martedì 3 agosto 2021

Come Funziona un Vaccino ad RNA (Pfizer, Moderna) ? Come Si Generano le Varianti ?

Sul finire del 2019 in Cina scoppiò un'epidemia virale ad opera del SARS-CoV-2 (vedi qua per dettagli), che presto si diffuse in Europa ed in tutto il resto del Mondo, diventando una Pandemia, tutt'oggi (2021) presente. 

Il contagio tra le persone avviene tramite le vie aeree ed il decorso dell'infezione, soprattutto (ma non solo) negli anziani e nei soggetti più fragili, può aver esiti nefasti, talvolta letali. In assenza di un Vaccino o di un'efficace cura i Governi dovettero imporre i lockdown, per limitare quanto più possibile la trasmissione del Virus ed impedire che i reparti di terapia intensiva fossero saturi di malati COVID-19.

Sin da subito si capì che i Vaccini sarebbero stata l'unica soluzione e, mai come in questo caso, tutte le Nazioni investirono ingenti somme di denaro per ridurre i tempi. Un Vaccino per essere approvato deve passare test rigorosi, con numerosi volontari, affinché esso risulti EFFICACE e SICURO (due parametri indispensabili  e di egual importanza).

Dopo circa un anno arrivò Pfizer, il primo vaccino approvato contro il SARS-CoV-2. Sicurezza ed efficacia vengono prima di "velocità"; il fatto che si sia prodotto in tempi record è dovuto al fatto che si è partiti già con metà lavoro fatto (si era già studiato per il SARS-CoV, ma poi fu abbandonato) ed al fatto che ci ha lavorato il mondo intero (non uno o due gruppi). Quindi se sentite dire "Vaccino sperimentale", sappiate che è un'enorme fesseria.

Com'è Fatto il Nostro Sistema Immunitario ?

Riassumendo e semplificando a livello elementare possiamo dire che quando il nostro corpo vede/incontra per la prima volta un elemento estraneo (ad esempio un Virus) si attiva per produrre anticorpi specifici contro quell'elemento.

I Linfociti B, una classe di Globuli Bianchi, iniziano a "studiare" il Virus, si specializzano e differenziano in cellule in grado di produrre anticorpi specifici, che si legano (attaccano) ad un pezzo (antigene) di quel Virus. Il legame anticorpo-antigene neutralizza il Virus. Il problema è che il processo di "specializzazione" dei Linfociti B richiede tempo e, la prima volta, la risposta sarà tardiva, regalando così tempo prezioso al patogeno.


Come Funzionano i Vaccini ?

Di fatto i Vaccini mimano l'infezione, ovvero stimolano i nostri Linfociti B a produrre anticorpi X, contro il patogeno X. Se in futuro questo stesso patogeno tornerà, il nostro corpo sarà già pronto per debellarlo e la risposta immunitaria sarà rapida, in quanto ci saranno già anticorpi contro X, oppure cellule già specializzate per produrre anticorpi contro X.

In passato i Vaccini contenevano una forma attenuata (talvolta morta) del Virus patogeno. Oggi nessuno dei Vaccini contro il SARS-CoV-2 contiene il SARS-CoV-2 (né vivo, né attenuato, né morto), ma solo un suo pezzettino.

Cloni Linfociti B

Risposta Immunitaria


Come Funzionano i Vaccini ad mRNA Contro il SARS-CoV-2 (ad esempio Pfizer e Moderna) ?

La proteina Spike (vedi qua per dettagli) è la chiave d'ingresso che il Coronavirus utilizza per entrare nelle nostre cellule. Per questo motivo la proteina Spike del SARS-CoV-2 è particolarmente conservata, perché se muta troppo il Virus non può più infettare e quindi muore, facendo morire con sè quella mutazione. 

Per questa ragione si è deciso di utilizzare Spike come antigene, così da far produrre Anticorpi contro Spike. Il fatto che non possa "cambiare molto" dà maggiori possibilità che gli Anticorpi prodotti riconoscano le future varianti del SARS-CoV-2, sebbene il rischio che alcune varianti possano eluderli (Vaccine Escape) rimane concreto. 

Nei Vaccini ad RNA non è contenuta la proteina Spike, bensì quel frammento di RNA (mRNA) che serve (un po' come fosse il manuale d'istruzione) per la sua produzione

In laboratorio si amplifica un pezzettino dell'RNA del SARS-CoV-2 (chiamiamolo per comodità mRNA-spike) e successivamente lo si "incapsula" all'interno di una membrana lipidica (grasso). Questo involucro (nanoparticella) viene fatto per proteggere l'mRNA che, per sua natura, è una molecola estremamente instabile, che viene degradata velocemente. 

La siringa viene utilizza per iniettare a livello intramuscolare la soluzione contenente l'mRNA-spike. Successivamente queste "sfere di grasso contenenti l'mRNA-spike" entreranno (per endocitosi) nelle nostre cellule e libereranno l'mRNA nel citoplasma. I nostri ribosomi inizieranno a tradurlo nella proteina Spike (che vi ricordo è solo una delle 29 proteine del SARS-CoV-2). La proteina Spike rappresenta l'antigene grazie al quale i nostri Linfociti B produrranno anticorpi-anti-Spike. Dopo qualche settimana dalla vaccinazione avremo sia anticorpi contro il SARS-CoV-2 (nello specifico contro la sua proteina Spike), sia Linfociti "specializzati" nella loro produzione (che poi si trasformeranno in Cellule della Memoria, che rimarranno per anni nel nostro sangue, pronte per riattivarsi se necessario).

