Vedere dal vivo animali che, normalmente, abbiamo sempre visto nei documentari o sui libri è sempre un'esperienza emozionante. Solitamente, negli Zoo, gli animali sono in gabbia e i visitatori all'esterno, ma all'idea che sta alla base del Safari Park di Pombia è quella di invertire le cose, lasciando gli animali in libertà e le persone "rinchiuse" nelle loro "gabbie di lamiera".
Nelle prossime righe darò una panoramica sulle attrattive, indicherò quali animali sono presenti al Safari Park di Pombia e, facendo una breve recensione, darò la mia opinione.
Nelle prossime righe darò una panoramica sulle attrattive, indicherò quali animali sono presenti al Safari Park di Pombia e, facendo una breve recensione, darò la mia opinione.
Ciò di cui voglio raccontare oggi è l'esperienza relativa al Safari Park di Pombia (NO), in Piemonte. Il luogo è situato sulla provinciale che collega Arona a Novara, a due passi dal Lago Maggiore, ed è facilmente raggiungibile anche da Milano, che dista circa 60 km.
Quando arriverete ad una grossa rotonda con all'interno due statue di Leoni, invece di proseguire in linea retta sulla strada Arona-Novara, dovrete girare e sarete praticamente arrivati. Comunque sia le segnaletiche sono ben posizionate e molto visibili.
Vale la pena vedere il Safari Park di Pombia? Che cosa c'è? Il prezzo è proporzionale allo spettacolo offerto?
I biglietti, nel 2016, costano 17 euro per gli adulti e 12 euro per i bambini. L'apertura estiva è dalle ore 10.00 alle 19.00 (chiusura biglietterie alle 17.00).
A mio avviso il costo del biglietto è pienamente ricompensato da ciò che vedrete.
La prima tappa è il vero e proprio Safari Park: con i finestrini ben chiusi e procedendo a passo d'uomo, si procede verso un cancello elettrico. Oltrepassandolo si entra nella prima zona, che è dedicata agli erbivori della Savana Africana. Il percorso si snoda attraverso una strada asfaltata a due corsie, una per le macchine ed un'altra per un trenino che, al costo di 2 euro, fa compiere il tour all'interno del Safari.
La strada ha diversi tornanti ed è abbastanza lunga, permettendo l'osservazione ravvicinata dei grandi erbivori che pascolano del tutto indisturbati e, a volte, invadono la strada asfaltata.
Il giorno in cui visitai il Safari, i primi animali che vidi furono delle Antilopi, le cui lunghissime corna e la pelliccia vellutata lasciavano presagire alla bellezza che la Savana può offrire. Nel proseguire, dopo un gruppetto di Impala (Aepyceros melampus) ci imbattemmo in un gruppo di Giraffe (Giraffa camelopardalis), questi animali così particolari ed unici, sono un vero prodigio dell'evoluzione.
L'animale più alto del mondo, visto dal vivo, suscita un intrinseco senso di inferiorità. Le Giraffe possono raggiungere, e a volte superare, i 5-6 metri di altezza e pesare oltre 1000 kg; il loro collo (pur avendo 7 vertebre cervicali, come tutti i Mammiferi) rappresenta quasi metà della loro altezza.
Un'altra cosa che in TV non appare così evidente è la lunghezza delle gambe, di gran lunga più alte di una persona adulta, e il tronco così piccolo. Osservando una Giraffa dal vivo si ha l'idea che sia composta solo da gambe e collo e che sia tanto alta quanto "corta", infatti la parte centrale del loro corpo è sproporzionata ed ha dimensioni simili a quelle di altri erbivori che sono alti 1/3.
Proseguendo si incontrarono le Zebre, le classiche prede che si vedono nei documentari sull'Africa. Delle 4 specie esistenti, la Zebra della steppa (Equus quagga) è quella più comune e, vista da vicina, è molto più piccola di quanto si possa immaginare.
Questo mammifero assomiglia molto ai Cavalli, che tutti noi abbiamo visto dal vivo. Pensiamo dunque che siano simili anche come dimensioni, eppure le Zebre sono visivamente più piccole dei cavalli ed hanno un'altezza compresa tra 1,1 e 1,4 metri.
