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venerdì 24 marzo 2017

Come Coltivare il Mamey (Pouteria sapota) e lo Zapote Verde (Pouteria viridis) ?

Oggi vorrei parlare del Mamey, un frutto prodotto dalla specie Pouteria sapota, una pianta semi-decidua di origine tropicale. Esso è assai diffuso nell'areale di origine, ma quasi sconosciuto in Italia ed Europa.
In realtà, in questo articolo, vorrei anche illustrare le caratteristiche dello Zapote Verde o Green Sapote (Pouteria viridis, sinonimo Calocarpum viride), un frutto sotto molti punti di vista simile al Mamey, sebbene sia molto meno coltivato, anche nelle sue zone native. 

Come coltivare il Mamey e lo Zapote Verde? Resistono al freddo? Possono crescere in Italia? Quali sono le differenze tra Pouteria sapota Pouteria viridis ?

Frutto Mamey Sapote

Frutto Green Sapote

Origine e Diffusione :

Il Mamey Sapote, in italiano Mammey Zapote, è una pianta nativa dell'America centrale e la distribuzione naturale si espande dal Sud del Messico sino al Costa Rica.
L'Habitat naturale del Pouteria sapota è rappresentato dalle foreste tropicali pianeggianti soggette a piogge stagionali, alternate a brevi periodi secchi; tuttavia oggigiorno, grazie alle qualità organolettiche del suo frutto, il Mamey è coltivato come pianta da frutto anche in Colombia, Venezuela, Ecuador e, a Cuba, è utilizzato pure come pianta ornamentale da giardino od ombreggiante nelle piantagioni di Caffè.
Questa specie è presente in Florida da oltre cent'anni, ciò nonostante inizialmente vi erano solo pochi esemplari, molti dei quali semenzali.
Nel 1907 William J. Krome, uno dei pionieri della Florida, piantò un semenzale di Mamey nel proprio terreno, ma gli uragani e le gelate lo fecero ripartire più volte dalle radici e dovette aspettare sino al 1949 per poter assaggiare i primi frutti.
Solo a partire dagli anni '80, con l'arrivo dei Cubani che importarono Cultivars selezionate, la specie ebbe una rapida ascesa e divenne assai popolare prima tra gli hobbisti e, successivamente, anche tra gli imprenditori agricoli.
Green Sapote (Pouteria viridis) e Mamey (Pouteria sapota) sono due specie assai affini ed entrambe condividono le nazioni d'origine; tuttavia lo Zapote Verde cresce in un Habitat differente, tra i 1000 ed i 2000 m (3280-6560 ft), sulle montagne di Guatemala ed Honduras, non in pianura come il suo "cugino" più famoso.
Diversamente dal Mamey, la coltivazione del Pouteria viridis è rimasta relegata all'areale d'origine e, nonostante la bontà del frutto, non sono state selezionate e diffuse Cultivars "pregiate".


Sapore e Dimensioni del Frutto :

Il Mamey è un frutto a forma più o meno ovale, lungo sino a 25 cm (10 in) e largo circa metà che, in alcune varietà, può raggiungere un peso superiore ai 2 kg (4,4 lb).
La buccia esterna è ruvida, di color legno (marrone) e molto sottile, mentre la polpa interna è rosa-arancione, un po' "color salmone".
A maturità la polpa diventa soffice come quella di una Pesca e la buccia viene raschiata via con facilità, facendo intravedere la polpa sottostante che, solo se matura, è arancione.
La polpa contiene da 1, sino a 4 grossi semi, dalla superficie liscia color marrone castagna che, spesso, iniziano a germinare già all'interno del frutto.

La polpa del Mamey è dolce, soffice, cremosa e ricorda, sia per gusto che per consistenza e colore, quella della Papaya. Tuttavia il sapore è più complesso e non direttamente associabile a quello di un unico frutto, semmai si possono riscontrare sentori di Zucca, Patata Dolce ed Albicocca.
Questo frutto si presta sia al consumo fresco, sia per preparati a base di latte, come frullati e gelati.

Il frutto del Green Sapote è più piccolo ed ha una buccia che, come suggerisce il nome, è di colore verde. La polpa interna è del tutto simile a quella del Mamey ed, anzi, il suo sapore è descritto come addirittura superiore.

Pouteria sapota

Pouteria viridis


Botanica e Fisiologia :

Nuove foglie Pouteria sapotaPouteria sapota e Pouteria viridis appartengono alla stessa famiglia, quella delle Sapotaceae, le cui circa 800 specie hanno una distribuzione tipicamente tropicale-subtropicale.
Pouteria sapota è una pianta dotata di un tronco spesso, da cui dipartono (poche) branche principali. La specie raggiunge un'altezza media di 18 m (60 ft), sebbene in ambienti prettamente equatoriali possa occasionalmente superare i 30 m (98 ft).
Flowers Pouteria sapotaLe foglie, come del resto il portamento della pianta, ricordano molto quelle del Nespolo Giapponese (Eriobotrya japonica). Esse sono di forma ovale o lanceolata, con l'estremità appuntita, lunghe circa 30 cm (12 in) e larghe 10 cm (4 in). Le giovani foglie hanno una leggera peluria, mentre da adulte sono lisce, con la faccia superiore di color verde più scuro, rispetto a quella inferiore.
Le foglie di questa specie sono disposte a raggiera, all'estremità dei rami, lasciando questi ultimi quasi del tutto privi di foglie.
Tuttavia, dalle gemme di questi rami "spogli", spuntano numerosi fiori. Essi sono sessili, piccoli e sbocciano in gruppi di 2-8. Sebbene i fiori si dispongano a macchia di leopardo, prevalentemente sul legno maturo dei rami di 1-2 anni, alcuni possono formarsi anche su rami più grossi e vecchi, come le branche principali; un simile meccanismo l'avevamo già conosciuto parlando del Durian.
In zone tropicali la fioritura avviene in maniera più o meno continuativa, in Florida, a seconda della varietà, avviene in tutte le stagioni eccetto (o in minima parte) in primavera.
Il Mamey Sapote ha un "periodo di gestazione" assai lungo, devono infatti trascorrere dai 12 ai 24 mesi (a seconda del clima e della varietà) per passare dai fiori ai frutti maturi.
La fioritura prolungata, ed i tempi di maturazione variabili, fanno si che i frutti siano maturi in maniera scalare; tuttavia il picco massimo di produzione è concentrato in circa 2 mesi, diversi a seconda della varietà.
In Florida, ad esempio, la cultivar 'Pantin' matura i frutti tra Luglio ed Agosto e solo pochi frutti nei mesi antecedenti o conseguenti, 'Maganaha il picco tra Marzo ed Aprile, 'Tazumal' tra Gennaio e Febbraio, mentre 'Abuelo' tra Ottobre e Novembre.
In questa specie è dunque possibile osservare contemporaneamente fiori, frutti maturi e frutti a diversi stadi fenologici.

Soprattutto in ambienti non equatoriali, a seconda della varietà e delle condizioni meteo, le piante di Mamey possono avere una cospicua perdita di foglie sul finire dell'inverno/inizio primavera, talvolta sino alla completa defogliazione. Questo comportamento deciduo, solitamente indotto da qualche stress (siccità, freddo), è fisiologico, di breve durata e non compromette fioritura e fruttificazione.

