I fiori hanno i colori più disparati eppure, alcuni sono più frequenti di altri. Volete una pianta che faccia fiori arancioni durante l'estate e che sia pure rampicante? Se la risposta è affermativa la Bignonia (Campsis radicans o Campsis grandiflora) potrebbe far per voi.
Ma come si coltiva la Bignonia? Dove può crescere in Italia? Quali cure necessita per aver abbondanti fioriture? Quali temperature regge?
Origine, Diffusione ed Ibridi :
Prima di tutto dobbiamo fare un distinguo, col nome Bignonia ci riferiamo essenzialmente a due specie, entrambe appartenenti al genere Campsis, ovvero la C. radicans e la C. grandiflora.
Queste due piante, sebbene abbiano un aspetto molto simile, hanno grosse differenze sia di origine, sia di rusticità.
Quali sono le differenze tra Campsis radicans e Campsis grandiflora ?
La Campsis radicans, la più diffusa in Italia, è nativa dell'America del Nord, dove cresce spontanea nella parte orientale degli Stati Uniti, sviluppandosi ai margini dei boschi, arrampicandosi sugli alberi. In alcuni stati è così nota, tanto da meritarsi il nome di uno di essi: "Gelsomino della Virginia".
La Campsis grandiflora, invece, è originaria dell'estremo oriente dell'Asia e cresce in Cina e Giappone.
La Campsis radicans, detta anche Tecoma radicans, ha fiori simili a quelli della C. grandiflora, ma in quest'ultima sono più larghi, dalla forma meno "ad imbuto" e più numerosi.
L'altra grossa differenza riguarda la resistenza al freddo e la vigoria, entrambe superiori nella Campsis radicans.
Infine la Campsis grandiflora produce meno radici avventizie e viticci, ha quindi maggiori difficoltà ad arrampicarsi su superfici con pochi appigli, inoltre la sua fioritura è leggermente più precoce rispetto a quella della C. radicans.
Circa a metà '800, gli ibridatori incrociarono C. radicans con C. grandiflora, ottenendo un ibrido a cui fu dato il nome di Campsis x tagliabuana. Questo nome fu attribuito in onore dei fratelli Tagliabue, presso la cui azienda vivaistica, il botanico Roberto De Visiani, ottenne l'ibrido.
Campsis x tagliabuana, nota anche con l'appellativo "Madame Galen" (la varietà più diffusa), rappresenta il perfetto connubio tra le due specie, unendo le migliori caratteristiche di entrambe.
Questo ibrido ha fiori grandi e numerosi (come C. grandiflora), sebbene la pianta abbia rusticità, vigoria e resistenza al freddo paragonabili a quelli della C. radicans.
Oggigiorno la Bignonia, nota anche come "Trombetta rampicante", è cresciuta a scopo ornamentale in tutta Italia ed in buona parte delle zone temperate del Mondo, dove è ampiamente utilizzata come rampicante per decorare muretti, recinzioni e pergolati.
Botanica e Fisiologia :
Entrambe le specie di Bignonia sono arbusti rampicanti decidui.
Ora, salvo diversamente indicato, mi riferirò alla più diffusa: Campsis radicans, tuttavia tolte le differenze sopraelencate, i tratti in comune tra le due specie sono molti.
La Bignonia appartiene alla famiglia delle Bignoniaceae e, se lasciata crescere liberamente può raggiungere un'altezza di 12 m (40 ft).
Le foglie, che possono raggiungere una lunghezza di circa 30 cm (12 in), sono caduche, alternate, pennate ed ognuna composta da 4-6 paia di foglioline. Il nuovi tralci crescono in maniera assai vigorosa e con molti viticci (meno nella C. grandiflora), i quali permettono una presa efficace.
Sebbene esistano varietà dai fiori gialli (Es. "Flava"), la maggior parte delle Cultivars ha fiori con sfumature che variano dal Rosso tenue all'Arancione. I fiori della Begonia, larghi fino ad 8 cm (3 in), sono riuniti in racemi che appaiano all'apice dei nuovi tralci. Essi hanno una forma piuttosto particolare, allungata alla base e larga alla sommità, ricordando un imbuto o una trombetta e sono piuttosto simili ad un altro fiore, il Vilucchio.
