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martedì 28 gennaio 2020

Albero del Falso Pepe (Schinus molle) - Coltivazione e Cure

Il "vero" Pepe è una spezia prodotta dal Piper nigrum, una pianta rampicante nativa dell'India ed ampiamente coltivata in tutte le zone tropicali della Terra.

In questo articolo vorrei invece parlare del Pepe Rosa (Schinus molle), anche chiamato volgarmente Pianta del Falso Pepe poiché, pur non avendo alcun grado di parentela, produce delle bacche che ricordano l'aroma del classico pepe nero.

Origine e Diffusione :

L'Albero del Falso Pepe (Schinus molle) appartiene alle Anacardiaceae, un'ampia famiglia le cui specie sono distribuite prevalentemente nelle zone calde del Mondo; fanno parte della famiglia piante  tropicali come il Mango (Mangifera indica) e l'Anacardio (Anacardium occidentale), così come piante da climi temperati caldi come il Pistacchio (Pistacia vera).

Schinus molle è una specie nativa degli aridi altopiani Andini compresi tra Perù, Cile e Bolivia ed il suo habitat naturale è rappresentato dalle aree semi-desertiche.
La Pianta del Pepe Rosa si è dimostrata piuttosto invasiva, tanto che si è naturalizzata in diverse aree del mondo, dall'Australia, sino al Sud degli Stati Uniti (Arizona, California), crescendo nelle praterie e nelle aree limitrofe al mare.

In molte zone costiere d'Italia (es. Liguria), l'Albero del Falso Pepe viene piantato a scopo ornamentale, sia nei giardini privati che in quelli pubblici ma, data la sua rusticità ed il bell'aspetto, è impiegato anche nelle alberature stradali.

Schinus molle

Foglie Schinus molle

Come Riconoscere la Pianta del Falso Pepe ? - Botanica e Fisiologia

Schinus molle è una specie sempreverde che si sviluppa sotto forma di albero di medie dimensioni, raggiungendo i 10 metri (33 ft) di altezza, sebbene non sia raro osservare esemplari adulti ben più contenuti.
Il portamento è elegante e, grazie ai rami penduli ed alle foglie lanceolate, ricorda quello del Salice Piangente.

Fiori Pianta del Pepe RosaIl tronco raggiunge un diametro massimo di 40 cm (16 in) ed è ricoperto da una corteccia color marrone chiaro/grigiastro, con sfumature quasi beige e, con l'età, tende a fessurarsi superficialmente.
I rami sono lunghi, esili, flessibili e tendono a curvarsi verso il basso, tanto che nei vecchi esemplari possono addirittura toccare terra. La chioma è espansa, ma non eccessivamente folta.

Frutti Immaturi Schinus molleLe foglie sono paripennate, lunghe sino a 25 cm (10 in), larghe circa 10 cm (4 in) ed ognuna di esse è formata da 20-40 foglioline dalla forma stretta ed allungata (lanceolate), disposte perpendicolarmente rispetto al rachide centrale.

L'Albero del Pepe Rosa è Dioico, quindi fiori maschili e femminili vengono prodotti da piante distinte. Entrambi i tipi di fiore sono di piccole dimensioni, color crema esternamente e più gialli all'interno; questi fiori sono raggruppati in un'infiorescenza pendule che spunta dall'apice dei rami.

La fioritura principale è estiva, indicativamente nel periodo compreso tra Giugno ed Agosto, tuttavia, in luoghi miti, la pianta è rifiorente e può produrre fiori anche in altre stagioni, sebbene queste fioriture siano decisamente meno abbondanti rispetto a quella estiva.
Ad esempio, nella Liguria di Ponente mi è capitato di veder fiori di Schinus molle in pieno inverno (Gennaio).

Ai fiori, nelle piante femminili, seguono i frutti, raggruppati in in grappoli penduli, che maturano in maniera scalare, con un picco in autunno. Ogni frutto è una piccola drupa inizialmente bianca, che diventa color rosa a maturazione. All'interno troviamo un unico seme legnoso nero, che ricorda appunto classico pepe, sia nell'aspetto che nel sapore.
Le qualità organolettiche sono inferiori ed il Pepe Rosa è considerato meno pregiato, ma viene comunque impiegato per la preparazione di molti piatti, soprattutto a base di pesce.

