L'inverno è, in natura, la stagione più dura, quella in cui c'è scarsità di cibo e risorse, nonché quella più letale. Tuttavia, dal calduccio di casa, la visione che ne hanno gli uomini è ben diversa e, mediamente, risulta una stagione ben più allegra dell'autunno, nonché quella che lascia presagire l'arrivo della bella stagione, anche se tutto sembra "fermo" e buona parte degli alberi è senza foglie (tuttavia esistono rare eccezioni di piante che fioriscono proprio in inverno, vedi qua)
Quando inizia l'inverno in Italia? Come varia il clima dell'inverno nel mondo? Quali sono le differenze di temperatura tra Nord e Sud Italia?
L'inizio dell'inverno Astronomico coincide con il Solstizio invernale che, nell'emisfero boreale (in cui è presente l'Italia), è il 21 o 22 Dicembre, a seconda degli anni; mentre finisce con l'equinozio di Marzo (20-21 Marzo). Nell'emisfero australe, invece, inizierà con il Solstizio di Giugno (20-21 Giugno) e terminerà con l'equinozio di Settembre (22-23 Settembre).
Qualcuno di voi avrà notato che l'inverno boreale è qualche giorno più corto, rispetto a quello australe. Questo è dovuto al fatto che la Terra, in Dicembre, si trova più vicina al Sole (Perielio), rispetto a Giugno (Afelio) e ciò comporta una maggiore velocità di rivoluzione e, quindi, una minor durata dell'inverno (Seconda Legge di Keplero). Come è facile intuire non è la distanza/vicinanza al Sole a determinare le stagioni (in Dicembre siamo addirittura più vicini al Sole), ma l'inclinazione con cui i raggi del Sole giungono sulla Terra. Alle nostre latitudini, in inverno, i raggi solari arrivano inclinati e si distribuiscono su un'area più grande, determinando un minor riscaldamento.
L'inverno Meteorologico, invece, considera i tre mesi con le maggior caratteristiche invernali dal punto di vista climatico. Esso inizia il 1 Dicembre e termina il 28 (o 29) Febbraio.
Come di consueto, potremmo continuare la lettura di questo articolo accompagnati dalle dolci melodie dell'Inverno di Vivaldi.
Sebbene in pochi ci facciano caso, l'inizio dell'inverno coincide con il giorno più corto dell'anno e, quindi, in tutti i giorni a seguire le ore di luce aumenteranno gradualmente. In altre parole, durante l'Inverno, le giornate si allungano ed il Sole, ad ogni giorno, è sempre un po' più alto sopra l'orizzonte.
Nel primo giorno di inverno, al 45° parallelo (Milano), il Sole si innalzerà sopra l'orizzonte di circa 22°, mentre nell'ultimo giorno salirà di un angolo di 45° (per maggior dettagli leggi qua).
Se ci fate caso, l'altezza del Sole (e quindi la sua "Potenza") è speculare tra Inverno ed Autunno.
Ad esempio, se prendiamo il Solstizio del 21 Dicembre e ci spostiamo due mesi avanti o indietro (21 Febbraio o 21 Ottobre), avremmo la stessa "Potenza del Sole". Eppure, anche con la stessa radiazione solare, il 21 Ottobre è mediamente ben più caldo del 21 Febbraio.
Questo è dovuto all'inerzia termica, il clima, infatti, non dipende esclusivamente da "quanto scalda il Sole", ma anche da quanto sono caldi i mari e gli oceani, oltre all'estensione delle nevi in Eurasia ed America del Nord (vedi qua).
Il giro di boa per quanto riguarda le temperature in Italia è spostato di circa un mese (21 Gennaio), rispetto al Solstizio.
Quali sono le caratteristiche climatiche dell'inverno Italiano? Come variano dal Nord al Sud Italia?
L'inverno è una delle 4 stagioni dei climi temperati e, così marcatamente, è osservabile solo a latitudini superiori al 30° N o 30°S.
Nella prima parte dell'inverno (così come nell'ultima dell'Autunno) le ore di luce sono poche e quelle di buio possono essere anche 16 al giorno (nel Nord Italia). Più ci si avvicina ai Poli e più il rapporto luce/buio diminuisce; ai Poli ci saranno zero ore di Sole, per tutto l'inverno.