Questi fiori, per essere di piante da climi temperati, hanno un altissimo contenuto di nettare, il quale attira numerosi insetti pronubi.
La fioritura, dato che avviene sulla vegetazione dell'anno, non comincia prima di Giugno, tuttavia è piuttosto duratura, garantendo fiori per l'intera estate e, nei climi più caldi, anche per le prime settimane d'autunno. Ciò nonostante il picco massimo di produzione fiorale coincide con il primo flusso vegetativo.
Campsis radicans produce dei frutti che possono ricordare, sia per forma che per dimensione, i baccelli delle Fave. All'interno di essi sono contenuti molti semi dalla forma appiattita e con una sorta di ali alla loro estremità. Questo permette loro di essere efficacemente trasportati dal vento e di poter germinare lontano dalla pianta madre.
Coltivazione, Clima e Cure :
La Bignonia è una pianta rustica, facile da coltivare ed, in Italia, può essere piantata praticamente ovunque. La C. radicans ha un'ottima resistenza al gelo e può sopportare temperature minime inferiori ai -30° C (-22° F), mentre la C. grandiflora è leggermente più sensibile e sarebbe meglio coltivarla in zone USDA non inferiori a 7, corrispondenti a circa -15° C (5° F).
L'esposizione ideale, nonché quella che garantisce una copiosa fioritura, è in pieno Sole; tuttavia in ambienti molto caldi ed assolati, come quelli del Sud Italia, la si può coltivare anche a mezz'ombra.
Le Campsis hanno una buona resistenza alla siccità e, una volta affrancate, possono sopravvivere a lunghi periodi senza piogge. Ciononostante, dopo settimane di Sole ininterrotto, un'annaffiatura può giovare al suo aspetto ed aumentare la quantità di fiori prodotti.
Come detto in precedenza, questa pianta ha un'elevatissima vigoria che rende indispensabile un'energica potatura. Il periodo miglior per potarla è l'inverno, quando la pianta ha perso le foglie ed è in riposo vegetativo. La potatura può essere anche drastica e, dato che la fioritura avviene sulla vegetazione emessa in primavera, non ne compromette la successiva produzione di fiori.
La Bignonia può crescere su un'ampia gamma di terreni, anche moderatamente poveri, tuttavia è essenziale che siano ben drenanti.
La concimazione, almeno in terreni "medi", non è necessaria, ma qualora si volesse aumentare la fertilità del suolo potrebbe essere utile usare lo stesso tipo di concime, ricco di Potassio (K), usato per le Rose o per altre Piante da Fiore. Questo rampicante si può coltivare anche in prossimità del Mare in quanto è resistente alla salsedine, presente nell'aria. La Bignonia, date le sue dimensioni, mal si presta ad essere coltivata in vaso, preferendo la messa in campo.
Varietà e Riproduzione :
Esistono innumerevoli cultivars di Bignonia, che si differenziano soprattutto per vigoria, colore dei fiori e durata della fioritura. Alcune delle più importanti e diffuse, sono elencate di seguito:
Campsis radicans si riproduce prevalentemente tramite talea semi-legnosa, la quale va effettuata interrando rami non ancora lignificati, in un vaso contenente sabbia e torba. Questa operazione va eseguita ad inizio estate (Giugno), mentre la radicazione avviene circa due mesi dopo. Durante questo periodo si dovrà tenere il terreno umido, collocare il vaso in una zona ombreggiata, ma calda.
La Bignonia si moltiplica, sebbene più raramente, anche tramite propaggine o innesto.
Prima di tutto dobbiamo fare un distinguo, col nome Bignonia ci riferiamo essenzialmente a due specie, entrambe appartenenti al genere Campsis, ovvero la C. radicans e la C. grandiflora.
Queste due piante, sebbene abbiano un aspetto molto simile, hanno grosse differenze sia di origine, sia di rusticità.
Quali sono le differenze tra Campsis radicans e Campsis grandiflora ?
