La Nebbia è uno di quei fenomeni atmosferici che più divide la gente, o la si ama o la si odia. Una giornata nebbiosa potrebbe sembrare tetra e triste, ma la nebbia è anche in grado di regalare paesaggi surreali, quasi fiabeschi, creando un'atmosfera incantata.
Ma esistono diversi tipi di nebbia? Quali sono le zone più nebbiose d'Italia? Che effetti può avere la nebbia sulla coltivazione delle nostre piante ed ortaggi?
Composizione e Formazione della Nebbia :
Tutti noi abbiamo visto le Nuvole nel cielo e, fino ad un centinaio di anni fa, erano per noi irraggiungibili. Eppure oggi possiamo passarci in mezzo ed, osservandole dal finestrino dell'areo, ci sembrerebbe di attraversare un campo immerso nella nebbia, durante una fredda mattinata invernale.
Le Nebbia è infatti una nuvola che, diversamente dalle "classiche" nuvole, non è in cielo, ma a contatto con il suolo.
La Nebbia è formata da goccioline di acqua (o cristalli di ghiaccio, se le temperature sono basse) in sospensione nell'aria. La luce bianca, diffondendo attraverso le gocce, viene deviata (fa un percorso a Zig Zag, invece che diretto) e non si "scompone" nelle sue componenti colorate, generando un alone grigio-biancastro che limita la visibilità.
Ovviamente, a seconda della densità delle goccioline d'acqua, la nebbia può essere più o meno fitta; in Meteorologia si parla genericamente di nebbia quando la visibilità è inferiore al chilometro (3280 ft), sopra questa soglia si parla di foschia.
E' importante menzionare che l'inquinamento atmosferico, ad esempio prodotto dalle automobili, può favorire l'insorgere delle nebbie. Alcune particelle molto igroscopiche, come i Solfati, si possono comportare da nuclei di condensazione, contro i quali il vapore condensa a goccioline d'acqua, un po' come avviene sul vetro di una finestra durante una fredda mattinata.
La nebbia è dunque più frequente in città inquinate anche se, da qualche anno a questa parte, le emissioni di questo tipo di inquinanti (es. Acido Solforico, Ammoniaca ed Ossido di Azoto) sono diminuite e le persistenti fitte nebbie in Val Padana, comuni negli anni '80, si sono parallelamente ridotte.
Perché si Forma la Nebbia? Quante Tipologie di Nebbia Esistono? :
Il meccanismo di formazione della nebbia è semplice:
anche se non ce ne accorgiamo, l'aria che normalmente respiriamo contiene una certa quantità di acqua, sotto forma di Gas (Vapore Acqueo).
Se prendessimo un volume di aria limpida (ad esempio 1 metro cubo) e facessimo un'analisi chimica, riscontreremmo ossigeno, azoto, anidride carbonica ed altri gas, tra cui l'acqua.
Immaginiamo che nel nostro metro cubo di aria ci siano 10 grammi di acqua, noi potremmo aggiungerne altri, così facendo aumenteremmo l'umidità dell'aria.
Tuttavia non possiamo farlo all'infinito, arriveremo infatti ad una soglia in cui l'aria è satura di vapore acqueo (umidità relativa del 100%) ed un'ulteriore aggiunta di vapore acqueo lo farà condensare ad acqua nel suo stato liquido.
E' importante ricordare che la quantità di acqua (sotto forma di vapore) che può contenere un certo volume di aria, aumenta all'aumentare della temperatura e viceversa.
Supponiamo che a 25° C un metro cubo d'aria possa contenere 20 grammi di vapore acqueo, se la temperatura scendesse a 15°C, lo stesso volume d'aria ne potrà contenere solo 10 grammi (i dati sono indicativi e, tra l'altro, variano anche in funzione della pressione).
Ora pensiamo di essere a 25° C e di avere un metro cubo di aria contenente 20 gr di vapore acqueo. Tutta l'acqua rimane allo stato gassoso poiché "può essere contenuta" in quel volume di aria.
Se la temperatura si abbassasse a 15°C, 10 gr di vapore acqueo (dei 20 iniziali) si dovranno trasformare in goccioline di acqua, poiché, a quella temperatura, un metro cubo di acqua si satura con 10 gr di vapore acqueo (e non con 20 gr, come avveniva a 25° C).