In questa stagione, all'interno del Circolo Polare (67° N o S), è possibile osservare almeno un giorno, quella che viene definita Notte Polare. Il numero di giorni in cui è possibile osservare questo fenomeno cresce avvicinandosi ai Poli. Al 67° Nord (o Sud) ci sarà un'unica Notte Polare in corrispondenza del Solstizio, al Polo Nord (o Sud) circa 182 (6 mesi).
Ma cos'è la Notte Polare?
Con questo termine si indica una giornata in cui il Sole rimane sotto la linea dell'orizzonte per tutto l'arco delle 24h.
Ciò non vuol necessariamente dire che sia buio pesto tutto il giorno. In zone vicine al circolo polare, in prossimità dei Solstizi, a mezzogiorno il Sole sarà pochissimi gradi sotto l'orizzonte e la luce riflessa garantirà un tenue bagliore.
In zone più lontane dal Circolo Polare (oltre il 75°N o S) il Sole di mezzogiorno resterà diversi gradi sotto l'orizzonte, mantenendo un buio che, alle nostre latitudini, siamo soliti osservare solo di notte.
Si capisce bene che il numero di ore di luce è strettamente correlato sia alla distanza fisica dai poli, sia alla distanza temporale dai solstizi.
La stagione invernale, in Italia, è quella che registra le maggiori differenze di temperatura tra Nord e Sud. Nel settentrione, specie nella pianura Padana, il clima è continentale e soggetto a forti inversioni termiche. Ciò determina temperature notturne rigide e, a cielo sereno, le minime sono spesso sotto gli 0° C (32° F). Anche di giorno, specie nelle basse pianure, l'aria umida e fredda tende a ristagnare, senza essere spazzata via dall'ormai flebile Sole. In queste zone la nebbia può permanere anche nelle ore centrali della giornata, non permettendo l'innalzamento diurno delle temperature, che spesso rimangono di 4-5° C (39-41° F) e, in seguito ad irruzioni particolarmente fredde, possono rimanere tutto il giorno sottozero (Giornate di Ghiaccio). In pianura, la sensazione di freddo è acuita dall'elevata umidità atmosferica.
Sulle colline, ed in generale sulle Prealpi, il clima diventa meno umido e le temperature minime, per via della minor inversione termica, si addolciscono.
Sulle Alpi, salendo di quota, le temperature diventano via via più rigide, ma in un contesto di bassa umidità e quasi totale assenza di nebbie. In inverno non è raro essere a 700 m (2300 ft) con Sole e 8-10° C (46-50° F), mentre le pianure sottostanti sono immerse nella nebbia, con temperature poco sopra il punto di congelamento.
L'inverno, nel Nord Italia, è una stagione piuttosto secca, tuttavia molte zone non sono insolite a precipitazioni nevose. Ciò nonostante, al piano, è ormai raro che la neve rimanga sul terreno per più di qualche giorno, cosa che era comune fino ad una cinquantina di anni fa.
In alcune zone del Nord Italia, soggette a temporali estivi, l'inverno è la stagione più secca, mentre al Sud può essere una stagione piuttosto piovosa.
Sebbene la Pianura Padana abbia un clima con forti caratteristiche di continentalità, non possiamo di certo paragonarlo a quello tipico delle pianure dell'Europa centrale. Le Alpi, con le sue vette che superano i 5.000 m (16400 ft), rappresentano uno spartiacque. Le gelide correnti provenienti da Nord, proprio per la loro natura, sono compresse vicino al suolo e si ammassano a Nord delle Alpi, giungendo in Italia affievolite. Le zone più fredde del Nord Italia sono quelle della bassa pianura Padana, ove l'aria fredda tende a depositarsi e a ristagnare. La zona più mite del Nord Italia è la Riviera Ligure che, con il suo clima Mediterraneo caldo, non ha nulla a che invidiare a tanti luoghi costieri del Centro-Sud Italia (clicca qua).