Stesso discorso lo si potrebbe fare con gli Gnu (Connochaetes taurinus), animali che spesso brancolano i gruppi misti assieme alle Zebre. Gli Gnu, che io credevo fossero grandi come dei bufali, sono più o meno grossi come le Zebre.
Con un po' di timore passammo in prossimità di due Rinoceronti (credo "Bianchi") che, ai margini della strada, si strofinavano sui tronchi degli alberi. L'impressione che danno questi grossi erbivori è l'esatto opposto rispetto alle Giraffe. I Rinoceronti sembrano fatti solo di busto, con arti tozzi e testa incassata. Potendo superare le 3 tonnellate di peso, sono gli animali terrestri più grandi dopo gli Elefanti.
In Africa esistono due specie di Rinoceronti: i Rinoceronti Bianchi e Neri, entrambi hanno due corna centrali fatte di cheratina (non ossee), la stessa sostanza di cui sono fatte le nostre unghie.
Il Rinoceronte Bianco (Ceratotherium simum) è più grosso rispetto al Rinoceronte Nero (Diceros bicornis), ma ha un temperamento più pacifico, mentre quello nero è aggressivo e carica facilmente le Jeep, nei Safari africani.
Esistono, ma al momento non ci sono al Safari Park di Pombia, anche i Rinoceronti asiatici. Tutte le specie viventi in Asia sono a rischio di estinzione e, diversamente dai "cugini" africani, hanno un unico corno e pieghe della pelle più accentuate.
L'Ippopotamo (Hippopotamus amphibius) è un'altra specie erbivora di grandi dimensioni, potendo arrivare a pesare 1500 kg ed oltre. In realtà, sebbene solitamente mangi erba, è stato documentato che, in casi di gravi carestie, può diventare un carnivoro spazzino ed addirittura cannibale.
Solitamente vive in acqua, ma per alimentarsi si sposta sulla terra ferma, spostandosi fino a 10 km nell'entroterra. Gli Ippopotami sono gli erbivori più feroci d'Africa ed uccidono più uomini di quanti non faccia il Leone. Questa aggressività è dovuta alla loro forte territorialità; se qualcuno invade il loro spazio, verrà caricato e, sebbene siano più agili in acqua, corrono più veloce di un uomo.
Oltre alla mole, la cosa che impressiona è l'apertura della bocca che, oltre ad essere enorme, ha un angolo di apertura di 150° e, da spalancata, una distanza di oltre 1 metro tra le due labbra.
Al Safari di Pombia l'Ippopotamo era recintato, non si corre dunque il rischio di essere caricati.
In natura esiste un'altra specie di Ippopotamo (Hexaprotodon liberiensis), che è di dimensioni assai più contenute e vive, invece che nella Savana, nelle foreste tropicali della Guinea e dell'Africa equatoriale occidentale.
Il secondo, ed ultimo, erbivoro "non libero" del Safari è l'Elefante. In Africa esistono due specie di Elefanti: una prima specie (Loxodonta africana), di dimensioni maggiori, vive nella Savana, mentre la seconda (Loxodonta cyclotis) vive nelle foreste dell'Africa equatoriale.
L'Elefante è l'animale terrestre più grande al Mondo e, un maschio adulto, può pesare anche 5 tonnellate. Sono dotati di una lunga proboscide che funziona sia "da braccio", per afferrare erba, foglie e frutti, sia da "pompa d'acqua", con cui potersi fare una sana doccia.
L'Elefante Africano è più aggressivo e meno addomesticabile dell'Elefante Asiatico (Elephas maximus), vive in grossi gruppi in cui vi è un forte attaccamento tra i membri.
Sono degli ottimi "camminatori" e percorrono molti chilometri in cerca di acqua. La vita media di un elefante si attesta attorno ai 70-75 anni.
In natura, sia gli Elefanti, che gli Ippopotami, sono prede dei Leoni solo in casi di estrema carestia. Questi due erbivori possono tranquillamente uccidere il ré della Savana.
