Pagine

sabato 6 aprile 2024

Pittosporo (Pittosporum tobira) - Coltivazione, Clima e Cure

Pittosporo, chiamato anche Pitosforo, è il nome di una delle molte specie appartenenti al genere Pittosporum della famiglia delle Pittosporaceae, le cui oltre 200 specie sono distribuite prevalentemente tra Nuova Zelanda, Australia ed Asia orientale. 

In Italia la specie che meglio si è adattata al clima, nonché quella più diffusa a livello ornamentale, è Pittosporum tobira ed in questo articolo, salvo diversamente indicato, mi riferirò a questa specie.

Frutti Pittosporum tobira

Origine, Botanica e Fisiologia :

Fiori Pittosporum tobira
Pittosporum tobira è una specie sempreverde nativa del Giappone e della Cina meridionale ed è coltivata in tutte le zone miti del mondo per la sua bellezza e per il profumo dei suoi fiori. Il Pittosporo si sviluppa naturalmente sotto forma arbustiva (multitronco) raggiungendo un'altezza di circa 3 metri (10 ft); tuttavia si può coltivare anche ad alberello ed avere una crescita più verticale. Esiste anche una sotto specie, Pittosporum tobira nanum, che non supera il metro (3,3 ft) di altezza ed ha un portamento prostrato e strisciante, ideale come tappezzante. 

Le foglie sono ovali-oblunghe, di color verde scuro inteso, lucide, glabre e coriacee, con una consistenza simile a quella del cuoio. L'aspetto e la conformazione delle foglie può, in parte, ricordare quello delle foglie di Rododendro.

Fioritura Pittosporum tobira
La chioma è densa, con internodi corti, e risulta essere compatta ed a forma globosa, nascondendo quasi i rami. 

L'apparato radicale non è particolarmente invadente e, di norma, non arreca danni a tubi, muri o pavimentazioni. 

I fiori hanno cinque petali dall'aspetto ceroso, spuntano dall'apice dei rami, sono singoli ma disposti a forma d'ombrello attorno all'estremità dei giovani rami. Il colore del fiore è tendenzialmente bianco, ma col passare del tempo assume una colorazione "panna", sino a diventare gialli. La fioritura avviene nella tarda primavera, indicativamente nel periodo che va da metà Maggio a Giugno, ed è estremamente profumata

I frutti sono delle capsule che, inizialmente, hanno un color verde oliva, ma in autunno, ad avvenuta maturazione, diventano arancioni e si aprono, lasciando scoperti i vistosi semi rossi.

La specie ben si presta anche per la formazione di siepi sempreverdi, tuttavia la fioritura è concentrata sui rami dell'anno precedente e ad una rimozione drastica dei giovani rami corrisponderà una scarsa (o assente) fioritura. 

Post Fioritura Pittosporum tobira
Come Crescere il Pittosporo ? - Coltivazione, Clima e Riproduzione

Pittosporum tobira è una specie relativamente facile da coltivare e può essere piantata sia in pieno Sole, sia in posizioni a mezz'ombra e, magari fiorendo poco o niente, persino in luoghi quasi ombreggiati. La crescita è moderata nella fase giovanile, diventando lenta durante la fase adulta e le dimensioni della pianta sono facilmente controllabili con le potature. 

Sebbene il Pitosforo sia spesso associato alla Macchia Mediterranea, o in generale a climi miti, ha una discreta resistenza al freddo e sopravvive senza grossi problemi almeno sino a temperature di -10° C (14° F) e probabilmente anche oltre, con qualche danno alle foglie. Sotto i -15° C (5° F) la pianta generalmente muore. 

Foglie Pittosporum tobira
La specie ha anche una buona tolleranza alla siccità e le irrigazioni si devono effettuare solo durante i primi 3-4 anni dall'impianto, successivamente non sarà più necessario bagnare, a meno che ci sia caldo torrido ed assenza di piogge per mesi interi. Ovviamente un Pittosporo coltivato in vaso avrà  bisogno di un po' più di acqua, dato che il terreno si asciuga molto più rapidamente. 

In linea di massima è una specie che si può coltivare dal Nord al Sud Italia e sopportare climi ben diversi. 

