I Giardini Botanici di Hanbury sono una delle tante meraviglie note e molto apprezzate all'estero, ma che in Italia, ahimè, stentano a decollare, pur avendo rarità botaniche e piante provenienti da ogni parte del Mondo.
Prima di raccontare la storia che ha portato alla realizzazione del parco, vorrei soffermarmi sulla sua posizione geografica, responsabile di un microclima davvero unico, che permette la coltivazione di specie esotiche sensibili al gelo.
Dove Sono i Giardini di Hanbury ?
Per via della mitezza della Liguria, molti nobili inglesi costruirono le loro lussuosissime ville proprio in riviera.
Il Giardino di Villa Hanbury occupa circa 18 ettari ed è situato sul promontorio di Capo Mortola, nel comune di Ventimiglia, sul confine tra Italia e Francia.
La Liguria ha una configurazione particolare, i suoi circa 330 km (205 mi) di coste sono disposti ad arco e formano un enorme golfo, completamente esposto a Sud.
Le località costiere si trovano così "intrappolate" tra le vette dell'Appenino Ligure (a Nord) ed il tiepido mar ligure (a Sud).
Le località costiere si trovano così "intrappolate" tra le vette dell'Appenino Ligure (a Nord) ed il tiepido mar ligure (a Sud).
In inverno l'Appenino Ligure blocca l'aria gelida che staziona in Val Padana, mentre l'acqua del mare, che di solito non scende sotto i 15° C (59° F), rilascia calore, come fosse un immenso termosifone.
Tra le varie aree costiere, la Liguria di Ponente gode di un clima ancor più dolce, grazie ad una miglior esposizione ed alla presenza di montagne più alte alle proprie spalle.
Capo Mortola è un promontorio prospiciente al mare, qui il clima è mite tutto l'anno, in inverno le temperature non scendono praticamente mai sotto 0°C (32°F) e la media delle minime si aggira attorno ai 7° C (44° F), mentre quella delle massime sfiora i 13° C (55° F).
Le estati sono calde, ma le brezze marine mantengono le temperature diurne raramente superiori ai 30°C (86° F).
Il clima dei Giardini di Hanbury è di tipo Mediterraneo caldo con bassa umidità atmosferica, in cui le precipitazioni si concentrano prevalentemente in autunno/inverno.
Per tentare di rispondere alla domanda :
"Qual è il periodo migliore dell'anno per visitare i Giardini Botanici Hanbury?", dobbiamo considerare che le specie presenti provengono da ogni parte della Terra e che in ognuno dei 12 mesi ci sarà qualche pianta in fiore (per i dettagli sulle fioriture clicca qui).
Quindi non pensiate che le fioriture siano soltanto primaverili ed estive, un po' come succede invece nei Giardini di Villa Taranto ma, anzi, sono forse più abbondanti nel semestre "freddo".
Se dovessi consigliare un periodo per visitarlo direi da Ottobre ad Aprile infatti, anche in pieno inverno, il Sole scalda e si sta più che volentieri all'aperto.
Personalmente mi è capitato di visitarli ad inizio gennaio e, con Sole addosso, si poteva stare tranquillamente in maniche corte.
Per informazioni su prezzi ed orari di apertura vedi qui.
Storia della Villa Hanbury :
Thomas Hanbury (1832-1907), un facoltoso commerciante di spezie (tè, seta) che fece fortuna in estremo oriente (Cina), acquistò questo podere con la Villa ormai in rovina.
A partire dal 1867 iniziarono i lavori di restauro della Villa e la realizzazione dei giardini che la circondano.
Thomas si fece aiutare da Daniel Hanbury (suo fratello) e da diversi botanici.
Nel 1907, dopo la morte di Thomas, i giardini furono ereditati dal figlio che, insieme alla moglie, li mantennero sino all'avvento della seconda guerra mondiale, periodo in cui dovettero abbandonare il podere.
Nel 1960 i Giardini di Hanbury vennero ceduti allo stato e, dal 1987, sono in gestione all'Università degli Studi di Genova.
