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martedì 11 giugno 2024

Tipologie di Terreno - Pregi e Difetti dei Diversi Suoli

Avete mai letto "Terreno Pesante", oppure "Terreno Profondo"? Cosa vorrà mai dire? Quali piante posso coltivare nei diversi tipi di suolo presenti in Italia?

In questo articolo vorrei dare una panoramica sui tipi di suolo che si possono trovare nei diversi ambienti di coltivazione, soffermandomi su pregi e difetti di ognuno di loro, indicando anche quali specie vegetali sono più indicate a seconda della tipologia di terra e dei suoi parametri chimici (pH, salinità, etc.) e rispondendo a domande come :

  • Cosa vuol dire che un Terreno è Profondo ?
  • Cosa significa che è un Terreno Pesante ?
  • Quando un Terreno si definisce di Medio Impasto (o Franco) ?
  • Cos'è la Tessitura ?
  • Cosa determina il pH di un Suolo ?

Premessa :

Scavo di Circa 3 Metri di Profondità
Noi siamo soliti pensare la superficie terrestre come fosse formata da terriccio, ovvero scavabile, lavorabile, friabile. Tuttavia, tornando indietro alle origini della Terra, scopriremmo che essa era avvolta da uno strato duro, compatto, in altre parole da una lastra di pietra, chiamata Roccia Madre. Successivamente gli agenti atmosferici hanno iniziato ad erodere questa roccia, formando un sottile strato di polvere, che ha permesso lo sviluppo di Muschi e Licheni, che a loro volta hanno contribuito (insieme a vento, pioggia etc.) alla formazione di strati via via più profondi, adatti così alla crescita di arbusti e alberi (se volete sapere le tappe evolutive del regno vegetale cliccate qua).

Ai giorni nostri lo Roccia madre può trovarsi a profondità diverse e, talvolta, addirittura riaffiorare (ad esempio in alcune zone delle Alpi). 

Se facessimo una buca profonda in un terreno ed osservassimo i vari strati (chiamati orizzonti) noteremmo, dal più superficiale al più profondo :

1) Strato di Sostanza Organica : è suddiviso a sua volta in lettiera, formata da resti vegetali ed animali morti in via di decomposizione, ed humus, in prevalenza formato da materiale organico ormai decomposto, miscelati con una parte minerale (sabbia-limo-argilla). In terreni molto profondi questo strato può arrivare a 2 metri, in quelli poco profondi può esser meno di 5 centimetri, mentre in un terreno di "media profondità" sarà di circa 50 cm. Questo strato di materiale organico è fertile, soffice, ricco di ossigeno e rappresenta la zona attiva, ovvero la parte di suolo in cui si sviluppa la vita nelle sue diverse forme, sia animale (lombrichi, larve, talpe, nematodi), sia vegetale (radici). In linea di massima terreni pianeggianti sono più profondi rispetto a quelli che possiamo trovare in zone acclive di collina o di montagna. 
E' facile intuire che tanto più profondo sarà un terreno, tanto meglio si potranno sviluppare le vostre piante. Inoltre le concimazioni potranno esser notevolmente ridotte. 

2) Strato Minerale : è formato prevalentemente da materiale inorganico (ghiaia, sabbia, limo, argilla miscelate in proporzioni diverse a seconda del suolo). Mancando la sostanza organica è poco adatto allo sviluppo radicale e solo le radici più profonde lo raggiungono, svolgendo qui prevalentemente un ruolo di ancoraggio.

3) Sottosuolo : parte in cui i frammenti di roccia diventano più abbondanti rispetto alla terra

4) Roccia Madre : roccia compatta ed impenetrabile. 

Gli strati del suolo sono abbastanza netti, visibili e distinguibili, tuttavia anche lo strato organico ha una parte minerale (inorganica), così come lo strato minerale ha una minima parte organica, soprattutto in terreni poco profondi.

Terreno Profondo con Strato Minerale Limo-Argilloso

Quali Tipo di Suolo Esistono ?

Come abbiamo visto, la parte che meglio permette lo sviluppo vegetale è quella più superficiale (Strato organico), tuttavia in molti casi è piuttosto superficiale e, dopo lavorazioni, si rimescola con lo strato sottostante e, anche in quelli più profondi, è comunque presente una certa parte inorganica.

