martedì 23 giugno 2020

Come Coltivare la Mammea americana ?

Frutto Mammea americana

La Mammea americana, da non confondere con il Mamey Sapote (Pouteria sapota), è una pianta tropicale che produce un grande frutto, piuttosto difficile da trovare in commercio in Italia, sebbene tra fine Aprile e Maggio qualche negozio etnico potrebbe venderlo.

Mammea americana e Pouteria sapota, nonostante non siano minimamente imparentati, producono due frutti dall'aspetto simile. I popoli ispanici dell'America centrale chiamano il primo frutto Mamey amarillo (Mamey Giallo, Mammea americana), per distinguerlo dal Mamey rojo (Mamey Rosso, Pouteria sapota), tuttavia è conosciuto anche con il nome di Mamey di Santo Domingo  od Albicocco Tropicale


Origine e Diffusione :

Mammea americana è una specie appartenente alla famiglia Calophyllaceae, sebbene ci siano ancora delle incertezze tra gli studiosi, alcuni dei quali catalogano questa pianta come Clusiaceae, la stessa famiglia a cui appartiene il Mangostano (Garcinia mangostana).

Questa pianta è nativa dei Caraibi e la sua distribuzione naturale è compresa tra il Sud del Messico, l'America Centrale (Panama, Guatemala etc.), la parte settentrionale dell'America Latina (Colombia, Venezuela etc.) e le isole delle Antille. (Bahamas, Santo Domingi etc.).

Nei paesi d'origine la specie viene piantata come pianta ornamentale, da ombra e fruttifera, sebbene la coltivazione a scopo alimentare non sia di certo ai livelli della Papaya o del Mango. Nel vecchio mondo il Mamey Giallo è poco comune e viene coltivato marginalmente nell'Africa occidentale (Sierra Leone) e nel Sud-Est Asiatico (Filippine, Indonesia)


Fiore Mammea americanaForma e Sapore del Frutto :

Tendenzialmente di forma rotonda, con una buccia marrone-grigia coriacea, ruvida e dura, che si ammorbidisce (leggermente) solo ad avvenuta maturazione. Il Mamey Giallo è pesante e di grosse dimensioni, avendo un diametro di anche 20 cm (8 in), sebbene vi sia una certa variabilità nelle dimensioni, anche su diversi frutti della stessa pianta.

All'interno troviamo una polpa giallognola, piuttosto aderente alla buccia, e grossi semi in numero compreso tra 1 (in frutti piccoli) e 3-4 (in frutti grandi). La consistenza, diversamente dal Mamey Rosso, è poco "burrosa", ma piuttosto fragrante e succosa. Il gusto è piacevole, leggermente sub-acido, ricordando un mix tra Albicocca e Lamponi, con un pizzico di Arancia.
Il frutto, anche aperto, si conserva bene in frigorifero ed anche dopo qualche giorno risulta ancora attraente (non si ossida come succede ad esempio con le Mele).

Foglie Mammea americana

Botanica e Fisiologia :

Mammea americana è una albero sempreverde che può raggiungere i 20 metri (65 ft) di altezza. I rami sono assurgenti e tendono a formare una chioma ovale od a forma piramidale che, in esemplari in buono stato di salute, risulta densa. Le foglie sono opposte, ovali, lisce e con una consistenza simile al cuoio; esse sono lunghe in media 20 cm (8 in) e larghe circa la metà, sono di color verde lucido ed hanno un margine liscio. Nel complesso le foglie ricordano molto quelle della Magnolia sempreverde (Magnolia grandiflora), molto diffusa nei nostri giardini e parchi.

I fiori, solitari o raggruppati in piccoli gruppi (2-3), sono fragranti, con un diametro di circa 4 cm (1.6 in), con 4-6 petali bianchi e stami-pistilli color giallo-arancione. I fiori possono esser maschili, femminili od ermafroditi e possono esser tutti presenti su un'unica pianta o su piante separate. Insomma, la distinzione non è netta come in altre specie, inoltre un'unica pianta potrebbe aver predominanza di fiori maschili (rispetto a femminili) e ciò si tradurrà in una scarsa produzione.