La Vegetazione dei Giardini di Hanbury ed il Percorso :
La biglietteria (e l'ingresso) è nella parte alta, da lì si accede al parco. Per coprire la maggior superficie, il tragitto di andata e di ritorno sono differenti ed indicati con frecce blu o rosse.
Sebbene le piante ospitate siano provenienti da luoghi molto differenti, buona parte di esse sono xerofile ed, in natura, crescono in zone piuttosto aride.
Subito dopo l'ingresso, prima della scalinata, si può notare un enorme esemplare di Ficus rubiginosa, nativo della costa orientale dell'Australia. Questo albero dal fusto mastodontico possiede foglie eleganti, che ricordano vagamente quelle della più comune Magnolia.
Nella stessa zona è possibile osservare un esemplare di Beaucarnea longifolia (sin. Nolina longifolia), una pianta messicana che siamo soliti vedere in vaso ed in appartamento, piuttosto che in piena terra.
Proseguendo troveremo una grossa collezione di piante grasse, in particolar modo Agavi (dall'America) ed Aloe (dall'Africa), ma anche molti Cactus.
Ricordatevi, la maggior parte delle Agavi fiorisce un'unica volta nella vita, mentre le Aloe fioriscono tutti gli anni, generalmente durante la stagione più fresca e meno siccitosa (Autunno-Inverno).
Altre piante che non passano inosservate sono la Dracaena draco, originaria delle Isole Canarie, e la Yucca australis, che si erge su un tronco da cui dipartono poche branche non ramificate, al cui apice sono presenti le nuove foglie, mentre quelle vecchie, ormai secche, rimangono attaccate per lungo tempo.
Si arriva così in una zona più aperta in cui è collocato il Tempietto "Quattro Stagioni", un sorta di pergola con un tetto a forma di cupola, sorretto da sei pilastri, sotto la quale sono conservate le ceneri della nuora dell'ideatore dei Giardini di Hanbury.
Da questa zona, deviando dal percorso principale, si può da un lato risalire una scalinata incastonata tra terrazzamenti e rocce, in cui sono coltivate numerose piante succulente, ricreando un ambiente semi-desertico, dall'altro percorrere il Viale delle Cycas che, come suggerisce il nome, è una strada adornata da Cycas, ma anche da Palme e più specie di Strelitzia.
La prossima tappa dell'itinerario è la Topia, un lunghissimo pergolato composto da pilatri fatti in pietra e grossi travi di legno.
Nella parte alta della pergola vengono fatte crescere diverse piante rampicanti, tra cui rare specie di Bignoniaceae (es. Pandorea jasminoides), la Tetrastigma voinierianum, la Rosa banksiae, sino alle più comuni Rose e Clematis.
Sotto questa struttura si ha un nano-clima più fresco, ombreggiato ed umido, in cui trovano spazio le piante che non amano esposizioni troppo assolate o quelle poco resistenti alla siccità, come la Murraya paniculata, una pianta fiorifera da bordura nativa dell'India o la Salvia miniata, una pianta aromatica originaria del Belize, che produce vistosi fiori rossi.
Dopo una scalinata ed una sezione dedicata alle Cactaceae ed alle piante da clima desertico, ci troveremo dinanzi alla Fontana del Drago.
Ai margini della fontana cresce il Papiro (Cyperus papyrus), tipica pianta palustre da cui gli antichi Egizi ricavavano le pergamene su cui scrivere.
Nell'acqua stagnante della fontana si possono osservare le Tartarughe d'acqua.
Quest'angolo di giardino era anticamente considerato come l'area "Giapponese", troviamo ancor oggi Bambù, Glicini e, poco più in là, i Ciliegi da Fiore.
Altra struttura caratteristica è il Mausoleo Moresco, in stile tipicamente medio-orientaleggiante, in cui sono conservate le ceneri di Thomas Hanbury e della moglie.