La morsa con cui l'inverno stringe l'Italia, in linea generale, decresce ma mano che si procede verso Sud. Ciò nonostante sarebbe più corretto dividere l'Italia centro-meridionale in due macro-zone: quella costiera e quella interna. Le zone interne, soprattutto le valli, hanno un clima abbastanza continentale, di poco più mite rispetto a quello Padano. Qui però, l'assenza di grosse pianure, previene la formazione della nebbia.
La zona costiera ha invece un clima tipicamente Mediterraneo con un inverno mite ed umido. La fascia Adriatica è più esposta alle fredde correnti provenienti da Nord-Est e, nel medio-adriatico, deboli nevicate sino alla costa sono abbastanza frequenti. Sulla fascia Tirrenica, protetta dagli Appennini, la neve è un evento assai raro (a Roma con cadenza decennale) ed effimero (nevicate senza attecchimento).
Per buona parte delle piante, l'inverno rappresenta la stagione del riposo vegetativo, non a caso la parola "Inverno" deriva dal latino "Hiběrnum" (Ibernazione). Le specie decidue hanno perso le foglie e non svolgono più la fotosintesi, mentre le specie sempreverdi riducono al minimo il proprio metabolismo, rallentano (o arrestano) la crescita ed aumentano la concentrazioni di soluti all'interno delle proprie foglie per incrementare la resistenza al freddo.
Per le piante al limite, al fine di ridurre al minimo i fallimenti e le perdite, è necessario effettuare una buona pacciamatura e progettare una struttura per proteggerle dal gelo.
Sia le ore di luce, sia le temperature sono correlate alla velocità di crescita delle piante. Questi due fattori "suggeriscono" alle piante che è meglio non emettere nuove foglie e di prepararsi ai rigori dell'inverno. Bruschi aumenti di temperatura, specie nella seconda parte dell'Inverno, possono trarre in inganno le piante, facendole vegetare ed esponendole ai rischi delle successive gelate (leggi qui).
Nel bacino Mediterraneo, per via dell'effetto mitigatore del mare, bruschi innalzamenti di temperatura in inverno sono rari. In Texas, o in altre zone nel Sud degli Stati uniti, ci possono invece essere temperature superiori ai 20° C (68° F) in pieno inverno, seguite da ondate di gelo con temperature sottozero anche nelle ore centrali del giorno; qui il rischio enunciato sopra è più che concreto.
I 3 mesi dell'inverno meteorologico dal Nord al Sud Italia:
Ed infine, come d'abitudine, qualche dipinto che riassume la stagione invernale.
L'inizio dell'inverno Astronomico coincide con il Solstizio invernale che, nell'emisfero boreale (in cui è presente l'Italia), è il 21 o 22 Dicembre, a seconda degli anni; mentre finisce con l'equinozio di Marzo (20-21 Marzo). Nell'emisfero australe, invece, inizierà con il Solstizio di Giugno (20-21 Giugno) e terminerà con l'equinozio di Settembre (22-23 Settembre).
Qualcuno di voi avrà notato che l'inverno boreale è qualche giorno più corto, rispetto a quello australe. Questo è dovuto al fatto che la Terra, in Dicembre, si trova più vicina al Sole (Perielio), rispetto a Giugno (Afelio) e ciò comporta una maggiore velocità di rivoluzione e, quindi, una minor durata dell'inverno (Seconda Legge di Keplero). Come è facile intuire non è la distanza/vicinanza al Sole a determinare le stagioni (in Dicembre siamo addirittura più vicini al Sole), ma l'inclinazione con cui i raggi del Sole giungono sulla Terra. Alle nostre latitudini, in inverno, i raggi solari arrivano inclinati e si distribuiscono su un'area più grande, determinando un minor riscaldamento.
L'inverno Meteorologico, invece, considera i tre mesi con le maggior caratteristiche invernali dal punto di vista climatico. Esso inizia il 1 Dicembre e termina il 28 (o 29) Febbraio.
Come di consueto, potremmo continuare la lettura di questo articolo accompagnati dalle dolci melodie dell'Inverno di Vivaldi.
