L'Aloe saponaria, nota anche come Aloe maculata, è una delle innumerevoli specie di Aloe.
Ma quali sono i suoi tratti distintivi? Come è possibile distinguere l'Aloe saponaria dalle altre specie di Aloe? Dove può crescere? Come si coltiva?
L'Aloe saponaria, come del resto tutte le altre specie del genere, appartiene alla famiglia delle Xanthorrhoeaceae (o, secondo altre classificazioni, Aloaceae) ed è originaria dell'Africa meridionale, dove vive nelle zone aride di Sud Africa, Zimbabwe e Botswana.
Botanica :
La specie è molto eterogenea e piante diverse possono avere foglie di colori che variano dal verde chiaro al rosso tendente al viola. Le foglie dell'Aloe maculata sono succulente, lunghe circa 25-30 cm (10-12 inch) e, diversamente da molte altre Aloe, hanno innumerevoli macchie biancastre, che formano delle striature assai caratteristiche, inoltre presentano un margine seghettato. Le infiorescenze sono raggruppate all'apice degli steli fiorali (a volte anche ramificati a forma di candelabro), che emergono dalla parte centrale dell'Aloe e, potendo raggiungere 70-90 cm (27-35 inch), sono più alti della pianta stessa. Uno dei tratti distintivi dell'Aloe saponaria è la pannocchia fiorale, essa è, infatti, compatta e dalla forma appiattita e non slanciata come di solito avviene in altre Aloe. Il singolo fiore è di colore arancione con, all'estremità, sfumature violacee, ha la classica forma a calice che perfettamente si è evoluta per l'impollinazione da parte dei colibrì.
L'Aloe maculata è una specie praticamente priva di fusto, raggiunge un'altezza di circa 30 cm (12 inch) ed è dotata di radici vigorose che possono dare origine a nuove piantine, sia nelle immediate vicinanze della piante madre, sia fino ad oltre 1 metro (40 inch) di distanza.
Coltivazione e Cure :
In Italia l'Aloe saponaria è coltivata principalmente a scopo ornamentale e la sua fioritura si protrae dalla primavera, sino all'inizio dell'estate. Essa sembra essere indotta da un periodo fresco, in cui vi siano temperature non superiori ai 15° C (59° F). La specie resiste senza danni fino ad una temperatura minima di circa -7° C (19° F) ma, anche con temperature inferiori, recupera abbastanza bene ed è quindi coltivabile in molte zone del Sud Italia, e nelle zone costiere più riparate del centro-nord, tra cui anche alcune sponde dei grandi laghi del Nord Italia con un microclima molto mite.
Sebbene riesca a crescere tranquillamente in pieno sole, l'esposizione a mezz'ombra, almeno in zone con estati torride, è quella ideale. La specie è molto resistente alla siccità, le foglie succulenti, infatti, non sono altro che foglie modificate per "trattenere" acqua. Le innaffiature devono essere ridotte e, possibilmente, effettuate bagnando solo la terra e non le foglie che, altrimenti, potrebbero andare incontro a marciumi. L'Aloe maculata è poco esigente in quanto a terreno, si accontenta anche di quelli poveri e sassosi, tuttavia predilige quelli sabbiosi, in cui non vi sono ristagni idrici, i quali sono poco tollerati dalla specie. La potatura è un'operazione facoltativa e si limita alla rimozione delle foglie basali più vecchie.
Il metodo di riproduzione più utilizzato è tramite rimozione dei polloni che, dalle radici della pianta madre, generano le piante figlie. Un altro metodo di moltiplicazione è la talea, le foglie prelevate devono essere interrate in un vaso con all'interno terra e sabbia, affinché possa radicare è consigliabile tenere il substrato umido e il vaso in posizione ombreggiata.
L'Aloe maculata è forse un po' meno conosciuta dell'Aloe vera, ma ben più rustica e coltivabile all'aperto in molte più zone d'Italia.
L'Aloe maculata è una specie praticamente priva di fusto, raggiunge un'altezza di circa 30 cm (12 inch) ed è dotata di radici vigorose che possono dare origine a nuove piantine, sia nelle immediate vicinanze della piante madre, sia fino ad oltre 1 metro (40 inch) di distanza.
Coltivazione e Cure :
In Italia l'Aloe saponaria è coltivata principalmente a scopo ornamentale e la sua fioritura si protrae dalla primavera, sino all'inizio dell'estate. Essa sembra essere indotta da un periodo fresco, in cui vi siano temperature non superiori ai 15° C (59° F). La specie resiste senza danni fino ad una temperatura minima di circa -7° C (19° F) ma, anche con temperature inferiori, recupera abbastanza bene ed è quindi coltivabile in molte zone del Sud Italia, e nelle zone costiere più riparate del centro-nord, tra cui anche alcune sponde dei grandi laghi del Nord Italia con un microclima molto mite.
Sebbene riesca a crescere tranquillamente in pieno sole, l'esposizione a mezz'ombra, almeno in zone con estati torride, è quella ideale. La specie è molto resistente alla siccità, le foglie succulenti, infatti, non sono altro che foglie modificate per "trattenere" acqua. Le innaffiature devono essere ridotte e, possibilmente, effettuate bagnando solo la terra e non le foglie che, altrimenti, potrebbero andare incontro a marciumi. L'Aloe maculata è poco esigente in quanto a terreno, si accontenta anche di quelli poveri e sassosi, tuttavia predilige quelli sabbiosi, in cui non vi sono ristagni idrici, i quali sono poco tollerati dalla specie. La potatura è un'operazione facoltativa e si limita alla rimozione delle foglie basali più vecchie.
Il metodo di riproduzione più utilizzato è tramite rimozione dei polloni che, dalle radici della pianta madre, generano le piante figlie. Un altro metodo di moltiplicazione è la talea, le foglie prelevate devono essere interrate in un vaso con all'interno terra e sabbia, affinché possa radicare è consigliabile tenere il substrato umido e il vaso in posizione ombreggiata.
L'Aloe maculata è forse un po' meno conosciuta dell'Aloe vera, ma ben più rustica e coltivabile all'aperto in molte più zone d'Italia.
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