Bacche e foglie del Falso Pepe sono leggermente velenosi e, se ingeriti in quantità, possono causare vomito e diarrea.
Il Pepe rosa possiede anche proprietà antisettiche ed è dunque utilizzato nella medicina tradizionale come antimicrobico per la cura di ustioni e ferite, sebbene si supponga possa funzionare anche come antidepressivo.

Le radici sono vigorose e robuste, tuttavia rimangono piuttosto superficiali e possono dunque arrecare danni a vialetti di ciottoli od alle tubature. Per questa ragione, oltre che per le dimensioni della pianta adulta, sarebbe meglio piantare l'Albero del Falso Pepe a più di 3 metri (10 ft) dalle mura di casa.

Invaiatura Bacche Pepe Rosa
Come Crescere la Pianta del Pepe Rosa ? - Coltivazione, Esposizione, Clima, Potatura, Riproduzione e Cure

La specie prospera in ambienti semi-desertici ed è perfettamente a suo agio in climi temperati caldi con estati secche, come quello tipico dell'Italia costiera e del Mediterraneo.
Il Falso Pepe, se cresciuto nelle migliori condizioni, ha una crescita rapida, ciò nonostante risulta essere piuttosto longevo.

Sebbene nativo di zone subtropicali, l'albero ha una buona (non ottima) resistenza al freddo e può tollerare temperature minime di circa -10 °C (14° F) e, con qualche danno ai giovani rami, forse anche un paio di gradi in meno.
Queste temperature soglia devono intendersi come occasionali e rappresentano un limite estremo a cui sarebbe meglio non arrivare.
Per questo motivo il luogo ideale in cui piantare un Albero del Pepe Rosa è laddove le gelate invernali siano lievi o nulle e, per esser certi di non aver danni da freddo alle foglie, non si dovrebbe mai scendere sotto i -7° C (19,5 ° F).
Ottima invece è la resistenza al caldo, dato che non si evidenzia sofferenza neppure quando le temperature superano i 40° C (104° F).

Schinus molle possiede foglie sottili che offrono protezione alla disidratazione, ma limitano anche l'attività fotosintetica.
Per questi motivi la specie ama e necessita un'esposizione soleggiata, ma è in grado di tollerare la siccità e può essere coltivata senza irrigazioni anche nelle zone più torride d'Italia (al limite si può bagnare solo il primo anno dopo il trapianto).
In zone più ombrose la specie non fiorisce/fruttifica, la vegetazione diventa stentata e la pianta mostra un aspetto sofferente.

Tronco Schinus molleIl Falso Pepe si dimostra adattabile anche sotto l'aspetto del suolo, può infatti svilupparsi al meglio anche in terreni aridi, rocciosi e poveri, dove poche altre specie riuscirebbero a crescere. Le concimazioni sono superflue e si possono tranquillamente evitare.

Oltre a ciò Schinus molle è rustico anche dal punto di vista della qualità dell'aria, può infatti tollerare lo smog, così come la salsedine; inoltre, date le foglie sottili, può essere piantato anche in zone particolarmente ventose, senza subire danni od esser sradicato al primo temporale.

La Pianta del Pepe Rosa può esser propagata per talea o per semina. Nel primo caso converrà prelevare le marze sul finir dell'anno, quando la pianta è in riposo vegetativo, tagliando rami di almeno un anno di età e interrarli in un vaso con terriccio mantenuto umido, per favorire l'emissione di nuove radici.
La semina è meglio eseguirla in primavera, avendo cura di lavare bene i semi, lasciandoli almeno 24 h in acqua, poiché sul pericarpo dei semi è presente un olio che inibisce il germogliamento.
I semi possono esser conservati (in luogo asciutto e buio) almeno per un anno e, seminandoli a temperatura ed umidità ottimali, la percentuale di successo si attesta intorno al 60 % ed il germogliamento avverrà in un lasso di tempo compreso tra 2 e 5 settimane.

Chioma Albero Falso Pepe

Fioritura Pianta Falso Pepe

Bacche Mature Albero Pepe Rosa

venerdì 17 gennaio 2020

Washingtonia filifera e Washingtonia robusta - Coltivazione e Differenze

Il genere Washingtonia appartiene alle Arecaceae, una famiglia che talvolta chiamiamo più semplicemente col nome di "Palme", e comprende solo due specie, entrambe native del Nord America e con foglie "a ventaglio" (Fan Palms).