Sebbene in pochi ci facciano caso, l'inizio dell'inverno coincide con il giorno più corto dell'anno e, quindi, in tutti i giorni a seguire le ore di luce aumenteranno gradualmente. In altre parole, durante l'Inverno, le giornate si allungano ed il Sole, ad ogni giorno, è sempre un po' più alto sopra l'orizzonte.
Nel primo giorno di inverno, al 45° parallelo (Milano), il Sole si innalzerà sopra l'orizzonte di circa 22°, mentre nell'ultimo giorno salirà di un angolo di 45° (per maggior dettagli leggi qua).
Se ci fate caso, l'altezza del Sole (e quindi la sua "Potenza") è speculare tra Inverno ed Autunno.
Ad esempio, se prendiamo il Solstizio del 21 Dicembre e ci spostiamo due mesi avanti o indietro (21 Febbraio o 21 Ottobre), avremmo la stessa "Potenza del Sole". Eppure, anche con la stessa radiazione solare, il 21 Ottobre è mediamente ben più caldo del 21 Febbraio.
Questo è dovuto all'inerzia termica, il clima, infatti, non dipende esclusivamente da "quanto scalda il Sole", ma anche da quanto sono caldi i mari e gli oceani, oltre all'estensione delle nevi in Eurasia ed America del Nord (vedi qua).
Il giro di boa per quanto riguarda le temperature in Italia è spostato di circa un mese (21 Gennaio), rispetto al Solstizio.
Quali sono le caratteristiche climatiche dell'inverno Italiano? Come variano dal Nord al Sud Italia?
L'inverno è una delle 4 stagioni dei climi temperati e, così marcatamente, è osservabile solo a latitudini superiori al 30° N o 30°S.
Nella prima parte dell'inverno (così come nell'ultima dell'Autunno) le ore di luce sono poche e quelle di buio possono essere anche 16 al giorno (nel Nord Italia). Più ci si avvicina ai Poli e più il rapporto luce/buio diminuisce; ai Poli ci saranno zero ore di Sole, per tutto l'inverno.
In questa stagione, all'interno del Circolo Polare (67° N o S), è possibile osservare almeno un giorno, quella che viene definita Notte Polare. Il numero di giorni in cui è possibile osservare questo fenomeno cresce avvicinandosi ai Poli. Al 67° Nord (o Sud) ci sarà un'unica Notte Polare in corrispondenza del Solstizio, al Polo Nord (o Sud) circa 182 (6 mesi).
Ma cos'è la Notte Polare?
Con questo termine si indica una giornata in cui il Sole rimane sotto la linea dell'orizzonte per tutto l'arco delle 24h.
Ciò non vuol necessariamente dire che sia buio pesto tutto il giorno. In zone vicine al circolo polare, in prossimità dei Solstizi, a mezzogiorno il Sole sarà pochissimi gradi sotto l'orizzonte e la luce riflessa garantirà un tenue bagliore.
In zone più lontane dal Circolo Polare (oltre il 75°N o S) il Sole di mezzogiorno resterà diversi gradi sotto l'orizzonte, mantenendo un buio che, alle nostre latitudini, siamo soliti osservare solo di notte.
Si capisce bene che il numero di ore di luce è strettamente correlato sia alla distanza fisica dai poli, sia alla distanza temporale dai solstizi.
La stagione invernale, in Italia, è quella che registra le maggiori differenze di temperatura tra Nord e Sud. Nel settentrione, specie nella pianura Padana, il clima è continentale e soggetto a forti inversioni termiche. Ciò determina temperature notturne rigide e, a cielo sereno, le minime sono spesso sotto gli 0° C (32° F). Anche di giorno, specie nelle basse pianure, l'aria umida e fredda tende a ristagnare, senza essere spazzata via dall'ormai flebile Sole. In queste zone la nebbia può permanere anche nelle ore centrali della giornata, non permettendo l'innalzamento diurno delle temperature, che spesso rimangono di 4-5° C (39-41° F) e, in seguito ad irruzioni particolarmente fredde, possono rimanere tutto il giorno sottozero (Giornate di Ghiaccio). In pianura, la sensazione di freddo è acuita dall'elevata umidità atmosferica.
Sulle colline, ed in generale sulle Prealpi, il clima diventa meno umido e le temperature minime, per via della minor inversione termica, si addolciscono.