Il Green Sapote è per molti versi simile al Mamey, tuttavia non mancano piccole differenze. Oltre al frutto, più piccolo e con la buccia verde, Pouteria viridis ha una minor vigoria, uno sviluppo leggermente meno espanso e foglie più minute.

Boccioli fiori Mamey
Foglie Pouteria sapotaFoglie Mamey


Coltivazione, Clima, Moltiplicazione e Cure :

Pouteria sapota, come già detto in precedenza, è una pianta tropicale che richiede temperature piuttosto alte durante tutto l'anno. Tuttavia non è strettamente tropicale come il Durian o il Rambutan e può crescere con successo anche nelle zone subtropicali a clima mite, più vicine ai tropici, come il Sud della Florida.
In passato, tentativi di acclimatazione nel Sud della California si sono dimostrati fallimentari e, anche qualora la pianta riuscisse a sopravvivere, la fruttificazione sarebbe al quanto limitata, poiché i frutti, avendo bisogno oltre un anno per la maturazione, dovrebbero "attraversare" la stagione fredda.
Negli ultimi decenni, vuoi per il surriscaldamento globale, vuoi per il maggior numero di tentativi, alcuni esemplari, piantati in microclimi molto particolari, sono riusciti a fruttificare anche nell'estremo Sud della California.

La resistenza al freddo della pianta del Mamey è di 0° C (32° F) per giovani esemplari e di -2 ° C (28° F) per le piante adulte. Ciò nonostante queste stime sono molto ottimistiche e si intendono limitate a poche ore mattutine, una volta all'anno, con temperature diurne elevate, condizioni rare nel bacino Mediterraneo.
Diciamo che, in linea di massima, le temperature medie del mese più freddo non dovrebbero essere inferiori ai 15° C (59° F), con minime raramente sotto i 10° C (50° F) e si può crescere senza rischi solo in zone USDA 10B o superiori. La sua rusticità potrebbe essere paragonabile a quella della Graviola.

Sebbene l'unico modo per aver la certezza assoluta sia provarci, la coltivazione all'aperto del Pouteria sapota in Italia ed (Europa) non è possibile, poiché l'inverno pur mite che sia (anche esente da gelate) è caratterizzato da un freddo troppo continuativo.

Pouteria viridis è anch'esso nativo delle zone tropicali dell'America, ma cresce in montagna (non al piano come il suo "parente"). Per questo motivo lo Zapote Verde si presta meglio alla coltivazione in zone Subtropicali ed è considerato più rustico del Mamey.

Entrambe le specie amano una esposizione soleggiata e prosperano in zone dove ci siano almeno 1000 mm (40 in) di pioggia ogni anno, con una stagione secca non troppo prolungata.
La resistenza alla siccità è relativamente scarsa ed in zone monsoniche, in cui ci possono essere 5-6 mesi in cui non cade una goccia d'acqua, è necessaria l'irrigazione.
Queste piante sono adattabili e possono crescere su diversi tipi di terreno, da quelli argillosi, sino a quelli poveri e sabbiosi, tuttavia è importante garantire un buon drenaggio e suoli permeabili anche in profondità. Il pH ideale è compreso tra 6 e 7, ma tollerano anche terreni alcalini con pH superiore a 8.
La potatura è più che altro volta a mantenere bassa la chioma. La specie tende infatti ad espandersi molto in altezza, rendendo difficoltosa la raccolta dei frutti.

Sia il Mamey Sapote che il Green Sapote vengono propagati spesso per seme. I semi di queste specie perdono vitalità in fretta e devono essere piantati non appena rimossi dal frutto maturo, in molti casi iniziano ad emettere radici già all'interno del frutto.
La germinazione avviene circa 2-4 settimane dopo la semina e le giovani piante hanno inizialmente una velocità di crescita limitata, che diventa moderata con il passare del tempo.
Piante ottenute da seme impiegano 8-10 anni prima di entrare in produzione, sono molto eterogenee tra loro e, in molti casi, è necessaria l'impollinazione incrociata.
Per queste ragioni, a scopi commerciali il Mamey è riprodotto per via vegetativa, solitamente tramite innesto. Tuttavia, rispetto ad altre specie, Pouteria sapota è poco affine a questa tecnica ed è alta la frequenza degli innesti che non attecchiscono.
Come portainnesto si usa solitamente il franco, ma c'è una certa compatibilità anche con altre specie, come ad esempio Pouteria campechiana (Canistel).

Rami Pouteria sapota

Rami Pouteria viridis


Quali Differenze Ci Sono tra Mamey (Pouteria sapota) e Green Sapote (Pouteria viridis) ? Qual è la Scelta Migliore ? :

Come avrete letto poco sopra, il Mamey è molto più coltivato; per questo motivo sono presenti sul mercato diverse Cultivars selezionate, ognuna delle quali garantisce le proprie peculiari caratteristiche.
Oggigiorno il Mamey offre un'ampia scelta varietale ed è più facilmente reperibile, ma questa è solo la conseguenza della sua diffusione. La causa potrebbe esser ricercata nel fatto che questa specie produce frutti più grossi e con maggiore polpa, inoltre è molto produttiva ed una sola pianta può arrivare a produrre fino a 400-500 frutti all'anno, equivalenti a circa 200 kg (441 lb).
Per l'imprenditore agricolo (che vuole fare reddito), un frutto grosso, una pianta produttiva e la certezza di possedere una cultivar selezionata sono condizioni indispensabili.

Ma per l'Hobbista?

Qui le cose si invertono, in primo luogo lo Zapote Verde è più rustico e quindi il suo areale di coltivazione si può estendere più a Nord (o a Sud se siamo nell'emisfero Australe) rispetto al Mamey.
In Italia, ad esempio, il Green Sapote avrebbe maggiori probabilità di successo (o minori possibilità di insuccesso, dato che rimane comunque una specie tropicale).
I frutti più piccoli, ma dalla polpa forse più saporita di quella del Mamey, non sarebbero un grosso problema, così come la minor produttività (avere una pianta ad uso famigliare che produce 200 kg di frutti è inutile e non si saprebbe come consumarli).
Certo rimane il problema delle reperibilità e della sostanziale assenza di cloni selezionati. Ma procedendo con la semina, ed avendo un po' di fortuna, si potrebbero avere grosse soddisfazioni.
In ultimo non dimentichiamoci che il Green Sapote, avendo frutti più piccoli, riesce a farli maturare in circa la metà del tempo rispetto al Mamey, una varietà precoce potrebbe impiegare "solo" 6-8 mesi.
Questo fattore non è secondario per chi volesse farla fruttificare in un ambiente non tropicale, in cui i frutti, per non marcire, devono maturare entro Novembre.

Chioma Pouteria sapota

Frutticini Mamey

Portamento Pouteria sapota

Frutto Aperto Mamey

mercoledì 15 marzo 2017

Come Coltivare i Bulbi dei Ranuncoli? Quando Fioriscono?

