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martedì 24 giugno 2025

Quali Sono le Migliori 20 Varietà di Susino ?

Quando si parla di Susino (o Prugno) da Frutto ci si riferisce essenzialmente a due specie : 

  • Susino Europeo (Prunus domestica)
  • Susino Cino-Giapponese (Prunus salicina)

Delle loro differenze di habitat e coltivazione ne avevamo già ampiamente discusso qui. In questo articolo vorrei suggerire le migliori cultivars (un po' di una, un po' dell'altra specie) da poter coltivare nel vostro giardino.

Quali Sono le Differenze Principali ?

  • Vigoria : alcune varietà crescono poco, altre emettono molti germogli.
  • Dimensioni e Portamento : ci sono Susini a portamento assurgente, altri a forma allargata, alcuni non superano i 3 metri (10 ft) di altezza, altri possono esser alti 8 metri (26 ft).
  • Periodo di Fioritura : di norma i Cino-Giapponesi fioriscono prima degli Europei, ma anche all'interno della stessa specie ci possono esser anticipi di 7-10 giorni, preservando (o esponendo) i fiori alle Gelate Tardive.
  • Forma e Dimensione del Frutto : Possono esserci frutti grandi quasi come una Mela e altri delle dimensioni di una pallina di ping pong o di un grosso acino d'uva.
  • Colore e Sapore : può anche cambiare il colore della buccia, così come il sapore (più o meno acidulo/dolce oppure più o meno acquoso etc.); inoltre la consistenza (e lo spessore) della buccia talvolta può evitare che alcuni patogeni la oltrepassino danneggiando il frutto.
  • Periodo di Maturazione : questo fattore è molto importante a livello famigliare, al fine di non aver tutti i frutti maturi nello stesso periodo, ma spalmandoli su più mesi. Le varietà più precoci maturano già a Giugno, quelle più tardive anche Ottobre-Novembre.
  • Autofertilità : Se uno volesse un'unica pianta e la coltivasse in contesti isolati dovrà optare per una varietà tra quelle autofertili.
Per alcuni parametri, come resistenza a terreni pesanti, umidi o alla siccità è invece più importante scegliere un portainnesto idoneo all'ambiente di coltivazione, più che il nesto in sé.

Le migliori 20 varietà di Susino :

Shiro
1) Shiro (sin. Goccia d'Oro)Prunus salicina : Cultivar di riferimento per i Susini Cino-Giapponesi; è un ibrido di origine americana, piuttosto imparentato con il Mirabolano e quindi uno dei migliori impollinatori per i Susini Cino-Giapponesi. E' autosterile e produce in epoca medio-precoce, indicativamente fine tra Giugno e metà Luglio. Il frutto è di medie dimensioni, tondeggiante o leggermente cuoriforme, con un lungo picciolo. La polpa (e anche la buccia) è gialla, dalla consistenza soda, succosa, dolce e non spicca (nocciolo rimane attaccato alla polpa). La pianta è piuttosto vigorosa, con un portamento più aperto che assurgente. E' tra le migliori scelte per il periodo di maturazione e particolarmente indicata per il consumo fresco, inoltre la produzione è abbondante e costante.

2) Regina Claudia Gialla (e Verde)Prunus domestica : uno dei pochi Susini Europei ad aver bisogno di impollinatori (autosterile). La varietà gialla matura a metà Agosto, mente la verde a fine Luglio e sono entrambe di origine Francese. Alberi di medio vigore, tendenzialmente assurgenti, frutti di medio-piccole dimensioni, tondeggianti gialli-verdognoli (più verdi nella nella Regina Claudia Verde). La produzione è buona, ma talvolta soggetta ad alternanza di produzione, con anni di carica o di scarica. Frutti dalle buone qualità organolettiche, mediamente sodi, zuccherini, con un leggero retrogusto amarognolo (soprattutto var. verde); ottime per il consumo fresco. Si conservano poche settimane. 

Regina Claudia Gialla
October Sun
3) October SunPrunus salicina : come suggerisce il nome, matura tardivamente ed pronta per esser mangiata a partire da fine settembre per tutto il mese di ottobre; inoltre si conserva bene in frigorifero. La pianta ha portamento espanso ed è di medio vigore. La fioritura è medio-tardiva, con fiori autosterili. La produzione è buona ed i frutti son color giallo-rosa, virando a sfumature leggere di viola nel post raccolta. Acidità e succosità media. Ideale per il Sud Italia, mentre nelle zone più fredde (Alpi ed Appennino, in alta collina) potrebbe maturare con più difficoltà ed accumulare meno zuccheri nella polpa.

Sangue di Drago
4) Sangue di DragoPrunus salicina : varietà di Susino Cino-Giapponese autosterile, ottimo da abbinare con Shiro per l'impollinazione; inoltre produce verso fino Luglio (circa 3-4 settimane dopo Shiro), permettendo uno sfalsamento di maturazione utile per l'hobbista. Albero a portamento espanso, buon vigore. I frutti all'invaiatura assumono colorazione violacea, con buccia spessa e con alto contenuto di pruina. Essi sono rotondi-oblunghi ed hanno una polpa anch'essa di color rosso-arancione dal sapore dolce.

5) RamassainPrunus domestica : vecchia varietà di origine Piemontese (soprattutto Cuneese); è un albero di medio-piccole dimensioni, molto produttivo, con piccoli frutti ovali di color porpora-violaceo. L'albero è autofertile e, anche se piantato isolato, si carica di moltissimi frutticini che maturano in piena estate e cadono a terra appena maturi, potendo esser raccolti anche dopo la caduta. Sono molto buoni e si mangiano un po' come ciliegie, uno tira l'altro. La breve conservabilità e l'elevata produzione li rende ideali anche per la produzione di marmellate e confetture. La pianta è molto rustica (sia per malattie fungine, che resistenza a freddo/caldo) e tende ad assumere un bel portamento (compatto ed ordinato) anche senza troppe potature. 

Ramassain
6) Coscia di Monaca GiallaPrunus domestica :  : talvolta conosciuta come "Damaschina Gialla" produce frutti di piccole dimensioni, di forma prettamente ovale dalla buccia color giallo-oro. Polpa gialla, media consistenza, spicca a maturità; è molto aromatica e dalle ottime qualità organolettiche. Altra caratteristica utile per l'hobbista e rara tra i Susini è la maturazione scalare e l'elevata persistenza del frutto sulla pianta senza marcire. La maturazione avviene ad inizio Agosto, ma come detto sopra si protrae per tutto il mese.

