La Mimosa è nota prevalentemente come simbolo della Festa della Donna; l'8 Marzo, infatti, è consuetudine omaggiare il gentil sesso con mazzetti di fiori di Mimosa.
Qual è l'albero della Mimosa? Dove è possibile crescere l'Acacia dealbata? La pianta della Mimosa resiste al gelo?
Col termine "Mimosa" ci si riferisce alle piante appartenenti al genere Acacia, che annovera al suo interno diverse specie, che differiscono per rusticità ed epoca di fioritura, nonché per forma e dimensione dei fiori.
Solitamente, quando parliamo di Mimose, facciamo riferimento alla specie Acacia dealbata, questa, infatti, è tra le specie più adatte al clima italiano, nonché quella che fiorisce in corrispondenza della festa della donna.
Origine e Diffusione:
La Mimosa (Acacia dealbata) appartiene alle Fabaceae, volgarmente chiamata famiglia delle Leguminose, la stessa dei Fagioli e delle Fave.
Le origini della Mimosa sono da ricercarsi nel continente Australiano ed, in particolare, nell'isola Tasmania, situata a Sud dell'Australia e nota ai più per il celeberrimo Diavoletto della Tasmania (Sarcophilus harrisii).
A partire dal 1800 fu introdotta in Europa, dove è ora naturalizzata in diverse zone temperate calde come la Costa Azzurra, da dove si è poi espansa nella vicina Liguria.
La mimosa, in Italia, è storicamente presente in Riviera, così come sul Litorale Toscano ma, oggigiorno, è diffusa come pianta ornamentale su tutta la fascia costiera e, a macchia di leopardo, anche nelle zone interne con microclima favorevole.
Botanica e Fisiologia:
La Mimosa è una pianta sempreverde dotata di una crescita esplosiva che, nei climi a lei particolarmente congeniali, le permette di diventare quasi infestante. Cresce su un unico tronco, talvolta su più fusti e, nelle zone di origine umide, può raggiungere un'altezza di 30 metri (98 ft).
La chioma della Acacia dealbata ha un aspetto disordinato ed è espansa, ma non particolarmente folta e, soprattutto in esemplari vecchi, assume una forma "ad ombrello".
Le foglie di Mimosa sono bipennate, di lunghezza variabile, al massimo fino 15 cm (6 in) e larghe circa 10 cm (4 in); ogni foglia è composta da 10-20 paia di pinnule disposte perpendicolarmente rispetto al rametto da cui dipartono; ogni pinnula è a sua volta divisa in 20-30 foglioline disposte a 90° rispetto alla nervatura centrale. Le foglie dell'Acacia dealbata, se appena emesse, hanno un colore verde chiaro, mentre le foglie adulte hanno un colore verde che tende al grigio o bluastro, colore simile a quello della Palma Blu del Messico (Brahea armata). I Fiori della Mimosa sono indubbiamente la parte più conosciuta ed apprezzata dell'intera pianta; le infiorescenze sono riunite in racemi che solitamente si estendono dall'ascella fogliare. I fiori sono capolini globosi a forma sferica di circa mezzo centimetro di diametro (0,2 in), hanno un aspetto piumoso ed un odore molto intenso ed inebriante; ogni fiore è formato da innumerevoli stami di color giallo limone.
La fioritura della Mimosa è particolarmente copiosa, tanto che le mimose in fiore hanno un aspetto giallo, più che verde. In Italia fiorisce, a seconda del clima e dell'esposizione, tra Gennaio e fine Marzo, ma i fiori non sbocciano tutti contemporaneamente e durano diverso tempo, quindi non è un problema trovarli l'8 Marzo.
E' importante ricordare che i boccioli floreali sono presenti già da fine estate, tuttavia impiegano diversi mesi per "gonfiarsi", sino ad avere l'aspetto che tutti noi conosciamo.
I frutti della Mimosa sono dei baccelli (legumi) appiattiti, color brunastro, che contengono circa una decina di semi.
La Mimosa (Acacia dealbata) appartiene alle Fabaceae, volgarmente chiamata famiglia delle Leguminose, la stessa dei Fagioli e delle Fave.
Le origini della Mimosa sono da ricercarsi nel continente Australiano ed, in particolare, nell'isola Tasmania, situata a Sud dell'Australia e nota ai più per il celeberrimo Diavoletto della Tasmania (Sarcophilus harrisii).
A partire dal 1800 fu introdotta in Europa, dove è ora naturalizzata in diverse zone temperate calde come la Costa Azzurra, da dove si è poi espansa nella vicina Liguria.
