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giovedì 6 luglio 2023

Le 20 Conifere Più Comuni, Rare o Particolari - Specie a Confronto con Foto

All'interno delle Gimnosperme, le Conifere (o Pinophyta) sono indubbiamente il raggruppamento più grosso (circa 650 specie) e, per lo meno nelle zone temperate, anche quello più diffuso.

Parco di Conifere
Le Conifere sono piante di norma sempreverdi (anche se ci son eccezioni, come leggerete più avanti) a grande sviluppo (anche qui con eccezioni), con foglie aghiformi e coni (maschili e femminili) invece dei classici fiori presenti nelle Angiosperme. I semi non sono racchiusi in un frutto, bensì in una pigna. 

In questo articolo vorrei portare all'attenzione le specie di Conifera più importanti e comuni in Italia, sia a livello ornamentale, sia a livello ambientale, nonché qualche specie rara o particolare interessante per i collezionisti (e non solo).

Le Migliori 20 Conifere :

1) Larice Comune (Larix decidua) : iniziamo subito con l'eccezione alla regola, ecco una delle poche conifere decidue, le cui foglie (aghi), in autunno, si colorano di giallo per poi cadere. Il Larice è originario dell'Europa centrale ed è assai diffuso anche sulle nostre Alpi ed Appennini. E' una classica pianta "da montagna", ama climi freschi ed è una delle piante che delimita la linea degli alberi. La specie è alta e slanciata, può raggiungere i 40 m di altezza (130 ft), con un portamento elegante e rami penduli all'estremità. La chioma è poco folta, con 20-30 aghi riuniti in ciuffetti lungo i rami. Bella in ogni stagione, ma particolarmente ornamentale prima della caduta delle foglie.

Larix decidua

2) Cedro del Libano (Cedrus libani) :  nativo del medio oriente (Turchia, Libano) è un albero enorme ed imponente, che raggiunge più o meno le dimensioni del Larice, tuttavia ha un tronco di diametro decisamente superiore ed un portamento atipico per una Conifera, infatti non è conico e dal tronco principale partono diverse branche assurgenti (non orizzontali), che riportano alla mente un po' la forma di un candelabro. La chioma è espansa e richiede molto spazio attorno a sé. La resistenza al freddo è buona, ma non paragonabile a quella delle Conifere che crescono in quota sulle Alpi. Simile come portamento, ma con alcune varietà dalla chioma color verde-glauco, è il Cedro Atlantico (Cedrus atlantica).

Cedrus libani

3) Thuja Orientale (Platycladus orientalis) : nativa della Korea è una Cupressaceae di medio sviluppo, raggiungendo i 15-20 m (49-65 ft), ma solo dopo molti anni (la crescita è lenta). Contrariamente a molte conifere la Thuja ben si presta per la formazioni di siepi divisorie. Le foglie sono squamiformi, triangolari e rivolte verso l'alto. I Coni immaturi hanno un tipico color bluastro, che vira a marrone ad avvenuta maturazione. Molto comune in tutta Italia, anche nelle zone costiere del Sud Italia dove molte altre Conifere patirebbero il caldo e la siccità. La specie ha una "cugina" abbastanza simile, la Thuja occidentalis, nativa del Nord America.

Platycladus orientalis

4) Tasso (Taxus baccata) :  nativo dell'Europa è una arbusto molto longevo che raggiunge le dimensioni della Thuja, sebbene cresca forse ancor più lentamente. Inoltre è una pianta che può crescere ovunque, comprese zone di piena ombra che limiterebbero lo sviluppo della maggior parte delle conifere. Le foglie son formate da corti aghi disposti a lisca di pesce. Peculiarità è la produzione di un frutto (in realtà botanicamente non lo è), ovvero un rivestimento carnoso che a maturazione è rosso, commestibile e dal sapore blando

Taxus baccata

5) Picea abies "Acrocona" : è a tutti gli effetti un Abete, diffuso su tutto l'Arco Alpino ed utilizzato come "Albero di Natale". E' un albero di notevoli dimensioni, che può raggiungere i 50 m (164 ft) di altezza, con un apparato radicale meno profondo di altre conifere, rendendo la specie più incline ad esser sradicata in seguito a tempeste di vento. Qui presento però una Picea abies var. acrocona", una varietà che salta all'occhio per i Coni, i quali non sono del tipico color marrone-brunastro, bensì di un vistoso color viola-rosaceo; inoltre cresce un po' meno del "classico" abete ed ha la parte bassa della chioma più allargata.