Se l'aria diventa satura, un po' di vapore acqueo si dovrà per forza trasformare in goccioline d'acqua che, rimanendo in sospensione, creeranno la nebbia.
Da quanto detto sopra è facile intuire che al diminuire delle temperature è più probabile che si formi la nebbia (poiché l'aria si satura con minor quantità di acqua).
Ovviamente, se l'umidità è elevata, la nebbia si può formare anche con le alte temperature; semplicemente, a basse temperature, basta meno umidità affinché ci possa essere la condensazione.
Diverse condizioni meteorologiche, che vedremo di seguito, possono portare alla formazione delle Nebbie, tuttavia possiamo fare una prima distinzione :
Tutti noi abbiamo visto le Nuvole nel cielo e, fino ad un centinaio di anni fa, erano per noi irraggiungibili. Eppure oggi possiamo passarci in mezzo ed, osservandole dal finestrino dell'areo, ci sembrerebbe di attraversare un campo immerso nella nebbia, durante una fredda mattinata invernale.
Le Nebbia è infatti una nuvola che, diversamente dalle "classiche" nuvole, non è in cielo, ma a contatto con il suolo.
La Nebbia è formata da goccioline di acqua (o cristalli di ghiaccio, se le temperature sono basse) in sospensione nell'aria. La luce bianca, diffondendo attraverso le gocce, viene deviata (fa un percorso a Zig Zag, invece che diretto) e non si "scompone" nelle sue componenti colorate, generando un alone grigio-biancastro che limita la visibilità.
Ovviamente, a seconda della densità delle goccioline d'acqua, la nebbia può essere più o meno fitta; in Meteorologia si parla genericamente di nebbia quando la visibilità è inferiore al chilometro (3280 ft), sopra questa soglia si parla di foschia.
E' importante menzionare che l'inquinamento atmosferico, ad esempio prodotto dalle automobili, può favorire l'insorgere delle nebbie. Alcune particelle molto igroscopiche, come i Solfati, si possono comportare da nuclei di condensazione, contro i quali il vapore condensa a goccioline d'acqua, un po' come avviene sul vetro di una finestra durante una fredda mattinata.
La nebbia è dunque più frequente in città inquinate anche se, da qualche anno a questa parte, le emissioni di questo tipo di inquinanti (es. Acido Solforico, Ammoniaca ed Ossido di Azoto) sono diminuite e le persistenti fitte nebbie in Val Padana, comuni negli anni '80, si sono parallelamente ridotte.
Perché si Forma la Nebbia? Quante Tipologie di Nebbia Esistono? :
Il meccanismo di formazione della nebbia è semplice:
anche se non ce ne accorgiamo, l'aria che normalmente respiriamo contiene una certa quantità di acqua, sotto forma di Gas (Vapore Acqueo).
Se prendessimo un volume di aria limpida (ad esempio 1 metro cubo) e facessimo un'analisi chimica, riscontreremmo ossigeno, azoto, anidride carbonica ed altri gas, tra cui l'acqua.
Immaginiamo che nel nostro metro cubo di aria ci siano 10 grammi di acqua, noi potremmo aggiungerne altri, così facendo aumenteremmo l'umidità dell'aria.
Tuttavia non possiamo farlo all'infinito, arriveremo infatti ad una soglia in cui l'aria è satura di vapore acqueo (umidità relativa del 100%) ed un'ulteriore aggiunta di vapore acqueo lo farà condensare ad acqua nel suo stato liquido.
E' importante ricordare che la quantità di acqua (sotto forma di vapore) che può contenere un certo volume di aria, aumenta all'aumentare della temperatura e viceversa.
Supponiamo che a 25° C un metro cubo d'aria possa contenere 20 grammi di vapore acqueo, se la temperatura scendesse a 15°C, lo stesso volume d'aria ne potrà contenere solo 10 grammi (i dati sono indicativi e, tra l'altro, variano anche in funzione della pressione).
Ora pensiamo di essere a 25° C e di avere un metro cubo di aria contenente 20 gr di vapore acqueo. Tutta l'acqua rimane allo stato gassoso poiché "può essere contenuta" in quel volume di aria.
Se la temperatura si abbassasse a 15°C, 10 gr di vapore acqueo (dei 20 iniziali) si dovranno trasformare in goccioline di acqua, poiché, a quella temperatura, un metro cubo di acqua si satura con 10 gr di vapore acqueo (e non con 20 gr, come avveniva a 25° C).