Quindi non temete, non vi inietteranno il SARS-CoV-2, vi inietteranno solo un pezzettino del suo RNA. La proteina Spike che produrrete è assolutamente innocua e non potrà in alcun modo formare una nuova generazione di Virus (mancano le altre 28 proteine ed il genoma ad RNA); è un po' come se smontassero un fucile e vi dessero solo il grilletto. 

Funzionamento Vaccini ad mRNA

Un altro mito da sfatare è :

"Il vaccino ad RNA è pericoloso perché modifica il nostro DNA"

Questa è una Fake News a tutti gli effetti. Il DNA delle nostre cellule è racchiuso all'interno del Nucleo, che lo separa dal citoplasma. L'mRNA-spike rimane esclusivamente nel citoplasma e, non entrando nel nucleo, non può venire a contatto con il nostro DNA. Tra l'altro l'mRNA-spike viene presto degradato dai nostri enzimi (RNasi) e, anche se fosse a contatto (e non lo è) con il nostro DNA non è in grado né di inserirsi, né di modificarlo. 

Riassumendo :

  • l'mRNA-spike è solo un frammento dell'RNA del SARS-CoV-2
  • l'mRNA-spike serve per produrre (codificare) la proteina Spike, la quale indurrà la produzione di anticorpi contro di essa
  • l'mRNA-spike non interagisce in alcun modo con il nostro DNA
  • l'mRNA-spike non viene replicato (duplicato) dalle nostre cellule
  • l'mRNA-spike viene presto degradato (distrutto) dalle nostre cellule
  • La proteina Spike, da sola, è totalmente inoffensiva 
  • Nel vaccino ad mRNA non è presente né il SARS-CoV-2, né nessun altro Virus
Piccola parentesi, nei vaccini "classici" (es. Astrazeneca), si usa l'Adenovirus (un virus molto stabile ed innocuo per l'uomo) come vettore. Questo Adenovirus viene modificato e contiene anche quel pezzettino di DNA (che verrà poi trascritto in mRNA-spike) SARS-CoV-2 che codifica per la proteina Spike. In questo caso (es. Astrazeneca) il tragitto siringa-cellula è affidato all'innocuo Adenovirus invece che alle Nanoparticelle lipidiche (come in Pfizer e Moderna).

Vettori a Virus o ad mRNA

Cosa si Intende per Variante del Virus ? 

"Le Varianti Sono Generate dai Vaccini ?

La frase soprariportata avrà indubbiamente fatto ribaltare Darwin nella sua tomba. Il principio base della Teoria Evoluzionistica di Darwin è proprio "L'ambiente non genera le mutazioni, ma seleziona quelle più vantaggiose" (chi avesse voglia di approfondire il concetto di Evoluzione clicchi qui).

In altri termini, le mutazioni sono eventi del tutto casuali e, ad ogni ciclo replicativo, il SARS-CoV-2 ha una minima probabilità di commettere qualche errore, dando alla generazione successiva un RNA leggermente diverso dal suo. La probabilità è bassa, ma moltiplicata per miliardi e miliardi di replicazioni, diventa concreta. 

Come detto sopra, una mutazione potrebbe casualmente essere: indifferente (la maggior parte), svantaggiosa o vantaggiosa

Una mutazione svantaggiosa (pensate ad un Virus che produce la proteina Spike malfunzionante) si perde nel corso di una o più generazioni (non riesce più ad infettare o poco).

Una mutazione vantaggiosa (pensate ad un Virus che produce una proteina Spike più efficace) prenderà il sopravvento, dato che i Virus che la posseggono (es. variante Delta del SARS-CoV-2) infettano (si duplicano) più facilmente.

In altre parole è una sorta di gara, i mutanti che hanno un vantaggio (infettano di più), corrono più veloci e diventeranno maggioritari nella popolazione.

Se però una buona fetta della popolazione è vaccinata, il vantaggio per il Virus non sarà più semplicemente "infettare più velocemente", ma diventerà anche "infettare chi è vaccinato". Per questo motivo, durante la fase di vaccinazione, bisognerebbe limitare al massimo la circolazione virale, così da ridurre la probabilità che si generi (casualmente) un mutante virale resistente ai vaccini.

I Vaccini non inducono varianti, semplicemente le possono selezionare (Se nessuno è vaccinato un Virus resistente ai vaccini non ha alcun vantaggio rispetto agli altri). Non fraintendete queste righe, VACCINARSI è CRUCIALE per USCIRNE con il minor numero di morti, alternativamente, lasciando circolare il Virus liberamente si arriverebbe all'immunità ammalandosi (invece che vaccinandosi), facendo morire oltre il 2% della popolazione (ed anche in quest'ultimo caso poi si potrebbero selezionare Virus in grado di reinfettare i guariti).

Al momento (Estate 2021) le varianti maggiormente diffuse non eludono il sistema immunitario dei vaccinati e, anche nel caso di infezione, i vaccinati non sviluppano la forma grave della malattia. 

Infine ricordatevi che nessun vaccino è sicuro al 100% sul 100% delle persone. Ma se tutti si vaccinano il Virus non può più circolare e, così, si protegge anche quell'1% a cui il vaccino non ha funzionato. Quindi Vaccinarsi è un dovere verso sé stessi, ma anche (e soprattutto) verso gli altri.

venerdì 30 luglio 2021

Cos'è un Virus ad RNA come il SARS-CoV-2 ? - Struttura e Ciclo Infettivo (semplificati)

A lungo si è dibattuto (a livello filosofico più che altro) sul fatto se i Virus fossero o meno essere viventi. Questo perché nessun Virus (sia a DNA che ad RNA) è in grado di aver vita autonoma e essendo parassiti obbligati.