In questo articolo vorrei descrivere le due uniche specie del genere, Palma Californiana (Washingtonia filifera) e Palma Messicana (Washingtonia robusta), evidenziando le differenze e fornendo utili informazioni per chi volesse provare a coltivarle.

Washingtonia filifera e Washingtonia robusta

Origine, Diffusione e Curiosità :

Il nome Washingtonia fu scelto in onore di George Washington (1732-1799), primo presidente degli Stati Uniti.

La Washingtonia filifera, comunemente chiamata Palma della California, è originaria del Sud-Ovest degli Stati Uniti e rappresenta l'unica palma nativa di questa zona degli USA.
Popolazioni primarie si ritrovano tutt'ora in habitat riparati (es. Oasi, Falde Acquifere) del Deserto del Colorado e, più sparpagliate, anche del Deserto Mojave, a confine tra Nevada, Arizona e California. Alcune piante si spingono anche più a Sud, crescendo lungo i corsi d'acqua che attraversano il Deserto di Sonora.

Washingtonia filifera ha come habitat naturale i deserti del Sud degli Stati Uniti, dove riesce a crescere in posizioni in cui è presente dell'acqua in profondità, come lungo i canyon scavati dai fiumi. Oggigiorno la specie è naturalizzata anche in altri stati degli USA (Florida, Hawaii), nel Nord del Messico ed in Australia.

La Washingtonia robusta, comunemente chiamata Palma del Messico (da non confondere con la Palma Blu del Messico), cresce in un areale leggermente più meridionale, ma confinante, rispetto a quello della W. filifera ed è infatti nativa del Nord Ovest del Messico.
Se dovessimo ricercare il luogo di origine della Washingtonia robusta potremmo identificarlo con lo stato messicano della Bassa California (Baja California).

Entrambe le specie vengono cresciute a scopo ornamentale in un po' tutti i luoghi a clima Mediterraneo ed anche in Italia sono piantate sia nei giardini privati, sia nei luoghi pubblici, dove vengono spesso impiegate nelle alberature stradali.
Il numero delle Washingtonia coltivate in Italia è cresciuto negli ultimi anni e, dato che sembrerebbero meno vulnerabili all'attacco del Punteruolo Rosso, vengono spesso piantate al posto delle Phoenix canariensis, decimate da questo patogeno.

Piccolo Esemplare di Washingtonia
Fioritura Washingtonia filifera

Come Distinguere tra Washingtonia filifera e Washingtonia robusta ? - Botanica e Fisiologia

Premetto che le due specie, come ovvio che sia, hanno molte similitudini e la descrizione di alcune parti della pianta potrebbero corrispondere perfettamente; tuttavia ci sono anche delle differenze più o meno evidenti, che permettono il riconoscimento dell'esatta specie.
Tuttavia c'è un altro problema, la W. robusta e la W. filifera si possono ibridare ed in commercio si trovano diversi ibridi (noti come Washingtonia x filibusta), che complicano ulteriormente l'identificazione.


Washingtonia filiferaLa Palma del Messico (W. robusta) è più alta e può occasionalmente raggiungere un'altezza massima di 30 m (98 ft), tuttavia succede solo in piante centenarie coltivate nelle miglior condizioni. La Palma della California (W. filifera) è più bassa e raramente raggiunge i 20 m (65 ft), sebbene possa vivere anche 200 anni.

Ma per quanto riguarda il portamento la differenza maggiore sta nel tronco : la W. filifera è tozza ed il diametro del tronco, sfiora 1 metro (3.3 ft), circa il triplo rispetto a quello della W. robusta.

Quindi per distinguerle per prima cosa guardate il tronco, se è grosso e relativamente basso è W. filifera, se è alto, snello e, talvolta, leggermente ricurvo (in Palme di oltre 30-40 anni), allora è W. robusta.

Le foglie sono palmate; quelle della Washingtonia filifera sono lunghe anche 2 metri (6.6 ft) ed il margine tende a sfaldarsi, formando vistosi filamenti biancastri, come ricorda il suffisso "filifera". Nelle piante adulte la chioma è espansa, densa e formata da una trentina di foglie verdi-grigiastre (color foglia d'Olivo). La Washingtonia robusta ha una chioma meno densa, foglie più piccole, con lobi incisi meno in profondità e di color verde intenso, più scure e brillanti rispetto a quelle della "cugina Californiana". Le foglie di entrambe le Palme hanno l'attitudine a rimanere attaccate anche dopo la loro morte e, se non rimosse, ricoprono il tronco per buona parte della sua lunghezza.