I Ranuncoli sono fiori prodotti da diverse specie vegetali, tutte appartenenti al genere Ranunculus.
Questo nome deriva dal latino e significa Rana (o Ranocchio), per via del fatto che molti di questi bulbi preferiscano ambienti acquitrinosi ed umidi, condivisi appunto con gli Anfibi. 

Le circa 500 specie del genere (e gli innumerevoli ibridi) appartengono alla famiglia delle Ranunculaceae e sono tra loro assai differenti sia per forma, che per dimensione e colore del fiore.
Tuttavia la maggior parte delle specie di Ranuncolo sono originarie delle zone temperate di Europa ed Asia. Anche in Italia esistono numerose specie di Ranuncolo selvatico, la maggior parte delle quali producono piccoli fiori di color giallo o bianco.
Nel Nord Italia è comunissimo il Ranunculus acris, il quale cresce spontaneo nei prati di montagna, ai bordi delle siepi o laddove il terreno rimanga costantemente umido e fresco.

Ranunculus asiaticus


Come Piantare i Ranuncoli :

Tra le tante specie, Ranunculus asiaticus è quella più comune in ambito floricolo ed utilizzata per le ibridazioni.
"Questi" Ranuncoli, diversamente da altre piante bulbose come Narcisi e Bucaneve, sono poco resistenti al gelo ed i loro rizomi (radici), se permangono lungo tempo del terreno gelato, rischiano di marcire.
Per questo motivo conviene interrarli in autunno, solo nel Sud Italia o laddove solitamente il suolo non ghiacci; altrove è meglio piantarli sul finir dell'inverno o all'inizio della primavera, indicativamente tra Febbraio e Marzo.
Diversamente dalle Primule, i Ranuncoli che troviamo comunemente in vendita sono poco indicati per l'inselvatichimento e, per essere sicuri che non muoiano durante l'inverno, conviene estrarli dal terreno in autunno e porli in un luogo buio, fresco ed asciutto, fino all'inizio della primavera successiva.

I Rizomi dei Ranuncoli sono di medio-piccole dimensioni, dalla tipica forma a zampa, le cui "dita" devono essere disposte in piano ed interrate ad una profondità di circa 7 cm (2,8 in); più o meno la stessa distanza deve essere mantenuta anche tra un rizoma e l'altro.
Dopo averli riposti sul fondo della buca si ricopre il tutto con la terra e, nel caso in cui si temano i rigori invernali, si potrà formare uno strato di pacciamatura.
E' importante che il terreno sia lavorato e soffice, affinché le radici possano espandersi senza incontrare particolari ostacoli.

Ricordatevi che, prima di piantarli, può esser utile reidratare i bulbi dei Ranuncoli, immergendoli in acqua, a temperatura ambiente, per una notte (12 h).


Botanica, Fisiologia ed Utilizzi :

Il Ranuncolo è una pianta erbacea che sebbene venga tratta da annuale, in condizioni ideali, risulta essere perenne.
I primi organi ad emergere dal terreno dopo il germogliamento sono le foglie. Esse sono frastagliate, dal margine seghettato e sorrette da corti steli. Le foglie del Ranuncolo assomigliano (vagamente) a quelle delle Fragole, sebbene siano in miniatura e con lobi più accentuati.
Le infiorescenze, che sono la parte più alta della pianta, si innalzano a circa 40 cm (16 in) dal suolo, sostenuti da lunghi steli dall'aspetto "peloso".
I Fiori sono singoli (raramente doppi), hanno un diametro di circa 5 cm (2 in) e, a seconda della specie e della selezione, possono essere dei colori più disparati (Rossi, Bianchi, Gialli, Rosa, Arancioni).
Anche la forma può variare considerevolmente: ci sono Ranuncoli con pochi petali, che lasciano intravedere il pistillo e le antere (questi assomigliano agli Anemoni) ed altri con petali particolarmente densi che quasi racchiudono gli organi sessuali del fiore, un po' come certi tipi di Rosa.
I Ranuncoli, grazie al lungo gambo, sono particolarmente adatti ad essere recisi ed utilizzati per comporre Bouquet, tuttavia sono apprezzati anche in giardino, per creare bordure o angoli fioriti.
I Frutti sono dei raggruppamenti di acheni, ognuno dei quali a forma ovale e contenente un unico seme, disposti a formare una spiga ovata.
Il periodo di fioritura cambia a seconda della varietà, tuttavia si possono considerare come fiori tardo-primaverili ed averli fioriti anche fino a Giugno.

Germoglio Ranuncolo

Foglie Ranuncolo


Coltivazione, Clima ed Habitat :

Le varie specie di Ranuncoli hanno una distribuzione molto ampia, sebbene generalmente non tropicale. A seconda della specie li possiamo trovare nei prati, in alta montagna, nella taiga, nelle zone a clima Mediterraneo, negli acquitrini e persino negli stagni, come piante acquatiche.

I Ranuncoli da fiore (Ranunculus asiaticus) devono essere preferibilmente collocati in una posizione soleggiata, sebbene riescano a fiorire anche in posizioni a mezz'ombra.
Come accennato in precedenza, questi fiori hanno una limitata resistenza al freddo e possono essere lasciati nel terreno, senza rischi di morte, solo in zone USDA superiori a 8.
Altrove bisognerà estrarli dal terreno, ricordandosi di fare questa operazione in autunno, solo dopo che le foglie siano rinsecchite. Se si facesse questa operazione troppo precocemente (subito dopo la fiorita) ci sarebbe il rischio che il Rizoma non riceva la giusta quantità di nutrienti durante i mesi estivi e che, dunque, perda di vitalità.
Il terreno ideale è umido, fresco, a pH acido e soprattutto ben drenante. Non confondiamo umido con stagnante, i terreni argillosi, che rimangono compatti e "zuppi" di acqua, sono dannosi e possono facilmente far marcire questi bulbi.
Il Ranuncolo è soggetto a diverse malattie fungine, tra queste molto frequente è il Mal Bianco; tuttavia, attacchi lievi da parte di questi patogeni, non determinano la totale perdita della fioritura.
I Ranuncoli, date le loro ridotte dimensioni, sono coltivabili con successo anche in vaso.


Alcune delle specie selvatiche diffuse in Italia sono :


  • Ranunculus glacialis, cresce in alta montagna, sulla ghiaia umida ai piedi dei ghiacciai fondenti.
  • Ranunculus alpestris, vive sulle Alpi, nelle vallate a limite delle nevi perenni.
  • Ranunculus flammula, è una specie eliofila che cresce a quote inferiori alle precedenti, in ambienti paludosi e negli acquitrini.
  • Ranunculus trichophyllus, è invece una pianta acquatica che cresce in stagni o fiumi con deboli correnti.
  • Ranunculus ficaria, cresce spontaneo ai margini dei boschi o sulle rive dei ruscelli.
  • Ranunculus montanus, diffuso sull'Appennino, più raramente sulle Alpi, in zone falciate ed antropizzate.
  • Ranunculus auricomus, cresce sulle Alpi, in prati umidi o come pianta da sottobosco nelle foreste di latifoglie (faggeti, castagneti, querceti).
  • Ranunculus repens, specie che cresce in tutta Italia, lungo i fossati o nei prati alluvionali.