La mimosa, in Italia, è storicamente presente in Riviera, così come sul Litorale Toscano ma, oggigiorno, è diffusa come pianta ornamentale su tutta la fascia costiera e, a macchia di leopardo, anche nelle zone interne con microclima favorevole.
Botanica e Fisiologia:
La Mimosa è una pianta sempreverde dotata di una crescita esplosiva che, nei climi a lei particolarmente congeniali, le permette di diventare quasi infestante. Cresce su un unico tronco, talvolta su più fusti e, nelle zone di origine umide, può raggiungere un'altezza di 30 metri (98 ft).
La chioma della Acacia dealbata ha un aspetto disordinato ed è espansa, ma non particolarmente folta e, soprattutto in esemplari vecchi, assume una forma "ad ombrello".
Le foglie di Mimosa sono bipennate, di lunghezza variabile, al massimo fino 15 cm (6 in) e larghe circa 10 cm (4 in); ogni foglia è composta da 10-20 paia di pinnule disposte perpendicolarmente rispetto al rametto da cui dipartono; ogni pinnula è a sua volta divisa in 20-30 foglioline disposte a 90° rispetto alla nervatura centrale. Le foglie dell'Acacia dealbata, se appena emesse, hanno un colore verde chiaro, mentre le foglie adulte hanno un colore verde che tende al grigio o bluastro, colore simile a quello della Palma Blu del Messico (Brahea armata). I Fiori della Mimosa sono indubbiamente la parte più conosciuta ed apprezzata dell'intera pianta; le infiorescenze sono riunite in racemi che solitamente si estendono dall'ascella fogliare. I fiori sono capolini globosi a forma sferica di circa mezzo centimetro di diametro (0,2 in), hanno un aspetto piumoso ed un odore molto intenso ed inebriante; ogni fiore è formato da innumerevoli stami di color giallo limone.
La fioritura della Mimosa è particolarmente copiosa, tanto che le mimose in fiore hanno un aspetto giallo, più che verde. In Italia fiorisce, a seconda del clima e dell'esposizione, tra Gennaio e fine Marzo, ma i fiori non sbocciano tutti contemporaneamente e durano diverso tempo, quindi non è un problema trovarli l'8 Marzo.
E' importante ricordare che i boccioli floreali sono presenti già da fine estate, tuttavia impiegano diversi mesi per "gonfiarsi", sino ad avere l'aspetto che tutti noi conosciamo.
I frutti della Mimosa sono dei baccelli (legumi) appiattiti, color brunastro, che contengono circa una decina di semi.
L'Acacia dealbata è una specie a crescita rapida, ma poco longeva e di norma non supera i 30-40 anni di età.
Coltivazione, Esposizione, Clima, Cure e Terreno:
La Mimosa è una pianta che in natura prospera in boschi umidi, così come in foreste xerofile ad un'altitudine compresa tra i 200 m ed i 1000 m a seconda della latitudine e lontananza dal mare.
Acacia dealbata, pur gradendo terreni acidi e drenanti, mostra una buona adattabilità e prospera anche in terreni neutri, tuttavia, se innestata su Acacia retinodes, è possibile coltivarla anche in terreni alcalini. La mimosa è una specie pioniera ed è tra le prime ad insidiarsi dopo gli incendi; pur preferendo terreni umidi, riesce a vivere anche in quelli aridi, poveri e sassosi, dove però ha uno sviluppo più contenuto. L'Acacia dealbata è una specie dotata di buona resistenza alla siccità ed, in Italia, si può sviluppare anche senza irrigazioni, le quali sono necessarie solo per piante coltivate in vaso od appena trapiantate in piena terra. Anche le concimazioni sono superflue e, nei comuni terreni da orto e da giardino, le mimose sono molto vigorose anche senza l'aggiunta di concimi o nutrienti.
La mimosa ama un'esposizione soleggiata (almeno mezza giornata di sole diretto) e al riparo dai venti, infatti la ritroviamo frequentemente "selvaggia" su pendii scoscesi esposti a mezzogiorno. La mimosa è sensibile al gelo intenso e patisce gli inverni lunghi e con picchi di freddo inferiori ai -8°C (18°F), questo non vuol dire che, da adulta, non possa sopravvivere a brevi periodi con punte di -10°-11°C (14-12°F), purché siano circoscritti, rari ed accompagnati da temperature massime sopra gli zero gradi. La rusticità di questa specie è inferiore a quella dell'Olivo e, diversamente da quest'ultimo, si riprende con maggiore fatica da un defogliamento; inoltre la neve induce intense sollecitazioni meccaniche agli esili rami.