La parte minerale (inorganica) la possiamo grossolanamente distinguere in base alla grandezza :

- Sabbia : particelle comprese tra 2 millimetri e 20 micron
- Limo : particelle comprese tra 20 micron e 2 micron
- Argilla : particelle inferiori ai 2 micron

Poi i minerali specifici (e la loro proporzione) che formano un tipo di particella possono differire; in altre parole due terreni argillosi (per esempio) non hanno identica composizione chimica.

Di fatto, un suolo è formato da tre fasi :

Fase Liquida : Acqua
Fase Gassosa : Aria (ossigeno, etc)
Fase Solida : parte organica (humus) + parte minerale (composta da un mix di Sabbia, Limo ed Argilla). Quasi mai un suolo è formato unicamente da un'unica componente minerale, cosicché un suolo Sabbioso avrà anche delle particelle di Argilla, tuttavia la sabbia sarà la componente maggioritaria.

Triangolo Tessitura Suolo

La fase liquida (ed in parte quella gassosa) è determinata sia dal clima (ovviamente in zone piovose il terreno tenderà ad esser più umido), sia dalla tessitura (composizione del terreno).

Terreni Ghiaiosi-Sabbiosi : tipici delle zone costiere o prossime ai fiumi, si caratterizza per una presenza minima di sabbia superiore al 60%. Viene considerato terreno leggero, non perché abbia un peso specifico basso (anzi), bensì perché si lavora facilmente. I suoli sabbiosi hanno una scarsa ritenzione idrica, i granelli di grosse dimensioni lasciano un elevato spazio tra di essi (macro-porosità), permettendo all'acqua di scorrere via; infatti la sabbia (pensate a quella del mare) non si inzuppa mai. L'altra faccia della medaglia è l'elevata permeabilità. A livello agronomico i terreni sabbiosi hanno il vantaggio di non avere mai ristagni idrici, anche in condizioni di elevata piovosità; per contro si asciugano molto in fretta e, nella stagione calda, devono essere irrigati più frequentemente. Per quanto riguarda la fertilità tendono ad esser terreni poveri di sostanza organica e la parte minerale viene facilmente dilavata. In altre parole un terreno puramente sabbioso deve aver abbondanti concimazioni e frequenti (ma non troppo abbondanti) irrigazioni. Strofinando del terreno tra le dita, se avvertirete una massiccia presenza di granelli, sarà probabilmente un suolo con un'alta percentuale di sabbia. I suoli sabbiosi sono caldi (si riscaldano velocemente), secchi, perfettamente drenanti. 

Terreni Argillosi : hanno un contenuto di argilla superiore al 18%, sono detti terreni pesanti, per via della difficoltà di lavorazione. Hanno caratteristiche opposte rispetto a quelli sabbiosi, infatti tendono a trattenere l'acqua e, anche in periodi siccitosi, tendono a mantenere un certo grado di umidità riducendo il quantitativo d'acqua. Sono di norma abbastanza fertili, ma la quasi totale impermeabilità può creare ristagni idrici e far diventare loro asfittici, inibendo la crescita radicale. L'argilla seccata diventa dura come la pietra, mentre da bagnata è estremamente appiccicosa. Il colore può variare, ma spesso ha tonalità che vanno dal giallo all'arancione. Se un suolo è puramente argilloso, prendendo il terreno bagnato e facendolo diventare un cilindro lungo e stretto (tipo della forma utilizzata per fare gli gnocchi di patate) potrete unire testa-coda, facendo un cerchio, senza che si rompa. I suoli argillosi sono freschi, compatti e poco drenanti

Terreni Limosi : sono una via di mezzo tra i terreni sopracitati, hanno un aspetto "fangoso" e viscido in presenza di acqua. Di norma ha un colore scuro.

Un suolo in cui siano presenti queste tre componente in maniera bilanciata, in modo che nessuna delle caratteristiche specifiche di una tipologia prevalga sulle altre, si dice di medio impasto o franco.