Fiore Singolo Ranuncolo

Fioritura Ranuncoli

mercoledì 8 marzo 2017

Dov'è l'Isola di Krk (Veglia)? Com'è? Cosa si può Fare?

Se cercate una meta per le vostre vacanze estive, l'Isola di Krk (o Isola di Veglia), in Croazia, potrebbe essere un'ottima candidata. 
L'Isola di Krk si trova nel mar Adriatico, nel Nord della Croazia, a soli 120 km (75 mi) dal confine italiano (Trieste) e a 530 km (330 mi) da Milano ed è facilmente raggiungibile in macchina.

Cosa vedere sull'isola di Krk? Com'è fatta? Cosa può offrire ad un turista? Che clima e temperature ci sono?

L'Isola di Veglia ha una forma irregolare e, con una superficie di poco inferiore al doppio di quella dell'Isola d'Elba, è l'isola più grande del Mar Adriatico.
Quest'isola, con oltre 190 km (118 mi) di coste, si trova a poca distanza dalla città di Fiume (Rijeka in croato) ed è separata dalla terraferma da una sottile striscia di mare.
Nel 1980 fu inaugurato il ponte di Krk che, con i suoi 1309 m (4295 ft) di lunghezza, mette in comunicazione le coste dell'isola con la terraferma. Inoltre questa struttura detiene il record di essere il ponte con le maggiori arcate al Mondo, costruite con metodi convenzionali (cemento armato).

Paesaggio Carsico Isola Krk

Imbocco Ponte Krk
Ponte Krk


Attraversare lo stretto su questo ponte non è solo comodo e veloce, ma anche emozionante. Il panorama geografico è stupendo, la maestosità di quest'opera ingegneristica si incastra perfettamente con il paesaggio ed il vento, che frequentemente lo sferza, non fa che rendere il tutto più suggestivo.
Il pedaggio, del costo di una pizza margherita, si paga nella direzione di ingresso all'isola, mentre è gratis in uscita.


Quanto Costa una Vacanza sull'Isola di Krk ?

Fino a qualche anno fa, la Croazia aveva dei prezzi molto competitivi e ben più bassi rispetto all'Italia. Oggi questo divario si è notevolmente ridotto e, stando nelle località turistiche, il risparmio è minimo.
La moneta ufficiale croata è la Kuna (Kn) ed, indicativamente, 1 Euro vale 7,4 Kuna. Il cambio ufficiale varia continuamente (per sapere il cambio attuale cliccate qua), tuttavia ci sono delle spese di commissione che variano di giorno in giorno, ma anche da posto a posto, motivo per cui conviene informarsi in più posti, al fine di cambiare i soldi nel posto più conveniente.
Giusto per dare dei numeri, nel 2017 una pizza margherita costa circa 40 Kuna ed una cena a base di pesce si può trovare anche a 150 Kuna.

Un po' su tutta l'isola sono diffuse camere e Bed & Breakfast, spesso a prezzi piuttosto vantaggiosi. L'organizzazione dei pagamenti, così come l'accoglienza, è interamente gestita da Aurea, un'agenzia situata al centro dell'isola, che farà da tramite e da garante fra voi ed i padroni delle strutture abitative.


Com'è il Clima, il Territorio e la Vegetazione di Krk ?

Sebbene l'isola sia piuttosto a Nord (su di essa passa esattamente il 45° parallelo Nord) ed esposta ai venti di Bora, il clima è mite, con una temperatura media di 4-5° C superiore alle località limitrofe.
Anche se la stagione estiva non è secca come nel Sud Italia, la vegetazione di Veglia è quella tipica della macchia Mediterranea, con prevalenza di piccoli arbusti sempreverdi (Corbezzolo, Mirto, Terebinto, etc.) nelle zone incolte e campi di Olivo in quelle coltivate.

A Krk, in estate, la media delle temperature massime è di 28° C (82° F), mentre quella delle minime è di 18° C (64° F) ed i giorni di pioggia sono circa 9 al mese, anche se spesso sotto forma di acquazzoni e temporali serali/notturni.
Il mese di Settembre, sebbene con qualche grado in meno rispetto Luglio ed Agosto, ha ancora temperature piacevoli e giornate soleggiate. Un'ottima alternativa per chi volesse evitare la calca dei mesi precedenti.
Il territorio dell'isola di Veglia è alquanto variegato; le spiagge sabbiose, o più spesso scogliose, si alternano tra golfi, baie e rocce a strapiombo sul mare; fitti boschi e pinete lasciano spazio ad aree coltivate o alla bassa vegetazione, mentre suoli scoscesi e dissestati sono intervallati da fertili pianure.
Diciamo che dal punto naturalistico Krk ha ben pochi rivali non a caso, nell'antichità, era anche nota come "Isola d'Oro" (Insula Aurea).

Vegetazione Macchia Mediterranea Krk

Oliveto

Paesaggio Isola Krk


Quali Sono le Città più Belle ?

Posizione Isola di Krk
L'isola di Krk si estende prevalentemente in direzione Nord-Ovest, Sud-Est e, più o meno lungo questo asse, è attraversata da una strada principale di circa 40 km (25 mi), da cui si diramano strade secondarie, terziare e così via.
La prima città che si incontra dopo aver attraversato il ponte è Omišalj (in italiano Castelmuschio), forse la più antica dell'isola. Per raggiungerla si deve deviare dalla strada principale, prendendo una diramazione che ci condurrà fino ad una mite e tranquilla località, circondata dalla pineta.
Questa cittadina, leggermente sopraelevata su una rupe, si snoda attraverso strette viuzze, piazze e scalinate ed è ben collegata con la baia sottostante, da cui si può accedere allo splendido mare.
Sempre sulla costa occidentale, ma un po' più a Sud, troviamo il borgo di Njivice, un tempo abitato da pescatori. Njivice è probabilmente la città più recente dell'isola e la sua espansione si ebbe solo con l'avvento del turismo, nella seconda metà del '900.

Cartina Isola di Krk
Proseguendo verso Sud, sempre sulla costa occidentale, troviamo Malinska che, insieme ad altri piccoli villaggi, costituisce il territorio noto come Dubasnica.
Malinska si trova all'interno di un golfo molto riparato dai freddi venti di Bora, non a caso qui abbiamo uno dei microclimi più miti dell'isola.
Il litorale, ricco di vegetazione mediterranea, regala chilometri di coste e spiagge racchiuse tra il mare e la pineta.
Sul versante orientale, più o meno alla stessa altezza di Malinska, troviamo la piccola cittadina di Silo, dominata da uno stupendo campeggio, immerso tra gli alberi.
Le spiagge di Silo si affacciano sulla Croazia "continentale" che, in questo punto, distano solo pochi chilometri.
Vrbnik (in italiano Verbenico) è un comune arroccato sopra una scogliera a strapiombo sul mare, sulla costa orientale dell'isola. Qui, più che in ogni altro borgo, si avverte un senso di "antichità" e delle tradizioni, un po' come se l'orologio si fosse bloccato 100 anni fa.
Il centro del paese non è accessibile alle macchine e le strette vie permettono solo il passaggio a piedi. A Vrbnik vicoli stretti si intrecciano, salendo e scendendo per la città e dividendo le case d'epoca. Nel centro della città l'asfalto scuro e caldo è sostituito da un ciottolato fatto con pietre chiare e lisce.
Nella piana di Vrbnik, non molto lontana dalla città, ci sono circa 100 ettari di terreno dedicati ai vigneti. Vrbnicka zlahtina è un vitigno autoctono, dal quale si ricava un ottimo vino bianco e lo spumante.
Il comune di Punat (in italiano Ponte) si trova nella parte Sud occidentale dell'isola. Questa piccola città (circa 1800 abitanti) è situata all'imbocco di un Golfo o meglio di una Baia, dato che l'accesso è relegato ad una stretta striscia di mare.
All'interno di questa baia (chiamata Puntarska Draga), in posizione centrale, troviamo Kosljun, un isolotto che ospita un'abbazia Francescana.
Punat e la sua baia sono circondate da colline, sulle quali è tradizione la coltivazione degli Ulivi. Qui, più che in ogni altra parte dell'isola di Veglia, ci sono estesi oliveti, spesso a conduzione famigliare.