Se l'aria diventa satura, un po' di vapore acqueo si dovrà per forza trasformare in goccioline d'acqua che, rimanendo in sospensione, creeranno la nebbia.
Da quanto detto sopra è facile intuire che al diminuire delle temperature è più probabile che si formi la nebbia (poiché l'aria si satura con minor quantità di acqua).
Ovviamente, se l'umidità è elevata, la nebbia si può formare anche con le alte temperature; semplicemente, a basse temperature, basta meno umidità affinché ci possa essere la condensazione.
Diverse condizioni meteorologiche, che vedremo di seguito, possono portare alla formazione delle Nebbie, tuttavia possiamo fare una prima distinzione :
- Nebbie da Raffreddamento : Sono le più comuni, in questo caso l'aria inizialmente NON satura di vapore acqueo, si raffredda. Aria più fredda "contiene" meno vapore acqueo, di conseguenza diventa satura e l'eccesso di acqua viene ceduto all'ambiente tramite nebbia.
- Nebbie da Evaporazione : In questo caso la condensazione non è dovuta ad un cambio di temperatura, semplicemente, ad una massa d'aria inizialmente NON satura, si va ad aggiungere vapore acqueo (proveniente, ad esempio, dall'acqua evaporata da un lago). L'aria si umidifica, fino a raggiungere il punto di condensazione, rilasciando poi le gocciole d'acqua responsabili della Nebbia.
In altre parole, affinché si formi la nebbia, dobbiamo saturare l'aria. Per fare questo o aumentiamo il vapore acqueo o abbassiamo la temperatura dell'aria fino al punto di condensazione.
Nebbia da Irraggiamento : Questa tipologia è tipica del semestre freddo. Di notte, in assenza di vento che rimescoli l'aria e di nubi che limitino l'irraggiamento, il terreno si raffredda velocemente, cedendo il proprio calore agli strati d'aria sovrastanti (Concetto di Inversione Termica).
L'aria in prossimità del suolo diviene dunque più fredda e, di conseguenza, può contenere una minore quantità di vapore acqueo. Se l'umidità relativa raggiunge il 100% si inizierà a formare la nebbia.
Questa nebbia è tipica di zone soggette ad inversione termica (pianure, valli interne) e, solitamente, si dissolve all'alba, quando il Sole riscalda nuovamente il terreno, riportando l'umidità relativa dell'aria sotto il punto di saturazione. Questa nebbia è immobile (prima che si dissolva) e difficilmente supera uno spessore di 200 m (650 ft).
Nei periodi in cui il Sole è particolarmente debole (Novembre-Dicembre-Gennaio) questa nebbia può permanere anche durante le ore centrali della giornata.
Nebbia da Umidificazione : Avviene quando dell'aria fredda passa sopra ad una massa d'acqua più calda. Anch'essa è tipica dell'autunno o inverno ed, in molti casi, è tra le nebbie più localizzate.
L'acqua calda cede umidità all'aria sovrastante, facendole raggiungere il punto di condensazione e, da lì la nebbia. Questo fenomeno è molto comune nei laghi grandi e profondi; personalmente ho notato che sul Lago Verbano si forma durante le fredde mattinate invernali (solitamente in condizioni di cielo sereno). La fitta nebbia che si innalza (rimanendo circoscritta all'area sovrastante l'acqua del lago) è davvero spettacolare e, come effetto in piccolo, potrebbe ricordare quello di una vasca termale colma di acqua fumante, posta in un giardino esterno innevato.
Questa nebbia ha solitamente un movimento verticale, dal suolo verso il cielo.
Nebbia da Avvezione : Questa nebbia non è relegata ad un particolare momento della giornata, può avvenire di notte, come di giorno e si verifica quanto dell'aria mite ed umida passa sopra ad una massa fredda (che può essere un suolo innevato, così come un mare freddo).
L'acqua fredda (o il suolo) raffreddano l'aria sovrastante, facendole raggiungere il punto di saturazione. La nebbia così generata può muoversi orizzontalmente, cosa che non si verifica negli altri tipi di nebbie.
In California, soprattutto in Estate, l'aria calda proveniente dall'entroterra si dirige verso l'Oceano Pacifico, dove incontra acque più fredde.