Tipologie di Suolo
L'inerbimento può aiutare a strutturare un terreno; le radici fascicolate delle graminacee, e di molte altre specie erbacee, tendono a penetrare nel terreno. Se abbiamo a un terreno poco profondo ed argilloso, le radici dell'erba possono creare dei "tunnel" che permettono all'acqua di defluire per gravità, riducendo i ristagni idrici superficiali (cioè migliora la permeabilità). Inoltre l'erba (ed il suo sfalcio) apporta nuova sostanza organica, così come le radici delle piante annuali che si decompongono ogni anno.

Suolo Acido o Basico ? - pH del Terreno

Oltre la tessitura, uno dei fattori più importanti è l'acidità del suolo, che viene misurata con il pH, una scala che va da 0 (acido) a 14 (basico). Un terreno neutro avrà pH = 7, sotto questo valore avremo terreni via via più acidi, e sopra via via più basici.

Il pH del suolo gioca un ruolo cruciale nella capacità di assorbimento dei diversi nutrienti e nella forma in cui essi si trovano associati nel suolo (ovvero che molecole vanno a formare). Pur con le dovute eccezioni, le piante assorbono i minerali quando essi sono disciolti nell'acqua; in molti casi gli elementi che si formano sono in equilibrio tra una parte solubile ed una insolubile e questo equilibrio può essere spostato da una parte o dall'altra in funzione del pH. In altre parole l'acidità del suolo controlla la solubilità dei nutrienti.

Un suolo :

  • a pH inferiore a 5,5 è estremamente acido e proibitivo per la maggior parte delle specie vegetali
  • a pH nell'intervallo tra a 5,5 e 6 acido, adatto alle acidofile
  • a pH nell'intervallo tra a 6,1 e 6,7 è subacido, con poche eccezioni, vi si può coltivare la maggior parte delle piante
  • a pH nell'intervallo tra a 6,7 e 7,3 è neutro
  • a pH nell'intervallo tra a 7,4 e 8 è subalcalino e, con opportuni accorgimenti, vi si possono coltivare tutte le culture ad eccezione delle acidofile
  • a pH nell'intervallo tra a 8,1 e 8,5 è alcalino e spesso calcareo, adatto alla coltivazione delle specie alofite
  • a pH superiore a 8,5 è fortemente alcalino e sodico, inadatto a quasi tutte le specie.

Come si può osservare nella seguente tabella, la maggior disponibilità di elementi nutritivi per le piante si ha in un range di pH compreso tra 6,5 e 7,5, ma alcuni minerali sono più assimilabili in suoli acidi o basici.

Disponibilità Minerali in Funzione del pH

Quali Fattori Determinano Che Un Suolo Sia Acido o Alcalino ?

La tessitura di un terreno influisce solo in parte sui valori di pH; sebbene di norma un terreno argilloso è più facile che sia subalcalino, vi sono terreni argillosi a pH inferiore a 7, così come possiamo trovare terreni sabbiosi basici. 

A grosse linee potremmo dire che in zone umide, fredde e piovose, dove il dilavamento è frequente, i terreni tendono ad esser acidi, mentre in zone calde, aride e secche, la demolizione dei minerali libera basi, il cui accumulo (anche per mancanza di lisciviazione dovuta alle piogge) determina un pH alcalino

Ma il grado di acidità del suolo può dipendere anche dalla presenza di rocce acide (es. granitiche o silicee) o basiche (es. calcaree), il cui sgretolamento abbassa o innalza il pH, rispettivamente. 

L'acidità è dovuta anche alla presenza di sostanza organica decomposta o in via di decomposizione; di fatto concimazioni a base di letame abbasseranno il pH del suolo, così come la presenza di arbusti fornirà costantemente nuova materia organica da decomporre (es. foglie, aghi di pino etc.). Non è un caso che la torba, ovvero depositi di resti organici non ancora decomposti impregnati di acqua, sia molto acida.

Un terreno coltivato con piante tende ad acidificarsi, dato che queste assorbono più basi rispetto ad acidi, infatti i suoli su cui si sviluppano i boschi (o foreste) sono tendenti all'acido. La presenza abbondante di humus è un buon indicatore di terreni acidi.