Washingtonia robustaN.B. nelle giovani piante il colore delle foglie potrebbe trarre in inganno.

Il picciolo è piuttosto lungo in entrambe le specie, ma nella W. filifera tende ad aver meno spine e ad esser prevalentemente verde, con talvolta una limitata zona marrone alla base (attacco col tronco), mentre nella W. robusta tende ad esser marrone-rossastro su un'ampia superficie ed ad aver spine rosso-brune, poste a distanza regolare lungo tutto il picciolo.

I fiori sono color bianco-crema ed inseriti su un'infiorescenza lunga e ramificata. In Italia il periodo di fioritura è compreso tra la tarda primavera e l'estate, mentre la maturazione dei piccoli frutti (color blu scuro-nero) avviene tra fine estate ed autunno. I frutti, raggruppati in grappoli molto ornamentali che ricordano quelli della Vite, contengono un unico seme.

L'apparato radicale è espanso ed in grado di spingersi in profondità alla ricerca di acqua; nonostante ciò queste imponenti radici non precludono la possibilità di trapianto; infatti anche grossi esemplari possono esser spostati e, se trapiantati in maniera corretta, hanno una buona probabilità di attecchimento.

Chioma Washingtonia filibusta
Come Crescere le Palme Washingtonia ? Coltivazione, Esposizione, Esposizione, Clima e Riproduzione

W. filifera e W. robusta non sono palme tropicali ed il loro habitat naturale è rappresentato dai margini dei Deserti, in una fascia climatica temperata-subtropicale e sono perfettamente adatte per crescere in un clima Mediterraneo, come quello di buona parte d'Italia.
Entrambe hanno una discreta resistenza al freddo e, soprattutto se secco, possono vivere anche in zone in cui vi siano gelate, più o meno sporadiche.

Un'altra differenza tra la Palma Californiana e la Palma Messicana risiede nella rusticità, che tra l'altro rispecchia la latitudine delle loro origini.

La W. filifera ha una miglior resistenza al freddo e può tollerare una temperatura minima di -12° C (10° F), purché sia circoscritta a poche ore e le temperature massime diurne risalgano velocemente; a tale temperatura si potrebbero comunque aver ingenti danni alle foglie.


La W. robusta invece è più sensibile ai cali termici e la soglia oltre la quale si potrebbe aver la morte dell'intera pianta è una temperatura di -8° C (18° F) e dunque sarebbe meglio coltivarla in Zone USDA 9a o superiori.

La resistenza al gelo dei loro ibridi (Washingtonia x filibusta) sarà a metà strada tra le due specie progenitrici e più spostata verso l'una o l'altra a seconda del clone.

Fiori Washingtonia filiferaOttima è la capacità di crescere anche in ambienti estremi, dato che possono sopravvivere (senza grossi danni) a temperature prossime ai 50° C (122° F), che "cuocerebbero" la maggior parte delle altre piante.

Frutti in Maturazione Washingtonia robustaOsservando questi numeri si capisce bene che la W. filifera si può facilmente coltivare in tutto il Sud Italia e nelle zone costiere del Centro-Nord, ma se ne potrebbe tentare l'acclimatazione anche nelle zone più miti dell'entroterra del Centro-Nord.
La W. robusta è invece perfettamente adatta al clima costiero del Centro-Sud Italia, ma salendo più a Nord i rischi aumenterebbero e sconsiglierei di coltivarla nella Pianura Padana, nelle valli interne del centro Italia, ma anche nell'alto Adriatico si rischierebbe di perderla al primo inverno più freddo della media.

Se state scegliendo il posto del giardino in cui piantarle, sappiate che queste due Palme amano esposizioni in pieno Sole e tollerano temperature molto elevate; dovrete dunque scegliere una posizione quanto più possibile soleggiata, evitando tassativamente quelle totalmente ombreggiante.

Entrambe le specie hanno un buon sviluppo e tronchi piuttosto grandi, dunque è meglio piantarle come esemplari isolati, piuttosto che crescerle a gruppetti, come invece si potrebbe fare con le Trachycarpus fortunei.

W. filifera e W. robusta hanno un'ottima tolleranza alla siccità e son perfettamente in grado di crescere senza irrigazioni anche nelle zone più torride del Sud Italia.
Nei primi due anni dall'impianto, se nella stagione estiva vi fossero prolungati periodi secchi, è comunque consigliabile bagnare ogni 2 settimane, così da velocizzare la crescita.

