Come combattere la "Bolla del Pesco" è una domanda annosa e, sotto molti punti di vista, non ancora del tutto risolta.
Ma è possibile prevenire, curare o quantomeno alleviare i danni provocati dalla Bolla del Pesco?
Ma è possibile prevenire, curare o quantomeno alleviare i danni provocati dalla Bolla del Pesco?
La Bolla del Pesco è la malattia causata dal fungo patogeno, Taphrina deformans, che provoca gravi danni ai Peschi (Prunus persica). Questo fungo può essere molto aggressivo e può colpire rametti, foglie, fiori e frutti, tuttavia l'apparato colpito in maniera più massiccia risulta essere quello fogliare.
Già i germogli possono mostrare i sintomi di questa malattia, che diventano via via più evidenti con la fogliazione.
Le foglie colpite sono caratterizzate dall'avere una superficie contorta e un aspetto carnoso. Inoltre il colore delle foglie diventa rossastro.
Le foglie danneggiate hanno una ridotta capacità fotosintetica e spesso cadono dalla pianta che, nei casi peggiori, può rimanere quasi totalmente defogliata a fine Aprile-inizio Maggio, pregiudicando la fruttificazione dell'annata e, spesso, anche quella dell'anno seguente.
La Bolla del Pesco ha il suo apice nei mesi primaverili, in quanto questo fungo trova il proprio optimum di crescita in condizioni di umidità elevata e temperature fresche.
Tuttavia il deperimento della pianta in questa fase, il dover rimettere nuovamente foglie etc. si ripercuote anche nelle stagioni successive.
Il fungo sverna sui rametti e le ascospore sono pronte per l'infezione non appena vi è il successivo germogliamento. La pioggia è indispensabile per la diffusione del patogeno e la temperatura non deve superare i 18-20 °C.
Come accennato, in estate difficilmente vedremo foglie come quelle di queste foto, infatti questo fungo (Taphrina deformans) muore a temperature di 30° C.
Come Proteggere i Peschi dalla Bolla ?
La Bolla del Pesco solitamente non uccide i Peschi, ma porta loro ad una forte condizione di stress, la quale provoca la caduta dei frutti ed un generale deperimento della pianta, rendendola più soggetta a future infezioni da parte di insetti, virus e funghi patogeni.
Per queste ragioni la prevenzione, sia attiva che passiva, diventa indispensabile al fine di poter mangiare i suoi gustosi frutti.
La Bolla del Pesco solitamente non uccide i Peschi, ma porta loro ad una forte condizione di stress, la quale provoca la caduta dei frutti ed un generale deperimento della pianta, rendendola più soggetta a future infezioni da parte di insetti, virus e funghi patogeni.
Per queste ragioni la prevenzione, sia attiva che passiva, diventa indispensabile al fine di poter mangiare i suoi gustosi frutti.
- In primis, Scegliere Varietà Resistenti. E' noto che le Nettarine (Pesche Noci) siano mediamente più sensibili delle Pesche ma, anche all'interno delle Pesche, ci sono sostanziali differenze. Ad es. la cultivar Reine Des Verger è tollerante alla Bolla, così come molte cultivars di Pesca "Della Vigna" (ad es. la "Sanguina di Savoia") sono meno soggette ad attacchi. Anche molte varietà "Antiche" sono spesso assai più resistenti di quelle moderne ed il loro gusto non teme confronti.
- Il Luogo Giusto: come detto sopra, questo fungo si sviluppa al meglio laddove vi sia una primavera lunga, fresca e piovosa/umida. Ecco perché il Nord Italia, con le sue vallate umide e nebbiose, è meno indicato del Sud Italia. Tuttavia zone interne e pianeggianti (es. Emilia Romagna) hanno temperature primaverili più alte delle zone costiere anche del Sud Italia, non a caso questa regione è tra le maggiori produttrici di Pesche. Se possibile meglio prediligere colline interne esposte a Sud, dove la rugiada e l'umidità sia limitata ed evitare le zone costiere o lacustri, quelle limitrofe a boschi od ombreggiate.
- Lotta Agronomica : fare impianti con piante distanziate, effettuare potature volte ad arieggiare la chioma ed, in autunno, rimuovere e bruciare le foglie cadute ed i rami potati, al fine di eliminare le ascospore di Taphrina deformans, limitando il diffondersi della malattia.
- Trattamenti con Anticrittogamici:I° trattamento : A novembre, periodo caduta foglie o immediatamente successivo.II° trattamento: Rigonfiamento gemme, verso fine Febbraio.Trattamenti successivi, a concentrazioni non fito-tossiche per la pianta, potranno esser eseguiti anche durante la fase vegetativa. Questi trattamenti conterranno il danno, ma non lo elimineranno. Solo l'arrivo di giornate calde (sopra i 25° C) e soleggiate potranno mettere la parola fine a questa malattia.Prodotti usati sono spesso Ziram e Tiram