Il Virus, a differenza di un Batterio (organismo unicellulare), NON è UNA CELLULA.

I Batteri, anche quelli patogeni, sfruttano l'ospite per ricavarne energia, ma hanno al loro interno tutto il necessario per duplicarsi. Esistono infatti Batteri ambientali che vivono senza infettare alcun ospite ed in laboratorio possono esser cresciuti in culture, dando loro solo gli "elementi" base (glucosio etc.) per la loro sopravvivenza. I Virus, invece, possono crescere in cultura solo se si dà loro un ospite da infettare

Esistono migliaia di Virus differenti, alcuni infettano solo batteri (es. il Fago lambda), altri infettano le piante, altri gli insetti, altri i mammiferi. Detto questo, spesso sono monofagi, ovvero infettano un'unica specie. Quando si parla di "salto di specie" ci si riferisce ad un Virus che, mutando, è diventato in grado di infettare una specie che prima gli era immune; ovviamente più le due specie sono affini più il "salto di specie" è probabile. In altri termini è molto più facile che un Virus dei pipistrelli (mammiferi) diventi capace di infettare l'uomo (mammifero), rispetto ad una rana (anfibio), così come è praticamente impossibile (parola da non utilizzare mai parlando di Scienza) che un Virus dei Vegetali inizi ad infettare gli Animali.

I Virus ad RNA sono un'immensa famiglia, caratterizzata dall'avere l'RNA (invece che il DNA) come Acido Nucleico. Al loro interno troviamo il gruppo dei Coronavirus a cui appartengono i comuni Virus influenzali (es. HCoV-229E), oltre al SARS-CoV-2 , che causa la malattia nota come COVID-19 (clicca qui per informazioni sui Vaccini ad RNA).

N.B. 

- SARS-CoV-2 (virus severe acute respiratory syndrome coronavirus 2) è il nome del Virus

- COVID-19 (COronaVIrus Disease-2019) è la malattia provocata dal SARS-CoV-2 

SARS-CoV-2

Struttura del SARS-CoV-2 :

Il genoma è formato da una molecola di RNA a singolo filamento (single-stranded RNA) della lunghezza di circa 30.000 ribo-nucleotidi. Giusto per dare un ordine di grandezza con dei numeri, il genoma umano è di circa 3 miliardi di nucleotidi. Il nucleotide (che diventa ribo-nucleotide se c'è RNA al posto di DNA) è il mattoncino con cui si costruisce il DNA (o l'RNA), ne esistono 4 diversi e la loro sequenza determinerà le caratteristiche del vivente. Per analogia pensate all'RNA (od al DNA) come se fosse una "parola" ed al nucleotide (4 diversi) come se fosse una "lettera" (21 diverse).

L'RNA del SARS-CoV-2 viene tradotto (grazie ai nostri Ribosomi), producendo 29 proteine. Alcune di esse servono per la replicazione/trascrizione dell'RNA virale (RTC complex), altre sono proteasi (tagliano le proteine), altre ancora stimolano la risposta immunitaria.  (Ref 1-2)

Solo 4 proteine vengono definite proteine strutturali, in quanto formano fisicamente l'involucro del Virus; esse sono :

1) Nucleocapsid Protein (Proteina-N): questa proteina, la più abbondante ed espressa sin dai primi stadi dell'infezione, lega l'RNA virale e lo avvolge formando una sorta di nucleo protettivo. Inoltre aiuta l'RNA ad entrare nella cellula ospite ed ad interagire con gli apparati cellulari di quest'ultima.

2) Membrane Protein (Proteina-M): è una proteina transmembrana che media le interazioni proteina-proteina e guida il processo di assemblaggio dell'involucro virale all'interno dell'ospite, oltre a facilitare l'innesto della proteina Spike.

3) Envelope Protein (Proteina-E): si tratta di una Viro-porina, ovvero una sorta di minuscolo canale ionico che attraversa la membrana. Insieme alla Proteina-M è essenziale per il corretto assemblaggio e rilascio della nuova generazione di Virus.

4) Spike Protein (Proteina-S): è la glicoproteina con cui il Virus lega il recettore posto sulla membrana della cellula bersaglio. E' indispensabile affinché il Virus possa entrare e parassitare le nostre cellule.

Le proteine S, E ed M, insieme al doppio strato fosfolipidico, formano il Capside (l'involucro esterno del SARS-CoV-2) (Ref 2).

Proteine Strutturali

Come Avviene l'Infezione da parte del SARS-CoV-2 ? - Basi Molecolari

Il Virus entra nel nostro corpo tramite le vie respiratorie e si lega ai recettori ACE2, situati sulla membrana delle cellule dell'epitelio nasale. Il legame tra Spike (del Virus) e ACE2 (delle nostre cellule) è altamente specifico (un po' come se fosse "chiave-serratura") ed è il primo (ed indispensabile) step dell'infezione. Il SARS-CoV-2 può infettare tutte le altre cellule che esprimano (abbiano) il recettore ACE2 (es. cellule del Cuore, Rene, Intestino).

Tramite un processo sul quale non mi soffermerò, il legame Spike-ACE2 innesca una serie di reazioni che permettono l'entrata del Coronavirus in cellula (Ref 3-5).

