Come si coltiva il Biricoccolo (Prunus dasycarpa)? Dove cresce meglio in Italia?
La specie è in realtà il risultato di un incrocio tra un Albicocco e un Susino. Questa pianta insolita è nota fin dalla fine del '700 e diffusa, in Italia, prevalentemente nella zona del Bolognese e nel Vesuviano. Il Biricoccolo, detto anche Susinococco, è propagato per via vegetativa tramite innesto, in quanto i semi di questo ibrido sono sterili.
La specie è in realtà il risultato di un incrocio tra un Albicocco e un Susino. Questa pianta insolita è nota fin dalla fine del '700 e diffusa, in Italia, prevalentemente nella zona del Bolognese e nel Vesuviano. Il Biricoccolo, detto anche Susinococco, è propagato per via vegetativa tramite innesto, in quanto i semi di questo ibrido sono sterili.
Questa Rosacea ha un portamento quasi arbustivo con una chioma molto fitta e con rami che spesso partono dalla base; la pianta, se non potata, tende ad allargarsi molto, mentre difficilmente si innalza più di 4-5 m. La vigoria del Biricoccolo è elevatissima ed una buona potatura, da effettuare nel periodo invernale, favorisce l'arieggiamento all'interno della chioma.
Di inverno perde le foglie, come del resto succede ai suoi progenitori, lasciando intravedere le gemme a fiore e quelle a legno.
Come molte piante decidue, anche il Susincocco, ha una buona resistenza al gelo e può sopportare senza problemi temperature minime invernali di -20° C (-4° F), rendendolo coltivabile sia al Nord, che al Sud Italia.
La resistenza alla siccità del Biricoccolo, che dipende anche dal portainnesto utilizzato, è solitamente discreta e le irrigazioni, in piante affrancate, vanno fatte solo dopo lunghi periodi torridi e senza piogge.
La specie è piuttosto resistente alle malattie e si possono avere buoni risultati anche con minimi trattamenti anti-fungini; per questo motivo la specie ben si presta alla coltivazione biologica.
Come molte piante decidue, anche il Susincocco, ha una buona resistenza al gelo e può sopportare senza problemi temperature minime invernali di -20° C (-4° F), rendendolo coltivabile sia al Nord, che al Sud Italia.
La resistenza alla siccità del Biricoccolo, che dipende anche dal portainnesto utilizzato, è solitamente discreta e le irrigazioni, in piante affrancate, vanno fatte solo dopo lunghi periodi torridi e senza piogge.
La specie è piuttosto resistente alle malattie e si possono avere buoni risultati anche con minimi trattamenti anti-fungini; per questo motivo la specie ben si presta alla coltivazione biologica.
Nella foto sopra si può notare la presenza della gemma a legno, fiancheggiata da due gemme a fiore, lungo il ramo. Questa caratteristica disposizione è tipica dell'Albicocco.
Il Susinococco si risveglia molto presto, giusto qualche giorno dopo l'Albicocco. Dapprima si "gonfiano" le gemme a fiore che sono molto più grandi e tondeggianti, rispetto alle gemme a legno.
Successivamente le gemme a fiore si aprono, garantendo una copiosa fioritura che dura poco più di una decina di giorni. Questo avviene, nel Nord Italia, nella seconda metà di Marzo. I fiori del Biricoccolo hanno 5 petali bianchi, ben distanziati tra loro e sepali rosa.
La maggior parte delle cultivars sono autosterili, ma, oltre che da altri Biricoccoli, possono essere impollinate anche da Albicocchi e Susini Cino-giapponesi, sebbene la finestra temporale di sovrapposizione delle fioriture sia spesso molto piccola.
La fioritura precoce del Prunus dasycarpa lo rende piuttosto soggetto a danni da gelate primaverili.
La maggior parte delle cultivars sono autosterili, ma, oltre che da altri Biricoccoli, possono essere impollinate anche da Albicocchi e Susini Cino-giapponesi, sebbene la finestra temporale di sovrapposizione delle fioriture sia spesso molto piccola.
La fioritura precoce del Prunus dasycarpa lo rende piuttosto soggetto a danni da gelate primaverili.