Terreno Acido - Caratteristiche, Specie Spontanee e Specie Coltivabili 

Un suolo molto acido è povero di nutrienti e l'attività microbica è ridottissima, per cui la sostanza organica, decomponendosi molto lentamente, si accumula. Inoltre vi sono alti livelli di Ferro, Manganese ed Alluminio, quest'ultimo, insieme ad alcuni metalli pesanti (es. Cadmio e Zinco), è a concentrazione tossiche per le piante. A pH inferiore a 5, tipico delle torbiere, solo pochissime specie sono in grado di prosperare. A pH basso l'eccessiva presenza dello ione Al3+ inibisce la crescita radicale, con successivo danneggiamento ed incapacità di assorbire acqua e sali minerali. Le piante acidofile hanno evoluto dei sistemi per minimizzare i danni causati dall'alluminio, come la produzione di chelanti (che sequestrano l'Al3+) o meccanismi che lo confiscano nel vacuolo (invece che nel citoplasma) 

I suoli subacidi, invece, sono adatti non solo alle Acidofile ma anche a molte altre specie, soprattutto se il pH è intorno a 6 o superiore. 

I suoli acidi sono più tipici del Nord Italia, ovvero di climi piovosi ed abbastanza umidi, come quelli che ritroviamo in prossimità delle sponde e delle colline prossime al Lago Maggiore, ma sono comuni anche nel sottobosco deciduo (es. di Faggi) e nelle pinete, soprattutto in zone di montagna (anche dell'Appennino), o in ambienti paludosi. 

Un terreno acido tende ad esser scuro, umido, fresco, morbido, ricco di materia organica parzialmente decomposta. A livello chimico vi è carenza di minerali e di microelementi come Calcio, Magnesio e, soprattutto, Molibdeno. A livello di macro-elementi la carenza maggiore riguarda il Fosforo.  

Un pH basso riduce la flora batterica, ma aumenta la presenza di funghi e muffe

Osservando la flora che cresce spontanea si può avere un'indicazione riguardo all'acidità del terreno, infatti le piante che meglio si adattano al pH di quel suolo avranno un vantaggio di crescita rispetto alle altre e tenderanno ad avere il sopravvento. Ovviamente "una rondine non fa primavera" e non basta che si trovino pochi esemplari di una determinata pianta indicatrice per affermare con certezza il tipo di suolo, ma se più specie tipiche dei terreni acidi tendono a dominare sulle altre sarà un buon indizio sul fatto che si possa effettivamente trattare di suolo acido. 

Un terreno in cui flora spontanea fosse rappresentata da Mirtilli selvatici (Vaccinium myrtillus), come capita spesso nel sottobosco delle zone collinari  del Nord Italia o in aree più assolate di montagna oppure da Felci, Equiseti o da Muschi come lo Sfagno (tipico infatti delle Torbiere). Altra specie associabile a suoli acidi è il Brugo (Calluna vulgaris), spesso erroneamente chiamato Erica selvatica. 

In prati in zone più soleggiate si potrebbero trovare : Giavone (Echinochloa crus-galli), Camomilla (Matricaria chamomilla), il Ranuncolo (Ranunculus repens) e Acetosella (Oxalis acetosella) ed anche il Trifoglio (Trifolium repens) ama suoli subacidi. Come piante selvatiche la presenza del Faggio (Fagus sylvatica) e del Castagno (Castanea sativa) sono buoni indicatori di suoli tendenzialmente acidi.

Quanto detto sopra vale per le piante spontanee, che devono competere senza nessun aiuto esterno e che quindi prevarranno solo nel suolo che dà loro un vantaggio. Un discorso a parte meritano le Acidofile ornamentali, piantate e curate dell'uomo e che quindi non devono lottare per la sopravvivenza e, anzi, son talvolta aiutate con concimazioni ad hoc o altro. Tuttavia se in una zona notate molte AzaleeCamelieRododendriGardenie, ma anche Fothergilla majorPieris japonicaAceri Giapponesi, potrete ragionevolmente pensare che il suolo tenda ad aver pH inferiore a 7. Un'altra pianta che preferisce suoli subacidi è l'Ortensia ed alcune specie/varietà hanno fiori il cui colore varia in funzione del pH del suolo (l'azzurro dipende dalla disponibilità di Alluminio che, come visto sopra, è elevata in suoli acidi, mentre diventano rosa a pH più alti). Tra le piante (non arbusti) a gradire i terreni acidi possiamo ricordare la Magnolia (Magnolia grandiflora), il Liriodendro (Liriodendron tulipifera), il Liquidambar (Liquidambar styraciflua). Tra tutte le famiglie, quella delle Ericaceae (riconoscibile per i fiori dalla forma "a campana") conta il maggior numero di specie che prosperano in suoli a pH inferiore a 7, oltre a quelle citate vorrei aggiungere la Kalmia (Kalmia latifolia), l'Enkianthus campanulatus e l'Erica (Erica carnea).