7) StanleyPrunus domestica : chiamata volgarmente "Prugna della California" è una pianta autofertile di media vigoria, ma di produzione buona e costante tutti gli anni. Frutto oblungo, di medie dimensioni, con buccia color bluastro. Matura ad inizio settembre e la polpa, color verde-giallognolo, è soda, leggermente acidula e spicca. Apprezzata sia per consumo fresco che per preparazioni. Anche se si "colora" precocemente, bisogna attendere il giusto periodo di maturazione e non farsi ingannare solo dalla precoce invaiatura. 

Stanley
Miroma
8) MiromaPrunus domestica : varietà a fioritura tardiva ed autofertile, di buon sapore e dalla colorazione attraente, arancione che quasi la fa confondere con un'albicocca matura, con sfumature rosse. Alto grado zuccherino e maturazione intermedia, verso la fine di Agosto. Molto rustica e tollerante a diverse patologie. A livello di gusto se la gioca con altri Susini, ma è sicuramente tra  quelli con i frutti più attraenti esteticamente.  

9) HagantaPrunus domestica : pianta autofertile a fioritura intermedia, pianta di vigoria medio-elevata e precoce entrata in produzione. Produce frutti ovali, color blu scuro, a maturazione tardiva (fine Settembre) ed di grosse dimensioni. La polpa giallo oro, succosa e compatta a maturazione. Ricorda un po' la varietà Stanley, ma è leggermente meno dolce e più acida.

Haganta
10) Susino da Spiaggia - Prunus maritima : nativo della costa orientali degli Stati Uniti, cresce su dune sabbiose in prossimità del mare. In natura ha un aspetto arbustivo, più che ad albero, produce fiori in primavera e tantissimi frutticini rossastri, rotondi e di piccole dimensioni ad inizio autunno. Sicuramente una specie particolare, forse non la più saporita, ma ideale per i collezionisti. Inoltre ha un'ottima resistenza alla salsedine, si propaga per polloni e mal tollera suoli pesanti ed asfittici.

Prunus maritima


Biricoccolo
11) Biricoccolo : ne avevamo parlato qui; è probabilmente un ibrido naturale tra albicocco e mirabolano, produce frutti dalla buccia vellutata, mentre la polpa è soffice e tenera, più simile ad una Susina. La maturazione è piuttosto scalare da fine Giugno a Luglio. La specie è autosterile e viene impollinata da Albicocchi (varietà a fioritura tardiva, dato che ci deve esser anche sincronia di fioritura) o da Mirabolani. La produzione tuttavia non è quasi mai abbondante
Genova
12) GenovaPrunus domestica : albero autofertile molto rustico, tollerante alle malattie; produce frutti medio-grossi, tondeggianti, giallastri con polpa semi-soda e sapore dolce. Matura a Settembre inoltrato.

13) FriarPrunus salicina : pianta autosterile a portamento assurgente, medio-alta vigoria. Frutto molto grosso, appiattito, color viola scuro. Polpa gialla, translucida, profumata e di buon sapore. Maturazione verso metà Agosto. Ottima varietà con climi caldi.

Friar

Santa Rosa
14) Santa RosaPrunus salicina : uno dei pochi Susini Cino Giapponesi ad essere autofertili (almeno parzialmente); ha una fioritura precoce e anche i frutti maturano presto, pochi giorni dopo Shiro, più o meno ad inizio Luglio. Frutto di grossa pezzatura, con buccia ricca di pruina di color rosato e con polpa dolce, succosa, zuccherina ed aromatica. Pianta a portamento espanso e mediamente produttiva. In fine risulta esser un ottimo impollinatore delle varietà autosterili. 

15) Mirabella de NancyPrunus domestica : appartenente al gruppo delle Damaschine è un'antica varietà di origine Francese ed adatta anche a luoghi più freddi dell'Italia (come Nord Germania). L'albero tende ad esser di piccole dimensioni, con chioma folta e foglie piccole. La fioritura è tardiva, con fiori autofertili. Le Prugne sono di medio-piccole dimensioni, rotonde, con polpa molto succosa, di ottimo sapore. La maturazione avviene a partire da metà Luglio.

16) Sorriso di PrimaveraPrunus salicina :  di origine Italiana, selezionata in provincia di Ferrara; albero ad alta vigoria e produzione, risulta un ottimo impollinatore e la presento anche in quanto a varietà precocissima, potendo maturare i suoi frutti già ad inizio Giugno nei luoghi più vocati. Frutti rotondi, di piccole dimensioni, con buccia giallo-oro con sfumature rosse e polpa gialla, succosa, zuccherina, simile a quella di Shiro, ma dalle qualità organolettiche leggermente inferiori. 

Sorriso di Primavera
17) PappagonaPrunus domestica : di origine campana e diffusa nella provincia di Napoli, fa un frutto grosso ovale, giallo, sfumato di rosso (in zone calde si accentua la colorazione rossastra). Polpa gialla, semi-aderente, ottimo sapore. La presento in quanto ha una maturazione precoce (metà Giugno).

18) AngelenoPrunus salicina : varietà tardiva di Susino Cino-Giapponese di origine Californiana. L'albero ha buon vigore, portamento intermedio, produzione elevata, ma talvolta altalenante, soprattutto in ambienti poco vocati. Il frutto è molto grosso (fino 120 grammi), color scuro (viola quasi nero), con elevata presenza di pruina; è di forma tondeggiante leggermente schiacciata ai poli. Fioritura medio-tardiva e fiori autosterili, mentre la polpa è soda, non acquosa e gialla. I frutti maturano verso fine Settembre, ma si possono conservare in frigo fino a Natale. Tra le varietà tardive è forse quella che meglio si adatta al clima del Nord Italia, riuscendo ad esser dolce anche maturando quando ormai il Sole è autunnale. 

Angeleno
19) Pluot Flavor Supreme : anche qui si tratta di un ibrido tra Albicocco e Susino, tuttavia è stato ottenuto artificialmente con incroci mirati. Di gusto molto buono, il frutto ricorda un uovo di dinosauro (almeno a come se lo si immagina) con fondo grigio-verdastro e macchie rosse. La polpa è rossastra, dolce, succosa e aromatica. Per l'impollinazione utilizzare Susini Cino Giapponesi. 

20) RubyPrunus salicina : varietà con frutti rosso violacei di medie dimensioni, pianta autofertile e con il peculiare portamento colonnare, con rami assurgenti e solo corti rami verso l'esterno. Produzione abbondante e scelta ideale per la coltivazione in vaso o in piccoli giardini.

Ruby

martedì 27 maggio 2025

C3, C4 e CAM - Tre Differenti Tipi di Fotosintesi

La Fotosintesi, come visto bene qua, è il processo tramite cui gli organismi autotrofi possono ricavare energia a partire da composti inorganici.

