, garantendo un suolo umido, ma non zuppo.
Carenze idriche, oltre a rallentare notevolmente lo sviluppo, determinano un gusto speziato troppo intenso.
La specie predilige terreni drenanti, di medio impasto, fertili, ricchi di sostanza organica e calcarei. L'acidità ideale è tra pH 6 e pH 7, tuttavia vi è una certa discordanza d'opinioni, una fetta di esperti sostiene che i Ravanelli possano crescere meglio su terreni leggermente basici.
Le concimazioni devono essere fatte con parsimonia, tenendo conto che un eccesso di nutrienti (specie di Azoto) indurrà una maggior produzione di foglie, piuttosto che un ingrossamento delle radici. D'altronde non c'è da stupirsi, in un terreno già molto ricco non c'è bisogno di avere una grossa riserva d'energia immagazzinata nelle radici.
Data la brevità del ciclo riproduttivo, il Ravanello è abbastanza resistente alle malattie. Tuttavia possono essere attaccati dai più comuni patogeni delle Brassicaceae (Altica del Cavolo, Hylemai brassicae, Pieris brassicae etc.), oltre che Peronospora ed Afidi. Tra le avversità abiotiche vanno menzionate le spaccature radicali dovute ad eccessi idrici o a grossi sbalzi secco-umido.
Usi ed Utilizzi :
I Ravanelli (intesi come radici) si possono consumare in insalata, oppure messi sotto'olio o sott'aceto. Anche le foglie, soprattutto quelle giovani, possono essere servite in insalata.
Dai semi si estrae un olio dal sapore molto inteso e pungente, utilizzato soprattutto nella cucina orientale.
Dalle radici (ma anche dalle foglie) si possono ottenere degli estratti ricchi del vitamina C e vitamina B, Acido Folico con proprietà officinali e terapeutiche note sin dall'antichità.
Preparati a base di questa essenza hanno un generale effetto rilassante sia sul sistema nervoso, che muscolare. Infusi di Ravanello vengono utilizzati anche per conciliare il sonno e per alleviare tosse, infezioni delle vie aeree ed i sintomi della febbre.
Varietà :
Esistono molte varietà di Ravanelli che, oltre al periodo indicato per la coltivazione, differiscono per forma, colore, sapore e dimensione della parte edule;
ma ecco le principali (o più particolari) varietà di Rapanello:
Origine e Diffusione :
Il Ravanello, noto anche con il nome di Rapanello (o Ramolaccio), ha origine ignota o, meglio, controversa; l'unica certezza è che sia nativo delle zone temperate.
Ci sono due correnti di pensiero: la prima (sostenuta da Linneo) colloca l'origine della specie Raphanus sativus nell'estremo oriente, a cavallo tra il Nord della Cina ed il Giappone; la seconda ipotizza che i Ravanelli siano di origine Europea, in particolare delle zone comprese tra il Mediterraneo orientale e il Mar Caspio. Si pensa che gli attuali Ravanelli siano stati selezionati partendo dalla specie Raphanus raphanistrum subsp. landra.
I Rapanelli erano coltivati ed utilizzati già al tempo degli antichi Egizi e Greci e si dice che, i primi, pagassero gli uomini (non gli schiavi) che lavoravano alla costruzione delle piramidi proprio in Ravanelli.
Oggigiorno sono diffusi in tutte le zone temperate del Mondo, anche in alcune nazioni "troppo fredde" per altri ortaggi.
Il fatto di poter esser facilmente coltivati in serra, oltre ad avere un ciclo corto, permette alla specie un ampio areale di coltivazione che, in Europa, si estende dalla Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, sino agli stati che si affacciano sul Mar Mediterraneo, tra cui l'Italia.
Botanica e Fisiologia :
Le specie coltivate hanno solitamente un ciclo biologico annuale, ma altre varietà possono essere anche biennali o perenni.
La pianta dei Ravanelli è alta mediamente 25 cm (10 in), ma molte varietà, se lasciate fiorire, possono allungarsi sino ad 1 metro (40 in).
La parte edule della specie è la radice; essa si presenta come fittone dalla forma ingrossata tondeggiante o, in alcune varietà, allungata. Le radici del Raphanus sativus si gonfiano precocemente e ciò è dovuto all'accumulo di sostanze nutritive, le quali serviranno al sostentamento della pianta e allo sviluppo di fiori e frutti.