Sulla parete che porta a questo "tempietto" si possono ammirare degli esemplari di Monstera deliciosa (Filodendro), una pianta tropicale dotata di enormi foglie frastagliate e, sebbene in pochi lo sappiano, capace di produrre frutti eduli.
Il Viale del Cipressi, ovvero una scalinata non troppo ripida fiancheggiata da queste alte e longilinee conifere, termina nell'area di ingresso dell'Agrumeto, il quale contiene una ricca collezione di Agrumi, dai comuni Aranci Dolci (Citrus sinensis) e Mandarini (Citrus reticulata), sino ai più ricercati Cedri (Citrus medica) e Pomeli (Citrus maxima).
Non mancano però altre specie frutticole, perlopiù antiche, come il Sorbo (Sorbus domestica), il Nespolo Comune (Mespilus germanica), l'Azzeruolo (Crataegus azarolus), il Nespolo Giapponese (Eriobotrya japonica) o il Giuggiolo (Ziziphus jujuba).
Scendendo, al termine del Viale dei Cipressi, sulla sinistra, cresce un vecchio esemplare di White Zapote (Casimiroa edulis), piantato nel lontano 1867.
Questo albero, nativo degli altopiani dell'America centrale, è conosciuto per i suoi gustosi frutti e può crescere bene nell'areale del Limone.
Poco più in là troviamo anche il frutteto esotico anche se, a mio avviso, si potrebbe osare un po' di più. Troviamo comunque un gigantesco Avocado (Persea americana), una grande Feijoa (Acca sellowiana), Guava Fragola (Psidium cattleianum), Cotogno Cinese (Pseudocydonia sinensis).
Il percorso, dopo aver attraversato una piana coltivata ad Olivi ed Agrumi, giunge ad un piazzale quasi in riva al mare, dove è presente un Bar.
Circondati da Pini Marittimi (Pinus pinaster), Aloe arborescens e Limoni (Citrus limon), con la salsedine nell'aria e con il rumore delle onde che si infrangono sulla costiera, potrete sedervi e rilassarvi, sorseggiando un buon Caffè.
Nel percorso di ritorno ci si imbatte in una zona piuttosto sgombra, con solo poche Palme ed Eucalipti, per il resto prato che, in estate, è riarso dal Sole.
Ancora molte le piante, tra cui l'Hovenia dulcis, che produce dei "finti" frutti dal sapore simile all'uva passa.
La Villa Hanbury non è visitabile all'interno, ma si può osservare da vicino. Sul retro vi è una grossa fontana e, all'ombra delle mura, crescono (a dir la verità un po' a stento, anche perché il clima non è loro troppo congegnale) delle Camelie (Camelia japonica).
Davanti alla facciata anteriore vi è un piazzale ricoperto di ghiaia, in cui sono presenti Melograni (Punica granatum), aiuole con diverse piante succulente, oltre ad un bel esemplare di Carissa macrocarpa.
Sulla risalita troviamo altre piante, tra cui diverse specie di Passiflora, un campo di Banani e più specie di Acacia, tra cui l'Acacia podalyriifolia, con fiori assai simili a quelli della Mimosa, sebbene sboccino precedentemente, verso Dicembre-Gennaio.
Vorrei concludere questo articolo con qualche foto di specie inusuali, prese un po' qua e là all'interno del Giardino di Hanbury.
Cyphostemma juttae : pianta succulenta a crescita lenta, nativa della Namibia. E' coltivata a scopo ornamentale e nei luoghi d'origine perde le foglie durante la stagione secca.
Melaleuca cuticularis : arbusto australiano appartenente alla famiglia delle Mirtaceae. Vecchi esemplari possono avere un portamento contorto.
Chamaedorea elegans : palma usata spesso in appartamento, di cui avevamo già discusso qui.
Opuntia microdasys : Cactus simile al Fico d'India, ma più compatto e privo di spine sulle pale.
Aeonium arboreum : Pianta succulenta originaria del Marocco e delle Isole Canarie, le foglie carnose sono piccole e disposte a rosetta all'apice dei rami. In primavera produce una pannocchia fiorale di color giallo intenso.