Riassumendo potremmo dire che durante la Fase Luminosa le piante riescono ad ossidare l'acqua  (H2O) ad Ossigeno (O2), ovvero a far avvenire una reazione non spontanea, utilizzando l'energia solare come "motore". Gli elettroni prelevati da questa ossidazione vengono alla fine trasferiti al NADP+, che si riduce a NADPH

Il NADPH è una molecola che può esser considerata una riserva momentanea di energia, un po' come se fosse una pila o una molla caricata.

Ovviamente la quantità di NADPH (ed in realtà anche ATP) dipende da fattori quali temperatura, umidità e irraggiamento (per vedere come questi parametri influenzino la fotosintesi clicca qua)

Successivamente, nella Fase Oscura, il NADPH viene ossidato a NADP+, rilasciando energia utilizzata per convertire l'Anidride Carbonica (CO2) in Glucosio (Glu). Il Glucosio è una molecola energetica sfruttata poi da tutte le cellule della pianta, oltre a fornire il Carbonio necessario per la formazione delle macromolecole (il Carbonio, a differenza di Azoto, Fosforo e Potassio, viene assorbito in quantità trascurabili dalle radici).


Fin qua nulla di nuovo, ma facciamo alcune considerazioni.


  • Il NADPH (e l'ATP) sono molecole energetiche "ad uso immediato", cioè trattengono energia per un tempo limitato e devono esser utilizzate subito, inoltre non possono esser traslocate efficacemente in altre cellule. Non sono dunque adatte ad immagazzinare energia a lungo termine come riserva.
  • Il Glucosio (ed i suoi derivati, come Amido) sono invece molecole energetiche che possono esser utilizzate anche dopo molto tempo, sono stabili e vengono immagazzinati nei rami e nelle radici come riserva, all'occorrenza, possono esser utilizzate nella respirazione cellulare per produrre energia.
  • COO2 sono dei gas disciolti nell'aria ed entrano (ed escono) nelle piante tramite gli Stomi, delle aperture regolabili presenti sulla pagina inferiore delle foglie.
  • La CO non è una molecola che si mantiene a lungo nelle foglie, non è adatta all'accumulo e deve esser subito convertita in Glucosio.

Grafico Fotosintesi Ciclo C3, C4 e CAM

Le Piante C3 :

Sono le piante più comuni negli ambienti temperati (come l'Italia), dove l'irraggiamento e le temperature medie dell'anno non sono mai estreme. 

In queste piante la Fase Luminosa e la Fase Oscura sono accoppiate. Non possono avvenire per esempio una di giorno e l'altra di notte.

Quando la luce è intensa, la fotosintesi è massima ed il NADPH prodotto deve esser utilizzato entro poco, c'è quindi bisogno di aver gli Stomi aperti di giorno per richiamare, tramite traspirazione, acqua dalle radici (necessaria per la produzione di NADPH) e assorbire anidride carbonica, come fonte di carbonio per produrre glucosio

Si pone però un problema. Nella fase oscura l'enzima Rubisco catalizza la prima reazione per la conversione di CO2 in Glucosio, formando un intermedio a 3 atomi di carbonio (C3), questo avviene se le concentrazioni di CO2 sono elevate. (ciclo di Calvin). Tuttavia Rubisco può legare anche l'Ossigeno (O2) formando un composto che deve esser riciclato con spesa di energia (cioè consumando molecole energetiche come NADPH prodotte nella fase luminosa e così sottratte al ciclo di Calvin) e rilascio di CO2. Questo processo viene detto FOTORESPIRAZIONE (da non confondere con la RESPIRAZIONE).

La Fotorespirazione è controproducente perché "spreca energia" inutilmente

Qual è il problema ? 

Se l'irraggiamento solare è elevato, vi è alta efficienza della Fase Luminosa che, come detto sopra, produce grandi quantità di NADPH, ma anche di Ossigeno (O2). Nelle piante C3, dunque, si ha una condizione in cui vi è un aumento locale di Ossigeno, il rapporto CO2/O2 si riduce e, di conseguenza, aumenta la Fotorespirazione (che spreca energia). 

In altre parole con elevate temperature, alto irraggiamento e buona disponibilità idrica le piante C3 tendono a non esser efficienti al 100%, sprecando parte dell'energia prodotta per gestire l'eccesso di ossigeno. 

Fotorespirazione VS Ciclo di Calvin


Le Piante C4:

Sono piante, per lo più erbacee, spesso annuali, che in natura crescono in climi torridi, con elevato irraggiamento Solare; ne è un esempio il Mais. Per massimizzare l'efficienza fotosintetica hanno evoluto un meccanismo particolare per limitare la fotorespirazione.

In condizioni di alta intensità luminosa la fase luminosa della fotosintesi genera grandi quantità di ossigeno e, se in contemporanea, vi è anche poca acqua nel terreno le foglie chiudono parzialmente gli stomi riducendo la quantità di anidride carbonica intracellulare. Il risultato è una drastica riduzione del rapporto CO2/O2. Come abbiamo visto nelle piante C3, ciò aumenta la Fotorespirazione.

Le piante C4 hanno evoluto un sistema particolare in cui la fase luminosa e la fase oscura della fotosintesi vengono separate spazialmente. Semplificando molto, la fase luminosa rilascia ossigeno nel mesofillo, nello stesso compartimento dove vi sarà COproveniente dall'esterno. Qui, in condizioni di alto irraggiamento e bassa umidità, il rapporto CO2/O2 è basso. Nelle C4 (diversamente dalle C3) nel mesofillo non vi è Rubisco, ma un enzima chiamato PEP carbossilasi che fissa la CO2 in una molecola a quattro atomi di carbonio (da qui il nome C4). La differenza sta nel fatto che la PEP carbossilasi ha scarsa affinità per l'ossigeno e quindi, anche con un basso rapporto CO2/Onon vi è fotorespirazione. Successivamente questa molecola C4 viene trasportata nelle cellule della guaina del fascio, dove viene riconvertita a CO2. E' proprio qui che avviene il ciclo di Calvin (fase oscura della fotosintesi), con l'enzima Rubisco che fissa la COin una molecola a 3 atomi di carbonio (C3), seguendo poi le stesse reazioni delle piante C3, trasformandola nei passaggi successivi nel prezioso Glucosio.

Qual è il vantaggio? 

L'enzima Rubisco funziona laddove vi è solo CO2 e quindi nelle C4 non vi è praticamente fotorespirazione.


Le Piante CAM :

Questo tipo di piante vive in zone desertiche, con pochissima disponibilità idrica. Sono per lo più piante grasse come Cactacee (es. Fico d'India ), Aloeaceae (Aloe vera) e Asparagaceae (Agave americana).