Le specie di Ravanello selvatico avevano radici più sottili e filamentose, ma decenni di incroci hanno permesso di selezionare innumerevoli varietà. Quelle più diffuse, coltivate e vendute sono caratterizzate dall'avere radici particolarmente spesse ed ingrossate, generalmente di colore rosso intenso, sebbene non manchino quelle gialle, bianche e persino viola.
Anche la dimensione è alquanto variabile, diciamo che generalmente un Ravanello (o meglio la sua radice) occupa un volume pari a quello di un grossa Ciliegia; tuttavia esistono delle selezioni, come la variante longipinnatus, che può raggiungere un peso di oltre 45 Kg (99 lbs).
Le foglie del Ravanello, che tra l'altro possono essere mangiate sia in insalata che cotte, sono lobate e con i margini seghettati. La loro forma è irregolare, con lobi terminali più grandi e tondeggianti, rispetto a quelli basali, più ovali.
Il Rapanello ha un fusto esclusivamente epigeo (non interrato) che, nella fase giovanile è tozzo, diventando lungo, slanciato, quasi ricadente, nella fase di fioritura.
Le infiorescenze sono dei racemi posti nella parte terminale della pianta e formati da numerosi piccoli fiori ermafroditi, color bianco (o rosa), dalla classica forma "a croce", tipica di tutte le Crucifere.
In coltura, i Ravanelli si raccolgono prima della fioritura (così come avviene per le Carote), tuttavia, se lasciati crescere liberamente nell'orto, ad essa segue la produzione dei frutti. Essi assomigliano anatomicamente a delle piccole Fave, con però meno semi, intervallati da strozzature.
Coltivazione, Cure, Clima, Semina e Raccolta :
Ai fini pratici è utile sapere che, per quanto riguarda il periodo di coltivazione, la specie Raphanus sativus può essere divisa in due gruppi: i Ravanelli "primaverili" ed i Ravanelli "invernali".
In realtà esistono anche i Ravanelli "estivi" ma, in linea generale, la specie è più adatta alle altre stagioni.
La semina (delle varietà primaverili) si può effettuare direttamente in pieno campo, già a partire dal mese di Marzo e può essere fatta in maniera scalare, così da avere una produzione distribuita su un arco temporale più lungo.
I semi vanno collocati ad una profondità di circa 2 cm (0.8 in) e ricoperti di terra, leggermente compressa. La distanza tra un seme e l'altro può essere approssimativamente di 3 cm (1,2 in), tuttavia è possibile aumentare la densità e, in base al tasso di germinazione, diradare successivamente. Le varietà invernali sviluppano radici più grosse e le singole piante dovrebbero essere distanziate di 6 cm (2,4 in).
Il Ravanello cresce al meglio con temperature fresche, comprese tra 10° C e 21° C (50-70° F) e, diversamente dalla maggior parte degli ortaggi, può sopravvivere a lievi gelate (-3°C o 26°F); ciò nonostante i 5° C (41° F) rappresentano una soglia sotto la quale si ha stasi vegetativa. Le alte temperature, oltre ad indurre la fioritura a discapito dell'ingrossamento delle radici, non sono indicate in quanto diminuiscono le qualità organolettiche.
Si capisce che i Ravanelli non sono il classico ortaggio estivo, ma sono un'ottima coltura primaverile e, soprattutto per il Sud Italia, autunno-invernale. Possono esser un buon ortaggio per zone di montagna, anche a quote superiori ai 1000 m (3280 ft), dove pochi altri ortaggi potrebbero svilupparsi; inoltre non dimentichiamoci che, date le dimensioni contenute, possono essere coltivati con successo anche in vaso.
La raccolta primaverile è precocissima e, a temperatura di crescita ottimale, si può effettuare già dopo 25 giorni dalla semina. Il raccolto invernale, sia perché sono varietà con radici più "gonfie", sia perché temperatura e radiazione luminosa sono inferiori, è più tardivo e, dalla semina alla raccolta, possono trascorrere anche 2-3 mesi.
Capirete che i Ravanelli sono pronti per essere raccolti quando le radici, ormai gonfie, emergeranno dal terreno.