Sia la W. filifera, che ancor di più la W. robusta, hanno una crescita rapida, sin dai primi anni e nella fase giovanile, una volta affrancate, possono crescere anche oltre 80 cm (31 in) all'anno.
Questa velocità di crescita è rara tra le Palme, dato che alcune (vedi Butia capitata) impiegano diversi anni prima di superare "l'altezza d'uomo".

Il terreno ideale è molto drenante, come i suoli sabbiosi, anche se poveri e riarsi dal Sole. Queste palme riescono a crescere anche in terreni pesantemente alcalini (fino a pH 9) ed hanno una buona resistenza alla salinità del suolo.

Le concimazioni con fertilizzanti specifici per Palme possono aumentare la vigoria e la salute, ma in linea di massima non sono necessarie, anche perché, tra le Palme, son probabilmente quelle a crescita più rapida che esistano, almeno in zone non tropicali.

Foglia Washingtonia filiferaDate le grosse dimensioni, la coltivazione in vaso è possibile solo per pochi anni, prima che lo sviluppo diventi limitato, intaccando poi anche la salute della Palma stessa.
Se non avete spazio per piantarla (od avete solo un balcone assolato), ma volete a tutti i costi coltivare una Palma "rustica" in vaso, da tenere all'aperto anche in inverno, è molto meglio propendere per una Chamaerops humilis.

Stipite Washingtonia filiferaDato che la Washingtonia non emette polloni ed ha un unico apice vegetativo, la potatura avrà come unico scopo quello di rimuovere le foglie morte che, come menzionato in precedenza, rimarrebbero attaccate per anni.
Questa attitudine è comune sia alla W. robusta che alla W. filifera, tuttavia è stato osservato che vi sono delle differenze da pianta a pianta ed in alcune è più marcata che in altre.
Nella W. filifera, gli eco-tipi dell'Arizona sembrano far cadere le foglie morte molto prima rispetto alle popolazioni native della California.

Sia la Palma Californiana che la Palma Messicana vengono moltiplicate esclusivamente tramite semina, dato che non si possono propagare per via vegetativa (non emettono polloni e, come tutte le palme, non è possibile fare delle talee).

I semi, per fortuna, hanno un'elevata percentuale di germogliamento, anche quelli ormai vecchi. Nelle zone dove l'erba non viene tagliata non è inusuale vedere, alla base di queste palme, tante piantine, derivate dai semi spontaneamente caduti dai loro stessi frutti.

Se volete riprodurre una Washingtonia, procuratevi dei semi e seminateli in primavera, quando le temperature superano i 20°C (68° C), in un terriccio soffice e mantenuto umido.
A seconda della temperatura ci vorranno dai 30 giorni ai 2 mesi, prima di veder spuntare la prima fogliolina.

Tronco Washingtonia robusta

Washingtonia robusta in Fioritura

sabato 4 gennaio 2020

Palma da Dattero (Phoenix dactylifera) - Coltivazione in Italia

Phoenix dactylifera è la palma da cui vengono raccolti i preziosi Datteri, venduti poi in tutto il Mondo. In Italia la Palma da Dattero è cresciuta per lo più a scopo ornamentale e, grazie alla più che discreta resistenza al freddo, può esser piantata in molte località costiere, non solo del Meridione.

In questo articolo vorrei descrivere questa specie di Palma, fornendo qualche informazione utile a chi si volesse cimentare nella sua coltivazione.

Chioma Phoenix dactylifera


Origine e Diffusione :

La Palma da Dattero ha origini antichissime e le prime prove del suo utilizzo risalgono ad oltre 6000 anni fa, in Mesopotamia (attuale Iraq).
Gli Assiri ed i Babilonesi impiegavano le foglie di questa pianta per la costruzione dei tetti delle loro umili abitazioni e le palme, all'epoca degli Egizi, erano coltivate lungo tutta la valle del Nilo, sia per il legno, che per i frutti, dai quali si ricavava il prezioso vino di Dattero.

Reperti fossili hanno evidenziato che la Phoenix dactylifera esiste da almeno 50 milioni di anni ed è probabilmente nativa dell'Iraq, sebbene il luogo esatto d'origine non sia del tutto certo.