Poco dopo inizia la fogliazione, i petali cadono lasciando intravedere i frutticini, che solitamente sono solo una piccola percentuale rispetto ai fiori.
Le foglie del Susincocco sono medio-piccole, dalla forma lanceolata e, inizialmente, hanno un color rosso-porpora, mentre da adulte assumono il classico colore verde.
La crescita è vigorosa e la chioma molto fitta; per questo motivo è consigliabile la potatura durante la stagione morta, al fine di evitare ombreggiatura nella parte centrale della pianta.
Potare il Biricoccolo è abbastanza semplice, dato che le gemme a fiore (e quindi a frutto) sono ben distinguibili dalle gemme a legno. La potatura consiste nell'eliminare di netto i rami troppo ravvicinati, quelli che si intrecciano ed accorciare quelli che puntano troppo verso l'alto, considerando che le gemme a fiore sono più grosse e presenti su tutta la lunghezza del ramo o raggruppate nei dardi fioriferi.
L'esposizione ideale è il pieno Sole, che garantisce un corretto sviluppo, una fioritura costante e la produzione di frutti più dolci e ricchi di zuccheri.
Il terreno ideale è di medio impasto, profondo e drenante; tuttavia è piuttosto adattabile ed essendo innestabile su un'ampia gamma di portainnesti, scegliendo quello più opportuno, può crescere al meglio in suoli molto differenti.
Le concimazioni sono simili, sia per dosaggio che per composizione, a quelle normalmente impiegate per gli Albicocchi ed i Susini.
In primavera, poco prima della ripresa vegetativa, si possono utilizzare fertilizzanti arricchiti in azoto, mentre in autunno si può interrare compost maturo, letame ed, in generale, i concimi che arricchiscano il terreno di fosforo e potassio.
Le foglie del Susincocco sono medio-piccole, dalla forma lanceolata e, inizialmente, hanno un color rosso-porpora, mentre da adulte assumono il classico colore verde.
La crescita è vigorosa e la chioma molto fitta; per questo motivo è consigliabile la potatura durante la stagione morta, al fine di evitare ombreggiatura nella parte centrale della pianta.
Potare il Biricoccolo è abbastanza semplice, dato che le gemme a fiore (e quindi a frutto) sono ben distinguibili dalle gemme a legno. La potatura consiste nell'eliminare di netto i rami troppo ravvicinati, quelli che si intrecciano ed accorciare quelli che puntano troppo verso l'alto, considerando che le gemme a fiore sono più grosse e presenti su tutta la lunghezza del ramo o raggruppate nei dardi fioriferi.
L'esposizione ideale è il pieno Sole, che garantisce un corretto sviluppo, una fioritura costante e la produzione di frutti più dolci e ricchi di zuccheri.
Il terreno ideale è di medio impasto, profondo e drenante; tuttavia è piuttosto adattabile ed essendo innestabile su un'ampia gamma di portainnesti, scegliendo quello più opportuno, può crescere al meglio in suoli molto differenti.
Le concimazioni sono simili, sia per dosaggio che per composizione, a quelle normalmente impiegate per gli Albicocchi ed i Susini.
In primavera, poco prima della ripresa vegetativa, si possono utilizzare fertilizzanti arricchiti in azoto, mentre in autunno si può interrare compost maturo, letame ed, in generale, i concimi che arricchiscano il terreno di fosforo e potassio.
Il frutto, continua a crescere ed ad ingrossarsi e, prima di maturare, vira dal colore verdognolo a quello rosso. Un ammollimento della polpa è indice di avvenuta maturazione.
La fruttificazione del biricoccolo, che avviene in Giugno-Luglio, è piuttosto scalare, ma è anche particolarmente scarsa. Il gusto del frutto è una via di mezzo tra l'Albicocca e la Susina. In particolare la polpa è succosa, liquescente e il nocciolo non si stacca completamente da essa (come per le Susine), ma il colore interno e il sapore forte ricordano l'Albicocca. Un frutto che "sa" di entrambi i suoi genitori.
Vi sono più CULTIVARS di Prunus dasycarpa, le più note sono :
- Bolognese
- Gigante di Budrio
- Vesuviano
Le differenze riguardano la pezzatura del frutto e, forse, leggere differenze riguardo all'epoca di fioritura e maturazione dei frutti.