L'Olivo o Ulivo (Olea europaea) è la pianta simbolo del Mediterraneo e, soprattutto nel Sud Italia, è coltivata in ogni angolo.
Sebbene l'Olivo sia una pianta rustica, non è immune alle patologie e, in particolar modo nei luoghi meno vocati, alcune di esse possono compromettere la fruttificazione o la sopravvivenza dell'intero albero.
Oggi vorrei parlare dell'Occhio di Pavone, una malattia crittogamica nota anche come Cicloconio dell'Olivo o Vaiuolo e di come combattere e debellare il fungo patogeno Spilocaea oleaginea (o Cycloconium oleaginum), l'agente eziologico di tale malattia.
Quando Compare e Come Si Riconosce il Cicloconio dell'Olivo ?
Spilocaea oleaginea attacca tutte le parti verdi della pianta, comprese le Olive in maturazione; tuttavia gli effetti più gravi si riscontrano sulle foglie, in particolar modo su quelle più vecchie.
Il periodo in cui si hanno i massimi effetti della malattia è generalmente compreso tra autunno e primavera, sebbene in zone ad inverno freddo si possa avere una stasi durante questa stagione.
In Estate, almeno in Italia, le infezioni sono ridotte o meglio "silenti", in attesa delle piogge autunnali.
I sintomi dell'Occhio di Pavone sono facilmente distinguibili. Sulla pagina superiore delle foglie si presentano delle macchie concentriche, dapprima piccole e brune, poi via via più grosse e grigiastre, fino ad assumere (talvolta) tonalità giallognole.
Queste macchioline sono disposte in ordine sparso, in numero variabile a seconda del tipo di foglia (generalmente le foglie della nuova vegetazione ne hanno poche o niente) e dell'entità dell'infezione.
La colorazione gialla sfumata, particolarmente evidente con le alte temperature di fine primavera, e la forma dell'alone, ricordano gli Occhi presenti sulla coda del Pavone, da qui il nome "Occhio di Pavone".
Quali Danni Provoca l'Occhio di Pavone ?
Cominciamo col dire che questa malattia fungina è diffusa su tutto l'areale olivicolo italiano ma, attacchi leggeri, non hanno effetti particolarmente deleteri sull'Olivo e non compromettono necessariamente la produzione dell'anno.
Quindi, se l'infezione riguarda una piccola percentuale delle foglie, non c'è da preoccuparsi, ma se l'attacco fosse intenso ed esteso?
Come già detto Spilocaea oleaginea è un fungo patogeno che si localizza a livello sub-cuticolare (la cuticola è il primo strato cellulare delle foglie, col compito di proteggerle dalla disidratazione). Il fungo si nutre e sfrutta l'Olivo, riducendo l'attività fotosintetica delle foglie e portando ad una prematura caduta delle stesse.
La defogliazione debilita l'Olivo, rendendolo più soggetto all'attacco di altri patogeni; inoltre la pianta tenterà di riformare la chioma, di conseguenza sarà favorita la formazione di gemme a legno (che produrranno foglie), a discapito delle gemme a fiore; conseguentemente si potrebbe avere, nella stagione successiva, una scarsa fioritura/raccolta.
Nei casi più gravi si possono avere anche disseccamenti di interi rami.
Come Prevenire i Danni del Vaiuolo ? Quali Condizioni Climatiche Sono Più Sfavorevoli ?
Per prima cosa ci dobbiamo ricordare che le diverse cultivar di Olivo hanno un diverso grado di suscettibilità al Cicloconio, in zone particolarmente a rischio sarà dunque meglio optare per piante più tolleranti.
L'agente eziologico dell'Occhio di Pavone si sviluppa al meglio senza eccessi di temperatura, infatti i picchi massimi si hanno proprio durante le "mezze" stagioni. Temperature molto calde (o fredde) riducono la velocità di duplicazione del fungo ed il tempo che intercorre tra l'inoculo ed i primi sintomi sulle foglie. Inoltre un'eccessiva umidità o piogge continue favoriscono il diffondersi del patogeno.
Una potatura regolare, che permetta di arieggiare le chioma e di far si che non si creino zone di ombra (più umide), aiuta a contenere la malattia; così come la rimozione delle foglie malate cadute, che rappresentano un veicolo di inoculo.
Concimazioni ricche di Azoto sembrano diminuire la resistenza all'Occhio di Pavone, quindi, se nell'annata precedente ci fosse stata una forte infezione, sarà meglio limitare le concentrazioni dei sali d'azoto nei fertilizzanti.
In fine, un po' come per tutte le patologie, piante sane, ben nutrite e rigogliose, si ammalano meno e rispondono meglio alle avversità, sia biotiche che abiotiche.
Come Curare l'Occhio di Pavone dell'Olivo ? Quali Sono i Rimedi più Efficaci ?
Premesso che, se l'attacco è limitato, si può far fare tutto a "madre natura" e non utilizzare prodotti chimici.
Se però si ipotizza che la pianta possa essere colpita in maniera diffusa o se l'anno precedente ci sono stati danni ingenti, si possono fare dei trattamenti preventivi con anticrittogamici a base di rame, tra cui è meglio preferire gli Ossicloruri, i quali hanno una minor tossicità rispetto alla Poltiglia Bordolese (Verderame).
Questi prodotti hanno effetti preventivi, inducono una cospicua caduta di foglie (riducendo l'inoculo), ma possono anche ridurre il differenziamento a gemme a fiore ed indurre la cascola dei frutti.
La lotta chimica si effettua anche utilizzando Dodina, la quale, rispetto agli Ossicloruri a base di rame, ha anche effetti curativi ed è più indicata in periodi di carica, quando si vuole combattere l'Occhio di Pavone, senza compromettere la produzione di Olive.