Oggi la Palma da Dattero è diffusa allo stato naturale in tutto il Nord Africa, dal Marocco, sino all'Iran, dove prospera al piano, in habitat desertici, indicativamente ad una latitudine compresa tra il 15° ed il 35° Nord.

Sebbene non spontanea di queste zone, la P. dactylifera è in grado di sopravvivere anche nelle aree a clima Mediterraneo dell'Italia, come i litorali, dove viene piantata a scopi ornamentali, sia nei giardini privati e nei parchi pubblici, sia per le alberature stradali.

Palme da Dattero a Genova

Come Riconoscere una Palma da Dattero - Botanica e Fisiologia

Phoenix dactylifera appartiene, come tutte le altre Palme, alle Arecaceae (o Palmaceae), una famiglia di monocotiledoni, le cui specie hanno tendenzialmente una distribuzione tropicale e subtropicale, sebbene alcune (es. Chamaerops humilis) possano esser native di zone temperate.

Il genere Phoenix, a cui appartiene la palma oggetto dell'articolo, comprende circa 15 specie; tra di esse la più comune in Italia è senza dubbio la Palma delle Canarie (Phoenix canariensis).

Le due Palme, P. dactylifera  e P. canariensis, hanno diverse analogie ed, ad un'occhiata superficiale, possono esser facilmente scambiate l'una per l'altra.
In linea di massima si possono distinguere in quanto la Palma da Dattero ha un portamento più slanciato, un (o più) tronco/tronchi di minor diametro ed una chioma formata da un minor numero di foglie, inoltre più strette, mentre la Palma delle Canarie è mastodontica, piuttosto tozza (soprattutto nei giovani esemplari), priva di polloni basali e con una chioma folta, con foglie di un verde più carico e scuro.

La Palma da Dattero può occasionalmente raggiungere un'altezza di 30 metri (98 ft), ma di norma non supera i 20 metri (65 ft). Il tronco ha un diametro di circa 50 cm (20 in) e, diversamente dalla cugina (P. canariensis), più tronchi possono esser emessi da un unico apparato radicale, in altre parole, nelle condizioni di crescita ideali, tende ad emettere polloni.

La chioma, non particolarmente folta, è composta da foglie rigide, pennate, lunghe 4-5 metri (13-16 ft) e di color verde-grigiastro, simile a quello delle foglie di Olivo. Le foglie della P. dactylifera hanno una vita di media di 5-6 anni, prima di seccare ed esser rimpiazzate dalle nuove.

I fiori possono esser femminili o maschili; in entrambi i casi sono raggruppati in grosse infiorescenze a grappolo.
I fiori di entrambi i sessi sono piccoli e formati da 3 petali e 3 sepali, quelli maschili sono bianchi, mentre quelli femminili tendono ad esser gialli.
Le due tipologie di fiori sono prodotte da due piante differenti, la Phoenix dactylifera è infatti una specie Dioica, esistono dunque Palme da Dattero "Maschio" o "Femmina".
Negli impianti commerciali 1 pianta maschio è sufficiente per l'impollinazione di 30-45 piante femmina.

In Egitto, ed in generale nelle zone molto calde, la fioritura avviene sul finir dell'inverno (Febbraio/Marzo), mentre in Italia è tipicamente tardo primaverile e, a seconda della zona, può avvenire da Aprile a Giugno.

Fioritura Palma da DatteroL'impollinazione è tipicamente anemofila (ad opera del vento), anche se spesso si ricorre all'impollinazione manuale per aumentare la resa e migliorarne la qualità; infatti i Datteri possono talvolta maturare anche senza che vi sia stata la fecondazione, risultando però privi di zuccheri e, di fatto, immangiabili.

I Datteri, ovvero i frutti della P. dactylifera, sono delle drupe lunghe in media 6 cm (2.4 in) e larghe la metà, contenenti un unico seme. I Datteri sono verdognoli durante la prima fase di accrescimento, diventando poi marroni, sebbene il colore non sia l'unico indice dell'avvenuta maturazione (frutti marroni possono esser ancora immaturi ed astringenti).
Il periodo di "gestazione" è piuttosto lungo e servono in media dai 6 ai 9 mesi dalla fioritura alla maturazione dei frutti.

Un nuovo pollone, se piantato lontano dalla pianta madre, diventerà una nuova piantina ed impiegherà dai 4 agli 8 anni per entrare in produzione, raggiungerà il picco di produttività dopo 20 anni ed inizierà il declino produttivo dopo i 40 anni, sebbene queste palme siano ben più longeve, potendo raggiungere anche 150 anni d'età.