All'interno della cellula l'RNA del Virus verrà tradotto dai Ribosomi dell'ospite, producendo le proteine Virali, le quali sintetizzeranno altro RNA virale. In altre parole il Virus ha usato le vostre cellule per produrre un gran numero delle 4 proteine strutturali (vedi sopra), oltre a quelle che servono per fare più copie (replicazione) del proprio genoma (RNA). A questo punto ci sono tutti i pezzetti (4 proteine strutturali + RNA + fosfolipidi dell'ospite) per formare la nuova generazione di Virus, si tratta solo di assemblarli.

Anche per l'assemblaggio il Virus ha bisogno degli apparati (Golgi e Retticolo Endoplasmatico) dell'ospite (Ref 4-5). 

Finito il ciclo i neo-Virus fuoriescono tramite esocitosi od uccidendo la cellula ospite e sono pronti per infettare nuove cellule. 

Ho volutamente tralasciato moltissimi dettagli, il tutto è ovviamente molto più complesso; tuttavia può dare un'infarinatura a tutti coloro che non hanno fatto studi medico-scientifici.

Legame Spike-ACE2

Ciclo Infettivo SARS-CoV-2


Referenze

1) A novel coronavirus from patients with pneumonia in China, 2019.

Zhu N, Zhang D, Wang W, Li X, Yang B, Song J, et al.

N Engl J Med. 2020;382(8):727–33 – DOI: 10.156/NEJMoa2001017


2) Structural Proteins in Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus-2.

Satarker S, Nampoothiri M.

Arch Med Res. 2020 Aug;51(6):482-491.- DOI: 10.1016/j.arcmed.2020.05.012.


3) The protein expression profile of ACE2 in human tissues.

F. Hikmet, L. Mear, M. Uhlen, C. Lindskog.

bioRxiv, (2020); DOI: 10.1101/2020.03.31.016048.


4) Drugs targeting various stages of the SARS-CoV-2 life cycle: Exploring promising drugs for the treatment of Covid-19.

Ramarao Poduri, Gaurav Joshi, Gowraganahalli Jagadeesh.

Cellular Signalling 74 (2020) 109721 - DOI : 10.1016/j.cellsig.2020.109721


5) A comprehensive review about SARS-CoV-2

SK Manirul Haque , Omar Ashwaq , Abdulla Sarief  & Abdul Kalam Azad John Mohamed 

FUTURE VIROLOGYVOL. 15, NO. 9REVIEW  - doi.org/10.2217/fvl-2020-0124

mercoledì 28 luglio 2021

Come Coltivare la Bietola da Costa nell'Orto - Temperature e Cure

Le Coste, chiamate anche Bietole o Biete, sono un ortaggio a foglia appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae; in realtà la Bieta è solo una particolare varietà di Barbabietola, per l'esattezza Beta vulgaris var. cicla.

In questo articolo, dopo aver fatto una breve descrizione della specie, cercherò di rispondere alle domande più comuni, le cui risposte sono indispensabili per coloro che volessero coltivare con successo la Bietola da Costa nel proprio orto

Botanica :

Le Coste sono piante erbacee biennali, sebbene in coltivazione vengano raccolte prima che finiscano il loro ciclo vitale. In cucina, previa cottura, si utilizzano le foglie, che hanno un sapore a tratti dolciastro. Le foglie della Bieta sono di grosse dimensioni, color verde scuro, con venature bianche, così come il picciolo che risulta turgido, consistente e massiccio (ed è forse quest'ultimo la parte più buona da mangiare). 

Le radici si sviluppano sotto forma di grosso fittone, piuttosto profondo. A livello commerciale le Coste vengono raccolte prima che fioriscano, tuttavia se lasciate crescere liberamente andranno a fiore, producendo una lunga infiorescenza centrale ramificata con numerosi fiori, che si trasformeranno in frutti. A livello amatoriale questa pratica (far andar a fiore) è utile per ottenere i preziosi semi, con cui far nascere la nuova generazione di piantine. I semi sono relativamente grandi ed un grammo equivale a circa 50 semi.

Picciolo Beta vulgaris var. cicla
Bieta da Costa

Coltivazione :

Quando e Come Seminare le Coste ?

La semina può avvenire direttamente in pieno campo, da Marzo in poi nel Nord Italia, più o meno tutto l'anno (magari evitando l'estate) al Centro-Sud. I semi devono esser interrati a circa 2 cm (0.8 in) di profondità e, nelle condizioni ottimali, germoglieranno nel giro di 7-10 giorni. La soglia minima di temperatura per il germogliamento è di circa 5° C (41° F), ma solo da temperature di circa 15° C (59° F) il germogliamento avviene in tempi ragionevoli. Alternativamente si può pensare di seminare in semenzaio, in ambiente controllato, per poi trapiantare le piantine nell'orto quando avranno formato 5 foglioline e raggiunto un'altezza di almeno 10 cm (4 in).

Venatura Foglie Beta vulgaris var. cicla
A Quale Distanza Piantare le Bietole nell'Orto ?

Questi ortaggi devono esser coltivati preferibilmente in file distanziate circa 45 cm (18 in) l'una dall'altra. Ogni singola piantina della stessa fila viene messa a dimora distanziandola 25 cm (10 in) dalla precedente. Se il vostro orto fosse piccolo ed aveste problemi di spazio è possibile ridurre leggermente (5 cm tra le piante e 10 cm tra le file) il distanziamento, anche se ciò andrà a discapito dell'ordine e della facilità di raccolta. 

Quali Sono le Temperatura di Coltivazione ? 