Pachypodium lamerei : nota anche come Palma del Madagascar, si sviluppa su un lungo tronco dotato di spine affilate. Le foglie sono relegate all'apice vegetativo e la pianta si presta anche per essere coltivata in casa.
Acacia x hanburyana : ibrido tra Acacia podalyriifolia e Acacia dealbata. Le foglie possono essere di due tipi: singole, simili a quelle dell'Olivo, oppure composte e sono entrambe presenti sulla pianta.
Vi allego le ultime foto del Panorama dei Giardini di Hanbury (Hanbury's Landscapes), sperando di avervi convinto a visitarli, qualora vi trovaste in zona.
Tra le varie aree costiere, la Liguria di Ponente gode di un clima ancor più dolce, grazie ad una miglior esposizione ed alla presenza di montagne più alte alle proprie spalle.
Capo Mortola è un promontorio prospiciente al mare, qui il clima è mite tutto l'anno, in inverno le temperature non scendono praticamente mai sotto 0°C (32°F) e la media delle minime si aggira attorno ai 7° C (44° F), mentre quella delle massime sfiora i 13° C (55° F).
Le estati sono calde, ma le brezze marine mantengono le temperature diurne raramente superiori ai 30°C (86° F).
Il clima dei Giardini di Hanbury è di tipo Mediterraneo caldo con bassa umidità atmosferica, in cui le precipitazioni si concentrano prevalentemente in autunno/inverno.
Per tentare di rispondere alla domanda :
"Qual è il periodo migliore dell'anno per visitare i Giardini Botanici Hanbury?", dobbiamo considerare che le specie presenti provengono da ogni parte della Terra e che in ognuno dei 12 mesi ci sarà qualche pianta in fiore (per i dettagli sulle fioriture clicca qui).
Quindi non pensiate che le fioriture siano soltanto primaverili ed estive, un po' come succede invece nei Giardini di Villa Taranto ma, anzi, sono forse più abbondanti nel semestre "freddo".
Se dovessi consigliare un periodo per visitarlo direi da Ottobre ad Aprile infatti, anche in pieno inverno, il Sole scalda e si sta più che volentieri all'aperto.
Personalmente mi è capitato di visitarli ad inizio gennaio e, con Sole addosso, si poteva stare tranquillamente in maniche corte.
Per informazioni su prezzi ed orari di apertura vedi qui.
Storia della Villa Hanbury :
Thomas Hanbury (1832-1907), un facoltoso commerciante di spezie (tè, seta) che fece fortuna in estremo oriente (Cina), acquistò questo podere con la Villa ormai in rovina.
A partire dal 1867 iniziarono i lavori di restauro della Villa e la realizzazione dei giardini che la circondano.
Thomas si fece aiutare da Daniel Hanbury (suo fratello) e da diversi botanici.
Nel 1907, dopo la morte di Thomas, i giardini furono ereditati dal figlio che, insieme alla moglie, li mantennero sino all'avvento della seconda guerra mondiale, periodo in cui dovettero abbandonare il podere.
Nel 1960 i Giardini di Hanbury vennero ceduti allo stato e, dal 1987, sono in gestione all'Università degli Studi di Genova.
La Vegetazione dei Giardini di Hanbury ed il Percorso :
La biglietteria (e l'ingresso) è nella parte alta, da lì si accede al parco. Per coprire la maggior superficie, il tragitto di andata e di ritorno sono differenti ed indicati con frecce blu o rosse.
Sebbene le piante ospitate siano provenienti da luoghi molto differenti, buona parte di esse sono xerofile ed, in natura, crescono in zone piuttosto aride.
Subito dopo l'ingresso, prima della scalinata, si può notare un enorme esemplare di Ficus rubiginosa, nativo della costa orientale dell'Australia. Questo albero dal fusto mastodontico possiede foglie eleganti, che ricordano vagamente quelle della più comune Magnolia.