La fioritura avviene prima e durante la fruttificazione (il frutto impiega circa 1 anno a maturare), tuttavia in climi equatoriali, senza fluttuazioni termiche annue e con piogge ben distribuite, si possono aver due periodi di fioritura/fruttificazione all'anno. Nel complesso sia fioritura che maturazione dei frutti sono piuttosto scalari, ad esempio in Florida copre un periodo di tre mesi, tra Giugno ed Agosto.

La maturazione del frutto si può constatare con un leggero ammorbidimento ed ingiallimento della buccia, tuttavia questi indici non sono sempre così netti; un altro metodo è grattare leggermente la buccia con un'unghia, se sotto il colore è verde il frutto è immaturo, se giallino è pronto per la raccolta.

Una pianta adulta, in buona solate e cresciuta nei clima ideale può produrre anche 300 frutti all'anno.

Frutticini Immaturi Mamey Giallo

Guida alla Coltivazione della Mammea americana ? - Crescita, Potature, Esposizione, Propagazione e Cure

M. americana è una specie subtropicale molto a suo agio nei climi tropicali umidi. Il termine subtropicale è fuorviante, se da un lato è vero che si può coltivare anche oltre il 23° parallelo e che la rusticità è superiore a quella di specie strettamente tropicali come Durian e Rambutan, dall'altro non è di certo una pianta subtropicale ben adattata ai climi temperati caldi come potrebbe esser una A. cherimola od un Guava.

In altre parole il Mamey Giallo può tollerare, da adulto, sporadici abbassamenti sino a 0° C (32°F) o pochissimo sotto con danni; tuttavia, anche al di sopra di questa soglia, muore anche se le temperature si mantengono a lungo sotto i 10° C (50° F). In Italia se ne può tentare la coltivazione nei luoghi più miti di Sicilia e Calabria, ma anche qui la pianta probabilmente sopravvivrebbe più che vivrebbe. Nell'estremo Sud della California, e dunque anche nei luoghi più caldi d'Italia, la pianta non riesce a fruttificare, mentre in Florida non ci sono problemi, ma lì e tutt'altro clima rispetto a quello italiano.

Detto questo, per aver la certezza, bisogna provare. Se qualcuno avesse un microclima fantastico in Sicilia o Calabria potrebbe provare e, magari, smentire con squisiti frutti quanto riscontrato in California. 

La Mammea americana  ha un grosso pregio, diversamente alla maggior parte delle altre fruttifere tropicali, regge bene l'ambiente secco di casa; per questo motivo in Italia potrebbe esser coltivata in vaso come pianta da appartamento, almeno durante il periodo invernale.

Chioma Mammea americanaSe escludiamo la scarsa resistenza al freddo, questa specie è adattabile, resistente alle malattia e di facile coltivazione.

Gradisce una pioggia annua compresa tra 800 e 1500 millimetri, giovani esemplari richiedono innaffiature, mentre da adulta potrebbe cavarsela da sola (in Italia), sebbene bagnare nei mesi più torridi dell'anno potrebbe aiutare, inoltre si avvantaggia di un buono strato di pacciamatura.

Pur preferendo un terreno ricco, profondo, drenante, sabbioso/limoso e leggermente acido, si adatta a crescere anche in terreni superficiali, argillosi e sino a pH 8.

L'esposizione ideale è soleggiata, ma si sviluppa bene anche a mezz'ombra, soprattutto durante i primi anni di vita.

Lo sviluppo è armonico anche in assenza di potature.

La riproduzione può avvenire per semina ed i semi, con le ottimali condizioni di temperatura ed umidità, germinano entro 2 mesi. I semenzali impiegano dai 6 ai 10 anni per fiorire/fruttificare. Per ridurre questi tempi, oltre che per aver cloni selezionati con fiori ermafroditi, conviene la moltiplicazione vegetativa, tramite innesto o talea.