Sulle Alpi, salendo di quota, le temperature diventano via via più rigide, ma in un contesto di bassa umidità e quasi totale assenza di nebbie. In inverno non è raro essere a 700 m (2300 ft) con Sole e 8-10° C (46-50° F), mentre le pianure sottostanti sono immerse nella nebbia, con temperature poco sopra il punto di congelamento.
L'inverno, nel Nord Italia, è una stagione piuttosto secca, tuttavia molte zone non sono insolite a precipitazioni nevose. Ciò nonostante, al piano, è ormai raro che la neve rimanga sul terreno per più di qualche giorno, cosa che era comune fino ad una cinquantina di anni fa.
In alcune zone del Nord Italia, soggette a temporali estivi, l'inverno è la stagione più secca, mentre al Sud può essere una stagione piuttosto piovosa.
Sebbene la Pianura Padana abbia un clima con forti caratteristiche di continentalità, non possiamo di certo paragonarlo a quello tipico delle pianure dell'Europa centrale. Le Alpi, con le sue vette che superano i 5.000 m (16400 ft), rappresentano uno spartiacque. Le gelide correnti provenienti da Nord, proprio per la loro natura, sono compresse vicino al suolo e si ammassano a Nord delle Alpi, giungendo in Italia affievolite. Le zone più fredde del Nord Italia sono quelle della bassa pianura Padana, ove l'aria fredda tende a depositarsi e a ristagnare. La zona più mite del Nord Italia è la Riviera Ligure che, con il suo clima Mediterraneo caldo, non ha nulla a che invidiare a tanti luoghi costieri del Centro-Sud Italia (clicca qua).
La morsa con cui l'inverno stringe l'Italia, in linea generale, decresce ma mano che si procede verso Sud. Ciò nonostante sarebbe più corretto dividere l'Italia centro-meridionale in due macro-zone: quella costiera e quella interna. Le zone interne, soprattutto le valli, hanno un clima abbastanza continentale, di poco più mite rispetto a quello Padano. Qui però, l'assenza di grosse pianure, previene la formazione della nebbia.
La zona costiera ha invece un clima tipicamente Mediterraneo con un inverno mite ed umido. La fascia Adriatica è più esposta alle fredde correnti provenienti da Nord-Est e, nel medio-adriatico, deboli nevicate sino alla costa sono abbastanza frequenti. Sulla fascia Tirrenica, protetta dagli Appennini, la neve è un evento assai raro (a Roma con cadenza decennale) ed effimero (nevicate senza attecchimento).
Per buona parte delle piante, l'inverno rappresenta la stagione del riposo vegetativo, non a caso la parola "Inverno" deriva dal latino "Hiběrnum" (Ibernazione). Le specie decidue hanno perso le foglie e non svolgono più la fotosintesi, mentre le specie sempreverdi riducono al minimo il proprio metabolismo, rallentano (o arrestano) la crescita ed aumentano la concentrazioni di soluti all'interno delle proprie foglie per incrementare la resistenza al freddo.
Per le piante al limite, al fine di ridurre al minimo i fallimenti e le perdite, è necessario effettuare una buona pacciamatura e progettare una struttura per proteggerle dal gelo.
Sia le ore di luce, sia le temperature sono correlate alla velocità di crescita delle piante. Questi due fattori "suggeriscono" alle piante che è meglio non emettere nuove foglie e di prepararsi ai rigori dell'inverno. Bruschi aumenti di temperatura, specie nella seconda parte dell'Inverno, possono trarre in inganno le piante, facendole vegetare ed esponendole ai rischi delle successive gelate (leggi qui).
Nel bacino Mediterraneo, per via dell'effetto mitigatore del mare, bruschi innalzamenti di temperatura in inverno sono rari. In Texas, o in altre zone nel Sud degli Stati uniti, ci possono invece essere temperature superiori ai 20° C (68° F) in pieno inverno, seguite da ondate di gelo con temperature sottozero anche nelle ore centrali del giorno; qui il rischio enunciato sopra è più che concreto.