La Campsis radicans, la più diffusa in Italia, è nativa dell'America del Nord, dove cresce spontanea nella parte orientale degli Stati Uniti, sviluppandosi ai margini dei boschi, arrampicandosi sugli alberi. In alcuni stati è così nota, tanto da meritarsi il nome di uno di essi: "Gelsomino della Virginia".
La Campsis grandiflora, invece, è originaria dell'estremo oriente dell'Asia e cresce in Cina e Giappone.
La Campsis radicans, detta anche Tecoma radicans, ha fiori simili a quelli della C. grandiflora, ma in quest'ultima sono più larghi, dalla forma meno "ad imbuto" e più numerosi.
L'altra grossa differenza riguarda la resistenza al freddo e la vigoria, entrambe superiori nella Campsis radicans.
Infine la Campsis grandiflora produce meno radici avventizie e viticci, ha quindi maggiori difficoltà ad arrampicarsi su superfici con pochi appigli, inoltre la sua fioritura è leggermente più precoce rispetto a quella della C. radicans.
Circa a metà '800, gli ibridatori incrociarono C. radicans con C. grandiflora, ottenendo un ibrido a cui fu dato il nome di Campsis x tagliabuana. Questo nome fu attribuito in onore dei fratelli Tagliabue, presso la cui azienda vivaistica, il botanico Roberto De Visiani, ottenne l'ibrido.
Campsis x tagliabuana, nota anche con l'appellativo "Madame Galen" (la varietà più diffusa), rappresenta il perfetto connubio tra le due specie, unendo le migliori caratteristiche di entrambe.
Questo ibrido ha fiori grandi e numerosi (come C. grandiflora), sebbene la pianta abbia rusticità, vigoria e resistenza al freddo paragonabili a quelli della C. radicans.
Oggigiorno la Bignonia, nota anche come "Trombetta rampicante", è cresciuta a scopo ornamentale in tutta Italia ed in buona parte delle zone temperate del Mondo, dove è ampiamente utilizzata come rampicante per decorare muretti, recinzioni e pergolati.
Botanica e Fisiologia :
Entrambe le specie di Bignonia sono arbusti rampicanti decidui.
Ora, salvo diversamente indicato, mi riferirò alla più diffusa: Campsis radicans, tuttavia tolte le differenze sopraelencate, i tratti in comune tra le due specie sono molti.
La Bignonia appartiene alla famiglia delle Bignoniaceae e, se lasciata crescere liberamente può raggiungere un'altezza di 12 m (40 ft).
Le foglie, che possono raggiungere una lunghezza di circa 30 cm (12 in), sono caduche, alternate, pennate ed ognuna composta da 4-6 paia di foglioline. Il nuovi tralci crescono in maniera assai vigorosa e con molti viticci (meno nella C. grandiflora), i quali permettono una presa efficace.
Sebbene esistano varietà dai fiori gialli (Es. "Flava"), la maggior parte delle Cultivars ha fiori con sfumature che variano dal Rosso tenue all'Arancione. I fiori della Begonia, larghi fino ad 8 cm (3 in), sono riuniti in racemi che appaiano all'apice dei nuovi tralci. Essi hanno una forma piuttosto particolare, allungata alla base e larga alla sommità, ricordando un imbuto o una trombetta e sono piuttosto simili ad un altro fiore, il Vilucchio.
Questi fiori, per essere di piante da climi temperati, hanno un altissimo contenuto di nettare, il quale attira numerosi insetti pronubi.
La fioritura, dato che avviene sulla vegetazione dell'anno, non comincia prima di Giugno, tuttavia è piuttosto duratura, garantendo fiori per l'intera estate e, nei climi più caldi, anche per le prime settimane d'autunno. Ciò nonostante il picco massimo di produzione fiorale coincide con il primo flusso vegetativo.
Campsis radicans produce dei frutti che possono ricordare, sia per forma che per dimensione, i baccelli delle Fave. All'interno di essi sono contenuti molti semi dalla forma appiattita e con una sorta di ali alla loro estremità. Questo permette loro di essere efficacemente trasportati dal vento e di poter germinare lontano dalla pianta madre.