Le Coste sono piante che hanno un fabbisogno termico inferiore rispetto a quello di molti ortaggi estivi (es. Melanzane, Pomodori, Meloni etc.) e possono continuare a vegetare anche con temperature comprese tra i 10 ed i 20 gradi centigradi (50-68° F), tuttavia non sono come i Piselli, che soffrono le alte temperature estive. Ciò si traduce nel fatto che le Biete da Costa si possono coltivare per gran parte dell'anno, quantomeno da inizio primavera sino alla fine dell'autunno. 

Foglia Bieta da Costa
Le Coste Resistono al Gelo ? Si Possono Coltivare in Inverno ?

La loro resistenza al freddo è buona e sopravvivono a gelate di media intensità, diciamo almeno sino a punte di -5° C (23° F). Questo non vuol dire che a tali temperature riescano a crescere, semplicemente non muoiono. Nelle zone miti del Sud Italia possono tranquillamente svilupparsi durante l'inverno, mentre nel Nord non conviene trapiantarle in inverno dato che, nel migliore dei casi, rimarrebbero in arresto vegetativo; detto questo se vengono lasciate nell'orto e superano i rigori invernali torneranno a crescere nella primavera successiva. In altre parole al Nord (zone in cui gela e senza usare serre) in inverno possono solo esser raccolte.

Quanto Dura il Ciclo Colturale ? Quando si Deve Raccogliere ?

Sicuramente è un ortaggio a ciclo breve e, in condizioni ideali, dura circa 60 giorni. Ovviamente la velocità dipende anche dalle temperature, nel periodo autunno-invernale i tempi per la raccolta potrebbero allungarsi. La raccolta si può effettuare in maniera scalare, rimuovendo le foglie più esterne.

Qual è la Migliore Esposizione ?

Un angolo assolato male non farà, sebbene le Coste reggano la mezz'ombra meglio di altri ortaggi. Magari nel Sud Italia, nel periodo più caldo dell'anno (che in queste zone non è il più consigliato per la coltivazione), sarebbe utile utilizzare una rete ombreggiante, anche per ridurre il calore.

Dove Piantarla nell'Orto ?

Se avete un orto piccolo riservate la parte più soleggiata agli ortaggi più eliofili (solitamente quelli estivi) e collocate le Coste nella zona un po' meno soleggiata (però non totalmente in ombra), associandole ad ortaggi come CaroteRavanelli e Lattuga.

Come Concimare le Coste ? Quale Terreno Preferiscono?

Si adattano a diversi tipo di suoli, l'importante è garantire un buon apporto di sostanza organica (letame/stallatico) ed un ottimo drenaggio. Essendo le Biete ortaggi a foglia, è consigliabile usare concimi ricchi in azoto (elemento che stimola la fase vegetativa), alternativamente si possono coltivare dopo ortaggi azoto-fissatori, come le leguminose (FaveFagioli, etc.).

Bietola da Coste
Quanto Bagnare ?

La Bieta da Costa è un ortaggio che adora l'acqua, le innaffiature dovranno essere frequenti (giornaliere), ma non eccessivamente abbondanti, al fine di evitare i dannosi ristagni idrici. Una carenza idrica (così come di Azoto) limiterà notevolmente lo sviluppo fogliare. 

Quali Sono le Principali Malattie ?

Le Coste sono rustiche e difficilmente sono attaccate in maniera tale da comprometterne la raccolta. Tuttavia possono verificarsi lievi attacchi fungini (es. Ruggine), così come di Afidi od ancora di Lumache (limacce), le quali si nutrono delle loro foglie. Tutte queste patologie sono ulteriormente circoscrivibili con semplici accorgimenti e, a livello amatoriale, quasi mai si deve trattare con anticrittogamici. 

Infiorescenze Bieta da Costa

Fiori Beta vulgaris var. cicla

giovedì 24 giugno 2021

Cosa Vedere a La Gomera, l'Isola Selvatica dell'Arcipelago delle Canarie - Foto Inedite

Le Canarie sono un Arcipelago di nazionalità spagnola situato nell'Oceano Atlantico settentrionale, ad Ovest del Marocco. Le Canarie sono costituite da 7 isole, con caratteristiche morfologiche e climatiche alquanto diverse tra loro.

Avevamo già parlato di Fuerteventura, un'isola priva di rilievi, sabbiosa e desertica. Oggi vorrei parlare di La Gomera, un'isola "minore", ma solo per dimensioni.

Se state prenotando un viaggio alle Canarie noterete che nel 99% dei casi vi offriranno solo 4 delle 7 isole, ovvero Lanzarote, Fuerteventura, Gran Canaria e Tenerife. Quest'ultima, anch'essa stupenda e di cui parleremo in futuro, è la base di partenza per La Gomera, discussa per l'appunto in questo articolo e nota anche come Isola Colombina, in quanto fu l'ultima terraferma toccata da Cristofaro Colombo nel suo viaggio verso l'America.

Il modo più comodo per raggiungere La Gomera è prendere il traghetto da Los Cristianos (Tenerife) che, con un rilassante viaggio di 45 minuti, vi porterà a San Sebastian (La Gomera), percorrendo i circa 30 km (20 mi) di mare che separano le due isole. Una piccola curiosità, essendo isole d'origine vulcanica in mezzo all'oceano, il fondale sottostante il tragitto che unisce Los Cristianos a San Sebastian sfiora profondità di 3000 metri (9840 ft).

Paesaggio Agricolo - La Gomera

San Sebastian

Che Climi e Paesaggi Ci Sono a La Gomera ?