I 3 mesi dell'inverno meteorologico dal Nord al Sud Italia:
- Dicembre : è il mese con le giornate più corte dell'anno. Sono possibili ondate di freddo, ma sono meno frequenti rispetto ai mesi seguenti. Ci possono essere le prime nevicate al piano nel Centro-Nord Italia.
- Gennaio : è mediamente il mese più freddo, specie nelle zone interne. Il Sole è ancora basso e le ore di buio dominano su quelle di luce, l'aria raffreddatasi di notte non riesce ad essere sufficientemente riscaldata di giorno e, in zone soggette, si instaurano forti inversioni termiche. In questo mese si hanno i maggiori accumuli nevosi al piano.
- Febbraio : è il mese in cui si inizia ad assaporare la primavera, le giornate iniziano a farsi più lunghe ed il Sole a riscaldare. Ciò nonostante è il periodo in cui la temperatura delle acque del Mar Mediterraneo ha raggiunto il minimo annuale. Per queste ragioni, in zone costiere, Febbraio è spesso il mese più freddo dell'anno. In tutta Italia, specie nella prima metà del mese, sono ancora possibili forti avvezioni di aria polare.
Città
|
Mese
|
Temp. Min. Media
|
Temp. Max. Media
|
Pioggia (mm)
|
Torino
|
Dicembre
|
-1,6°C (29,1°F)
|
7,6°C (45,7°F)
|
45,1
|
Gennaio
|
-2,5°C (27,5°F)
|
6,6°C (43,9°F)
|
47,8
| |
Febbraio
|
-0,7°C (30,7°F)
|
9,1°C (48,4°F)
|
47,1
| |
Genova
|
Dicembre
|
6,5°C (43,7°F)
|
12,5°C (54,5°F)
|
93,1
|
Gennaio
|
5,5°C (41,9°F)
|
11,5°C (52,7°F)
|
101,8
| |
Febbraio
|
6,0°C (42,8°F)
|
12,2°C (54,0°F)
|
74,0
| |
Bologna
|
Dicembre
|
0,4°C (32,7°F)
|
6,8°C (44,2°F)
|
48,5
|
Gennaio
|
-1,5°C (29,3°F)
|
5,0°C (41,0°F)
|
34,0
| |
Febbraio
|
0,9°C (33,6°F)
|
8,0°C (46,4°F)
|
44,3
| |
Roma
|
Dicembre
|
4,2°C (39,6°F)
|
12,6°C (54,7°F)
|
81,0
|
Gennaio
|
3,1°C (37,6°F)
|
11,9°C (53,4°F)
|
66,9
| |
Febbraio
|
3,5°C (38,3°F)
|
13,0°C (55,4°F)
|
73,3
| |
Palermo
|
Dicembre
|
10,2°C (50,4°F)
|
15,8°C (60,4°F)
|
123,7
|
Gennaio
|
8,9°C (48,0°F)
|
14,7°C (58,5°F)
|
97,5
| |
Febbraio
|
8,5°C (47,3°F)
|
14,5°C (58,1°F)
|
109,9
| |
Ancona
|
Dicembre
|
2,6°C (36,7°F)
|
10,4°C (50,7°F)
|
58,1
|
Gennaio
|
1,4°C (34,5°F)
|
9,2°C (48,6°F)
|
43,8
| |
Febbraio
|
1,6°C (34,9°F)
|
10,2°C (50,4°F)
|
49,3
| |
L’aquila
|
Dicembre
|
-0,1°C (31,8°F)
|
7,4°C (45,3°F)
|
83,7
|
Gennaio
|
-1,8°C (28,8°F)
|
6,4°C (43,5°F)
|
66,1
| |
Febbraio
|
-1,0°C (30,2°F)
|
8,5°C (47,3°F)
|
64,5
| |
Firenze
|
Dicembre
|
2,6°C (36,7°F)
|
11,1°C (52,0°F)
|
81,3
|
Gennaio
|
2,0°C (35,6°F)
|
10,9°C (51,6°F)
|
60,5
| |
Febbraio
|
2,5°C (36,5°F)
|
12,5°C (54,5°F)
|
63,7
|
Ed infine, come d'abitudine, qualche dipinto che riassume la stagione invernale.
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