Fin qua abbiamo parlato di mammiferi, ma il reparto erbivori vedeva al suo interno anche degli Uccelli. Tra questi saltano all'occhio gli Struzzi (Struthio camelus), i più grossi uccelli al mondo. Questi uccelli possono superare i 100 kg di peso e sfiorare i 3 metri di altezza, queste dimensioni non consentono loro di spiccare il volo, ma compensano con una corsa molto veloce (fino a 70 km/h).
Le loro gambe muscolose e slanciate, insieme al collo lungo, me le fa associare a delle "Giraffe a due gambe". Si nutrono di erba e vegetali, ma non disdegnano neppure piccoli vertebrati.
Vi erano anche dei Pellicani, in natura ne esistono 8 diverse specie, quelli presenti credo potessero essere i Pellicani Bianchi comuni (Pelecanus onocrotalus). Questi volatili sono strettamente vincolati all'acqua e vivono in prossimità di laghi, dove si cibano di piccoli pesci e crostacei.
Finito il tragitto con gli erbivori ci si accinge ad entrare in quello dei Carnivori. Le due zone sono separate da due grossi cancelli, distanziati da un breve corridoio di sicurezza.
I primi felini che notiamo sono dei bellissimi Leoni (Panthera leo), che si muovono silenziosi tra la vegetazione, mentre un altro gruppo ozia all'ombra di un albero. In natura i Leoni vivono in branco, la caccia è prevalentemente relegata alle femmine e la vita media è di circa 15 anni.
Di vecchiaia morirebbero anche 10 anni dopo ma, allo stato selvaggio, i vecchi leoni vengono spodestati dagli arzilli giovani leoni tramite lotte, spesso letali.
Visti lì, in quel contesto, la cosa che più mi colpì fu la delicatezza con cui si muovono e quanto ben siano mimetizzati con l'erba arsa dal Sole.
Poco più avanti troviamo un gruppetto di Tigri (Panthera tigris), sicuramente un comportamento forzato dato che, diversamente dai Leoni, tendono a non avere vita sociale.
Sapevate che Tigri e Leoni possono accoppiarsi? In natura, avendo due habitat diversi (i Leoni in Africa, le tigri in Asia), non avviene, ma in cattività si sono ottenuti le Ligri (Leone maschio x Tigre femmina) ed i Tigoni (Tigre maschio x Leonessa).
La Ligre, pesando oltre 300 kg, è il felino più grosso al mondo, essendo più pesante dei suoi genitori.
La sicurezza è garantita, vicino ad ogni felino c'è una Jeep con all'interno un osservatore che, qualora ci fosse qualche problema, potrebbe intervenire tempestivamente.
Dopo i grandi carnivori arriviamo in una zona in cui pascolano degli animali simili a tori, ma con corna di lunghezza spropositata, a forma di semiluna, rivolte verso l'alto. Facendo una breve ricerca ho scoperto che l'animale in questione è il Bue dei Watussi, una particolare razza di Toro (Bos taurus) addomesticata dalle tribù africane. Sebbene docili e mansueti, fa una certa impressione vederseli passare a pochi centimetri dalla macchina.
Nello stesso scompartimento era presente anche un Ghepardo (Acinonyx jubatus), l'animale più veloce al mondo. Probabilmente questa specie, soprattutto se sazia, ci pensa bene prima di attaccare i Buoi dei Watussi.
Prima di concludere il percorso, sulla sinistra, vi è una gabbia con all'interno delle scimmie "dal sedere rosso", credo possano essere dei Macachi.
Una volta finito il giro è finito tutto? Ovviamente no, in primis è possibile ripetere il "tour Safari" quante volte si vuole e poi vi è ancora molto altro. Ci sono diverse attrattive, di cui solo poche a pagamento. Compreso nel prezzo vi è la Ruota panoramica, la Nave dei Pirati ed altre giostre.
Si è immersi in un parco giochi davvero ben curato in cui ai trenini o ai Go-kart, si intervallano punti ristoro e varie sezioni di Zoo.
Sempre gratuitamente c'è la zona Acquario, in cui sono presenti specie provenienti da tutto il mondo, tra cui spiccano delle vivaci Razze. C'è una zona dedicata agli insetti, alcuni dei quali davvero particolari, come l'Insetto Foglia Secca (Extatosoma tiaratum) che, come suggerisce il nome, si mimetizza perfettamente tra le foglie secche; inoltre ci sono molte specie di Tarantole, Ragni ed altro ancora. Ovviamente non poteva mancare la zona dedicata ai Rettili, in cui si poteva osservare il Coccodrillo delle Everglades (Florida), così come Cobra, Boa, Pitoni ed Iguane.