Viuzze di Vrbnik

Centro di Vrbnik

Vrbnik
Città di Punat

Olivi di Punat

Baia di Punat


Baska (in italiano Bescanuova), situata all'estremo Sud dell'isola, è divisa dalle altre città dalla vetta più alta dell'isola (Obzovi, circa 570 m o 1870 ft).
Il tragitto che congiunge Punat a Baska è davvero intimo e suggestivo: nel primo tratto una ripida salita ci permette di osservare dall'alto la baia Puntarska Draga e tutto il circondario, con colline carsiche adornate dalle specie arbustive a basso fusto. Proseguendo la strada, ed innalzandoci di quota, il panorama vira bruscamente: le piante mediterranee lasciano spazio ad una vegetazione di tipo montano (conifere), che ben presto inghiotte l'orizzonte.
Appena superato il valico, inizia una discesa tortuosa che, tra una curva e l'altra, regala scorci sul mare di Baska.
Sulle spiagge di Baska (e sulle altre) non mi soffermerò, poiché sono già state descritte Qui; tuttavia non posso non menzionare le acque cristalline ed i colori intensi che spaziano dal blu al verde, a seconda delle condizioni meteo e della profondità del mare.
La baia di Baska è racchiusa tra due catene montuose che giungono sino al mare, esse fungono da convogliatore ed incanalano i venti. Per questo motivo le spiagge di Baska sono particolarmente ventose ed indicate per gli amanti del Windsurf.

Baska è anche un ottimo punto di partenza per le escursioni a piedi. Tra le varie possibilità vorrei citare quella che porta alla stupenda spiaggia di Vela Luka, raggiungibile solo tramite questo tragitto oppure via mare.
Da Baska si gode di un panorama mozzafiato a 360° e basta spostarci qualche centinaio di metri dalle spiagge affollate per ritrovarsi immersi nella natura più selvaggia ed incontaminata.
La specie Asperula Borbasiana è una pianta erbacea endemica della baia di Baska, che produce vistosi fiori color lilla.
Come avrete intuito dall'enfasi descrittiva, Baska è, a mio avviso, la località più bella, nonché quella che preferisco dell'intera isola di Krk.

Colline di Baska

Pini Krk













Spiaggia di Baska


Krk  (in italiano Veglia), città capoluogo dell'isola omonima, si trova sulla sponda Sud-Ovest, a poca distanza dalla città di Punat.
Krk è senza dubbio il centro più grande e popoloso, nonché la sede amministrativa e politica dell'isola. Veglia è una città fortificata, a tutt'oggi il suo perimetro è cinto da antiche mura che si interrompono solo in corrispondenza dei punti di accesso al centro storico. 
Forse per via della sua ricchezza, Krk è particolarmente curata, piena di dettagli, scorci pittoreschi e costruzioni medioevali.
All'esterno delle mura della città si può trovare parcheggio abbastanza facilmente, più ci si spinge verso l'interno e più i posti iniziano a scarseggiare. La soluzione migliore è parcheggiare all'esterno e proseguire a piedi, lungo le intricate viuzze che, dalla parte alta della città, declinano verso il centro storico ed il mare ad esso adiacente.
Incantevoli sono la Cattedrale ed il Castello di Krk (Frankopan Castle), quest'ultimo costruito a strapiombo sul mare, mentre nella facciata opposta si espone verso una piazzetta molto carina in cui l'atmosfera è spesso rallegrata da artisti di strada.
Il lungomare è ricco di ristoranti, pizzerie e pub, mentre il porto permette l'attracco di grosse imbarcazioni ed è il punto di partenza per gite in nave.
Krk è probabilmente la città più mondana dell'isola e quella dove si concentra la maggior parte delle attrazioni "da dopo cena".

Campanile di Krk

Castello di Krk

Mare di Veglia

Mura di Krk


Cosa Fare sull'Isola di Krk ?

Sicuramente una delle attrattive principali dell'isola è il mare limpido con le relative spiagge che, contrariamente al lato opposto dell'Adriatico (Veneto, Romagna e Marche), sono spesso rocciose e frastagliate, non di sabbia finissima.
Questo tipo di fondale, oltre alle acque pulite, permette il perfetto sviluppo di pesci, poriferi (spugne), stelle marine ed anemoni di mare, rendendo questo mare perfetto per gli amanti dello snorkeling.
Al prezzo di circa 200 kuna è possibile fare escursioni in nave, che vi faranno soffermare negli angoli più remoti, selvaggi e meno accessibili delle isole circostanti (Plavnik, Cres, Rab etc.).
Altra meta ambita è la Grotta Biserujka, nella parte Nord-Est dell'isola, poco lontana da Silo. Sebbene il tragitto sia breve, all'interno troverete formazioni carsiche, stalagmiti e stalattiti, il tutto al modico prezzo di 25 kuna.
Se avete reumatismi o semplicemente volete fare un trattamento alla pelle non potrete perdere gli scuri fanghi curativi di Soline Bay.

Insomma l'isola di Krk è un'ottima destinazione per coloro che cercano relax, contatto con la natura ed acque cristalline.

Spiaggia e Mare isola Veglia


Scorcio Mare di Krk

mercoledì 1 marzo 2017

Quali Sono i Record tra le Piante?

Se sfogliassimo il libro del Guinness dei primati relativo al mondo Vegetale, cosa scopriremmo?
In altre parole, se andassimo a vedere tutte le specie vegetali esistenti sulla Terra e facessimo una classifica in merito alle loro dimensioni, caratteristiche botaniche, etc, potremmo capire qual è la pianta più grande al mondo, o quella più piccola; qual è l'età del vegetale più vecchio, o quello che vive più a Nord; qual è la specie più pericolosa e così via. Una sorta di classifica delle "Piante da Record".

Sequoia Gigante



Qual è la Pianta più Alta del Mondo ?


Premesso che il singolo albero più alto al Mondo è difficile da identificare, e quello che lo è oggi potrebbe non esserlo domani, qui vorrei parlare della specie che, mediamente, detiene questo record.
Innanzitutto va ricordato che le Piante Arboree, avendo un tessuto vascolarizzato ed in grado di lignificare, sono la categoria di vegetali più propensi ad elevarsi.