Le piante CAM hanno separato temporalmente la fase luminosa e la fase di fissazione della CO2 . Di notte queste piante aprono gli Stomi, l'umidità è maggiore, le temperature più basse e non vi è Sole; di conseguenza la perdita di acqua per traspirazione è assai limitata e riescono quindi a conservarla. La CO2 entra dunque dagli stomi durante la notte, ma dev'esser convertita in una molecola più stabile, viene dunque fissata in Malato che si accumula nei vacuoli della cellula. Di notte, d'altronde, non vi è NADPH disponibile per il ciclo di Calvin.

Di giorno gli stomi rimangono chiusi, la fase luminosa della fotosintesi ossida l'acqua ad ossigeno, riducendo il NADP+ a NADPH; quest'ultimo viene utilizzato per il ciclo di Calvin. Ma da dove arriva la CO2 se gli stomi son chiusi? Arriva dal Malato, che di giorno viene riconvertito in anidride carbonica. Inoltre il Malato viene convertito a CO2  proprio all'interno dei Cloroplasti, aumentando la sua concentrazione rispetto alle piante C3 in cui arriva per diffusione; di conseguenza anche qui la Fotorespirazione è quasi nulla.

Ma se da un lato le piante C3 sono svantaggiate in condizioni di alto irraggiamento ed aridità, quali sono gli svantaggi delle piante CAM ?

Innanzitutto convertire CO2 in Malato di notte e fare la reazione opposta di giorno ha un costo energetico. Il fatto di aprire gli Stomi solo di notte riduce la quantità totale di CO2 assorbita e quindi hanno una minor produzione di Glucosio rispetto alle C3. Anatomicamente devono possedere un enorme vacuolo rendendo la cellula meno flessibile. In ambienti umidi (in cui non c'è problema a tener aperti stomi di giorno) o fertili (in cui ci sono molti nutrienti e quindi serve molta energia per poterli incorporare ed utilizzare) le CAM sono meno competitive rispetto alle C3 ed hanno crescita spiccatamente più lenta.

In natura esistono delle specie, ad esempio alcune del genere Sempervivum della famiglia delle Crassulaceae, che possono optare tra ciclo CAM e ciclo C3, a seconda delle condizioni climatiche. Quando l'ambiente è arido e le temperature elevate fanno fotosintesi CAM, quando fa più fresco ed umido shiftano verso fotosintesi C3; queste piante vengono chiamate CAM facoltative.


giovedì 24 aprile 2025

Le Migliori 30 Erbacee Perenni Fiorite per Bordure ed Aiuole

Le erbacee perenni sono quelle piante che, come dice il nome, vivono per molte stagioni, pur non avendo consistenza arborea.

Avevamo già visto qua, che esistono piante annuali, biennali e perenni; oggi vorrei approfondire solo quelle specie perenni che siano erbacee e con dimensioni relativamente contenute.

A dover di cronaca alla categoria appartengono anche molte bulbose (o rizomi, tuberi, etc.) a fioritura primaverile o estiva (es. TulipaniCalla, Muscari, Narcisi, etc.), così come molte piante semi-arbustive (es. Timo). 

Specie Erbacee Perenni
Di solito però il termine "Piante Erbacee Perenni" è riferito a specie che hanno le seguenti caratteristiche.

  • Non devono esser espiantate in inverno
  • Resistono al freddo ed al gelo (si escludono le erbacee perenni tropicali)
  • Sono erbacee (o al limite legnose per pochi centimetri alla base)
  • Vivono per molte stagioni
  • Producono una copertura del terreno (talvolta son addirittura tappezzanti)
  • Producono molti fiori
  • Hanno una fioritura piuttosto prolungata
  • Si espandono più in larghezza che in altezza
  • Spesso (non sempre) perdono la parte aerea (epigea) durante la stagione ostile (di solito l'inverno)
  • Nella brutta stagione rimangono in vita solo le radici o i rizomi (se perdono parte epigea)
  • Si naturalizzano facilmente
  • Ideali come piante da bordura

Quali Sono le Migliori 20 Specie Erbacee Perenni ?


1) Echinacea purpurea 'Cheyenne Spirit' :  la specie tipo appartiene alla famiglia delle Asteraceae ed è nativa degli Stati Uniti, dove è comune nella zona dei grandi laghi. La cultivar 'Cheyenne Spirit' è nota per produrre fiori di diversi colori, dal giallo, al viola, al crema, al rosso e arancione. Il fiore è a forma di margherita, emana un buon odore di miele e può arrivare ad un diametro di 15 cm (6 in). Ha un'ottima resistenza al gelo, così come alla siccità e gradisce posizioni soleggiate. La pianta raggiunge un'altezza di circa 120 cm (47 in), con una larghezza di circa la metà. Molto appariscente anche da lontano, fiorisce a più riprese nel periodo estivo, indicativamente da giugno a settembre. Con l'arrivo dei primi geli la parte aerea secca completamente; gli steli secchi possono esser recisi alla base, per poi spuntare nuovamente dalle radici nella primavera successiva.

Echinacea purpurea 'Cheyenne Spirit'
2) Hibiscus moscheutos : appartenente alla famiglia delle Malvaceae e chiamato anche Ibisco Palustre è originario Sud-Est degli USA ed ha come habitat le zone palustri o i margini dei fiumi. I fiori hanno colori che variano dal bianco al rosa, sebbene ci possano esser anche selezioni con altre tonalità. Essi sono di grosse dimensioni, solitari ed in posizione apicale. Ama il Sole, terreni umidi e fiorisce da luglio a settembre. Una specie dall'aspetto esotico, alta anche 2 metri (6,6 ft) ed estremamente resistente al gelo (fino zona USDA 5). Con l'arrivo del freddo perde tutta la parte aerea, rivegetando dalle radici in primavera.

Hibiscus moscheutos
3) Achillea millefolium 'Summer Pastel' : facente parte della famiglia delle Asteraceae ha un'ampia distribuzione geografica e la si trova spontanea in tutte le zone temperate dell'emisfero boreale. In Italia è comune soprattutto al Nord, dove è naturalizzata in molti pascoli (soprattutto montani). Le foglie sono frastagliate finemente (da cui l'epiteto "millefolium") ed i fusti erbacei a cui sono attaccate arrivano a circa 60 cm (24 in) di altezza e la pianta si espande altrettanto in larghezza. Le infiorescenze sono a forma appiattita e formate da numerosissimi fiorellini di pochi millimetri di diametro; la selezione 'Summer Pastel' produce fiori con diverse sfumature di colore, che vanno dal bianco, al giallino-arancione, fino al rosa-rosso; la fioritura è prolungata, da Giugno sino ad Ottobre. I fiori sono molto visitati dagli insetti pronubi e da altri insetti utili (es. coccinelle), aiutando a mantenere alta la biodiversità del vostro giardino.
L'A. millefolium è resistente a geli molto intensi (fino zona USDA 2), cresce su suoli anche poveri, non richiede irrigazioni e si sviluppa bene sia in pieno Sole che a mezz'ombra. La parte aerea secca completamente in inverno, rimanendo ornamentale anche rinsecchita. 