Nelle miglior condizioni climatiche e di coltivazione, una Palma da Dattero adulta può produrre anche 100 Kg (220 lb) di Datteri all'anno, spesso alternando un anno di carica ad uno di scarica.

Le radici, come tipico dei monocotiledoni, sono fascicolate e mancano di un fittone principale dominante.

Datteri Immaturi Phoenix dactylifera

Dove Crescere la Palma da Dattero ? - Coltivazione, Esposizione, Clima, Potatura e Cure.

Phoenix dactylifera è una specie adattatasi a crescere in climi desertici ed è la classica palma che si sviluppa ai margini delle Oasi. Il clima desertico è contraddistinto da fortissime escursioni termiche e, nei luoghi d'origine, ad una giornata calda potrebbe seguire una gelata notturna.

La Palma da Dattero ha una più che buona resistenza al freddo e può sopravvivere a temperature minime nell'ordine dei -8°/-10° C (18°/14° F), più o meno come la P. canariensis, tuttavia, rispetto a quest'ultima, è decisamente meno tollerante nei confronti dell'umidità e del freddo continuativo, il che la rende meno adatta alla coltivazione nel Nord Italia.
P. dactylifera è una palma a suo agio in climi torridi e può tollerare temperature prossime ai 50° C (122° F), che cuocerebbero la maggior parte delle piante; anzi, le alte temperature diurne sono necessarie per far maturare i frutti.

In molte zone d'Italia, infatti, le Palme da Dattero, pur crescendo bene, non riescono a maturare i loro frutti, i quali cadono a terra ancora verdi. Dal periodo di fioritura alla maturazione dei Datteri la media giornaliera deve esser di almeno 18° C (64° F) e temperature massime sopra i 30° C (86° F), con picchi a 40 ° (104° F), sono ideali. Esistono poi differenze di fabbisogno di calore tra le varietà, ma in linea di massima in Italia è ben difficile aver queste temperature per 6-8 mesi e le zone più vocate, nelle quali sperare in una fruttificazione di qualità accettabile, rimangono le piane interne del Sud Italia (N.B. le zone costiere sono più miti come minime, ma con massime più contenute e decisamente meno roventi in estate). Inoltre le piogge durante la fioritura ed in alcune fasi di maturazione dei frutti possono far insorgere muffe e far marcire i futuri Datteri.

Come facile intuire la Palma da Dattero ha un'ottima resistenza alla siccità, che le permette di esser coltivata ovunque (in Italia) senza irrigazioni; tuttavia bagnare d'estate durante i primi 2-3 anni dall'impianto potrebbe aumentare la velocità di crescita, già di per sé non particolarmente fulminea.

Altra cosa piuttosto ovvia è l'esposizione, che deve soleggiata, sebbene, senza aver pretese di fruttificazione, se ne può tentare la coltivazione anche in zone in cui vi sia solo mezza giornata di Sole diretto. Posizioni ombrose sono da evitare tassativamente e se solo queste fossero disponibili sarebbe meglio ripiegare su un'altra specie di Palma, come ad esempio la Chamaedorea elegans, sempre clima permettendo.

Il terreno ideale è sabbioso e neutro (pH tra 6.5 e 7.5), sebbene possa tollerare anche suoli alcalini, mentre sono dannosi quelli argillosi e soggetti a ristagno idrico.
Data la scarsa resistenza all'umidità è sconsigliabile lasciar l'erba incolta alla base del tronco ed in luoghi umidi sarebbe bene tagliarla spesso o mettere delle rocce/ghiaia che ne evitino la crescita.

Foglie e Chioma Palma da DatteroLa concimazione non ricopre particolare interesse, almeno a livello ornamentale, e le Palme da Dattero "stradali" ne sono la dimostrazione, dato che crescono senza cure; per contro è una specie che mal si adatta ad esser coltivata in vaso. Ovviamente per i primi anni di vita è possibile, ma lo sviluppo sarà limitato ed, anche in grossi vasi, un pianta di 15 anni non sarà mai grande e sana quanto una coetanea piantata in giardino.

Phoenix dactylifera è ben tollerante nei confronti dei venti salmastri, così come ad una certa salinità del terreno, permettendo un buon sviluppo anche in zone prossime al mare.