La Sequoia sempreverde (Sequoia sempervirens), appartenente alla famiglia delle Cupressaceae (di cui fa parte anche il genere Thuja), è la specie vegetale più alta al Mondo.
Questa pianta cresce sulla fascia costiera dell'Oceano Pacifico, negli Stati Uniti, tra la California del Nord e l'Oregon, regioni caratterizzate da un clima oceanico, senza grossi sbalzi di temperatura.
Prima che l'ultima glaciazione le facesse estinguere, le Sequoie sempreverdi crescevano anche in Europa. Da fine '800, alcuni esemplari di Sequoia sempervirens sono stati reintrodotti in Europa, ma oggigiorno, avendo "solo" 150 anni, non sono più alti di 50 m (164 ft).

Nel Parco Nazionale di Redwood, nella California settentrionale, crescono numerose sequoie, alcune delle quali millenarie ed alte oltre 100 m (328 ft); tuttavia il Record lo detiene un esemplare denominato "Hyperion" che, con i suoi 115.66 m (379,46 ft) misurati nel 2015, è la pianta più alta al Mondo.

Le foglie alla sommità della Sequoia Sempreverde sono esposte al Sole e si sviluppano in un ambiente ben più secco, rispetto al sottobosco, sono quindi soggette a cospicua perdita di acqua per evaporazione.

Come fa così tanta acqua ad arrivare sino alla cima di questi alberi?

Gli studiosi hanno scoperto che parte dell'acqua necessaria a queste foglie non è prelevata dal suolo, ma assorbita dalla nebbia che, non a caso, in queste zone è piuttosto frequente.

Se escludiamo le conifere, tra cui appunto le sequoie, la specie più alta sulla Terra è un Eucalipto, l'Eucalyptus regnans. Un esemplare, nel Sud della Tasmania, con i suoi 99.6 m (327 ft) di altezza, detiene attualmente questo record.

Bosco di Sequoie

Tronchi Sequoie

Eucalyptus regnans



Qual è la Pianta più Piccola del Mondo ?


Nel regno delle piante sono comprese anche le alghe, organismi fotosintetici, spesso unicellulari. Tra di esse, le specie del genere Chlamydomonas, detengono il record di "vegetale più piccolo al mondo". Questi organismi unicellulari hanno un diametro di circa 1/40 di millimetro.

Se invece volessimo considerare vegetali pluricellulari in grado di produrre fiori, questo record spetta alla Wolffia globosa, una pianta acquatica della famiglia delle Lemnaceae, che vive nelle acque ferme di laghi e stagni. Questa pianta, priva di radici, ha un diametro di 0.1–0.2 mm (0.004–0.008 in).

Wolffia globosa


Qual è la Pianta più Longeva al Mondo ?


Dire quale sia la pianta più vecchia al Mondo, così come dire quale sia la specie vegetale che può vivere più anni, è cosa ardua.
Da una parte l'esatta datazione non è sempre attendibile al 100% e spesso ci si basa su stime, più che su dati oggettivi; in secondo luogo sulla Terra ci sono miliardi di alberi e stimare la loro età non è di certo facile (e possibile) come misurarne la loro altezza.

Se consideriamo come albero le radici, potremmo affermare che l'albero singolo più vecchio al mondo è Old Tjikko, un Abete Rosso (Picea abies), trovato in Svezia e con età stimata di 9.500 anni.
Tuttavia qui sono solo le radici ad avere questa veneranda età, il tronco "attuale" si stima abbia "solo" 600-700 anni e che nel corso dei millenni decine di tronchi, originatisi dalle stesse radici dopo incendi o altro, si siano alternati nel ricomporre la chioma.

Pando, nello stato Utah, è una colonia clonale di Populus tremuloides, una specie di Pioppo originaria del Nord America (Canada e Stati Uniti).
In altre parole Populus tremuloides si riproduce prevalentemente per via vegetativa, le radici si espandono, emettono polloni (rami che spuntano da gemme situate sulle radici), i quali generano nuovi tronchi e relative chiome.

In questa colonia, tutti gli individui (circa 40.000, su una superficie di 45 ettari) sono geneticamente identici e connessi l'un l'altro tramite un intricato tappeto di radici.

Diversamente da altre specie, in cui una volta che il pollone si è sviluppato si stacca dalla pianta madre, nel Populus tremuloides ogni pianta-figlia rimane legata alla pianta-madre tramite le radici, un po' come se il cordone ombelicale non fosse mai rimosso.
Quindi potremmo immaginare tantissime piante, geneticamente identiche, con un unico enorme ed intrecciato apparato radicale.
Se ciò si può definire pianta, allora il Populus tremuloides è l'essere più vecchio al mondo, con un'età stimata di circa 80.000 anni.


Il singolo albero intero (tronco e radici) più vecchio al Mondo è invece un esemplare di Pino Bristlecone (Pinus longaeva), una conifera di medie dimensioni che prospera in quota, sulle montagne dell'Ovest degli Stati Uniti.
Questa pianta ha un'età stimata di 5067 anni e si pensa che il seme che l'ha originata possa essere germinato 3050 anni prima di Cristo. Un altro esemplare di Pinus longaeva, nominato Matusalemme, dovrebbe invece avere 4849 anni ed esser nato nel 2832 a.C.

Tra le Angiosperme (Piante a Fiore), il record di longevità spetta probabilmente all'Olivo (Olea europaea). Questa specie, infatti, ha un'elevatissima capacità rigenerativa che permette all'Olivo di sopravvivere anche se seriamente danneggiato. Con l'età il tronco tende a scavarsi ed a bucarsi, creando delle vere e proprie sculture naturali.
Oliveira do Mouchão, in Portogallo, è l'Olivo accertato più vecchio al Mondo, con un'età verificata di 3350 anni.
Tuttavia data l'efficace rigenerazione del legno tipica della specie, l'età degli ulivi non è sempre facilmente verificabile; in Sardegna si trova S'ozzastru, un esemplare la cui età stimata (non verificata) è di 3500-4000 anni.

Old Tiikko Abete Rosso

Populus tremuloides

Bosco di Populus tremuloides

Pando

Pino Bristlecone Pinus longaeva

Matusalemme Pino Bristlecone

Olivo Millenario


Qual è il Fiore più Grande della Terra ?


Rafflesia arnoldii è una specie rara che vive nelle umide foreste tropicali dell'Indonesia. Essa è una pianta parassita, priva di foglie e radici visibili che, per sopravvivere, si "attacca" ad altre piante rubando loro acqua e nutrienti.
Il fiore della Rafflesia arnoldii ha un diametro medio di oltre 90 cm (3 ft) ed, a maturazione, emana un odore (puzza) molto forte, di carne putrefatta, allo scopo di attirare mosce per l'impollinazione.
Il record mondiale (accertato) come "Fiore singolo più largo del Mondo" lo detiene un individuo identificato sull'isola di Sumatra, il cui diametro era di ben 105 cm (3.4 ft).

Amorphophallus titanum (sinonimo di Titan arum) possiede la più grossa infiorescenza non ramificata. Questo fiore, all'apparenza singolo, è in realtà composto dal raggruppamento di numerosi fiori più piccoli e può raggiungere un'altezza di 3,5 metri (12 ft) e pesare sino a 75 kg (165 lb).