Achillea millefolium 'Summer Pastel'
4) Verbena bonariensis : appartenente alla famiglia delle Verbenaceae e nativa del Sud America (Brasile, Argentina, Cile) è una specie perenne che produce steli molto sottili e slanciati, che possono raggiungere i 150 cm (5 ft) di altezza e la pianta si espande circa metà in larghezza. I fiori sono raccolti in corimbi ed hanno una forma tubolare e sono di color lilla. La Verbena è molto elegante, soprattutto quando sferzata dal vento, fluttuando come uno stelo d'erba. Può crescere al Sole o a mezz'ombra, resiste alla siccità e gradisce suolo drenante ed è meno adatto rispetto alle precedenti a crescere su terreni argillosi. Altra differenza rispetto alle precedenti è la resistenza al freddo che è buona, ma non eccellente ed in zone di montagna, o dove le temperature vadano sotto i -10° C (14° F) si deve coltivare come annuale, dato che moriranno anche le radici durante l'inverno. Altrove può comportarsi come sempreverde (zone miti) o semi-sempreverde (perdendo tutte o parte delle foglie) in climi intermedi, dove la parte epigea si rinfoltirà (o riformerà) a primavera.

Verbena bonariensis
5) Aster dumosus : altra Asteraceae nativa degli Stati Uniti orientali a forma arbustiva e tondeggiante, più bassa rispetto alle precedenti, di solito sotto i 50 cm (20 in). Produce abbondanti fiori a forma di margherita, con petali serrati ed abbondanti, di color bianco, rosa, lilla o viola. Cresce su qualsiasi terreno, resiste alla siccità, al freddo intenso (perdendo parte aerea in inverno) ed è adatta sia al pieno sole che alla mezz'ombra. La fioritura inizia nella tarda estate proseguendo per la prima parte dell'autunno, indicativamente da metà Agosto ad inizio Ottobre, non a caso è chiamato anche "Settembrino", dato il mese di massima fioritura.

Aster dumosus
6) Acanthus mollis : noto come Acanto ed appartenente alle Acanthaceae, ne avevamo già parlato qui. Nativo del bacino Mediterraneo è un cespuglio formato da grosse foglie dentate, che si mantengono anche in inverno. Produce lunghe spighe fiorifere, che superano in altezza l'altezza della pianta stessa. Resiste al freddo fino a -15° C (5° F), ma a temperature estreme può defogliarsi ripartendo dal rizoma; talvolta perde le foglie anche per qualche settimana in estate (per rimetterle alle prime piogge). Cresce molto bene anche in zone ombrose.

Acanthus mollis
7) Kniphofia uvaria 'grandiflora' : nativa del Sud Africa, appartiene alle Asphodelaceae. E' una pianta ideale per le bordure alte; alla base vi sono più rosette formate da foglie lanceolate, molto lunghe e flessibili, disposte circolarmente rispetto l'asse principale. E' proprio dall'interno di questa rosetta che emergono le infiorescenze, alte anche 150 cm (5 ft). Esse sono allungate, non ramificate e formano una sorta di "pannocchia", formata da fiori a forma di "campana allungata" con apertura verso il basso; i fiori hanno sfumature che variano, alla base dell'infiorescenza sono gialli, mentre all'apice sono arancioni-rossi. Queste infiorescenze ricordano molto quelle del genere Aloe. Resiste a freddi intensi, perdendo le foglie e rivegetando in primavera, se il gelo non è intenso può mantenere la parte aerea anche in inverno. Resiste bene alla siccità e preferisce esposizioni soleggiate. Fiorisce da Giugno a Settembre, con picco nella parte centrale dell'estate. 

Kniphofia uvaria 'grandiflora'
Alcea rosea
8) Alcea rosea : comunemente nota come Malvarosa appartiene alla famiglia delle Malvaceae. E' nativa della Turchia e cresce al meglio in terreni assolati, ben drenanti. La specie ha portamento colonnare, superando spesso i 2 metri (6.6 ft) di altezza ed è meglio collocarla vicino a una recinzione in modo da poterla legare per conferirle maggior resistenza in caso di vento. Produce fiori di color variabile (ma spesso tra rosso e porpora) lungo tutta la lunghezza dello stelo principale. E' considerata una specie biennale, ma se ben curata può anche diventare perenne a vita breve (qualche anno); inoltre produce molti semi e si dissemina in maniera autonoma abbastanza velocemente. Se seminata in primavera produce vegetazione al primo anno e fioritura dal secondo in poi. La fioritura avviene tra Giugno e Settembre, mentre in inverno la parte aerea secca, ripartendo poi dalle radici. Resiste a gelate piuttosto forti.

9) Liatris spicata : sebbene non lo si direbbe è anch'essa un'Asteraceae ed è nativa delle grandi pianure del Nord America. Produce foglie lunghe, riunite in cespi, dai quali partono le spighe fiorali. Ogni spiga è formata da numerosi fiori di color violetto (esistono anche varietà a fiori bianchi) che si aprono partendo dalla parte alta dell'infiorescenza verso il basso. Si coltiva bene sia in pieno Sole che a mezz'ombra, raggiunge un'altezza di 50 cm (20 in). I suoi fiori, che sbocciano da metà estate all'inizio autunno (Luglio-Ottobre) sono molto attraenti per gli insetti pronubi, in primis per le farfalle ed ideali per esser recisi. Resiste al freddo invernale perdendo la parte aerea.

Liatris spicata
10) Echinops ritro 'Veitch’s Blue' : un'altra Asteraceae nativa dell'Europa sud-orientale, dalla Grecia alla Turchia. Forma una arbusto erbaceo compatto, di circa 60 cm (24 in) di altezza o poco oltre. Le foglie sono spinose e rigide, di color verde glauco, che ricordano in parte quelle del Carciofo. Produce dei capolini a forma sferica, con piccoli fiorellini color blu brillante-metallico, che sbocciano durante la seconda parte dell'estate-inizio autunno (Agosto-Ottobre). Resiste al freddo e perde le foglie in inverno. Bella e particolare, ideale per ambienti secchi e luoghi aridi, dove si sviluppa anche senza irrigazioni.