Picea abies "Acrocona"

6) Cipresso Calvo (Taxodium distichum) :  nativo del Sud-Est degli Stati Uniti è anche chiamato Cipresso delle Paludi, per la sua attitudine a crescere in zone umide, come sulla riva di laghi e fiumi, nonché in piane alluvionali. Il tronco è possente, più largo alla base, la quale spesso ha forma irregolare e raggiunge un'altezza di 20 metri (66 ft) dopo 50 anni. La chioma è poco folta ed il portamento è assurgente e conico, con pochi rami nella parte bassa del tronco. Tratto distintivo è l'emissione di radici respiratorie, che spuntano dal terreno, anche non nelle immediate vicinanze del tronco. 

Taxodium distichum

7) Pino Strobo  (Pinus strobus) : chiamato anche pino di Weymouth, è nativo della parte orientale del Nord America. Albero di grosse dimensioni, che può superare agevolmente l'altezza di 40 metri (131 ft), con una crescita relativamente rapida. Il portamento è piuttosto snello e slanciato, ma allo stesso tempo il tronco è possente. Diversamente da molti altri Pini, qui gli aghi sono riuniti in mazzetti, creando una sorta di "ciuffetti".

Pinus strobus

8) Araucaria (Araucaria araucana) : Originaria del Sud America, ed in particolare del Cile, la si riconosce per il portamento massiccio, per i rami che mantengono le foglie per molti anni (anche 15), le quali hanno la peculiare forma triangolare e sono coriacee e pungenti. I rami sono spesso ricurvati verso l'alto. Questa specie sopporta geli intensi e può esser coltivata nel Nord Italia. Appartenente sempre allo stesso genere vorrei citare anche la Araucaria heterophylla, dal portamento più elegante, ma poco resistente al freddo e coltivabile solo nel Sud Italia o in microclimi particolarmente miti.

Araucaria araucana

9) Cipresso (Cupressus sempervirens) : tipico dell'Europa meridionale, è probabilmente nativo della parte orientale del Mar Mediterraneo, ma oggi lo si ritrova lungo i viali di campagna ed è molto comune in Toscana, così come nel resto del centro Italia. Gradisce estati calde, tollera la siccità, ma patisce il gelo intenso e prolungato, tuttavia supera senza problemi anche l'inverno del Nord Italia. La caratteristica che lo distingue è sicuramente il portamento colonnare; un albero può superare i 25 metri (82 ft), con chioma con larghezza di 1 metro (3,3 ft) o poco più. Viene usato anche come frangivento, collocando più esemplari ravvicinati tra di loro.

Cupressus sempervirens

10) Pino Mugo (Pinus mugo) : specie spontanea delle Alpi, amante dei luoghi assolati e molto freddi, si può spingere infatti oltre i 2500 metri (8200 ft) di altitudine. Il portamento è arbustivo/prostrato, viene considerata una "Conifera Nana" e, sebbene possa raggiungere i 4 metri di altezza (13 ft), in coltivazione è alta circa la metà.

I rami tendono a strisciare sul terreno, per poi erigersi verso l'alto, talvolta contorcendosi. Nei rami gli internodi sono corti, mentre gli aghi sono color verde scuro e fitti. Il Mugo è ottimo da esser piantato isolato o in consociazione a Rododendri, Azalee, Aceri, o altre specie "da giardino Giapponese". Importante ricordare che è una specie acidofila, che mal si sviluppa in suoli a pH alto.

Pinus mugo

11) Pino Domestico (Pinus pinea) : probabilmente originario della Sardegna e della Corsica è ormai da millenni diffuso in tutte le zone costiere del Mediterraneo. La specie è molto simile (quasi indistinguibile a volte) al Pino Marittimo (Pinus pinaster), con il quale condivide anche lo stesso areale. Il Pino Domestico è alto al massimo 25 metri (82 ft) e, rispetto alla maggior parte delle conifere (Pino Marittimo a parte), si riconosce per il portamento aperto e la chioma larga ed espansa, che ricorda la forma di un ombrello, il che rende la specie molto sensibile ai danni meccanici da neve.