Città come San Francisco sono note per le fitte nebbie che si formano tra tarda primavera ed estate, le quali mantengono la temperatura in prossimità della costa relativamente bassa (media delle massime di circa 20°C o 68° F) anche in piena estate.
Nebbia Frontale : in questo caso abbiamo in partenza aria fresca e secca, le nubi sopra ad essa si condensano in pioggia. L'acqua, cadendo, incontra quest'aria (molto poco umida e lontana dalla saturazione) che è in grado di assorbire l'umidità e si trasforma in vapore acqueo fino a raggiungere un'umidità relativa del 100%, soglia oltre la quale si avrà la Nebbia.
Nebbie da Pendio : Tipiche della stagione estiva; l'aria umida e calda presente nelle valli, spinta dalle brezze, risale i pendii, ed alla quota a temperatura (e pressione) di saturazione, si condensa in nebbia.
In realtà, a temperature inferiori al punto di congelamento, esistono altre tipologie di nebbie, ma di queste parleremo altrove.
Ruolo della Nebbia nella Fisiologia delle Piante :
La nebbia, come del resto tutte le cose, può arrecare dei vantaggi o degli svantaggi, a seconda della specie vegetale e del contesto in cui si verifica.
Se prendiamo come esempio l'Italia e le nebbie invernali da irraggiamento, tipiche della Pianura Padana, potremmo dire che possono essere dannose per alcune specie sempreverdi poco resistenti al freddo.
In primo luogo le piante sopportano meglio il freddo secco, rispetto a quello umido; inoltre le specie sempreverdi (che di solito sono le meno resistenti al freddo) mantengono un metabolismo basale anche nei mesi più freddi dell'anno ed una fitta nebbia potrebbe ostacolare il processo della fotosintesi clorofilliana.
In fine non dimentichiamoci che, in inverno, la nebbia per irraggiamento può non dissolversi anche durante il giorno e, di conseguenza, filtrando il Sole, impedisce il normale innalzamento termico diurno. Al piano, le zone con nebbie persistenti, sono quelle che solitamente registrano il maggior numero di giorni di ghiaccio (24 h consecutive con temperature inferiori a 0° C o 32° F). Tuttavia l'elevata umidità dell'aria limita la dispersione notturna di calore. Quindi zone nebbiose potrebbero avere temperature minime leggermente più elevate rispetto a zone in cui si vede il cielo stellato.
Un altro svantaggio della nebbia è quello di creare un ambiente molto umido, ideale per la proliferazioni di virus, batteri ed altri patogeni. Le loro spore, utilizzando l'acqua come veicolo, si diffondono velocemente, spargendo la malattia su un numero maggiore di piante, rispetto a quanto accadrebbe in un ambiente secco.
In fine non dimentichiamoci che, in inverno, la nebbia per irraggiamento può non dissolversi anche durante il giorno e, di conseguenza, filtrando il Sole, impedisce il normale innalzamento termico diurno. Al piano, le zone con nebbie persistenti, sono quelle che solitamente registrano il maggior numero di giorni di ghiaccio (24 h consecutive con temperature inferiori a 0° C o 32° F). Tuttavia l'elevata umidità dell'aria limita la dispersione notturna di calore. Quindi zone nebbiose potrebbero avere temperature minime leggermente più elevate rispetto a zone in cui si vede il cielo stellato.
Un altro svantaggio della nebbia è quello di creare un ambiente molto umido, ideale per la proliferazioni di virus, batteri ed altri patogeni. Le loro spore, utilizzando l'acqua come veicolo, si diffondono velocemente, spargendo la malattia su un numero maggiore di piante, rispetto a quanto accadrebbe in un ambiente secco.
Tuttavia, in altri ecosistemi, la nebbia può diventare indispensabile e fornire l'acqua di cui le piante hanno bisogno. Ad esempio, nel Deserto prossimo alle coste della Namibia, in Africa, le precipitazioni sono praticamente nulle, ma le nebbie formatesi sopra le fredde acque dell'Oceano Atlantico, vengono sospinte nell'entroterra.
Le piante che riescono a svilupparsi sono quelle che hanno evoluto dei meccanismi per catturare l'umidità portata dalla nebbia. Sicuramente la specie vegetale più rappresentativa e meglio adattatasi a questo tipo di ambiente è la Welwitschia mirabilis, le cui uniche due foglie enormi sono porose e perfettamente in grado di assorbire l'acqua che su di esse si condensa.