L'infiorescenza più lunga in assoluto (con singoli fiori ben distinguibili) appartiene alla Regina delle Ande (Puya raimondii), una pianta che prospera a quote elevate (oltre 3000 m o 9840 ft), nell'America del Sud, tra Bolivia e Perù.
Questa spiga punta verso l'alto, è interamente composta da fiori e può raggiungere un'altezza superiore ai 10 m (33 ft).

Fiore di  Amorphophallus titanum

Rafflesia arnoldii fiore

Infiorescenza Puya raimondii


Qual è l'Albero che Cresce più a vicino al Polo Nord ?


Le foreste di Conifere (Taiga) sono, andando verso il Polo Nord, le ultime zone in cui il clima permetta lo sviluppo di piante ad alto fusto.
Ovviamente la linea di demarcazione non è perfetta, diciamo che gli alberi diventano via via più radi, fino ad essere assenti. Quest'ultimo ambiente (tra il Polo Nord e la Taiga) si chiama Tundra e, di norma, permette la sopravvivenza solo di muschi, licheni e poche piante stagionali.

Larix gmelinii è una particolare specie di Larice, che detiene due record:

  • è la pianta in assoluto più resistente al gelo e può sopportare temperature inferiori ai -70° C (-94° F), inoltre può crescere nel sottile strato di terra sopra il Permafrost.
  • è la pianta ad alto fusto che vive più a Nord, oltre il 70° N: individui "striscianti" sino al 73° N, a sviluppo eretto sino al 72° N, in Siberia.

La specie vegetale pluricellulare che vive in assoluto più a Nord è però la Saxifraga oppositifolia, una pianta strisciante non più alta di 5 cm (2 in), che produce dei bei fiori rosa dai petali eduli. 
Sebbene cresca anche sulle Alpi o sulle Montagne Rocciose, la Saxifraga oppositifolia si spinge fino all'isola Kaffeklubben, nell'alta Groenlandia, all'83° parallelo Nord.

Germoglio di Larix gmelinii


Larix gmelinii  nella Tundra
Saxifraga oppositifolia


Qual è la Specie Vegetale con le Foglie più Grandi?


Generalmente le piante tropicali tendono ad avere foglie più grandi rispetto alle specie che vivono nelle zone temperate.
La foglia più lunga al mondo proviene infatti dalla Raphia regalis, una palma che cresce nelle umide foreste tropicali dell'Africa. Queste foglie, sebbene non intere ed ognuna composta da circa 180 foglioline, possono raggiungere la lunghezza di 25 m (82 ft).
Tra le foglie intere, il record spetta probabilmente ad una pianta nativa del Sud del Brasile, la specie Gunnera manicata, le cui foglie possono essere lunghe 3,5 metri (11,5 ft) e larghe 2 m (6.5 ft). Inoltre questa pianta si può spingere anche all'infuori dei tropici e crescere addirittura nel Regno Unito.

Tuttavia la foglia con la maggior superficie non appartiene ad una pianta "terrestre", bensì ad una acquatica. La Ninfea Victoria amazonica produce foglie completamente circolari con un diametro di circa 2,5 m (8 ft).

Raphia regalis foglie

Foglie di Gunnera manicata

Gunnera manicata

Foglie di Victoria amazonica


Qual è la Pianta più Resistente alla Siccità ?


Rispondere a questa domanda è molto complicato, poiché mancano dati oggettivi e misurazioni sistematiche.
Per tentare di dare una risposta ho preso in esame la zona più arida del Mondo, ovvero il Deserto di Atacama, in Cile, una striscia di terra compresa tra le fredde acque dell'Oceano Pacifico e la cordigliera delle Ande.
Giusto per dare dei numeri, nelle zone più aride può non piovere per oltre 100 anni ed è circa 50 volte più arido della Death Valley, negli Stati Uniti.
Analizzando le varie zone del deserto ho escluso quelle che ricevono molta acqua, sotto forma di nebbia, condensatasi dal vicino mare.

Infine ho cercato quali piante vivono nelle zone "con meno Nebbia" del Deserto di Atacama, supponendo che queste piante potrebbero essere degli ottimi candidati al record di "Piante più resistenti alla siccità".

Tra le poche specie che riescono a crescer in un ambiente così ostico ho trovato:

  • Eulychnia iquiquensis, un Cactus che può raggiungere un'altezza di circa 3 m (10 ft), dotato di spine molto lunghe.
  • Tillandsia landbeckii, una pianta appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae (la stessa dell'Ananas), dalla forma cespugliosa e non più alta di 40 cm (16 in). Queste piante sono endemiche e prosperano tra i 500 e i 2000 m (1640-6560 ft) nel Nord del Cile. 
Eulychnia iquiquensis

Tillandsia landbeckii


Qual è il Frutto più Grande al Mondo ?


Le dimensioni dei frutti possono variare considerevolmente anche all'interno di una stessa specie e persino all'interno di una stessa cultivars. La grandezza di un frutto è condizionata dalla specie, ma anche dalle condizioni di crescita, come temperatura, fertilità del terreno e, soprattutto, disponibilità di acqua.

Tra tutti i frutti ed ortaggi, la Zucca (Cucurbita maxima) è quella che può raggiungere il peso maggiore. Ogni anno, in Germania, si svolgono i campionati Ludwigsburg, in cui si sfidano coltivatori da tutto il Mondo.
Lo svizzero Meier, utilizzando una varietà di Zucca Gigante e particolari accorgimenti di crescita, è riuscito a stabilire il Record Mondiale, la Zucca presentata pesava ben 1054 Kg (2324 lb).

La Zucca, come del resto molti altri ortaggi "pesanti", cresce appoggiandosi al terreno e non appesa ad un albero.

Il frutto più pesante al mondo che cresce su una pianta è il Jackfruit (Artocarpus heterophyllus), una specie tropicale, nativa dell'Asia, lontana parente dei Fichi e dei Gelsi.
Il Record assoluto è stato ottenuto alle Hawaii dai signori George e Margaret Schattauer, i quali hanno raccolto un Jackfruit del peso di 34,5 Kg (76 lb).

Zucca Gigante da Record

Frutti Jackfruit Artocarpus heterophyllus



Qual è il Tronco con la Maggiore Circonferenza ?


Definire esattamente cosa si intenda per "grandezza del tronco" non è una cosa totalmente oggettiva. Se prendessimo ad esempio il diametro massimo, potrebbe essere una misurazione perfettamente attendibile solo se il tronco fosse esattamente circolare (cosa impossibile). A seconda dell'ovalizzazione del tronco il diametro potrebbe divenire fuorviante.

L'esatta misurazione della circonferenza (o diametro) di un tronco è resa complessa anche dal fatto che irregolarità e sporgenze, tipiche dei fusti di molte piante plurisecolari, sfalsano le reali dimensioni.

