Le Canarie sono un arcipelago di isole vulcaniche, diventate ormai meta turistica di tutta Europa. Tra i vari vulcani spicca sicuramente il Vulcano Teide sull'isola di Tenerife e, nelle prossime righe, cercheremo di capire com'è fatto e cosa si può vedere durante un'escursione.
Il Teide, la cui traduzione vuol dire "inferno", non è solo la vetta più alta delle Canarie, ma anche dell'intera Spagna.
Con i suoi 3.718 metri (12.200 ft) sul livello del mare è il secondo vulcano più alto al mondo presente su una piccola isola (il primo si trova alle Hawaii), ma se contassimo l'altezza totale, cioè partendo dal fondale marino da cui emerge, sarebbe il terzo Vulcano sulla Terra, con un'altezza di circa 7.000 metri (22.950 ft).
Dopo aver dato questi numeri, andiamo al sodo, cosa c'è su "El Teide"? Perché è visitato da circa 4 milioni di persone all'anno? Il Teide è un Vulcano attivo? Vale la pena programmare un'escursione? Quali piante crescono?
Inizio dall'ultima domanda, se siete a Tenerife il Teide è una tappa obbligata e nessuna scusa potrà tenervi lontano.
Sebbene l'ultima eruzione risalga al 18 novembre 1909, il Teide è un vulcano attivo e sulla sua vetta sono presenti fumarole e rocce calde.
Ma nulla di cui preoccuparsi, esso è monitorato e sicuro da visitare, inoltre il tour "classico" non arriva proprio sulla cima.
Come Vestirsi per Una Gita sul Teide ?
Il clima, in estate, è fresco, ma non freddo e, se si rimane sull'altopiano alla base del cratere, si può tranquillamente andare in maniche corte.
In inverno il clima è invece più rigido, poiché, oltre all'altitudine, si somma la minor influenza mitigatrice dell'Oceano Atlantico. Sulla vetta del Teide può addirittura nevicare, sebbene è difficile che la neve rimanga a terra a lungo.
Cosa C'è sul Tragitto che Porta a "El Teide" ? Quali Piante ci Sono ?
Il modo più semplice per arrivare a questo vulcano è quello di prenotare una gita organizzata in pullman, che solitamente non costa molto. Ovviamente potrete anche noleggiare una macchina e visitarlo per conto vostro, ma le spiegazioni delle guide lungo il percorso arricchiscono parecchio l'esperienza di viaggio.
Nella prima parte del tragitto salirete pian piano di quota, ma senza cambiamenti drastici rispetto al panorama costiero. Certo, la vegetazione cambia, l'aria si fa più frizzante, ma nel complesso sembrerà di essere in bassa montagna, circondati da conifere che, ai più, non sembreranno molto diverse da quelle presenti sulle Alpi.
In realtà la specie più diffusa è il Pino delle Canarie (Pinus canariensis), il quale cresce spontaneo dal livello del mare sino a circa 2000 metri (6560 ft). Pinus canariensis è una specie subtropicale che prospera su terreni poveri, anche molto aridi, ma ha una scarsa tolleranza al gelo e muore con temperature inferiori ai -10° C (14° F).
Il Pino delle Canarie è forse il Pino più resistente alla siccità, può raggiungere un'altezza di 40 m (130 ft), un diametro del tronco di circa 100 cm (39 inch) ed è dotato di aghi particolarmente lunghi.
Pinus canariensis è una specie endemica delle isole Canarie, nonché la più grossa specie arborea presente in questo arcipelago.
Il Pino delle Canarie è molto resistente agli incendi ed ha la peculiarità (rara tra i Pini) di emettere polloni in seguito a danni della chioma, inoltre il legno stesso crea una sorta di barriera protettiva nei confronti degli strati più interni. Ho personalmente visto tronchi carbonizzati da cui spuntavano teneri germogli. Questa peculiarità ha sicuramente rappresentato un vantaggio evolutivo, almeno fino alla massiccia comparsa dell'uomo.
Il legno del Pino delle Canarie, oltre a resistere bene al fuoco, è anche molto durevole e non marcisce, perciò fu abbondantemente utilizzato per la costruzione di case ed utensili, portando la specie quasi sull'orlo dell'estinzione.
Oggigiorno non si possono più costruire case con legno di Pinus canariensis, ma lo si può vedere nelle travi che sorreggono tetti vecchi più di cent'anni.
Oltre i 2000 metri (6560 ft) si accede al Parco Naturale de "El Teide", patrimonio dell'Unesco.