Sebbene sembri già tanto, non è tutto; infatti una delle sezioni che più ho apprezzato è stata quella dei Rapaci. Verso le 13 (ma probabilmente ci sono più spettacoli al giorno) ci fu una dimostrazione. Purtroppo quel giorno il vento soffiava forte e, per motivi di sicurezza, Falchi, Aquile ed altri rapaci di alto volo, non potettero esibirsi.
Ciò nonostante lo spettacolo offerto dagli Avvoltoi, dai Gufi e da altri uccelli di cui ora non ricordo il nome, fu avvincente. Gli Avvoltoi sono veramente enormi, con un'apertura alare notevole che permette loro di coprire grosse distanze con un sol battito di ali.
C'erano due falconieri ai due lati dell'arena, offrendo alternativamente della carne, l'avvoltoio volava da parte a parte afferrando il cibo. Uno spettacolo simile fu offerto dal Gufo; ciò che più sorprende di questo animale, oltre all'angolo di movimento del collo, è la silenziosità del suo volo; un particolare piumaggio permette loro un volo impercettibile, indispensabile per catturare le sue prede nella quiete notturna.
Un'altra dimostrazione fu offerta da un volatile spazzino. I due addetti nascosero del cibo nel terreno e lo misero sotto delle pietre voluminose, l'uccello fiutando trovò la loro posizione e con i possenti artigli alzò le pietre (probabilmente più pesanti di lui), mangiando il cibo sotto di esse nascosto. Il rammarico è stato quello di poter osservare Falchi ed Aquile solo nelle loro gabbie.
Carino, anche se meno di quello appena descritto, fu lo spettacolo dei Cavalli che, sotto note spagnole, trottavano a tempo di musica.
In ultimo vorrei menzionare i Lemuri (Lemur catta); la gabbia in cui sono presenti è accessibile al pubblico, siamo quindi noi ad entrare in gabbia e questo permette una visione ravvicinata. I Lemuri sono dei primati di piccola taglia, endemici dell'isola del Madagascar, hanno una particolare coda, lunga e colorata ad anelli bianco e neri, alternati. In natura vive in branchi composti da 20-30 individui, si nutrono prevalentemente di frutta e semi, ma talvolta anche di insetti. Allo Zoo di Pombia, l'incontro ravvicinato, permette di osservare la loro naturalezza nell'arrampicarsi e nell'usare la lunga coda come fosse l'asta degli equilibristi.
Se si vuole vedere per bene tutto ciò che il Safari di Pombia offre, ci vuole una giornata intera e i 17 euro richiesti, valgono pienamente ciò che viene offerto.
Quindi per la prossima gita, fateci un pensierino.
A mio avviso il costo del biglietto è pienamente ricompensato da ciò che vedrete.
La prima tappa è il vero e proprio Safari Park: con i finestrini ben chiusi e procedendo a passo d'uomo, si procede verso un cancello elettrico. Oltrepassandolo si entra nella prima zona, che è dedicata agli erbivori della Savana Africana. Il percorso si snoda attraverso una strada asfaltata a due corsie, una per le macchine ed un'altra per un trenino che, al costo di 2 euro, fa compiere il tour all'interno del Safari.
La strada ha diversi tornanti ed è abbastanza lunga, permettendo l'osservazione ravvicinata dei grandi erbivori che pascolano del tutto indisturbati e, a volte, invadono la strada asfaltata.
Il giorno in cui visitai il Safari, i primi animali che vidi furono delle Antilopi, le cui lunghissime corna e la pelliccia vellutata lasciavano presagire alla bellezza che la Savana può offrire. Nel proseguire, dopo un gruppetto di Impala (Aepyceros melampus) ci imbattemmo in un gruppo di Giraffe (Giraffa camelopardalis), questi animali così particolari ed unici, sono un vero prodigio dell'evoluzione.