Il tronco è singolo, con la corteccia che si sfalda a scaglie. Nella macchia mediterranea forma fitte pinete, dalle quali si ricavano i Pinoli (semi del Pino Domestico) che, insieme al Basilico, sono l'ingrediente fondamentale per il Pesto alla Genovese. Sebbene nativo di zone costiere la resistenza al freddo è discreta ed, in pianura, si può coltivare anche nel Nord Italia. 

Pinus pinea

Wollemia nobilis
12) Wollemia nobilis : identificata per la prima volta solo nel 1994 è una pianta nativa del New South Wales (in Australia). Appartenente alla famiglia delle Araucariaceae è considerata un fossile vivente, con caratteristiche immutate da oltre 150 milioni di anni. Prospera in foreste temperate, a quote collinari e può superare i mille anni di età, raggiungendo altezze di oltre 30 metri (98 ft), sebbene fuori dall'areale d'origine si crede che difficilmente possa superare i 20 metri (65 ft) e solo in esemplari vecchi. L'ambiente ideale è relativamente umido; può resistere al freddo fino a -10° C (14° F) o forse oltre, mentre temperature superiori ai 40 ° C (104° F) possono danneggiarla. Gradisce un terreno acido ed un'esposizione a mezz'ombra.

Il portamento è colonnare, mentre i rami partono solo dal tronco principale, senza mai ramificarsi ed i coni spuntano proprio all'estremità di questi rami "laterali". Quando il Cono matura, ed i semi sono pronti, il ramo secca, lasciando spazio per un altro ramo. Gli aghi sono opposti, lunghi circa 8 cm (3 in) e sulla foglia sono disposti a "lisca di pesce", ricordando la forma della foglia di alcune palme. Contrariamente a molte conifere è in grado di emettere polloni. La Wollemia nobilis è sicuramente un conifera da "collezionisti".

13) Sequoia (Sequoia sempervirens) : originaria della California settentrionale, detiene il record vegetale di pianta più alta al mondo, potendo raggiungere un'altezza di 100 metri (330 ft). Il portamento è conico/piramidale (ma piuttosto slanciato), il tronco è privo di rami nella parte inferiore, può avere un diametro di 7 metri (23 ft) ed è ricoperto da una corteccia marrone, che si sfalda longitudinalmente. Questi giganti amano luoghi umidi, con suoli fertili e profondi e possono vivere anche 2000 anni. In Italia gli esemplari più vecchi hanno "solo" 150 anni e sono alti la metà rispetto alle Sequoie millenarie che troviamo nei parchi della California. 

Sequoia sempervirens

14) Ginepro (Juniperus communis) : specie di piccole dimensioni ampiamente diffusa in Europa ed Asia dove ha saputo conquistare habitat anche molto diversi tra loro. Il Ginepro infatti resiste molto bene all'aridità (cosa non troppo comune tra le Conifere) e si sviluppa anche su terreni poveri e riarsi dal Sole; tuttavia mostra un'elevata resistenza al gelo e può crescere anche in montagna; inoltre il suo portamento compatto le permette di sopravvivere anche in zone sferzate da impetuosi venti. Il Ginepro cresce fino a circa 4 metri (13 ft), ma in commercio esistono molte varietà striscianti e tappezzanti, che rimangono sotto il metro (3.3 ft) di altezza. Molto comune (anche) nella Macchia Mediterranea, produce bacche di color bluastro, utilizzate per aromatizzare piatti, specialmente a base di selvaggina. 

Juniperus communis

15) Criptomeria "Globosa" (Cryptomeria japonica) : originaria dell'Asia orientale (Cina e Giappone), è una pianta a portamento piramidale, con rami presenti fin dalla parte bassa del tronco (il quale rimane nascosto); in natura può raggiungere notevoli dimensioni, ma qui vorrei portare all'attenzione una varietà (Cryptomeria japonica var. Globosa), che si distingue per il portamento compatto, con numerosi rami corti che si incurvano ed accavallano l'un l'altro, dando un gradevole effetto ottico.