Suolo Acido del Sottobosco
Terreno Alcalino (o Basico) - Caratteristiche, Specie Spontanee e Specie Coltivabili 

Questo tipo di terreno è più comune nel Sud Italia ed è spesso associato a condizioni climatiche aride; l'assenza di acqua per lunghi periodi dell'anno determina l'accumularsi di carbonati e sali. I suoli a pH alti sono di norma o calcarei (pH compreso tra 7,5 e 8,5) o salino-sodici (pH superiore a 8,5). Il calcare deriva dalla demolizione di rocce carbonatiche. Come tessitura è più facile che siano argillosi, ma non è una regola sempre valida.

Vi è carenza di Ferro, Zinco, Boro e di Fosforo (quest'ultimo è a concentrazioni alte solo a pH neutro), mentre c'è abbondanza di Calcio, Magnesio e Molibdeno. In terreni alcalini è molto comune la Clorosi Ferrica, che si manifesta con ingiallimento fogliare e crescita stentata, dovuta appunto alla carenza del Ferro. 

Sebbene non esista una categoria netta di piante "basofile" (diversamente dal quelle "acidofile"), alcune possono prosperare bene anche a pH superiore a 8, anche se spesso si possono coltivare anche a pH 7 o di poco inferiore; ne sono un esempio la Vite (Vitis vinifera), l'Olivo (Olea europea), ma anche molte piante aromatiche come Lavanda (Lavandula angustifolia), Timo (Thymus vulgaris) o Rosmarino (Rosmarinus officinalis).

Piante ornamentali adatte a questo tipo di suolo sono la Bignonia (Campsis radicans), l'Albero di Giuda (Cercis siliquastrum) e molte delle specie tipiche della Macchia Mediterranea (per un elenco Clicca Qui). Per quanto riguarda le Rose, alcune sono adatte (es. Rosa Canina), altre invece per nulla (Rosa Rugosa).

Suolo Calcareo
Come Correggere il pH e la Struttura del Suolo ?

Inizio col dire che difficilmente si riuscirà a "trasformare" un tipo di terreno in un altro e, su larga scala, sarebbe talmente dispendioso (sia in termini di tempo, che di soldi) da non valerne la pena.
Ma se vogliamo ritagliarci un angoletto di giardino con caratteristiche diverse qualche possibilità ce l'abbiamo. 

In primis usare terra di riporto che abbia le caratteristiche richieste, ad esempio, se voleste coltivare Mirtilli potreste scavare una grossa buca e colmarla con terriccio torboso. L'utilizzo di un buono strato di pacciamatura può aiutare a mantenere un pH più basso, utilizzando ad esempio aghi di pino e foglie di faggio che, decomponendosi, apporteranno sostanza organica di natura acida che abbasserà il pH. Anche i fondi di Caffè sono un ottimo concime di natura acida. L'inerbimento è un'altra cosa da prendere in considerazione, previene l'erosione e rende il suolo più drenante e soffice, riducendo la costipazione da calpestio, soprattutto in suoli pesanti, poco profondi ed argillosi. 
Anche una buona concimazione a base di letame tende ad acidificare il terreno, inoltre funziona anche come ammendante, migliorando la struttura, rendendo il suolo più leggero e facilmente lavorabile. 
L'aratura ed il conseguente arieggiamento può essere importante per suoli asfittici, anche se riduce notevolmente la biodiversità locale. 

Se si vuole innalzare il pH di un suolo bisognerà utilizzare la calce, che dovrà esser messa non solo in superficie, ma anche interrata. Anche la cenere, oltre a concimare, tende ad alcalinizzare il suolo.