Giovane Pianta Mammea americana

Nuova Vegetazione Mammea americana

mercoledì 3 giugno 2020

Kudzu (Pueraria montana), un'Infestante dall'Aspetto Esotico

In questo breve articolo vorrei portare all'attenzione la Pueraria montana, una specie tappezzante ed infestante nota anche con il nome tipicamente orientale di Kudzu.

Pueraria montana appartiene alla famiglia delle Fabaceae (ex Leguminose) ed è nativa dell'Asia orientale, dove cresce sui pendii delle montagne e dei vulcani.
In natura esistono 3 sottospecie (Pueraria montana var. chinensisPueraria montana var. lobataPueraria montana var. thomsonii), che differiscono per distribuzione geografica e morfologia (es. foglie più o meno lobate); tuttavia le sottospecie si possono facilmente ibridare tra loro, dando origine ad ibridi spesso difficilmente catalogabili.

Pueraria montana

Origine e Diffusione :

Il Kudzu, o più semplicmente Kuzu, fu introdotto negli Stati Uniti a partire dalla fine dell'800. Inizialmente fu importato come sia come specie ornamentale, sia per il foraggio, ma in seguito, grazie all'elevata vigoria delle radici, fu impiegato anche nella lotta contro l'erosione dei terreni declivi.
Purtroppo la specie scappò ben presto al controllo degli uomini e divenne invasiva in molti "stati del Sud". Recentemente (anni 2000) il Kuzu si espanse sempre più verso nord, seguendo le rive del fiume Ohio. Oggigiorno la Pueraria montana è considerata tra le 100 piante più infestanti al mondo; essa cresce infatti a grande velocità (in Estate anche diversi centimetri al giorno) e, sebbene di origine sub-tropicale, sopravvive egregiamente all'inverno, semplicemente perdendo le foglie alla prima gelata.
In Italia è vietata la vendita nei vivai, ma si possono facilmente trovare i semi su Ebay.

Questa pianta rampicante, in assenza di supporti verticali a cui aggrapparsi, tende ad allargarsi orizzontalmente, diventando strisciante. La velocità di crescita, unita all'elevata capacità di riproduzione vegetativa (stoloni), fa si che il Kudzu diventi tappezzante, coprendo e soffocando la vegetazione del suolo.
La specie predilige i luoghi relativamente miti, ma non aridi, avendo velocità di crescita ottimale (e quindi maggior invasività) con almeno 1000 mm (40 inch) di pioggia annui. In Italia è presente a macchia di leopardo, soprattutto nelle regioni del Nord, crescendo prevalentemente a margine dei boschi, in zone dismesse e rurali. Tra le aree in cui la diffusione desta più timori vi sono sicuramente le sponde del grandi laghi prealpini, come il Lago Maggiore.


Come Riconoscere la Pueraria montana ? - Botanica e Fisiologia 

Le foglie sono alterne ed ognuna è formata da 3 foglioline distinte, con 3 corti piccioli che convergono in un unico lungo picciolo che poi le congiunge al fusto. In realtà il termine foglioline è fuorviante, dato che le 3 foglie sono lunghe anche 20 cm (8 in), hanno una forma più o meno lobata, ricordando un po' sia le foglie del Fico (Ficus carica) che della Vite (Vitis vinifera). Le foglie del Kudzu hanno margine intero, sono di color verde, con sfumature gialle (soprattutto nelle nuove foglie) ed hanno entrambe le pagine (inferiore e superiore) pubescenti.
Nuova Vegetazione Pueraria montanaQuesta pianta è una liana a comportamento deciduo laddove vi siano gelate, altrove può mantenere le foglie durante l'inverno; per questa ragione potrebbe essere un'ottima pianta spia per capire quando avviene la prima gelata dell'anno. I fusti sono pubescenti, ricadenti o rampicanti se trovano un appiglio a cui attorcigliarsi, e possono tranquillamente superare i 25 metri (82 ft) di lunghezza. Il problema è che il Kuzu emette lunghissimi stoloni, ovvero fusti modificati in grado di radicare a contatto col suolo. Si stima che circa il 30% degli internodi possa dare origine a nuove radici e, quindi, a nuove piante. Non dimentichiamoci che ogni singola liana/stolone può crescere oltre 15 metri (49 ft) l'anno, strisciando ed aggrappandosi ad ogni cosa incontri sul suo cammino (comprese altre sue liane), generando un groviglio inestricabile che vince la competizione con ogni altra specie vegetale, erba compresa.