Coltivazione, Clima e Cure :
La Bignonia è una pianta rustica, facile da coltivare ed, in Italia, può essere piantata praticamente ovunque. La C. radicans ha un'ottima resistenza al gelo e può sopportare temperature minime inferiori ai -30° C (-22° F), mentre la C. grandiflora è leggermente più sensibile e sarebbe meglio coltivarla in zone USDA non inferiori a 7, corrispondenti a circa -15° C (5° F).
L'esposizione ideale, nonché quella che garantisce una copiosa fioritura, è in pieno Sole; tuttavia in ambienti molto caldi ed assolati, come quelli del Sud Italia, la si può coltivare anche a mezz'ombra.
Le Campsis hanno una buona resistenza alla siccità e, una volta affrancate, possono sopravvivere a lunghi periodi senza piogge. Ciononostante, dopo settimane di Sole ininterrotto, un'annaffiatura può giovare al suo aspetto ed aumentare la quantità di fiori prodotti.
Come detto in precedenza, questa pianta ha un'elevatissima vigoria che rende indispensabile un'energica potatura. Il periodo miglior per potarla è l'inverno, quando la pianta ha perso le foglie ed è in riposo vegetativo. La potatura può essere anche drastica e, dato che la fioritura avviene sulla vegetazione emessa in primavera, non ne compromette la successiva produzione di fiori.
La Bignonia può crescere su un'ampia gamma di terreni, anche moderatamente poveri, tuttavia è essenziale che siano ben drenanti.
La concimazione, almeno in terreni "medi", non è necessaria, ma qualora si volesse aumentare la fertilità del suolo potrebbe essere utile usare lo stesso tipo di concime, ricco di Potassio (K), usato per le Rose o per altre Piante da Fiore. Questo rampicante si può coltivare anche in prossimità del Mare in quanto è resistente alla salsedine, presente nell'aria. La Bignonia, date le sue dimensioni, mal si presta ad essere coltivata in vaso, preferendo la messa in campo.
Varietà e Riproduzione :
Esistono innumerevoli cultivars di Bignonia, che si differenziano soprattutto per vigoria, colore dei fiori e durata della fioritura. Alcune delle più importanti e diffuse, sono elencate di seguito:
- Bignonia "Judy" : Fiori bicolore, gialli esternamente e rossi all'interno. Rami lunghi, flessibili e leggeri, lunga fioritura.
- Bignonia "Mme Galen" : Ibrido già menzionato in precedenza. Fiori numerosi, color salmone.
- Bignonia "Flamenco" : Fiori color rosso, tendente all'arancione. Foglie dal colore verde più scuro e fioritura in giovane età (anche l'anno dopo la moltiplicazione).
- Bignonia "Flava" : Fiori color giallo tenue, di dimensioni medio-piccole.
- Bignonia "Indian Summer" : Ibrido (Campsis x tagliabuana) dai fiori arancio, con sfumature rosse nella parte più interna. Dimensioni più contenute.
- Bignonia "Serena" : Fiori arancioni, con sfumature giallo oro nella parte più interna. Profonde venature color rosso sui margini interni dei petali.
- Bignonia "Stromboli" : Fiore rosso scuro-porpora, dall'estremità più allargata rispetto alla specie tipo.
- Bignonia "Speciosa" : Portamento meno rampicante, si può tentare la coltivazione arbustiva. E' mediamente più piccola della specie tipo. Il colore dei fiori è giallo nella sottovarietà "Speciosa lutea" e rosso in quella "Speciosa rubra".
Campsis radicans si riproduce prevalentemente tramite talea semi-legnosa, la quale va effettuata interrando rami non ancora lignificati, in un vaso contenente sabbia e torba. Questa operazione va eseguita ad inizio estate (Giugno), mentre la radicazione avviene circa due mesi dopo. Durante questo periodo si dovrà tenere il terreno umido, collocare il vaso in una zona ombreggiata, ma calda.
La Bignonia si moltiplica, sebbene più raramente, anche tramite propaggine o innesto.
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