L'animale più alto del mondo, visto dal vivo, suscita un intrinseco senso di inferiorità. Le Giraffe possono raggiungere, e a volte superare, i 5-6 metri di altezza e pesare oltre 1000 kg; il loro collo (pur avendo 7 vertebre cervicali, come tutti i Mammiferi) rappresenta quasi metà della loro altezza.
Un'altra cosa che in TV non appare così evidente è la lunghezza delle gambe, di gran lunga più alte di una persona adulta, e il tronco così piccolo. Osservando una Giraffa dal vivo si ha l'idea che sia composta solo da gambe e collo e che sia tanto alta quanto "corta", infatti la parte centrale del loro corpo è sproporzionata ed ha dimensioni simili a quelle di altri erbivori che sono alti 1/3.
Proseguendo si incontrarono le Zebre, le classiche prede che si vedono nei documentari sull'Africa. Delle 4 specie esistenti, la Zebra della steppa (Equus quagga) è quella più comune e, vista da vicina, è molto più piccola di quanto si possa immaginare.
Questo mammifero assomiglia molto ai Cavalli, che tutti noi abbiamo visto dal vivo. Pensiamo dunque che siano simili anche come dimensioni, eppure le Zebre sono visivamente più piccole dei cavalli ed hanno un'altezza compresa tra 1,1 e 1,4 metri.
Stesso discorso lo si potrebbe fare con gli Gnu (Connochaetes taurinus), animali che spesso brancolano i gruppi misti assieme alle Zebre. Gli Gnu, che io credevo fossero grandi come dei bufali, sono più o meno grossi come le Zebre.
Con un po' di timore passammo in prossimità di due Rinoceronti (credo "Bianchi") che, ai margini della strada, si strofinavano sui tronchi degli alberi. L'impressione che danno questi grossi erbivori è l'esatto opposto rispetto alle Giraffe. I Rinoceronti sembrano fatti solo di busto, con arti tozzi e testa incassata. Potendo superare le 3 tonnellate di peso, sono gli animali terrestri più grandi dopo gli Elefanti.
In Africa esistono due specie di Rinoceronti: i Rinoceronti Bianchi e Neri, entrambi hanno due corna centrali fatte di cheratina (non ossee), la stessa sostanza di cui sono fatte le nostre unghie.
Il Rinoceronte Bianco (Ceratotherium simum) è più grosso rispetto al Rinoceronte Nero (Diceros bicornis), ma ha un temperamento più pacifico, mentre quello nero è aggressivo e carica facilmente le Jeep, nei Safari africani.
Esistono, ma al momento non ci sono al Safari Park di Pombia, anche i Rinoceronti asiatici. Tutte le specie viventi in Asia sono a rischio di estinzione e, diversamente dai "cugini" africani, hanno un unico corno e pieghe della pelle più accentuate.
L'Ippopotamo (Hippopotamus amphibius) è un'altra specie erbivora di grandi dimensioni, potendo arrivare a pesare 1500 kg ed oltre. In realtà, sebbene solitamente mangi erba, è stato documentato che, in casi di gravi carestie, può diventare un carnivoro spazzino ed addirittura cannibale.
Solitamente vive in acqua, ma per alimentarsi si sposta sulla terra ferma, spostandosi fino a 10 km nell'entroterra. Gli Ippopotami sono gli erbivori più feroci d'Africa ed uccidono più uomini di quanti non faccia il Leone. Questa aggressività è dovuta alla loro forte territorialità; se qualcuno invade il loro spazio, verrà caricato e, sebbene siano più agili in acqua, corrono più veloce di un uomo.
Oltre alla mole, la cosa che impressiona è l'apertura della bocca che, oltre ad essere enorme, ha un angolo di apertura di 150° e, da spalancata, una distanza di oltre 1 metro tra le due labbra.
Al Safari di Pombia l'Ippopotamo era recintato, non si corre dunque il rischio di essere caricati.
In natura esiste un'altra specie di Ippopotamo (Hexaprotodon liberiensis), che è di dimensioni assai più contenute e vive, invece che nella Savana, nelle foreste tropicali della Guinea e dell'Africa equatoriale occidentale.