Echinops ritro
11) Paeonia lactiflora : appartenente alla famiglia delle Paeoniaceae è una Peonia Erbacea (da non confondere con quella arborea, clicca qua per dettagli). Nativa dell'Asia orientale raggiunge un'altezza di circa 1 metro (3,3 ft), perdendo completamente la parte aerea in inverno e riformandola ogni primavera successiva, anche dopo geli nell'ordine dei  -30° C (-22° F). La forma è tendenzialmente arbustiva, con foglie pennate di color verde. I grandi fiori sono singoli e dotati di numerosi stami, con colori variabili a seconda della varietà; nel complesso ricordano molto i fiori di Camelia. La fioritura è profumata e si protrae dalla tarda primavera sino a luglio.  Diversamente da molte altre specie erbacee perenni descritte nell'articolo, la Peonia gradisce esposizioni a mezz'ombra (evitare il pieno Sole se possibile) ed un terreno che si mantenga umido (non zuppo). Sarà quindi necessario irrigare se l'estate è siccitosa (è sicuramente più adatta alla coltivazione nel Nord Italia).

Paeonia lactiflora
12) Rudbeckia hirtaAsteraceae nativa della parte centrale del Nord America, dal Canada al Messico, cresce spontaneamente lungo i bordi delle strade e nei pascoli assolati. Cresce eretta, raggiungendo il metro di altezza (3.3 ft), con un portamento elegante e slanciato. Alla base forma un tappeto costituito da molte foglie, mentre diventano più rade e distanziate lungo lo stelo; è proprio dalla sommità di questo che produce i vistosi fiori, grossi di color giallo scuro, a forma di margherita, con petali pendenti e parte centrale marrone-nera (ricordano un po' i fiori di Girasole). Perde parte aerea in inverno, resiste al freddo e fiorisce tra Maggio e Agosto.

Rudbeckia hirta
13) Origanum vulgare : conosciuto come Origano ed ampiamente utilizzato per aromatizzare le pietanze, è una specie della famiglia delle Lamiaceae. La si ritrova spontanea in tutto il bacino Mediterraneo, dove cresce su pendii assolati, prati e radure, prediligendo zone di bassa montagna. Molto resistente al freddo ed alla siccità, perde la parte aerea in inverno, mentre rimangono vitali le gemme basali, situate a livello della lettiera. Produce fusti ascendenti, che spesso ricadono sotto il loro peso e che ramificano nella parte superiore, producendo rami secondari che portano le infiorescenze. Queste ultime sono formate da numerosi fiorellini ermafroditi di color bianco e rosa. La fioritura avviene tra Maggio e Luglio.

Origanum vulgare
14) Coreopsis grandiflora 'Heliot' : ennesima Asteraceae,  nativa del sud degli Stati Uniti (Texas). Ha come habitat le prateria soleggiate ed aride ed è perciò adatta a terreni aridi, secchi e non richiede irrigazioni, inoltre mal sopporta i ristagni idrici, in compenso resiste a geli intensi. Produce, sorretti da un esile stelo, fiori solitari a forma di margherita, con petali gialli frastagliati all'estremità e con la parte centrale color marroncino (nella selezione 'Heliot'). La fioritura è da Giugno a Settembre, fino ad Ottobre-Novembre nel Sud Italia. Possiede foglie tri o pentalobate e si sviluppa a forma tondeggiante, con larghezza ed altezza di circa 50 cm (20 in), raggiungendo queste dimensioni in 3-4 anni; è specie decidua in inverno.

Coreopsis grandiflora 'Heliot'
15) Erigeron karvinskianus : di origine Sud americana è un'Asteraceae erbacea a sviluppo tappezzante. Ideale come copri-suolo, ma anche come ricadente nei muretti a secco. Forma dei cuscini di fiori, di aspetto simile a margherite, bicolori (rosa o bianco). Questa pianta prospera in pieno sole, così come a mezz'ombra e continua a fiorire per tutto il periodo in cui le temperature sono sufficienti per non entrare in riposo vegetativo (da Aprile a Novembre in media). Piuttosto resistente al freddo (ma non al gelo estremo come altre piante qui descritte), resiste bene alla siccità e in luoghi miti mantiene la parte aerea anche durante l'inverno, mentre dove fa più freddo riparte dalla base in primavera. Come detto è tappezzante, tende ad espandersi (di anno in anno), ma non supera mai i 25 cm (10 in) di altezza.

Erigeron karvinskianus
16) Hemerocallis "Stella de Oro" : appartenente alle Asphodelaceae è nativa dell'Europa, ma l'ibrido "Stella de Oro" è stato ottenuto nel 1975 negli Stati Uniti. Rispetto alla specie selvatica ha un portamento più compatto ed è più rifiorente, producendo fiori in continuo da Maggio fino ad Ottobre. Forma cespi formati da foglie nastriformi lunghe e spesso arcuate, che in zone miti permangono anche durante la brutta stagione, mentre dove gela intensamente (oltre -4° C) si comporta come decidua, sopportando comunque ottimamente i rigori invernali. Produce fiori a forma di imbuto, con grossi petali gialli. Può esser coltivata sia al Sole che a mezz'ombra, gradisce terreni freschi, pur adattandosi anche a quelli più aridi con qualche irrigazione di soccorso nei primi anni dall'impianto. Pianta frugale, rustica, alta circa 50 cm (20 in) e perfetta per ogni tipo di bordura.

Hemerocallis "Stella de Oro"
Delphinium elatum 'Magic Fountains Dark Blue'
17) Delphinium elatum 'Magic Fountains Dark Blue' : erbacea appartenente alle Ranunculaceae e nativa delle zone temperate di Europa ed Asia, dove cresce in zone fresche e montuose. Produce foglie palmate, dal margine frastagliato che formano un cespuglietto allargato, del diametro di 50 cm (20 in). Dalla base partono gli steli fiorali, ovvero spighe che contengono fiori doppi che, nella varietà 'Magic Fountains Dark Blue', sono color blu scuro con parte centrale bianca. La spiga è alta anche oltre 2 metri (6.6 ft) e necessita di un tutore se la si vuol mantenere eretta. Ogni spiga fiorale produce fiori per circa un mese e mezzo, ma ogni pianta produce scalarmente più spighe dalla tarda primavera per tutta l'estate. Esposizione soleggiata o mezz'ombra ed irrigazioni in caso di siccità prolungata. La specie resiste al gelo inteso, perdendo parte aerea. 

18) Stachys byzantina : specie originaria del medio oriente (Iran, Turchia, Armenia) ed appartenente alle Lamiaceae, si distingue per il fogliame color grigio-argenteo, dalla consistenza morbida al tatto. Il portamento è essenzialmente tappezzante, avendo una fitta vegetazione che si allarga più di quanto si innalzi (supera di poco l'altezza di una spanna). Produce infiorescenze erette, con fiori violacei, che appaiono a inizio estate (Giugno-Luglio). Utilizzata come copri-suolo su suoli poveri di nutrienti, in ambienti secchi ed aridi. Su terreni fertili tende ad aver foglie meno grigie e più soggette a marciume se vi è umidità. Ama il caldo, il Sole e suoli asciutti-polverosi. E' semi sempreverde perdendo parte della chioma se il gelo è intenso; tuttavia ha un'ottima tolleranza al freddo.