Nella stessa zona è possibile osservare un esemplare di Beaucarnea longifolia (sin. Nolina longifolia), una pianta messicana che siamo soliti vedere in vaso ed in appartamento, piuttosto che in piena terra.
Proseguendo troveremo una grossa collezione di piante grasse, in particolar modo Agavi (dall'America) ed Aloe (dall'Africa), ma anche molti Cactus.
Ricordatevi, la maggior parte delle Agavi fiorisce un'unica volta nella vita, mentre le Aloe fioriscono tutti gli anni, generalmente durante la stagione più fresca e meno siccitosa (Autunno-Inverno).
Altre piante che non passano inosservate sono la Dracaena draco, originaria delle Isole Canarie, e la Yucca australis, che si erge su un tronco da cui dipartono poche branche non ramificate, al cui apice sono presenti le nuove foglie, mentre quelle vecchie, ormai secche, rimangono attaccate per lungo tempo.
Si arriva così in una zona più aperta in cui è collocato il Tempietto "Quattro Stagioni", un sorta di pergola con un tetto a forma di cupola, sorretto da sei pilastri, sotto la quale sono conservate le ceneri della nuora dell'ideatore dei Giardini di Hanbury.
Da questa zona, deviando dal percorso principale, si può da un lato risalire una scalinata incastonata tra terrazzamenti e rocce, in cui sono coltivate numerose piante succulente, ricreando un ambiente semi-desertico, dall'altro percorrere il Viale delle Cycas che, come suggerisce il nome, è una strada adornata da Cycas, ma anche da Palme e più specie di Strelitzia.
La prossima tappa dell'itinerario è la Topia, un lunghissimo pergolato composto da pilatri fatti in pietra e grossi travi di legno.
Nella parte alta della pergola vengono fatte crescere diverse piante rampicanti, tra cui rare specie di Bignoniaceae (es. Pandorea jasminoides), la Tetrastigma voinierianum, la Rosa banksiae, sino alle più comuni Rose e Clematis.
Sotto questa struttura si ha un nano-clima più fresco, ombreggiato ed umido, in cui trovano spazio le piante che non amano esposizioni troppo assolate o quelle poco resistenti alla siccità, come la Murraya paniculata, una pianta fiorifera da bordura nativa dell'India o la Salvia miniata, una pianta aromatica originaria del Belize, che produce vistosi fiori rossi.
Dopo una scalinata ed una sezione dedicata alle Cactaceae ed alle piante da clima desertico, ci troveremo dinanzi alla Fontana del Drago.
Ai margini della fontana cresce il Papiro (Cyperus papyrus), tipica pianta palustre da cui gli antichi Egizi ricavavano le pergamene su cui scrivere.
Nell'acqua stagnante della fontana si possono osservare le Tartarughe d'acqua.
Quest'angolo di giardino era anticamente considerato come l'area "Giapponese", troviamo ancor oggi Bambù, Glicini e, poco più in là, i Ciliegi da Fiore.
Altra struttura caratteristica è il Mausoleo Moresco, in stile tipicamente medio-orientaleggiante, in cui sono conservate le ceneri di Thomas Hanbury e della moglie.
Sulla parete che porta a questo "tempietto" si possono ammirare degli esemplari di Monstera deliciosa (Filodendro), una pianta tropicale dotata di enormi foglie frastagliate e, sebbene in pochi lo sappiano, capace di produrre frutti eduli.
Il Viale del Cipressi, ovvero una scalinata non troppo ripida fiancheggiata da queste alte e longilinee conifere, termina nell'area di ingresso dell'Agrumeto, il quale contiene una ricca collezione di Agrumi, dai comuni Aranci Dolci (Citrus sinensis) e Mandarini (Citrus reticulata), sino ai più ricercati Cedri (Citrus medica) e Pomeli (Citrus maxima).