Il clima ideale per la coltivazione dell'Acacia dealbata è quello Mediterraneo caldo, la specie, infatti, è particolarmente resistente alla siccità, non a caso, nel suo areale di origine, sopravvive anche in zone aride.
La potatura della Mimosa deve essere fatta ogni anno, la chioma tende ad essere molto disordinata, con rami che si intrecciano e con un portamento assurgente. Inoltre bisogna eliminare i polloni che, in questa specie, sono abbastanza frequenti. Da quel che ho potuto osservare la mimosa regge potature anche piuttosto severe senza compromettere più di tanto la fioritura.
Riproduzione:
La Mimosa si può riprodurre in diversi modi, in primis tramite innesto, il che velocizza l'entrata nella fase fiorifera. Molto diffusa è anche la semina, i semi devono però essere scarificati per una sicura germinazione, per fare questo può essere sufficiente lasciarli in acqua bollente per circa 45 secondi.
La semina va effettuata in primavera (Marzo-Aprile), affinché la piantina possa usufruire di tutta la bella stagione per irrobustirsi, prima dell'arrivo dei rigori invernali.
Questa pianta è riprodotta anche per talea o per margotta, sebbene i rami di questa specie fatichino più di altri a radicare.
Coltivazione, Esposizione, Clima, Cure e Terreno:
La Mimosa è una pianta che in natura prospera in boschi umidi, così come in foreste xerofile ad un'altitudine compresa tra i 200 m ed i 1000 m a seconda della latitudine e lontananza dal mare.
Acacia dealbata, pur gradendo terreni acidi e drenanti, mostra una buona adattabilità e prospera anche in terreni neutri, tuttavia, se innestata su Acacia retinodes, è possibile coltivarla anche in terreni alcalini. La mimosa è una specie pioniera ed è tra le prime ad insidiarsi dopo gli incendi; pur preferendo terreni umidi, riesce a vivere anche in quelli aridi, poveri e sassosi, dove però ha uno sviluppo più contenuto. L'Acacia dealbata è una specie dotata di buona resistenza alla siccità ed, in Italia, si può sviluppare anche senza irrigazioni, le quali sono necessarie solo per piante coltivate in vaso od appena trapiantate in piena terra. Anche le concimazioni sono superflue e, nei comuni terreni da orto e da giardino, le mimose sono molto vigorose anche senza l'aggiunta di concimi o nutrienti.
La mimosa ama un'esposizione soleggiata (almeno mezza giornata di sole diretto) e al riparo dai venti, infatti la ritroviamo frequentemente "selvaggia" su pendii scoscesi esposti a mezzogiorno. La mimosa è sensibile al gelo intenso e patisce gli inverni lunghi e con picchi di freddo inferiori ai -8°C (18°F), questo non vuol dire che, da adulta, non possa sopravvivere a brevi periodi con punte di -10°-11°C (14-12°F), purché siano circoscritti, rari ed accompagnati da temperature massime sopra gli zero gradi. La rusticità di questa specie è inferiore a quella dell'Olivo e, diversamente da quest'ultimo, si riprende con maggiore fatica da un defogliamento; inoltre la neve induce intense sollecitazioni meccaniche agli esili rami.
Il clima ideale per la coltivazione dell'Acacia dealbata è quello Mediterraneo caldo, la specie, infatti, è particolarmente resistente alla siccità, non a caso, nel suo areale di origine, sopravvive anche in zone aride.
La potatura della Mimosa deve essere fatta ogni anno, la chioma tende ad essere molto disordinata, con rami che si intrecciano e con un portamento assurgente. Inoltre bisogna eliminare i polloni che, in questa specie, sono abbastanza frequenti. Da quel che ho potuto osservare la mimosa regge potature anche piuttosto severe senza compromettere più di tanto la fioritura.
Riproduzione:
La Mimosa si può riprodurre in diversi modi, in primis tramite innesto, il che velocizza l'entrata nella fase fiorifera. Molto diffusa è anche la semina, i semi devono però essere scarificati per una sicura germinazione, per fare questo può essere sufficiente lasciarli in acqua bollente per circa 45 secondi.
La semina va effettuata in primavera (Marzo-Aprile), affinché la piantina possa usufruire di tutta la bella stagione per irrobustirsi, prima dell'arrivo dei rigori invernali.
Questa pianta è riprodotta anche per talea o per margotta, sebbene i rami di questa specie fatichino più di altri a radicare.
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