L'Albero di Tule (in spagnolo Árbol del Tule) è un esemplare di Cipresso di Montezuma (Taxodium mucronatum) che cresce in Messico.
Questo albero monumentale possiede il tronco più largo al Mondo, con un diametro di 11,64 m (38, 2 ft) ed una circonferenza di circa 36 m (118 ft).
Tuttavia tronchi di vecchi esemplari di Taxodium mucronatum, come quello citato sopra, sono assai frastagliati, non permettendo misurazioni troppo accurate.


Tra le 8 specie di Baobab, la Adansonia digitata è quella che vanta il tronco più grosso. Il tronco di queste piante è enorme e funge da vero e proprio serbatoio d'acqua. Il suo diametro, infatti, varia in base alla stagione, essendo minimo alla fine della stagione secca e massimo al culmine della stagione delle piogge.
Queste misure "ballerine" possono trarre in inganno; tuttavia l'esemplare "Sunland Baobab", in Sud Africa, detiene il secondo posto di questa classifica, con un diametro del tronco di 10,64 m (34,9 ft).

Albero di Tule Taxodium mucronatum

Adansonia digitata Sundland


Qual è la Pianta con le Radici più Profonde ?


Rispondere a questa domanda non è difficile, è impossibile. Le radici sono la parte "nascosta" delle piante e solo sradicandole si può capire a che profondità siano arrivate ed, essendoci miliardi di piante al Mondo, questa operazione risulterebbe un tantino complessa.
Inoltre la profondità a cui una radice arriva è funzione di diversi parametri che, a parte la specie, sono l'umidità del terreno, la quantità di piogge, la durezza del suolo etc.
Le massime profondità si raggiungono in terreni sabbiosi ed in climi aridi.

Ficus è il genere di piante con l'apparato radicale più sviluppato ed espanso, ed in modo particolare le specie di Fico sempreverdi tropicali.
Su internet si trova l'informazione "la radice più profonda è quella di un Fico (senza specificare la specie) che, in Sud Africa, ha raggiunto una profondità di 120 m o 400 ft". La prima cosa che mi sono chiesto è come abbiano fatto una simile misurazione. Io senza una fonte certa ed attendibile mi fiderei poco, a simili profondità ci sarebbe pochissimo ossigeno per un qualsiasi sviluppo radicale.
Diciamo che, nelle condizioni che permettono il massimo sviluppo verticale, le radici delle specie più predisposte possono raggiungere una profondità massima tra 5 e 10 m (16-33 ft).

Sicuramente imponenti sono le radici dei Fichi "strangolatori" come il Ficus macrophylla, noto per emettere radici dai rami che radicano a contatto col suolo, fornendo sostegno ai pesanti rami.
Altre specie tropicale, come Ficus rumphii e Tetrameles nudiflora, avvolgono con le loro maestose radici il tempo di Ta Prohm, in Cambogia, rendendo sottile il confine tra ciò che è opera dell'uomo e ciò che è opera della natura.

Ficus macrophylla

Radici Tetrameles nudiflora in Cambogia

Radici di Ficus rumphii - Tempio di Ta Prohm


Qual è il Seme più Grande del Regno Vegetale ?


Per quanto riguarda le dimensioni dei semi la famiglia delle Arecaceae (le Palme) non ha rivali.
Il seme del Cocco di Mare (Lodoicea maldivica), specie endemica delle Seychelles, ha un'atipica forma che ricorda il bacino femminile ed è il seme più pesante al Mondo. Esso pesa in media 18 Kg (40 lb), ma l'esemplare che detiene il record pesava 25 Kg (55 lb).

Il secondo seme per grandezza lo conosciamo bene tutti: è la Noce di Cocco, prodotta dalla Cocos nucifera.
Questo seme, diversamente dal precedente, galleggia sull'acqua, permettendo così una maggiore diffusione della specie. Le varietà più grandi possono produrre Noci di Cocco che pesano sino a 3,5 Kg (8 lb).

Cocco di Mare Lodoicea maldivica

Noci di Cocco

Qual è la Pianta più Grande (più Pesante) sulla Terra ?


Ad inizio articolo avevamo parlato della Sequoia Sempreverde (Sequoia sempervirens), la specie più alta al Mondo. Tuttavia la grandezza di una pianta, ovvero il volume del suo legno, non dipende solo dall'altezza, ma anche dalle dimensioni del tronco, dal numero di ramificazioni, etc.

Sicuramente i "Giganti delle Piante" sono Sequoie, tuttavia la specie che detiene questo Record non è la stessa che detiene il Record "Pianta più alta sulla Terra".
Il maggior volume di legno presente in una singola pianta è quello di una Sequoia Gigante, (Sequoiadendron giganteum), chiamata General Sherman, con un volume totale di 1487 metri cubi (52510 cu ft).

Sequoia Gigante - General Sherman


Qual è la Specie Vegetale che Cresce Più Lentamente? e Velocemente ?


La velocità di crescita e la vigoria dipendono non solo dalla specie, ma anche dal terreno, dall'esposizione, dai nutrienti, dalle temperature, etc..quale sia in assoluto la specie a crescita più rapida o più lenta non si può dire, ma si può parlare di singole piante, cresciute in singoli luoghi.

Il Record di velocità di crescita spetta alla Albizzia falcata. Uno suo esemplare, in Malesia, crebbe di 10,5 metri (35 ft) in un solo anno, ovvero ad una media superiore ai 2,7 cm (1,1 in) al giorno.
La pianta più lenta a crescere è invece una Tuia Occidentale (Thuja occidentalis) piantata in Canada che, dopo 155 anni, era alta solo 10, 2 cm (4 in).

Qual è la Pianta più Velenosa ?


Di piante più o meno velenose ne esistono a decine, tuttavia la tossicità è ben diversa da specie a specie, ad esempio la linfa della Dieffenbachia è nociva, ma è l'unica parte della pianta ad esserlo e, per avere danni seri, deve essere ingerita.
La pianta più velenosa al mondo è probabilmente la Mancinella (Hippomane mancinella), specie tropicale nativa della Sud della Florida e dei Caraibi.
Questo albero cresce sulle spiagge o sugli acquitrini salmastri in prossimità degli estuari, spesso in consociazione con le Mangrovie.
Tutte le parti dell'Hippomane mancinella sono altamente tossiche, basta sostare sotto di essa durante un acquazzone per trovarsi la pelle ricoperta da vesciche e dermatiti.
Questa simpatica pianta produce anche un frutto attraente, assai simile ad una buona Mela; il suo sapore, inizialmente dolce, si trasforma ben presto in "pepato", aumentando progressivamente di intensità, fino a provocare forte bruciore ed un senso di occlusione alla gola che, nei casi peggiore, potrebbe portare anche alla morte.

Hippomane mancinella

Frutto Mancinella


I più attenti avranno certamente notato che le piante a maggiore sviluppo (Altezza, Larghezza, Peso, Volume etc..) sono quasi sempre Conifere.
Quali siano le cause è difficile dirlo, diciamo che si sono evolute prima delle Angiosperme, in un'epoca in cui la Terra era dominata dai giganti (Dinosauri) ed in cui, probabilmente, le comuni (e spesso più minute) piante a Fiore non ebbero modo di diffondersi come fecero dopo l'estinzione dei Dinosauri.

P.S.

Se foste interessati ad altri Record, provate a guardare quelli sui Climi del Mondo.