Illustrazione dei Diversi Climi dell'Isola
Quest'isola, diversamente dalle sue "sorelle più famose", ha mantenuto inalterata quella natura selvaggia che caratterizzava le Canarie fino agli anni '50 del secolo scorso. Non ci sono grandi Hotel, non ci sono grosse città, le strade sono strette, poco trafficate e prive di caos.

A primo impatto sembra un'isola "fantasma", come fosse rimasta indietro secoli rispetto alla civiltà odierna ed il trascorrere del tempo si misuri con le ombre e non con gli orologi. 

La Gomera è un'isola Vulcanica, tuttavia non presenta vulcani attivi. A livello morfologico è alquanto scoscesa, priva di zone pianeggiati, ma con molte zone a picco sul mare e strapiombi.

A livello climatico non differisce troppo da altre isole non piatte, come Tenerife. In linea di massima le escursioni termiche annue (così come quelle giornaliere) sono molto contenute e si passa dal mese più freddo (Febbraio) con temperature minime e massime rispettivamente di 15° e 20° C (59-68° F), al mese più caldo (Settembre), con min/max di 21-27° C (70-81° F). Questo scarto così esiguo è dovuto sia alla latitudine (siamo al 28° N, zona subtropicale), sia all'effetto mitigatore dell'Oceano; quest'ultimo evita sia ondate di freddo, sia ondate di caldo, rare anche in piena estate. La piovosità segue un pattern Mediterraneo, con il minimo da Maggio a Settembre, tuttavia vi sono importanti differenze di piovosità all'interno dell'isola.

Ovviamente le temperature sono influenzate anche dall'altitudine e spostandoci in quota avremo via via un clima più temperato.

Gli Alisei, venti costanti che soffiano da Nord-Est verso Sud-Ovest, influenzano notevolmente le piogge sull'isola. Il lato Nord, sopravento agli Alisei,  è indubbiamente più fresco e piovoso, dato che su questo versante si condensa al suolo l'umidità accumulata da questi venti nel loro passaggio sopra l'oceano. In quest'isola, più che in altre, pochi chilometri dividono ambienti totalmente differenti; in un attimo si passa da zone assolate ed aride ad altre verdeggianti e nebbiose, quasi spettrali. 

La nebbia, che in alcune aree montagnose interne è praticamente onnipresente, genera un ambiente fresco ed umido, in netto contrasto con il clima arido della costa. Le differenze climatiche non si sentono solo sulla pelle, ma si notano anche nella vegetazione.

Palme delle Canarie Selvatiche

Vegetazione - La Gomera

Diga per Irrigamento - La Gomera

Qual è la Flora di La Gomera ?

Al piano, ovvero lungo le coste, crescono specie xerofile, prevalentemente piante grasse a portamento arbustivo, come l'Euforbia delle Canarie (Euphorbia canariensis), la Kleinia neriifolia ed alcune specie di Aeonium. In queste aree molto secche si sono naturalizzate piante che in realtà sono molto comuni anche nell'Italia meridionale, come il Fico d'India (Opuntia ficus-indica)  e l'Agave americana. La vegetazione è comunque molto rada e non mancano vaste aree che ne siano prive. Qua e là si ritrova anche una delle piante simbolo delle Canarie, ovvero la Phoenix canariensis, che con la sua altezza svetta sopra tutte le altre.

Roque de Ojila

Oltre i 500 metri (ma anche più in basso lungo il versante Nord) si estende la Laurisilva (Foresta di Lauri), ovvero una foresta sempreverde che, fino all'ultima glaciazione, era presente anche nel bacino del Mediterraneo, ritirandosi poi più a Sud per sfuggire al gelo. Oggigiorno la classica Laurisilva, intesa come ecosistema integro e completo, è presente solo nelle isole del Medio Atlantico (tra cui le Canarie), mentre in Italia persistono solo poche specie, tra cui l'Alloro e l'Agrifoglio.

Mappa

La Foresta di Lauri (Laurisilva) deve il suo nome al fatto che molte specie che la popolano appartengono alla famiglia delle Lauraceae (la stessa a della Canfora e dell'Avocado), come ad esempio Laurus azoricaApollonias barbujanaOcotea foetensPersea indica. Questo tipo di foresta è perennemente umida, spesso avvolta nella nebbia ed estremamente densa; le piante più alte filtrano la maggior parte della radiazione luminosa, lasciando un'esigua quantità di luce per il sottobosco, il quale risulta composto prevalentemente da felci. Al confine di queste foreste troviamo anche altre specie, come l'Erica gigante (Erica arborea).

A La Gomera è presente il parco nazionale Garajonay, patrimonio dell'UNESCO e ritenuto tra i migliori  esempi di Laurisilva, sia in quanto a conservazione, sia per biodiversità. All'interno del Garajonay si trova anche il Roque de Agando, una formazione rocciosa a forma di "torre", creatasi dal consolidamento di magma, così come il Roque de Ojila e il Roque de la Zarcita.

Nel pacchetto offerto da molte agenzie è compreso il Pullman che, percorrendo le stradine dell'Isola, vi permetterà di osservare i diversi ambienti e, a volte, basta distrarsi 1 minuto per passare da 28° C con Sole a 18° C con nebbia fitta.

L'isola, come avrete capito, è formata da vette e rilievi, spesso separate da canyon e vallate. Per questa ragione, due persone che fossero su due vette contigue potevano distare poco in linea d'aria, ma molti chilometri percorrendo le strade. Questo ha fatto sì che, in un tempo in cui non c'erano ancora telefonini et simila, si comunicasse tramite fischi. Oggigiorno questa usanza è tramandata da generazione in generazione ed esiste un vero e proprio linguaggio dei fischi.