I Ravanelli gradiscono un'esposizione soleggiata ma, qualora si volessero coltivare in estate, gradiscono anche una posizione a mezz'ombra, oppure luce filtrata da altre specie orticole. Un'alternativa di coltura è quella di piantare i Rapanelli alla base di altri vegetali "estivi" (es. Pomodori) che, filtrando parzialmente la luce, creerebbero un ambiente ideale; inoltre con questa consociazione sfrutteremmo spazi di orto altrimenti sprecati.
Raphanus sativus è una specie che ama terreni umidi, la quantità di acqua influisce sulla qualità e sulla velocità di crescita. Le irrigazioni devono essere frequenti, ma non abbondanti, garantendo un suolo umido, ma non zuppo.
Carenze idriche, oltre a rallentare notevolmente lo sviluppo, determinano un gusto speziato troppo intenso.
La specie predilige terreni drenanti, di medio impasto, fertili, ricchi di sostanza organica e calcarei. L'acidità ideale è tra pH 6 e pH 7, tuttavia vi è una certa discordanza d'opinioni, una fetta di esperti sostiene che i Ravanelli possano crescere meglio su terreni leggermente basici.
Le concimazioni devono essere fatte con parsimonia, tenendo conto che un eccesso di nutrienti (specie di Azoto) indurrà una maggior produzione di foglie, piuttosto che un ingrossamento delle radici. D'altronde non c'è da stupirsi, in un terreno già molto ricco non c'è bisogno di avere una grossa riserva d'energia immagazzinata nelle radici.
Data la brevità del ciclo riproduttivo, il Ravanello è abbastanza resistente alle malattie. Tuttavia possono essere attaccati dai più comuni patogeni delle Brassicaceae (Altica del Cavolo, Hylemai brassicae, Pieris brassicae etc.), oltre che Peronospora ed Afidi. Tra le avversità abiotiche vanno menzionate le spaccature radicali dovute ad eccessi idrici o a grossi sbalzi secco-umido.
Usi ed Utilizzi :
I Ravanelli (intesi come radici) si possono consumare in insalata, oppure messi sotto'olio o sott'aceto. Anche le foglie, soprattutto quelle giovani, possono essere servite in insalata.
Dai semi si estrae un olio dal sapore molto inteso e pungente, utilizzato soprattutto nella cucina orientale.
Dalle radici (ma anche dalle foglie) si possono ottenere degli estratti ricchi del vitamina C e vitamina B, Acido Folico con proprietà officinali e terapeutiche note sin dall'antichità.
Preparati a base di questa essenza hanno un generale effetto rilassante sia sul sistema nervoso, che muscolare. Infusi di Ravanello vengono utilizzati anche per conciliare il sonno e per alleviare tosse, infezioni delle vie aeree ed i sintomi della febbre.
Varietà :
Esistono molte varietà di Ravanelli che, oltre al periodo indicato per la coltivazione, differiscono per forma, colore, sapore e dimensione della parte edule;
ma ecco le principali (o più particolari) varietà di Rapanello:
- Daikon : originario del Giappone, in Italia è coltivato nella stagione invernale. Produce radici grosse, dal sapore piccante
- Cherry Belle : radice tonda a maturazione precoce, interamente rossa, polpa croccante che si conserva a lungo, fogliame ridotto
- Sakurajima Mammoth : è il Ravanello "Gigante", che si distingue per le dimensioni delle radici, in assoluto le più grosse e pesanti tra tutte le specie di Ravanelli
- Granàt : varietà precoce, a radice tonda, di medie dimensioni, polpa bianca e saporita
- Fire and Ice : radice allungata, con parte apicale rossa e parte basale bianca. Dolce e con un sapore delicato
- Green Meat (o Misato Green) : varietà di color verde, sia internamente, che esternamente. La "buccia" esterna è molto piccante, mentre la "polpa" interna è più dolce
- Watermelon : Esteriormente di color bianco, all'interno di colore viola. Gusto leggermente pepato
- Mària : varietà precocissima, polpa color cremisi ed adatta per esser coltivata in Serra (anche sotto forzatura)
- Black Spanish : pianta caratterizzata da radici tonde, esternamente nere
- Sparkler : varietà tondeggiante, radice rossa, a parte la punta (la parte rivolta più verso il basso) di color bianco
- French Breakfast : varietà oblunga, croccante, ma dal gusto pungente, ottimi per essere cotti
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