Il secondo, ed ultimo, erbivoro "non libero" del Safari è l'Elefante. In Africa esistono due specie di Elefanti: una prima specie (Loxodonta africana), di dimensioni maggiori, vive nella Savana, mentre la seconda (Loxodonta cyclotis) vive nelle foreste dell'Africa equatoriale.
L'Elefante è l'animale terrestre più grande al Mondo e, un maschio adulto, può pesare anche 5 tonnellate. Sono dotati di una lunga proboscide che funziona sia "da braccio", per afferrare erba, foglie e frutti, sia da "pompa d'acqua", con cui potersi fare una sana doccia.
L'Elefante Africano è più aggressivo e meno addomesticabile dell'Elefante Asiatico (Elephas maximus), vive in grossi gruppi in cui vi è un forte attaccamento tra i membri.
Sono degli ottimi "camminatori" e percorrono molti chilometri in cerca di acqua. La vita media di un elefante si attesta attorno ai 70-75 anni.
In natura, sia gli Elefanti, che gli Ippopotami, sono prede dei Leoni solo in casi di estrema carestia. Questi due erbivori possono tranquillamente uccidere il ré della Savana.
Fin qua abbiamo parlato di mammiferi, ma il reparto erbivori vedeva al suo interno anche degli Uccelli. Tra questi saltano all'occhio gli Struzzi (Struthio camelus), i più grossi uccelli al mondo. Questi uccelli possono superare i 100 kg di peso e sfiorare i 3 metri di altezza, queste dimensioni non consentono loro di spiccare il volo, ma compensano con una corsa molto veloce (fino a 70 km/h).
Le loro gambe muscolose e slanciate, insieme al collo lungo, me le fa associare a delle "Giraffe a due gambe". Si nutrono di erba e vegetali, ma non disdegnano neppure piccoli vertebrati.
Vi erano anche dei Pellicani, in natura ne esistono 8 diverse specie, quelli presenti credo potessero essere i Pellicani Bianchi comuni (Pelecanus onocrotalus). Questi volatili sono strettamente vincolati all'acqua e vivono in prossimità di laghi, dove si cibano di piccoli pesci e crostacei.
Finito il tragitto con gli erbivori ci si accinge ad entrare in quello dei Carnivori. Le due zone sono separate da due grossi cancelli, distanziati da un breve corridoio di sicurezza.
I primi felini che notiamo sono dei bellissimi Leoni (Panthera leo), che si muovono silenziosi tra la vegetazione, mentre un altro gruppo ozia all'ombra di un albero. In natura i Leoni vivono in branco, la caccia è prevalentemente relegata alle femmine e la vita media è di circa 15 anni.
Di vecchiaia morirebbero anche 10 anni dopo ma, allo stato selvaggio, i vecchi leoni vengono spodestati dagli arzilli giovani leoni tramite lotte, spesso letali.
Visti lì, in quel contesto, la cosa che più mi colpì fu la delicatezza con cui si muovono e quanto ben siano mimetizzati con l'erba arsa dal Sole.
Poco più avanti troviamo un gruppetto di Tigri (Panthera tigris), sicuramente un comportamento forzato dato che, diversamente dai Leoni, tendono a non avere vita sociale.
Sapevate che Tigri e Leoni possono accoppiarsi? In natura, avendo due habitat diversi (i Leoni in Africa, le tigri in Asia), non avviene, ma in cattività si sono ottenuti le Ligri (Leone maschio x Tigre femmina) ed i Tigoni (Tigre maschio x Leonessa).
La Ligre, pesando oltre 300 kg, è il felino più grosso al mondo, essendo più pesante dei suoi genitori.
La sicurezza è garantita, vicino ad ogni felino c'è una Jeep con all'interno un osservatore che, qualora ci fosse qualche problema, potrebbe intervenire tempestivamente.
Dopo i grandi carnivori arriviamo in una zona in cui pascolano degli animali simili a tori, ma con corna di lunghezza spropositata, a forma di semiluna, rivolte verso l'alto. Facendo una breve ricerca ho scoperto che l'animale in questione è il Bue dei Watussi, una particolare razza di Toro (Bos taurus) addomesticata dalle tribù africane. Sebbene docili e mansueti, fa una certa impressione vederseli passare a pochi centimetri dalla macchina.