Il mio tour finì in un'area agricola in cui si coltivavano specie tropicali e subtropicali, come Banani, Mango, PapayaCherimoya e molto altro. Altra caratteristica dell'isola sono i terrazzamenti, l'unica soluzione per ricavare terreno coltivabile in una zona così scoscesa. 

Insomma, se volete trovare pace, tranquillità ed un ecosistema ancor oggi integro, La Gomera è una gita obbligata...se volete Hotel, piscine e bella vita, allora conviene orientarsi su altre isole.


Banane e Palme - La Gomera

Piante Grasse - La Gomera

Terrazzamenti a Picco sul Mare

Frutteto Tropicale

martedì 25 maggio 2021

Le Migliori 20 Varietà di Ginkgo biloba - Differenze ed Analogie

Ginkgo biloba è una specie appartenente al gruppo delle Gimnosperme ed è presente sul nostro pianeta da oltre 250 milioni di anni. Un tempo la sua famiglia (Ginkgoaceae) contava numerose specie, la maggior parte delle quali iniziarono ad estinguersi con l'arrivo delle più evolute Angiosperme. Ai nostri giorni la Ginkgo biloba è l'unica rappresentante della famiglia ancora in vita ed è considerata un fossile vivente, essendo rimasta praticamente immutata dall'epoca dei Dinosauri. 

Delle caratteristiche botaniche e fisiologiche, così come delle esigenze necessarie per la sua coltivazione, ne avevamo ampiamente discusso qua. In questo articolo vorrei illustrare le cultivars più particolari, selezionate dai botanici nel corso dell'ultimo secolo. 

L'albero del Ginkgo biloba possiede stupende foglie a forma di ventaglio che in autunno, prima di cadere, si colorano di giallo-arancione. Vuoi per il portamento elegante, vuoi per la bella chioma o per l'indubbio fascino della sua "veste autunnale", questa pianta non poteva non diventare un simbolo ornamentale molto ambito.

Di norma l'Albero dei Ventagli (è chiamato anche così) ha uno sviluppo piramidale ed una crescita elevata, raggiungendo dimensioni considerevoli; tuttavia molto ibridatori, soprattutto del centro-nord Europa, nel corso dei decenni hanno selezionato centinaia di varietà, talvolta molto differenti dalla "specie tipo". I diversi cloni differiscono essenzialmente per :

  • Portamento : se, la versione "classica", ha un portamento piramidale-espanso, alcuni cloni possono avere forma prettamente piramidale (come un Pioppo Nero od un Abete) o prettamente espansa (come un Faggio), mentre altri sono stati selezionati per il loro portamento colonnare (assurgente), per aver crescita orizzontale od ancora per aver portamento pendule/ricadente
  • Foglie : i diversi cloni possono aver foglie che differiscono per dimensione, forma e colore.
  • Dimensioni : una pianta adulta di Ginkgo può superare agevolmente i 30 metri (100 ft) di altezza, ciò nonostante sul mercato sono presenti cloni "nani" (Dwarf), che possono esser piantati anche in piccoli spazi. Ovviamente anche la crescita annua sarà proporzionale all'altezza. Tra questi due estremi esistono un'infinità di cloni "intermedi" che raggiungono un'altezza di 10 metri (33 ft).
  • Sesso : G. biloba è una specie Dioica, esistono perciò piante maschio, che non produrranno mai frutti e piante femmina che, se impollinate, produrranno molti frutti (e dunque semi).

Di seguito un elenco di alcuni dei cloni più rappresentativi della diversità all'interno della specie Ginkgo biloba.


Ginkgo biloba "Variegata"1) Ginkgo biloba "Variegata" : antica e rara varietà, con la peculiarità di avere foglie di color variegato. Una stessa foglia può esser colorata "a strisce", alcune delle quali del classico verde, altre color bianco o crema. Queste "strisce" di diversa forma e colore sono un po' come le impronte digitali, non esistono infatti due foglie che siano identiche. Alcune foglie possono anche esser totalmente bianche/crema. Non si sa ancora esattamente perché, ma questo clone, nella fase giovanile, potrebbe aver le classiche foglie verdi e, solo con l'età adulta, mostrare la sua principale caratteristica. Sicuramente la Ginkgo biloba "Variegata"  non passerà inosservata. Sebbene esistano più cloni, il capostipite è un clone femmina, a sviluppo limitato. Ricordatevi, per massimizzare il color "crema" si consiglia di coltivare questa varietà in una posizione quanto più soleggiata possibile.   

Ginkgo biloba "Anny's Dwarf"2) Ginkgo biloba "Anny's Dwarf" : selezionata in Olanda negli anni '90, questa varietà è di sesso maschile ed è dotata di foglie piccole e molto frastagliate. Si adatta bene alla coltivazione in vaso ed anche se piantata in giardino raggiunge i 2 metri (6.6 ft) di altezza solo dopo molti anni.

3) Ginkgo biloba "Horizontalis" : antico clone femminile selezionato in Francia. Come suggerisce il nome, questa varietà tende ad espandersi in orizzontale, allargandosi molto rispetto alla crescita in altezza. Questo portamento atipico per la specie non deve far dedurre che si tratti di una varietà nana, dato che può tranquillamente raggiungere i 5 metri (16.5 ft) di altezza.