Su questo altopiano, posto ai piedi della vetta, il panorama cambia drasticamente; osservando il paesaggio sembra infatti di essere su un suolo lunare, in cui è ben visibile la colata lavica del 1798.
La roccia della lava recente è nera-marrone e risalta sul suolo più chiaro, derivante da colate precedenti. Inoltre la colata delimita la linea della vegetazione, in quanto la roccia lavica del 1798 non ha ancora avuto tempo di trasformarsi in fertile terra.
Qua è là sono ci sono rocce scolpite dal vento e da altri agenti atmosferici, sino a diventare del tutto particolari ed aver addirittura un nome, come Roque Cinchado. Alcune formazioni rocciose assomigliano anche ad oggetti di vita comune come, ad esempio, una "scarpetta" da donna.
Dove il suolo non è roccioso, si sviluppa un tipo di vegetazione prevalentemente endemica che, a prima vista, potrebbe assomigliare alla bassa macchia Mediterranea, con piccoli arbusti e piante quasi striscianti.
La specie più caratteristica (di cui parlerò più approfonditamente altrove) è la Echium wildpretii, una pianta alta sino a 2 metri (6.5 ft), caratterizzata da una lunga spiga fiorale a forma di "cono rovesciato", su cui spuntano numerosi (e vistosi) fiorellini di color rosso porpora.
La Echium wildpretii subsp. wildpretii , è endemica di Tenerife e vive esclusivamente nel Parco Nazionale del Teide, dove tende a formare piccoli gruppetti, sparsi a macchia di leopardo.
Se volete osservala in fiore dovrete programmare il vostro viaggio verso il mese di Maggio.
Echium wildpretii subsp. trichosiphon è invece presente sull'isola de La Palma.
Un'altra specie arbustiva è la Descurainia bourgaeana, una lontana partente dei Ravanelli che, con i suoi fiori gialli, non può di certo passare inosservata.
Pterocephalus lasiospermus (famiglia Caprifoliaceae) è un piccolo arbusto, con foglie di color grigio-verde chiaro, che produce fiori singoli di color viola tenue, all'apice della spiga fiorale.
Spartocytisus supranubius, (famiglia Fabaceae), produce fiori bianchi dal profumo molto intenso, la specie è frequentata da Api ed è ottima per la produzione di miele.
Nepeta teydea è invece simile alla lavanda nostrana.
Se volete godervi le varie fioriture, la primavera è la stagione più adatta dell'anno.
Ora vi lascio qualche foto della vegetazione e dei paesaggi locali.
Il Teide, la cui traduzione vuol dire "inferno", non è solo la vetta più alta delle Canarie, ma anche dell'intera Spagna.
Con i suoi 3.718 metri (12.200 ft) sul livello del mare è il secondo vulcano più alto al mondo presente su una piccola isola (il primo si trova alle Hawaii), ma se contassimo l'altezza totale, cioè partendo dal fondale marino da cui emerge, sarebbe il terzo Vulcano sulla Terra, con un'altezza di circa 7.000 metri (22.950 ft).
Dopo aver dato questi numeri, andiamo al sodo, cosa c'è su "El Teide"? Perché è visitato da circa 4 milioni di persone all'anno? Il Teide è un Vulcano attivo? Vale la pena programmare un'escursione? Quali piante crescono?
Inizio dall'ultima domanda, se siete a Tenerife il Teide è una tappa obbligata e nessuna scusa potrà tenervi lontano.
Sebbene l'ultima eruzione risalga al 18 novembre 1909, il Teide è un vulcano attivo e sulla sua vetta sono presenti fumarole e rocce calde.
Ma nulla di cui preoccuparsi, esso è monitorato e sicuro da visitare, inoltre il tour "classico" non arriva proprio sulla cima.
Come Vestirsi per Una Gita sul Teide ?
Il clima, in estate, è fresco, ma non freddo e, se si rimane sull'altopiano alla base del cratere, si può tranquillamente andare in maniche corte.
In inverno il clima è invece più rigido, poiché, oltre all'altitudine, si somma la minor influenza mitigatrice dell'Oceano Atlantico. Sulla vetta del Teide può addirittura nevicare, sebbene è difficile che la neve rimanga a terra a lungo.
Cosa C'è sul Tragitto che Porta a "El Teide" ? Quali Piante ci Sono ?
Il modo più semplice per arrivare a questo vulcano è quello di prenotare una gita organizzata in pullman, che solitamente non costa molto. Ovviamente potrete anche noleggiare una macchina e visitarlo per conto vostro, ma le spiegazioni delle guide lungo il percorso arricchiscono parecchio l'esperienza di viaggio.