Il Pitosforo è adattabile e si può coltivare su un'ampia gamma terreni, adattandosi bene a quelli rocciosi e sabbiosi, ma anche limosi e senza particolari esigenze di pH. In linea di massima non ama i terreni pesanti e con frequenti ristagni idrici, ma con opportuni accorgimenti si può coltivare anche nei terreni argillosi. Le concimazioni sono superflue e sono consigliate solo nella coltivazione in vaso, qualora non si facciano rinvasi per più anni di fila. 

Rami Pittosporum tobira
In natura prospera su pendii rocciosi prospicienti il mare esposti al Sole ed è dunque resistente sia ai venti impetuosi, sia alla salsedine. Per questo motivo viene spesso usato per creare siepi lungo le riviere, a pochi metri dal mare, tollerando anche una discreta salinità del suolo.

Come detto sopra, il Pittosporo regge molto bene le potature, tanto da poter esser coltivato a siepe e nuovi germogli sputano anche dal legno vecchio. Ad ogni modo le potature non sono necessarie ed hanno come unico scopo quello di contenere le dimensioni e, nella fase giovanile, ad impostare la forma (arbustiva o ad alberello). Se lasciato crescere liberamente si sviluppa in maniera armonica, tuttavia se preferite una chioma non troppo densa dovrete tagliare i rami in eccesso e quelli che si intrecciano. La potatura è bene farla alla fine della fioritura, così da dar tempo alla pianta di riformare i rami sui quali, alla fine della primavera successiva, fiorirà. Se la potatura non è troppo energica si può fare anche a fine inverno, lasciando parte dei giovani rami che fioriranno poco dopo. 

Il periodo ideale per la piantumazione è tra novembre e marzo; non ci son particolari problemi di esposizione, quindi potrete posizionarlo ovunque abbiate un po' di spazio per farlo sviluppare, prediligendo zone in cui vi sia almeno mezza giornata di luce solare diretta. Se piantate più esemplari per formare una siepe conviene piantarli ad una distanza di circa 1 metro (3.3 ft) l'uno dall'altro.

Di norma la riproduzione si può attuare sia per semina, sia tramite talea; quest'ultima velocizza la prima fioritura e garantisce la moltiplicazione dell'esatto clone (ad esempio a foglia variegata). Di solito si fa una talea semi-legnosa in estate. A livello amatoriale i semi sono una buona scelta di riproduzione e vanno seminati in autunno, germogliando poi nella primavera successiva.

Quali Sono Altre Specie di Pitosforo ?

Come scritto sopra esistono 200 specie, alcune tropicali, altre più da climi temperati. Di seguito trovate 4 specie di Pitosforo, che ritengo siano più caratteristiche.

  • Pittosporum heterophyllum
    Pittosporum heterophyllum : chiamato anche Pittosporo cinese, ha una resistenza al freddo superiore a quella del P. tobira e lo si distingue per le foglie dall'apice a punta e meno tondeggianti e per un portamento più assurgente. E' la seconda specie più diffusa in Italia ed usato prevalentemente per formare siepi.
  • Pittosporum phillyreoides : secondo molti sistematici sarebbe un sinonimo di Pittosporum angustifolium, invece che due distinte specie. E' nativo dell'Australia occidentale ed ha un portamento pendente, con foglie lanceolate. Nel complesso può ricordare un po' alcune specie di eucalipto. Raggiunge i 10 metri (33 ft) di altezza, ma molto lentamente ed è perfettamente adattato a sopravvivere in luoghi semi desertici. 
Pittosporum phillyreoides
  • Pittosporum cornifolium : nativo della Nuova Zelanda è poco diffuso allo stato naturale, ma utilizzato a livello ornamentale. Le foglie sono lucide e color verde scuro, raggiunge un'altezza massima di 2 metri (6.6 ft) ed ha boccioli fiorali color rosso porpora.
Pittosporum cornifolium


  • Pittosporum eugenioides
    Pittosporum eugenioides : albero di origine Neozelandese, raggiunge anche i 12 metri (39 ft) di altezza, con una forma tendenzialmente conica, più tondeggiante nei vecchi esemplari. Le foglie sono caratteristiche, di color giallo-verde, dal margine ondulato ed emanano un odore di limone se strofinate. 
In Italia sono però comuni solo 2 specie, P. tobira (descritta nel dettaglio in questo articolo) e P. heterophyllum. Il Pitosforo si può trovare nei parchi e nei giardini di quasi tutta Italia, ma è molto più frequente nelle località di mare, dove spesso è piantato sulla passeggiata del lungomare. 

Pittosporum tobira sul Lungomare Ligure