La chioma nei giovani esemplari ha forma tendenzialmente sferica, ma col passare degli anni si appiattisce (diventando più ornamentale). Vorrei citare anche la Cryptomeria japonica var. Elegans, la quale non è "nana" come la precedente, bensì ha la caratteristica di aver gli aghi color rossastro durante i mesi invernali. 

Cryptomeria japonica var. Globosa

16) Pinus pentaphylla : anch'essa è una originaria del Giappone, dove in natura può crescere fino ad un'altezza di 20 metri (66 ft). Possiede aghi color verde-azzurro, una corteccia grigiastra rugosa, che tende a formare placche. La cito in questo articolo poiché, grazie anche alla sua crescita lenta, è in assoluto la conifera più utilizzata per fare i Bonsai. In giro troverete Bonsai di Pinus pentaphylla con diversi decenni di età, che sembreranno in tutto e per tutto una classica conifera adulta, se non nelle dimensioni. A seconda dell'abilità degli operatori le si potrà dare un portamento più o meno prostrato.

Pinus pentaphylla

17) Pino Argentato (Picea pungens) : originario delle Montagne Rocciose (negli Stati Uniti), ha il tipico portamento di un Abete, sebbene di norma non superi i 20 metri (65 ft) di altezza. I rami sono distribuiti lungo il tronco, sono ad esso perpendicolari e più lunghi nella parte bassa dello stesso (forma piramidale). Fin qui nulla di particolare, se non fosse per il colore degli aghi che, soprattutto nelle varietà commercializzate, è blu-argentato, dando un effetto unico, che risalta in mezzo a tutte le altre conifere "verdi". Resiste bene al freddo, ma gradisce una certa umidità del terreno, rendendo la specie più adatta ad esser coltivata nel Nord Italia, rispetto al meridione. 

Picea pungens

18) Chamaecyparis pisifera "Filifera aurea" : di origine Giapponese, un po' come la Cryptomeria japonica in natura può crescere molto, ma qui descrivo la Chamaecyparis pisifera var. Filifera aurea, a portamento compatto. Questa varietà ha una folta chioma ed un portamento globoso, tuttavia invecchiando tende ad assumere forma piramidale, rimanendo sotto i 5 metri (16 ft) di altezza. Un altro tratto distintivo sono le foglie frastagliate, di color giallo oro in estate e più bronzeo in inverno, oltre ai rami penduli. Resiste bene al caldo, così come al freddo ed è ideale sia isolata, sia come pianta da bordura. 

Chamaecyparis pisifera "Filifera aurea"

19) Calocedrus decurrens “Aureovariegata” : la specie, nota anche come Libocedro, è nativa della parte occidentale del Nord America, raggiunge notevoli dimensioni : fino a 50 metri di altezza (164 ft) ed ha un portamento aperto e maestoso. Qui però vorrei parlare della Calocedrus decurrens var. Aureovariegata, simile alla "specie tipo" come portamento (sebbene un po' più compatta ed a crescita più lenta), ma con la peculiarità (più unica che rara) di avere una chioma variegata. La chioma è di color verde abbastanza chiaro, tuttavia ci sono chiazze di color giallo acceso per un buon 30-40% del volume e sono soprattutto (ma non solo) collocate nella parte terminale dei rami.

Calocedrus decurrens var. Aureovariegata

Podocarpus macrophyllus
20) Podocarpus macrophyllus : appartenente alle Podocarpaceae, è l'unica specie della famiglia a crescere nell'emisfero boreale (le altre sono sub-equatoriali) ed è originaria di Cina e Giappone. Questa in natura raggiunge i 20 metri di altezza (66 ft), ma è comunque molto utilizzata come Bonsai. La differenza principale rispetto alle conifere fin qui menzionate sono le foglie, le quali non sono aghiformi, bensì lanceolate e di maggiori dimensioni. Il portamento è elegante, leggermente contorto e con chioma ben distribuita alle diverse altezza della pianta. 

Di certo le Conifere non hanno l'enorme varietà che possiamo invece osservare nelle Angiosperme, ma sicuramente le 20 specie citate in questo articolo rappresentano un po' la biodiversità comunque presente in queste piante "preistoriche". Ora sta a voi cercare quale di esse meglio si adatti al vostro giardino. 



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