I fusti (liane) sono semi-legnosi, pelosi, leggermente urticanti e privi di viticci, motivo per cui si arrampicano avvolgendosi a spirale sul supporto, un po' come fa il Kiwi o l'Akebia; inoltre presentano internodi lunghi.
I fiori sono raggruppati in un'infiorescenza a forma di pannocchia, simile ad una spiga di grano, che emerge eretta dall'ascella fogliare. I singoli fiori sono molto ravvicinati, di forma ovoidale e color viola. Nel Nord Italia la fioritura avviene nel periodo autunnale, indicativamente tra Settembre e Novembre.

Il frutto è una baccello contenente fino a 10 semi marroni simili a Fagioli.

L'apparato radicale della Pueraria montana è davvero imponente ed espanso, anche perché ogni ramo/stolone, a livello degli internodi, può formare una nuova radice. In realtà le radici sono dei Tuberi ricchi di amido, utilizzati anche a scopo alimentare. In fine ricordiamoci che le radici del Kudzu, come quelle di molti altri legumi, vivono in simbiosi con batteri del genere Rhizobium, rendendo la specie un Azotofissatore. Nel complesso l'apparato radicale è il vero motore di questa specie, funziona da riserva, ma è anche in grado di rigenerare integralmente la parte aerea qualora venisse rimossa.

Foglie Kudzu

Esigenze Climatiche - Coltivazione, Esposizione e Crescita

Il Kuzu, oltre ad esser rapidissimo, non è schizzinoso in quanto a condizioni di crescita. Il suolo ideale è limoso, profondo, drenante, a pH neutro o leggermente acido; tuttavia può svilupparsi anche in terreni poveri e superficiale, seppure con una minor velocità. 

La specie, pur preferendo posizioni soleggiate, è in grado di crescere bene anche a Mezz'ombra. Con esposizioni ombreggiate la crescita rallenta.

Abbiamo già detto che questa pianta ha un fabbisogno idrico medio-alto, ciò non vuol dire che non sia resistente alla siccità, semplicemente, anche quì, diminuisce la propria velocità di crescita.

In altre parole, dove il terreno è profondo, le piogge abbondanti, l'esposizione soleggiata e la stagione vegetativa lunga, la Pueraria montana manifesta a pieno la propria capacità infestante; man mano che queste condizioni vengono a mancare la crescita si fa meno veemente e, di conseguenza, è più facile contenerla. Quindi, se mai vi venisse in mente di coltivarla al Sud Italia, non pensiate che non sia possibile, questa pianta cresce ovunque, seppure a velocità diverse.

Sebbene di origine tropicale, il Kudzo mostra un'impensabile resistenza al gelo, sebbene non sia la stessa per tutte le parti della pianta. Le foglie sono sempreverdi se le temperature rimangono sopra gli 0°C (32°F), sotto questa soglia la pianta ha un comportamento deciduo. La restante parte aerea (fusti) è più resistente e può tollerare fino a circa -8° C (18° F), forse anche un po' meno. Ma non temete, se il gelo fosse più intenso e morisse la parte aerea, le radici sottostanti sopravvivono almeno fino a -20° C (-4° F), riformando velocemente la chioma nella primavera successiva.

Fiore Pueraria montana
Kudzu Inselvatichito