Le palme notoriamente non richiedono potature, tuttavia la Palma da Dattero emette polloni e, a meno di non voler una palma "multi-tronco" o propagarla, dovrete rimuoverli.
Le fronde (foglie) verdi non devono esser potate, mentre potrete tagliare quelle gialle od ormai rinsecchite. Altra pratica riguarda i frutti, che solitamente vengono diradati al fine di incrementare la dimensione dei rimanenti.

In Italia il nemico numero uno della P. dactylifera è sicuramente il Punteruolo Rosso (Rhynchophorus ferrugineus), malattia contro la quale non è ancora presente un insetticida efficace; inoltre l'attacco del coleottero patogeno rimane inizialmente asintomatico, manifestandosi solo quando la Palma è ormai compromessa.
A livello preventivo, anche in piante apparentemente sane, sarebbe utile osservare la parte alta del tronco ed il picciolo delle foglie, per scovare tempestivamente eventuali fori prodotti dalle larve di questa specie.

Chiome Phoenix dactylifera

Come Si Riproduce la Palma da Dattero ? - Propagazione e Varietà

La grossa fortuna della P. dactylifera è la sua attitudine ad emettere polloni, che sono geneticamente identici alla pianta madre e garantiscono dunque una riproduzione di tipo vegetativo, assai rara in altre Palme (dato che non si possono fare né talee né innesti).
La moltiplicazione tramite semina è del tutto marginale e le Palme da Dattero vengono essenzialmente propagate prelevando un nuovo pollone (con parti di radice) e trapiantandolo altrove.

Negli anni, la possibilità di riproduzione vegetativa ha permesso di selezionare cultivar di interesse (es. con frutti grandi e buoni), che son poi state propagate e diffuse sul territorio.

Essenzialmente possiamo raggruppare le varietà in 3 grosse categorie, in base alla consistenza dei loro frutti:

  • Datteri Duri : facili da coltivare, hanno una produttività elevata, ma non vengono mangiati come frutta, bensì macinati fino a diventar farina, da utilizzare poi per la preparazione di dolci o per l'alimentazione animale
  • Datteri Morbidi : sono piante delicate, la resa è bassa e di conseguenza i prezzi rimangono piuttosto elevati, possono esser mangiati tal quali
  • Datteri Semi-morbidi (o Semi-duri) : sono una via di mezzo tra i due precedenti e rappresentano oltre il 90% della produzione mondiale. Questi datteri, una volta maturi, vengono essiccati, così da poter esser conservati e giungere sino ai nostri scaffali

Esistono decine di cultivars, tuttavia in Italia è un'impresa trovarle in vendita, etichettate correttamente.
In Italia, per poter sperar di riuscire a mangiare Datteri auto-prodotti, si dovrà optare per una varietà a maturazione precoce e tollerante all'umidità.
Di seguito troverete una breve descrizione di alcune varietà di Palma da Dattero :

  1. Medjool : nota anche con il nome di Medjoul, o Majhool, è originaria del Marocco ed è probabilmente la varietà più diffusa al mondo. Produce frutti molto grossi e di ottima qualità; inoltre la pianta è tollerante all'umidità ed è a fruttificazione precoce, rendendola una delle migliori scelte per la coltivazione in Italia.
  2. Halawi : chiamata anche Holwah, produce Datteri medio-piccoli ma estremamente dolci, anche questa varietà è a maturazione precoce e tollerante all'umidità.
  3. Khadrawy : pianta di dimensioni più contenute a fioritura (e maturazione frutti) precoce. Produce Datteri morbidi e si colore molto scuro.
  4. Deglet Nour : sinonimo di Deglet Noor, è di origine Algerina, produce Datteri dalla buccia  chiara e traslucida, dal caratteristico sapore "di Miele" ed è perciò molto comune.
  5. Barhee o Barhi : produce Datteri sferici marroni a maturità. La fruttificazione è abbondante e la maturazione tardiva, tuttavia è una delle poche varietà in cui i Datteri son commestibili anche quando sono gialli e non completamente maturi

Quindi, se abitate in una zona di mare, anche non particolarmente mite, avrete un'ottima probabilità di coltivare con successo la Palma da Dattero e, con qualche rischio, ne potrete tentare l'acclimatazione anche nelle zone più miti e meno umide delle regioni settentrionali.

Sebbene difficilmente otterrete frutti di buona qualità, avrete comunque un'ottima pianta ornamentale.

Palme da Dattero in Liguria

Tronco Phoenix dactylifera