Stachys byzantina
19) Iris germanica : appartenente alla famiglia delle Iridaceae è una pianta rizomatosa, che produce una folta vegetazione che può sfiorare il metro (3.3 ft) di altezza. Le foglie, color verde chiaro e "spadiformi", vanno a formare, insieme ai fiori, la parte aerea e sono disposte a ventaglio. I fiori sono portati da uno stelo eretto (ogni pianta produce più steli) ed alto, che sovrasta il tappeto di foglie sottostanti. Ogni fiore emana un profumo ed ha 3 tepali (fusione di petali e sepali) di colori diversi a seconda del clone, ma spesso con tonalità violacee. Il singolo fiore vive 3-4 giorni, ma la pianta ne produce in continuazione di nuovi da fine Aprile sino a circa metà Giugno. Resiste al gelo, alla siccità, ai parassiti e mantiene il fogliame anche con il gelo invernale. Ama esposizioni soleggiate, ma fiorisce discretamente bene anche se coltivato a mezz'ombra.

Iris germanica
20) Nepeta x faassenii : appartenente alla famiglia delle Lamiaceae è un ibrido ottenuto nei Paesi Bassi dall'incrocio della Nepeta racemosa (origine Caucaso) con Nepeta nepetella (origine Europa Meridionale). E' una pianta amante del Sole, di terreni ben drenanti, anche secchi e poveri di nutrienti, tollerando bene sia il caldo che il freddo intenso. E' ideale per giardini mediterranei a bassa manutenzione, dato che non richiede irrigazioni e si può considerate una pianta da xeriscape. E' una specie alta meno di 50 cm (20 in), che tende ad espandersi orizzontalmente, ma non emettendo stoloni non è considerata invasiva. Le foglie sono ovali, color verde-glauco, con margine seghettato; inoltre sono aromatiche ricordando in parte il sapore della Menta. Da inizio estate produce infiorescenze ramificate e spesso ricadenti, con fiori color azzurro-viola, ricordando molto quelli della Lavanda. In zone con gelo intenso perde la chioma e ributta dal ceppo durante la primavera successiva, in zone miti mantiene la chioma (talvolta può sembrar "spelacchiata"). 

Nepeta x faassenii
21) Gaura lindheimeri : sebbene lignifichi, viene spesso tagliata alla base per favorire l'emissione di nuovi getti ed è quindi trattata come un'erbacea perenne. La specie appartiene alla famiglia delle Onagraceae ed nativa del Texas; possiede un apparato radicale fittonante dal quale emergono esili rami, talvolta ricadenti, alti sino ad 1 metro (3.3 ft). Sebbene non sia una specie che emette polloni, dal colletto vengono prodotti sempre nuovi rami, che formano una fitta vegetazione. I nuovi rami (e foglie) sono di color porpora, molto appariscenti, ma a poco a poco le foglie, crescendo, virano verso il verde. All'estremità dei nuovi getti vengono prodotti fiori, con tonalità che spaziano dal bianco al rosso a seconda della varietà. La specie è molto rifiorente ed è in fiore da Maggio ad Ottobre. La potatura degli steli sfioriti induce la produzione di nuovi getti, che fioriranno successivamente. Ha un'ottima resistenza alla siccità, adora il pieno sole (ma può esser coltivata anche con qualche ora di ombra al giorno) e resiste a geli intensi; tuttavia è necessario che il terreno rimanga asciutto o comunque non zuppo d'acqua durante l'inverno. Si coltiva in terreni anche poveri, purché ben drenanti. In inverno può perdere o meno le foglie a seconda dell'intensità del freddo, ma generalmente è considerata decidua.

Gaura lindheimeri
22) Cerastium tomentosum : nativa di zone montuose di Europa ed Asia, cresce su pendii rocciosi e ben soleggiati. Appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae, resiste al freddo, alla siccità e anche a suoli poveri, preferendo il pieno Sole. Peculiarità sono le piccole foglie, coperte da una peluria argentea. Il portamento è strisciante-tappezzante, con la produzione di fiori stellati, con parte basale ad imbuto e di color bianco, che compaiono dalla tarda primavera. Produce fusti legnosi (di pochi decimetri) e stoloni che permettono alla pianta di espandersi orizzontalmente. Ama terreni ghiaiosi, che si asciugano facilmente ed è coltivata sia per via dei bei fiori, sia per il particolar colore della vegetazione, che permette di fare bei contrasti con altre specie.

Cerastium tomentosum
23) Erysimum linifolium 'Bowles Mauve' : specie appartenente alle Brassicaceae, quindi parente dei Broccoli è nativa delle regioni mediterranee. Cresce in aree aperte e ben assolate, come pendii e zone rocciose, anche montante. Produce piccoli fiori violacei dal profumo intenso, sorretti da corte infiorescenze erette alla cui base c'è un tappeto di foglie a forma lanceolata. A forma globosa, raggiunge i 60 cm (24 inch)  e mantiene le foglie anche in inverno, resistendo bene al freddo, ma non al gelo intenso e sotto i -10° C (14° F) si può danneggiare. Cresce al meglio in pieno sole, ma fiorisce (meno) anche a mezz'ombra. Gradisce terreni poveri, tendenzialmente calcarei e leggermente alcalini (ma anche neutri) e ben drenanti. In estate gradisce innaffiature durante i periodi più secchi. Fiorisce dal periodo primaverile, sino alla prima parte dell'estate (da Aprile a Giugno) ed emanando un buon profumo.

Erysimum linifolium "Bowles Mauve"
24) Astilbe x arendsii : appartenente alle Saxifragaceae è un ibrido creato dall'uomo, non esiste in natura, ma le specie progenitrici (es. Astilbe chinensis) sono native di Cina, Giappone e Corea. Diversamente da molte specie descritte prima, questa ha come habitat ideale zone umide (es. margini ruscelli, sottobosco), fresche e ricche di humus. Per coltivarlo bisognerà scegliere una posizione ombreggiata e ricreare un suolo che trattenga l'umidità, anche nei periodi estivi. Le foglie sono plurilobate e di color verde scuro, mentre le infiorescenze  hanno forma di pannocchia ramificata, un aspetto "piumoso" e costituite da un gran numero di fiorellini bianchi, rosa o sfumature intermedie a seconda della varietà. La specie non ama caldo e siccità, ma tollera meglio di altre i ristagni idrici e il gelo invernale. La parte aerea secca in inverno, ma rimane ornamentale anche in questo stato. Si espande e si innalza di circa 1 metro (3.3 ft) e la fioritura è concentrata nel trimestre estivo (Giugno-Agosto).