Le piante che riescono a svilupparsi sono quelle che hanno evoluto dei meccanismi per catturare l'umidità portata dalla nebbia. Sicuramente la specie vegetale più rappresentativa e meglio adattatasi a questo tipo di ambiente è la Welwitschia mirabilis, le cui uniche due foglie enormi sono porose e perfettamente in grado di assorbire l'acqua che su di esse si condensa.
Quali sono le zone più nebbiose di Italia? e nel Mondo? :
Le nebbie, in Italia, sono tipiche nel semestre freddo e sono diffuse nelle pianure e nelle valli interne. La Pianura Padana è la più estesa d'Italia e qui si sviluppano le nebbie più fitte e persistenti.
Le ragioni sono da cercarsi nell'orografia del territorio; qui in inverno si generano forti inversioni termiche, responsabili della formazione delle Nebbie da Irraggiamento. La Val Padana è "racchiusa" dalle Alpi e dall'Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, questo la protegge dai venti, permettendo alla nebbia (e all'inquinamento) di ristagnare al suolo.
Dato che l'aria fredda "scivola" verso il basso, le zone più nebbiose sono quelle della bassa pianura Padana ed, in linea di principio, si potrebbe prendere il fiume Po come riferimento: più ci si allontana verso Nord (Alpi) o verso Sud (Appennino) e più le nebbie diventano rade e meno persistenti.
Le regioni più nebbiose d'Italia sono il Veneto e la Lombardia, mentre le provincie più soggette al fenomeno sono Pavia, Lodi, Cremona, Mantova, Ferrara e Rovigo.
Le Nebbie sono frequenti anche nelle Valli interne del centro Italia, così come in alcune località che si affacciano sul Mar Adriatico (specie la parte più settentrionale), tuttavia qui l'entità di questi fenomeni è più contenuta, rispetto a ciò che si verifica nella Pianura Padana.
Nel mondo il luogo più nebbioso è probabilmente l'isola di Terranova (Newfoundland) situata all'estremo oriente del Canada.
In prossimità delle coste di quest'isola, con fondali poco profondi, si scontrano la fredda corrente del Labrador e la calda corrente del Golfo, generando nebbie persistenti.
Altri luoghi in cui si formano fitte nebbie sono gli Altopiani Svizzeri, le Coste della California, le coste Cilene adiacenti al deserto di Atacama ed alcune isole delle Canarie, come La Gomera.
Le ragioni sono da cercarsi nell'orografia del territorio; qui in inverno si generano forti inversioni termiche, responsabili della formazione delle Nebbie da Irraggiamento. La Val Padana è "racchiusa" dalle Alpi e dall'Appennino Ligure e Tosco-Emiliano, questo la protegge dai venti, permettendo alla nebbia (e all'inquinamento) di ristagnare al suolo.
Dato che l'aria fredda "scivola" verso il basso, le zone più nebbiose sono quelle della bassa pianura Padana ed, in linea di principio, si potrebbe prendere il fiume Po come riferimento: più ci si allontana verso Nord (Alpi) o verso Sud (Appennino) e più le nebbie diventano rade e meno persistenti.
Le regioni più nebbiose d'Italia sono il Veneto e la Lombardia, mentre le provincie più soggette al fenomeno sono Pavia, Lodi, Cremona, Mantova, Ferrara e Rovigo.
Le Nebbie sono frequenti anche nelle Valli interne del centro Italia, così come in alcune località che si affacciano sul Mar Adriatico (specie la parte più settentrionale), tuttavia qui l'entità di questi fenomeni è più contenuta, rispetto a ciò che si verifica nella Pianura Padana.
Nel mondo il luogo più nebbioso è probabilmente l'isola di Terranova (Newfoundland) situata all'estremo oriente del Canada.
In prossimità delle coste di quest'isola, con fondali poco profondi, si scontrano la fredda corrente del Labrador e la calda corrente del Golfo, generando nebbie persistenti.
Altri luoghi in cui si formano fitte nebbie sono gli Altopiani Svizzeri, le Coste della California, le coste Cilene adiacenti al deserto di Atacama ed alcune isole delle Canarie, come La Gomera.
Nessun commento:
Posta un commento