Nello stesso scompartimento era presente anche un Ghepardo (Acinonyx jubatus), l'animale più veloce al mondo. Probabilmente questa specie, soprattutto se sazia, ci pensa bene prima di attaccare i Buoi dei Watussi.
Prima di concludere il percorso, sulla sinistra, vi è una gabbia con all'interno delle scimmie "dal sedere rosso", credo possano essere dei Macachi.
Una volta finito il giro è finito tutto? Ovviamente no, in primis è possibile ripetere il "tour Safari" quante volte si vuole e poi vi è ancora molto altro. Ci sono diverse attrattive, di cui solo poche a pagamento. Compreso nel prezzo vi è la Ruota panoramica, la Nave dei Pirati ed altre giostre.
Si è immersi in un parco giochi davvero ben curato in cui ai trenini o ai Go-kart, si intervallano punti ristoro e varie sezioni di Zoo.
Sempre gratuitamente c'è la zona Acquario, in cui sono presenti specie provenienti da tutto il mondo, tra cui spiccano delle vivaci Razze. C'è una zona dedicata agli insetti, alcuni dei quali davvero particolari, come l'Insetto Foglia Secca (Extatosoma tiaratum) che, come suggerisce il nome, si mimetizza perfettamente tra le foglie secche; inoltre ci sono molte specie di Tarantole, Ragni ed altro ancora. Ovviamente non poteva mancare la zona dedicata ai Rettili, in cui si poteva osservare il Coccodrillo delle Everglades (Florida), così come Cobra, Boa, Pitoni ed Iguane.
Sebbene sembri già tanto, non è tutto; infatti una delle sezioni che più ho apprezzato è stata quella dei Rapaci. Verso le 13 (ma probabilmente ci sono più spettacoli al giorno) ci fu una dimostrazione. Purtroppo quel giorno il vento soffiava forte e, per motivi di sicurezza, Falchi, Aquile ed altri rapaci di alto volo, non potettero esibirsi.
Ciò nonostante lo spettacolo offerto dagli Avvoltoi, dai Gufi e da altri uccelli di cui ora non ricordo il nome, fu avvincente. Gli Avvoltoi sono veramente enormi, con un'apertura alare notevole che permette loro di coprire grosse distanze con un sol battito di ali.
C'erano due falconieri ai due lati dell'arena, offrendo alternativamente della carne, l'avvoltoio volava da parte a parte afferrando il cibo. Uno spettacolo simile fu offerto dal Gufo; ciò che più sorprende di questo animale, oltre all'angolo di movimento del collo, è la silenziosità del suo volo; un particolare piumaggio permette loro un volo impercettibile, indispensabile per catturare le sue prede nella quiete notturna.
Un'altra dimostrazione fu offerta da un volatile spazzino. I due addetti nascosero del cibo nel terreno e lo misero sotto delle pietre voluminose, l'uccello fiutando trovò la loro posizione e con i possenti artigli alzò le pietre (probabilmente più pesanti di lui), mangiando il cibo sotto di esse nascosto. Il rammarico è stato quello di poter osservare Falchi ed Aquile solo nelle loro gabbie.
Carino, anche se meno di quello appena descritto, fu lo spettacolo dei Cavalli che, sotto note spagnole, trottavano a tempo di musica.
In ultimo vorrei menzionare i Lemuri (Lemur catta); la gabbia in cui sono presenti è accessibile al pubblico, siamo quindi noi ad entrare in gabbia e questo permette una visione ravvicinata. I Lemuri sono dei primati di piccola taglia, endemici dell'isola del Madagascar, hanno una particolare coda, lunga e colorata ad anelli bianco e neri, alternati. In natura vive in branchi composti da 20-30 individui, si nutrono prevalentemente di frutta e semi, ma talvolta anche di insetti. Allo Zoo di Pombia, l'incontro ravvicinato, permette di osservare la loro naturalezza nell'arrampicarsi e nell'usare la lunga coda come fosse l'asta degli equilibristi.
Se si vuole vedere per bene tutto ciò che il Safari di Pombia offre, ci vuole una giornata intera e i 17 euro richiesti, valgono pienamente ciò che viene offerto.
Quindi per la prossima gita, fateci un pensierino.