Ginkgo biloba "Horizontalis"


Ginkgo biloba "Pyramidalis"
4) Ginkgo biloba "Pyramidalis" : clone maschio originatosi nel 1969 negli Stati Uniti. Sebbene la forma "a cono", ereditata dalle conifere, sia tipica della specie, questa varietà ha portamento ancora più spiccatamente piramidale, tanto che potreste usarlo come albero di Natale. Questo clone cresce approssimativamente 12 metri (39 ft) ed alla base raggiunge un diametro di 8 metri (26 ft).

5) Ginkgo biloba "Princeton sentry" : pianta a portamento tendenzialmente colonnare, ma non nana. Può raggiungere i 20 metri d'altezza (66 ft), con un diametro della chioma ben più contenuto. Ottima per esser utilizzata nelle città come pianta stradale

6) Ginkgo biloba "Blagon" : recente selezione a marchio registrato (propagazione vietata), anch'essa a portamento colonnare, tuttavia più bassa e più conica della precedente, raggiungendo i 12 metri (39 ft) di altezza ed allargandosi poco più di 2 metri (6.6 ft). Per forma ricorda molto un Cipresso.

Ginkgo biloba "Princeton sentry"
Ginkgo biloba "Blagon"

7) Ginkgo biloba "Beijing Gold" : clone cinese a sviluppo relativamente contenuto 4 x 4 metri (13 x 13 ft) che si differenzia per il fatto che le sue foglie cambiano colore più volte durante l'anno. In primavera, appena emesse, sono di color giallo, in estate sono verdi variegate di bianco ed, in autunno, hanno invece il classico color giallo-arancione di tutte le altre varietà.

Ginkgo biloba "Beijing Gold"

Ginkgo biloba "Denise"
8) Ginkgo biloba "Denise" : pianta a portamento colonnare, a sviluppo più limitato rispetto alle altre varietà assurgenti citate in precedenza. Le foglie sono quelle tipiche della specie. In 10 anni non diventerà più alta di 3 metri (10 ft), con un diametro della chioma inferiore ai 50 cm (20 in).

9) Ginkgo biloba "Boleshaw Chobry" : varietà Polacca registrata nel 2007.  Le foglie sono spesse, dal margine irregolare e particolarmente frastagliato. Portamento elegante ed ordinato. Se ne consiglia la piantumazione in grandi giardini o parchi, possibilmente in posizione isolata, così da potersi sviluppare in maniera più naturale ed esprimere a pieno la propria bellezza.

Ginkgo biloba "Boleshaw Chobry"
10) Ginkgo biloba "Snow Cloud" : clone maschile di origine Giapponese, con foglie simili alla varietà Beijing Gold, tuttavia durante l'estate il colore bianco nella foglia è più concentrato all'estremità della stessa. Portamento compatto e dimensioni più ridotte rispetto alle altre varietà "variegate".

Ginkgo biloba "Snow Cloud"
11) Ginkgo biloba "Globosa" : clone maschile a portamento nano, che non supera mai i 2 metri (6.6 ft) di altezza. La peculiarità è nella chioma, che tende ad esser per l'appunto globosa (a forma di sfera).

Ginkgo biloba "Globosa"
Ginkgo biloba "Menhir"
12) Ginkgo biloba "Menhir" : di origine Olandese, possiede foglie più piccole rispetto alla media della specie, frastagliate, con sfumature tendenti al bluastro. Anche i nuovi getti sono più sottili, rendendo questa pianta delicata ed elegante. 

13) Ginkgo biloba "Tubifolia" : clone maschile, compatto e di origine francese, si caratterizza per aver le foglie che tendono ad attorcigliarsi, conferendo loro un aspetto tuboliforme. 

14) Ginkgo biloba "Allgold" : si pensa possa esser lo stesso clone di Ulrich’s Gold, peculiarità è che le foglie rimangono perennemente di color giallo, anche in estate. La carenza di clorofilla (che determina normalmente il colore verde delle foglie) non permette un'efficiente attività di fotosintesi, di conseguenza la crescita è ridotta ed è preferibile coltivare questa varietà in zone di mezz'ombra.

Ginkgo biloba "Tubifolia"
15) Ginkgo biloba "Nelleke" : clone olandese che produce una chioma con foglie larghe ed intere e non bilobate come tipico della specie.  

16) Ginkgo biloba "Thelma" : clone maschile selezionato negli USA a portamento abbastanza compatto, con una crescita annua di circa 15 cm (6 in). Produce foglie semi-tubulari, talvolta quasi aghiformi; tuttavia la chioma è molto eterogenea e si possono aver foglie anche bilobate. 

Ginkgo biloba "Nelleke"
Ginkgo biloba "Thelma"
17) Ginkgo biloba "Pendula" : clone femminile di origine Belga che, come suggerisce il nome, produce una chioma ricadente e ha dunque un portamento pendule, che ricorda quello del Salice Piangente. 

Ginkgo biloba "Pendula"
18) Ginkgo biloba "Eastern Star" : clone femminile che ha la peculiarità di iniziare a produrre frutti già dopo 4-5 anni.

19) Ginkgo biloba "Mariken" : scoperta nel 1995 in Olanda è forse la varietà nana più diffusa e commercializzata. Le foglie risultano arrotondate e leggermente a forma di coppa. La chioma è molto densa ed il portamento ricorda più quello di un basso cespuglio, rispetto ad una pianta.

20) Ginkgo biloba "Troll" : clone nano, simile al precedente. Produce foglie color oliva ed in rami hanno internodi particolarmente corti, di conseguenza la densità fogliare è elevata. Cresce solo 5 cm (2 in, con un portamento arbustivo e molto ramificato, rimanendo alto circa 1 metro (3.3 ft).

Ginkgo biloba "Eastern Star"

Ginkgo biloba "Troll"