Nella prima parte del tragitto salirete pian piano di quota, ma senza cambiamenti drastici rispetto al panorama costiero. Certo, la vegetazione cambia, l'aria si fa più frizzante, ma nel complesso sembrerà di essere in bassa montagna, circondati da conifere che, ai più, non sembreranno molto diverse da quelle presenti sulle Alpi.
In realtà la specie più diffusa è il Pino delle Canarie (Pinus canariensis), il quale cresce spontaneo dal livello del mare sino a circa 2000 metri (6560 ft). Pinus canariensis è una specie subtropicale che prospera su terreni poveri, anche molto aridi, ma ha una scarsa tolleranza al gelo e muore con temperature inferiori ai -10° C (14° F).
Il Pino delle Canarie è forse il Pino più resistente alla siccità, può raggiungere un'altezza di 40 m (130 ft), un diametro del tronco di circa 100 cm (39 inch) ed è dotato di aghi particolarmente lunghi.
Pinus canariensis è una specie endemica delle isole Canarie, nonché la più grossa specie arborea presente in questo arcipelago.
Il Pino delle Canarie è molto resistente agli incendi ed ha la peculiarità (rara tra i Pini) di emettere polloni in seguito a danni della chioma, inoltre il legno stesso crea una sorta di barriera protettiva nei confronti degli strati più interni. Ho personalmente visto tronchi carbonizzati da cui spuntavano teneri germogli. Questa peculiarità ha sicuramente rappresentato un vantaggio evolutivo, almeno fino alla massiccia comparsa dell'uomo.
Il legno del Pino delle Canarie, oltre a resistere bene al fuoco, è anche molto durevole e non marcisce, perciò fu abbondantemente utilizzato per la costruzione di case ed utensili, portando la specie quasi sull'orlo dell'estinzione.
Oggigiorno non si possono più costruire case con legno di Pinus canariensis, ma lo si può vedere nelle travi che sorreggono tetti vecchi più di cent'anni.
Oltre i 2000 metri (6560 ft) si accede al Parco Naturale de "El Teide", patrimonio dell'Unesco.
Su questo altopiano, posto ai piedi della vetta, il panorama cambia drasticamente; osservando il paesaggio sembra infatti di essere su un suolo lunare, in cui è ben visibile la colata lavica del 1798.
La roccia della lava recente è nera-marrone e risalta sul suolo più chiaro, derivante da colate precedenti. Inoltre la colata delimita la linea della vegetazione, in quanto la roccia lavica del 1798 non ha ancora avuto tempo di trasformarsi in fertile terra.
Qua è là sono ci sono rocce scolpite dal vento e da altri agenti atmosferici, sino a diventare del tutto particolari ed aver addirittura un nome, come Roque Cinchado. Alcune formazioni rocciose assomigliano anche ad oggetti di vita comune come, ad esempio, una "scarpetta" da donna.
Dove il suolo non è roccioso, si sviluppa un tipo di vegetazione prevalentemente endemica che, a prima vista, potrebbe assomigliare alla bassa macchia Mediterranea, con piccoli arbusti e piante quasi striscianti.
La specie più caratteristica (di cui parlerò più approfonditamente altrove) è la Echium wildpretii, una pianta alta sino a 2 metri (6.5 ft), caratterizzata da una lunga spiga fiorale a forma di "cono rovesciato", su cui spuntano numerosi (e vistosi) fiorellini di color rosso porpora.
La Echium wildpretii subsp. wildpretii , è endemica di Tenerife e vive esclusivamente nel Parco Nazionale del Teide, dove tende a formare piccoli gruppetti, sparsi a macchia di leopardo.
Se volete osservala in fiore dovrete programmare il vostro viaggio verso il mese di Maggio.
Echium wildpretii subsp. trichosiphon è invece presente sull'isola de La Palma.
Un'altra specie arbustiva è la Descurainia bourgaeana, una lontana partente dei Ravanelli che, con i suoi fiori gialli, non può di certo passare inosservata.
Pterocephalus lasiospermus (famiglia Caprifoliaceae) è un piccolo arbusto, con foglie di color grigio-verde chiaro, che produce fiori singoli di color viola tenue, all'apice della spiga fiorale.
Spartocytisus supranubius, (famiglia Fabaceae), produce fiori bianchi dal profumo molto intenso, la specie è frequentata da Api ed è ottima per la produzione di miele.
Nepeta teydea è invece simile alla lavanda nostrana.
Se volete godervi le varie fioriture, la primavera è la stagione più adatta dell'anno.
Ora vi lascio qualche foto della vegetazione e dei paesaggi locali.
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