Non mancano però altre specie frutticole, perlopiù antiche, come il Sorbo (Sorbus domestica), il Nespolo Comune (Mespilus germanica), l'Azzeruolo (Crataegus azarolus), il Nespolo Giapponese (Eriobotrya japonica) o il Giuggiolo (Ziziphus jujuba).
Scendendo, al termine del Viale dei Cipressi, sulla sinistra, cresce un vecchio esemplare di White Zapote (Casimiroa edulis), piantato nel lontano 1867.
Questo albero, nativo degli altopiani dell'America centrale, è conosciuto per i suoi gustosi frutti e può crescere bene nell'areale del Limone.
Poco più in là troviamo anche il frutteto esotico anche se, a mio avviso, si potrebbe osare un po' di più. Troviamo comunque un gigantesco Avocado (Persea americana), una grande Feijoa (Acca sellowiana), Guava Fragola (Psidium cattleianum), Cotogno Cinese (Pseudocydonia sinensis).
Il percorso, dopo aver attraversato una piana coltivata ad Olivi ed Agrumi, giunge ad un piazzale quasi in riva al mare, dove è presente un Bar.
Circondati da Pini Marittimi (Pinus pinaster), Aloe arborescens e Limoni (Citrus limon), con la salsedine nell'aria e con il rumore delle onde che si infrangono sulla costiera, potrete sedervi e rilassarvi, sorseggiando un buon Caffè.
Nel percorso di ritorno ci si imbatte in una zona piuttosto sgombra, con solo poche Palme ed Eucalipti, per il resto prato che, in estate, è riarso dal Sole.
Ancora molte le piante, tra cui l'Hovenia dulcis, che produce dei "finti" frutti dal sapore simile all'uva passa.
La Villa Hanbury non è visitabile all'interno, ma si può osservare da vicino. Sul retro vi è una grossa fontana e, all'ombra delle mura, crescono (a dir la verità un po' a stento, anche perché il clima non è loro troppo congegnale) delle Camelie (Camelia japonica).
Davanti alla facciata anteriore vi è un piazzale ricoperto di ghiaia, in cui sono presenti Melograni (Punica granatum), aiuole con diverse piante succulente, oltre ad un bel esemplare di Carissa macrocarpa.
Sulla risalita troviamo altre piante, tra cui diverse specie di Passiflora, un campo di Banani e più specie di Acacia, tra cui l'Acacia podalyriifolia, con fiori assai simili a quelli della Mimosa, sebbene sboccino precedentemente, verso Dicembre-Gennaio.
Vorrei concludere questo articolo con qualche foto di specie inusuali, prese un po' qua e là all'interno del Giardino di Hanbury.
Cyphostemma juttae : pianta succulenta a crescita lenta, nativa della Namibia. E' coltivata a scopo ornamentale e nei luoghi d'origine perde le foglie durante la stagione secca.
Melaleuca cuticularis : arbusto australiano appartenente alla famiglia delle Mirtaceae. Vecchi esemplari possono avere un portamento contorto.
Chamaedorea elegans : palma usata spesso in appartamento, di cui avevamo già discusso qui.
Opuntia microdasys : Cactus simile al Fico d'India, ma più compatto e privo di spine sulle pale.
Aeonium arboreum : Pianta succulenta originaria del Marocco e delle Isole Canarie, le foglie carnose sono piccole e disposte a rosetta all'apice dei rami. In primavera produce una pannocchia fiorale di color giallo intenso.
Pachypodium lamerei : nota anche come Palma del Madagascar, si sviluppa su un lungo tronco dotato di spine affilate. Le foglie sono relegate all'apice vegetativo e la pianta si presta anche per essere coltivata in casa.
Acacia x hanburyana : ibrido tra Acacia podalyriifolia e Acacia dealbata. Le foglie possono essere di due tipi: singole, simili a quelle dell'Olivo, oppure composte e sono entrambe presenti sulla pianta.
Vi allego le ultime foto del Panorama dei Giardini di Hanbury (Hanbury's Landscapes), sperando di avervi convinto a visitarli, qualora vi trovaste in zona.
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