Astilbe x arendsii
25) Helleborus niger : chiamato anche Rosa di Natale, deve il suo nome proprio al fatto di fiorire in pieno inverno, quando la maggior parte delle piante erbacee hanno già perso tutte le foglie e sembrano morte. Appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae ed è nativa delle zone Alpine dell'Europa (Italia, Austria, Svizzera, Slovenia) dove cresce nel sottobosco di boschi decidui nella zona fitoclimatica del fagetum. Gradisce dunque esposizioni semi-ombreggiate, terreni freschi, umidi e ricchi di humus. E' poco adatta alla coltivazione nel Sud Italia. E' una pianta cespitosa, con foglie basali che permangono tutto l'anno, mentre i fiori sono sorretti da un corto gambo che si incurva all'apice, rivolgendo la parte centrale del fiore verso in avanti o verso il basso. Il fiore è singolo, bianco (ma ci sono cultivar di altri colori), con numerosi stami gialli nella parte centrale. Questa erbacea si distingue tra tutte le altre per la fioritura che avviene da Dicembre a Marzo.

Helleborus niger
26) Phlox subulata : appartenente alla famiglia delle Polemoniaceae è nativa degli Stati Uniti orientali, dove cresce su prati soleggiati e su aridi pendii, così come ai margini dei boschi, spesso su suoli poveri e ghiaiosi, ma molto ben drenanti. E' una specie tappezzante, formando dei "cuscini" ornamentali, in cui i fiori color lilla a forma di stella sovrastano le foglie piccole ed allungate. La fioritura è precoce e duratura, dalla primavera all'estate. La specie si può coltivare sia al Sole che in posizione più ombreggiate e resiste bene al freddo; inoltre mantiene le foglie durante l'inverno, appassendone solo qualcuna qualora il gelo sia particolarmente intenso. E' una pianta perfetta per colmare gli spazi vuoti degli aiuole, così come da far ricadere da un terrapieno o dalle fioriere. 

Phlox subulata
27) Bergenia cordifolia : chiamato Fiore di San Giuseppe, appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae ed è nativa dell'Asia centrale, tra Siberia, Kazakistan e Mongolia. In natura cresce in zone montuose, spesso in aree boschive o radure, ma comunque zone dotate di una certa umidità. Resiste ottimamente al gelo ed è mediamente resistente alla siccità, richiedendo qualche irrigazione nelle regioni più calde. Può esser coltivata al Sole, ma l'ideale sarebbe a mezz'ombra, mentre in ombra totale vegeta bene, ma fiorisce meno. Produce un fusto strisciante che radica a contatto col suolo (stolone), che può esser lungo metri. Rispetto a molte altre specie qui descritte le foglie non sono insignificanti, ma di grosse dimensioni, a forma di cuore, spesso e di color verde in estate, mentre col gelo non cadono ma assumono tonalità bronzee con sfumature porpora. I fiori sono sono color rosa, raggruppati in infiorescenze sorrette da steli eretti, che sputano nel periodo della festa del Papà (San Giuseppe), ovvero verso il 19 Marzo e da qui il nome Fiore di San Giuseppe.

Bergenia cordifolia
28) Perovskia atriplicifolia : chiamata anche Salvia Russa, appartiene alla famiglia delle Lamiaceae ed è originaria dell'Asia centrale (Russia, Afganistan, Pakistan etc.), dove cresce nelle steppe semi-aride, spesso su terreni sabbiosi e polverosi. Non è propriamente un'erbacea, ma più che altro una specie suffruticosa, ovvero lignifica la parte di vegetazione più vicina al suolo, rimanendo erbacea la parte alta; in altre parole la lignificazione diventa via via meno forte partendo dal basso verso l'alto dello stelo. Di fatto viene coltivata come un'erbacea perenne, potandola vicino alla base ad ogni stagione. Ha foglie sono color verde-grigio, dentate ed aromatiche se strofinate, produce una fitta vegetazione con numerosi steli eretti ricoperti da una sottile peluria, che raggiungono un'altezza di circa 150 cm (5 ft). Fiorisce dalla tarda estate fino all'autunno, con infiorescenze ramificate concentrate all'estremità degli steli e costituite da numerosi fiori azzurrini. E' una specie decidua, perde dunque le foglie in inverno e la parte apicale degli steli che è erbacea o, al limite, semi-legnosa. Resiste al gelo intenso, a terreni poveri e gradisce esposizioni soleggiate. Cresce su molti terreni, preferendo quelli asciutti e di natura calcarea (pH leggermente alcalino). Non richiede irrigazioni ed è un'ottima scelta per giardini rocciosi o mediterranei

Perovskia atriplicifolia
29) Hosta : appartenente alle Asparagaceae è nativa dell'estremo oriente (Cina, Giappone, Corea) ed ha come habitat di crescita zone ombrose di foreste fitte, dove si sviluppa nel sottobosco. Esistono decine di specie e centinaia di varietà, con forme, dimensioni e colori diversi. Le foglie sono ovali o cuoriformi, con un lungo picciolo e sono disposte circolarmente rispetto all'asse centrale, con la punta rivolta verso l'esterno. A seconda della specie possono esser grandi sino a 40 cm (16 in) e formano una sorta di cuscinetto di foglie; il colore varia dal verde glauco, al verde intenso, ma esistono anche varietà a foglia variegata con strisce gialle. Non possiedono un vero tronco e la parte aerea secca totalmente durante l'inverno. Non supera mai i 50 cm (20 in) di altezza ed ha una forma tondeggiante leggermente appiattita. In estate ogni pianta produce uno o più steli eretti alla cui sommità è presente una piccola infiorescenza con fiori bianchi o, in alcune varietà, violacei. Sicuramente è più ornamentale per il fogliame, rispetto ai fiori. Cresce su suoli ricchi di sostanza organica, umidi e freschi e si sviluppa al meglio in zone ombreggiate, dove la maggior parte delle piante avrebbe crescita stentata. Resiste bene al freddo, un po' meno al caldo-secco. 

Hosta
30) Liriope muscari : strettamente correlato ai Muscari, è una erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asparagacea. Dai rizomi produce un fitto ciuffo di foglie nastriformi, color verde scuro, alte sino a 50 cm (20 in). Nativa dell'estremo oriente, vegeta in zone di sottobosco ricche di sostanza organica e viene utilizzata come tappezzante e copri-suolo. E' una specie particolarmente adatta a zone ombrose o semi-ombreggiate, si può collocare alla base degli alberi dando un effetto di "erba"; inoltre produce corte spighe fiorali, con fiori color violetto. Ottima resistenza al gelo, mantiene foglie verdi e sane anche durante la brutta stagione. Periodo di fioritura tardo estivo-autunnale, tra Agosto e Ottobre.

Liriope muscari